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Autore: Natalja_Aljona    15/04/2012    1 recensioni
Natal'ja vende fiammiferi e sogna la Rivoluzione.
Siberiana fin nelle ossa e nel sangue, nel cuore e nell'anima, nipote di uno dei capi dei Decabristi ed ultima erede della famiglia russa più temuta dallo zar, è quasi impazzita in prigione ma sa che non è finita.
Geórgos vive per la guerra e per il cielo di Sparta.
Nato durante la Guerra d'Indipendenza Greca e nipote del capo dei Kléftes, i briganti e i partigiani del Peloponneso, ogni notte spara alle stelle perché ha un conto in sospeso con gli Dei.
Feri è uno zingaro ungherese, il terzogenito di Kolnay Desztor, il criminale del secolo, e il più coraggioso dei suoi fratelli.
Legge il destino tra le linee della mano, e tre anni di galera e lavori forzati non sono bastati a fargli smettere di credere nel suo.
Nikolaj, ussaro polacco e pianista mancato, crede di aver perso tutto.
Sa che l'epilessia, i complessi d'inferiorità nei confronti del padre morto, l'ossessione per sua cugina e i suoi sogni infranti lo uccideranno, ma la sua morte vuole deciderla lui, e a ventidue anni s'impicca per disperazione e per vendetta.
Genere: Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Duecentoquaranta


E se il nostro poi non fosse amore, giuro, io non ti lascerei
Se pensassi che di me non te ne importa niente
Anche se non fossi un angelo, io non ti cambierei
Perché sei bella, bella, bella, bella come sei
Sei bella come ti vorrei
Che tesoro che sei, quando mi guardi
Quando penso che con gli stessi occhi tu mi lascerai

(Che tesoro che sei, Antonello Venditti)


Duecentoquaranta

When I kissed his best friend

Da come ha sorriso sembravi tu

La prima volta che sei stata mia

 

Quasi amore
Troppo spesso è soltanto quasi amore
Quasi amore
Un sottile intreccio di paure
Una fiamma che non scotta mai

(Quasi amore, Fiorella Mannoia)

 

Avevano aspettato il tramonto, e le ceneri di George le aveva rubate la corrente, ormai.

Avevano aspettato il tramonto, e Natal’ja s’era addormentata sulle sponde dell’Eurota, l’Eurota di Gee.

Theodorakis, quasi distrattamente, le sfiorava i capelli, e guardava un po’ lei un po’ il cielo, con uno sguardo tra il sognante e il colpevole.

-Gee, tu non… Non mi daresti mai il permesso, vero?-

Sospirò, scuotendo la testa.

Certo che no.

Non era sicuro di voler tradire Gee.

Non era sicuro di voler rinunciare a…

Ecco, non riusciva nemmeno a pensarci.

Lys, socchiudendo gli occhi, gli cercò la mano e gliela strinse.

Theo abbassò lo sguardo sul suo bel visino assonnato, con il cuore in gola, e davvero non riuscì a resistere.

-Devo fare una cosa per conto di Gee-

Natal’ja annuì, con un sorriso lieve, e lui si sentì quasi svenire.

-Cosa?-

-Ecco…-

Le tese una mano per aiutarla a rialzarsi, e quando la vide così, confusa e un po’ spettinata, con una scintilla indecifrabile nel luminoso sguardo grigiazzurro, la fece, quella cosa.

Un bacio fugace, il più timoroso ed emozionato del mondo, il primo della vita di Theodorakis.

E forse anche lei…

Forse anche lei lo baciò.

Forse sì.

-Solo per conto di Gee?- gli chiese poi, con una dolcezza che lo lasciò per un attimo senza parole.

-Beh, soprattutto da parte mia- ammise Theo, un po’ imbarazzato.

-Non sono mica Dejanira-

-Non importa-

-Non sei innamorato di me, vero?-

-No… Ma tu sei bellissima e adorabile, e… Ti fidi di me, anche se sei anni fa ti ho sparato-

-Ci pensi ancora?-

-Non volevo…-

-No, non dire così. Io sono la tua Natalía di Troia, ricordi?-

-Già…-

Poi si passò una mano sulla fronte, e nei suoi occhi brillò ogni stella, ma soprattutto un’inquieta tristezza.

-E così… Secondo te, Gee…-

-Gee non avrebbe voluto- disse lei, in un sussurro.

-Gee ci avrebbe odiato, in questo momento… Ci avrebbe odiato-

E così dicendo lo baciò di nuovo, con tutta la sua disperazione, la sua malinconia.

Theodorakis tremava, Theodorakis aveva i brividi.

Non lo faceva per lui…

Lo faceva per Gee.

Solo per rivedere Gee…

Solo per riavere Gee.

E forse lo sapeva solo Gee, perché stava succedendo.

-Cos’hai fatto, Natal’ja?-

Lei distolse lo sguardo, ferita.

-Ho tradito Gee…-

-No… Questo mai-

-Cos’ho fatto, secondo te?-

-Hai baciato il Luogotenente di Geórgos dei Kléftes. Il suo migliore amico.

Hai baciato Patroclo, hai baciato Theodorakis Dounas.

Hai baciato quello che più di tutti somigliava a lui…

Quello che potrebbe raccontarti la sua vita prima di te.

Quello che, poi, non te la racconterà… Perché la sua vita eri tu.

E si sentirà sempre troppo male… Per aver rubato a Gee la sua vittoria più bella-

-Forse ci perdonerà-

Alja gli accarezzò una guancia, e poi si tuffò nel fiume.

-Natal’ja, non sai nuotare!-

-E allora salvami… Se lui lo vuole. Altrimenti lasciami annegare… Perché lui, adesso, è il fiume-

-Sei matta, Lys, matta…-

-Come te quando mi hai baciato. Non pentirtene, ti prego!-

-Non lo farò mai…-

-Neanch’io-

E la raggiunse nell’Eurota, la raggiunse solo quando si fu spenta anche l’ultima stella in cielo, l’ultima promessa infranta.

La raggiunse solo quando la sentì piangere, cercando il ricordo delle ceneri di Gee nell’acqua un po’ plumbea un po’ trasparente.

-Sono andate a fondo, Lys… Sono andate via con la corrente-

-Lui mi vuole ancora bene, Theo?-

-Te ne vorrà sempre…-

-E a te?-

-Dopo un pugno in un occhio in sogno, o forse due, vedrai, ne vorrà ancora anche a me-

-L’ha deciso lui, che ci baciassimo?-

-L’ha deciso Lachesi… E adesso lui le avrà sparato, ormai-

-Io l’ho sempre odiata, Lachesi, sai?-

-Io, quando ti ho baciata, non ho odiato più nessuno-

-Io…-

-Sai cos’è successo, Lys? Eravamo troppo vicini, e abbiamo capito il senso di quell’ “accanto a te”-

-Volevi capirlo, tu?-

-Volevo capire te-

-E adesso?-

-Adesso non abbiamo più niente, e due baci che mi son rimasti nel cuore-

-Lasciali lì, Theo, lasciali lì… E che si prenda pure la mia coscienza, quella Lachesi maledetta.

E’ stato troppo bello per essere vero, e se non è stato vero, forse, possiamo sognarlo di nuovo…-

-Possiamo sognarlo sempre. Possiamo sognarlo fino a morire di sensi di colpa. Possiamo sognarlo fino a parlare con Gee… A parlargli come facevamo prima.

Possiamo sognarlo solo per rivedere noi… Com’eravamo tre minuti fa.

Com’eravamo belli e incoscienti… In quel bacio-

-Ti voglio bene, Theo-

-Io… A volerti solo bene, ci proverò-

Non sapevano più cosa aspettarsi, da quella notte.

Un sorriso, una stretta di mano, e il perdono di Gee.


Quasi amore
Se non fosse soltanto quasi amore
Per favore
Stiamo attenti a non farci troppo male

(Quasi amore, Fiorella Mannoia)

 

 

 

Note

 

When I kissed his best friend: Quando ho baciato il suo migliore amico. Mia rivisitazione personale di “When I kissed the teacher” degli Abba, modificando un po’ il contesto ;)

Da come ha sorriso sembravi tu: Perdono, Caterina Caselli.

La prima volta che sei stata mia: Mound lader, Roberto Vecchioni.

 

Io…

Io non posso “spiegarlo” più di tanto, questo capitolo, ecco ;)
Mi sono fatta questa sorta di film mentale su Alja e Theo… E l’ho scritto.

Perché era, in un certo senso, inevitabile, in quel momento, dopo la morte di Gee…

Perché io, tra di loro, ho sempre visto un’alchimia indecifrabile e maledettamente segreta…fino a questo momento.

Non sono innamorati, cioè, credo che sia un genere di amore molto diverso, e forse non si può davvero definire tale… Quasi amore, ecco ;)

E’ molto più complicato di quanto sembri, e lo sanno anche loro…

Perché Lys è e sarà sempre troppo innamorata di Gee, come dimostra la scena finale, e Gee e Theo erano troppo amici…

Ma è proprio per questo, forse, ch’era inevitabile.

E’ la continuazione della scena del Capitolo 236 -e anche questo capitolo avrà una continuazione-, e… Spero che vi sia piaciuto! ;)

 

A presto,

Marty

  
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