Amare la perfezione nell’imperfezione.
Trovare il pelo nell’acqua.
Cercare il raggio di sole nel campo di grano.
Osservare l’angolo di cielo più blu.
Questo è il mio essere.
 
Cantare  con voce dolce canzoni del cuore.
Sognare attraverso il velo che oscura gli occhi di tutti.
Immaginare il passero che vola dicendo “viva la  libertà!”
Indossare vestiti intonati a ciò che si ha dentro.
Questo sono io.
 
Vivere con un peso ma lasciandosi andare, di quando in quando.
Dimenticando il presente.
Amando il presente.
Odiando il passato.
Sognando il passato.
 
 
E le onde del mare mi buttano sotto, ma è sotto che ci sono le meraviglie del mare.
Chi guarda sopra la superficie vede solo i riflessi di ciò che c’è dentro al mare.
Io, invece, assisto a uno spettacolo che a volte mi porta un po’ di malinconia.  La nostalgia di chi si è perso qualcosa, e rimango incantata dalla tiepida essenza di quel posto.
 
Potrei stare qui tutta la vita, ma un braccio mi riporta in superficie. I raggi del sole mi colpiscono il viso, e ci rimetto un po’ per riabituarmi.
Perchè mai mi compiacevo di rimanere là sotto?
E’ pieno di gente qui.
Proprio quando un sorriso mi illumina la giornata, ombre, tante e tante ombre mi trascinano via, e mi colpiscono il viso, e mi costringono a portare dei pesi sulle spalle.
E io, stupida, non mi accorgo che basta ritornare al mare perché quei pesi si dissolvano nel nulla.
Dimentico sempre questa possibilità, e continuo a portare quei pesi inesistenti sulle spalle.
Finché arriva una figura dorata che, dopo tanto che non lo faceva, mi sorride e mi tiene a braccetto, portandomi via.
Sembra cosi leggera, che pian piano divento leggera anche io.
Ecco, posso sentire di nuovo l’odore del mare.
E tutto ora mi è dolce, per un breve istante.