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Autore: Nikki24    16/04/2012    2 recensioni
avrebbe dovuto essere pubblicata per il compleanno di Izzy ma... tant'è
"-Qualcuno risponda a quell'aggeggio infernale!- urlò Slash, svegliato dall'ennesimo trillo del telefono.
-Ci penso io- sbadigliò Duff -Pronto?... Umm capisco... no, non sono io... certo glielo passo subito.- Duff scostò la cornetta dall'orecchio -Axl! Muovi il culo man! Qui vogliono “il Signor Bailey”!-
-Chi è?-
-Non lo so- Axl prese il telefono piuttosto scocciato -Chi rompe il cazzo?-
-Parlo con il Signor Bailey?- rispose una voce femminile, professionale ed impassibile
-Sicuro dolcezza-
-Signor Bailey, la chiamo dal pronto soccorso... sono spiacente d'informarla che il Signor Isbell è adesso qui ricoverato e lei ci è stato segnalato come unico numero d'emergenza.-
-Co... cosa?-"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Qualcuno risponda a quell'aggeggio infernale!- urlò Slash, svegliato dall'ennesimo trillo del telefono.
-Ci penso io- sbadigliò Duff -Pronto?... Umm capisco... no, non sono io... certo glielo passo subito.- Duff scostò la cornetta dall'orecchio -Axl! Muovi il culo man! Qui vogliono “il Signor Bailey”!-
-Chi è?-
-Non lo so- Axl prese il telefono piuttosto scocciato -Chi rompe il cazzo?-
-Parlo con il Signor Bailey?- rispose una voce femminile, professionale ed impassibile
-Sicuro dolcezza-
-Signor Bailey, la chiamo dal pronto soccorso... sono spiacente d'informarla che il Signor Isbell è adesso qui ricoverato e lei ci è stato segnalato come unico numero d'emergenza.-
-Co... cosa?- la segretaria prese un respiro profondo, abituata a quel tipo di reazioni
-Jeffrey Dean Isbell è stato ricoverato in questo ospedale verso le tre di questa notte, in seguito ad un overdose. Non siamo riusciti a contattare il parente più prossimo né a sapere come si chiamasse il paziente prima delle undici di questa mattina, quando ha rispreso conoscenza, e ci ha fornito i suoi dati... in oltre ha detto che non vuol vedere altri che lei Signor Bailey-
-È passata un'ora e mezza!- urlò il rosso
-Siamo spiacenti. Non riuscivamo a contattarla. Il Signor Isbell ci aveva detto che alloggiava presso un certo Slash che, solo da pochi minuti, abbiamo identificato come il Signor Saul Hudson. Ad ogni modo, Mr. Isbell è ricoverato nel reparto di terapia intensiva, ha ripreso conoscenza ed è fuori pericolo... se lei potesse venire, comunque, sono più che sicura che ne sarebbe lieto.-
-Certo- replicò Axl lapidario, per poi lasciar ricadere la cornetta al suo posto.
-Chi era man?- domandò il riccio con espressione indolente, il rosso si girò verso gli altri.
Malgrado avesse sempre una carnagione molto chiara, perlacea, si vedeva benissimo che era livido e pallido come mai; quando parlò lo fece con una voce gelida e shoccata, come se non avesse ancora assimilato a fondo la notizia che stava dando agli altri
-Izzy è in ospedale. Ha avuto un overdose.- Tre paia d'occhi lo guardarono sgranati e sconvolti.
-Io vado da lui- proseguì deciso il vocalist
-Veniamo con te-
-No. Steven, ragazzi... l'orario delle visite inizierà solo tra un ora e mezza... è inutile aspettare lì in quattro. Chiamate il tipo della Geffen: ditegli che sbrigheremo qualunque cosa tra qualche giorno, che ora non siamo disponibili, che lo richiameremo noi non appena potremo... ditegli quello che volete ma levatelo di torno per un paio di giorni! Non voglio dovermi occupare di produttori e manager... non adesso! Ci vediamo in ospedale... per favore.-
-Ma...- Iniziò a protestare Steven ma Duff gli fece cenno di tacere e disse ok. Lui andò nella stanza che divideva con Izzy e, non appena chiuse la porta, il biondo bassista disse agli altri due -Ragazzi capitelo. Ha bisogno di stare da solo con Izzy... lo sapete, hanno un rapporto particolare, lo hanno sempre avuto e lo sappiamo... hanno bisogno di stare loro due da soli.-
-Immagino che tu abbia ragione... credo Axl sia la prima cosa che Izzy vuol vedere adesso, in fondo li capisco... devono essere legati- Steven riflettè un po' su ciò che avevano detto i suoi amici, poi acconsentì lentamente con la testa -Si, ehm, con la loro storia... infondo anche se ci perdiamo la prima mezz'ora poi saremo lì per tirarlo su di morale! E dirgli quanto è stato stronzo!- concluse.
Rose cercò di vestirsi il più in fretta possibile: il suo Jeff aveva bisogno di lui.

 

Nella reception dell'ospedale c'era solo una segretaria: mora, capelli ricci legati in una coda alta, sembrava annoiata. Axl si diresse da lei quasi correndo
-Cerco Jeff Iss... ehm... Jeffrey Dean Isbell- la ragazza cominciò scartabellare nell'alta pila di fogli davanti a lei. Prendeva un foglio, lo guardava per qualche secondo e dopo, lentamente, scorreva i fogli fino al prossimo nome, la prossima cartella. Si muoveva come se avesse tutto il tempo del mondo, annoiata; non le piaceva per nulla, non era interessata ad aiutarlo, lui era sull'orlo di una crisi isterica e a lei non importava... era semplicemente il suo lavoro: scartoffie e persone agitate; e lo svolgeva di malavoglia.
-Cazzo sbrigati! Cerco Jeff Isbell hai capito?! Dov'è!?-
-Si calmi, non appena troverò la sua cartella glielo farò sapere.-
-Al diavolo! Me lo cerco da solo dannazzione!- imprecò il rosso strappandole i fogli di mano e cominciando a cercare alla rinfusa, mettendo tutto a soqquadro.
-Trovato!- esultò un secondo dopo, afferrando il plico di fogli che gli interessava e lanciando il resto proprio addosso alla segretaria che lo stava fissando scocciata.
-Mi ridia la cartella, immediatamente!-
Axl gliela porse distrattamente
-Beh qui c'è scritto stanza 115, terapia intensiva- Rose si stava già dirigendo verso le scale ma l'ovvietà di quella costatazione lo indusse a fermarsi e domandare
-Quindi?-
-Quindi possono entrare solo i famigliari più stretti, e non mi sembra che lei lo sia Signor...?- come avrebbe dovuto rispondere? Signor Rose? Legalmente era ancora Bailey... e per quanto odiasse quel cognome forse era l'unica possibilità di essere ammesso da Jeff
-Signor Bailey-
-Beh lei è un parente Signor Bailey?- no, non era un parente però la tipa al telefono aveva detto che Jeff voleva vederlo, avrebbe sempre potuto spiegarsi
-Si sono suo fratello... per parte di madre!- era piuttosto evidente che la tizia stentava a crederci ma era ugualmente evidente che non le importava abbastanza
-Secondo piano-

 

il secondo piano iniziava dalla stanza 65, la numero 115 era infondo al corridoio, l'ultima del lato destro. Axl si precipitò dentro la stanza: Izzy stava dormendo, la testa reclinata a sinistra e i capelli scuri sparsi sul cuscino intorno a lui. Bill aveva le lacrime agli occhi, com'era stato possibile? Nessuno lo aveva fermato? Ad un certo punto della serata lo avevano perso... ma era normale: erano tutti con delle ragazze e le avevano portate a casa, Izzy non era venuto e loro avevano pensato che forse era andato da Keith, il loro spacciatore, o a tirare con le ragazze da qualche parte e magari non si era accorto che loro erano andati via... insomma prima o poi li averebbe raggiunti. Invece aveva avuto un'overdose.
Il rosso si avvicinò all'amico piano, in silenzio; c'era una sedia tra il comodino e il letto Axl si sedette lì e prese una mano di Jeff fra le sue e, prima che potesse rendersene conto, iniziò a piangere. Se lo avesse perso? Se il suo Jeff non si mai più svegliato? Come avrebbe potuto sopprivvivere senza il suo migliore amico? Non poteva abbandonarlo così! Non glielo avrebbe permesso! Sarebbe rimasto lì fino a che Jeff non si fosse svegliato, perchè lui doveva svegliarsi, e poi gli avrebbe detto di non provare mai più a fare una cazzata del genere perchè non poteva morire in questo modo di merda!
Axl rimase lì a guardare Jeff dormire per un tempo che gli parve infinito, ad un certo punto vide il moro girare la testa e stringere gli occhi: si stava svegliando.
-Ciao- bisbigliò Isbell stringendogli lievemente la mano
-Ciao... finalmente ti sei svegliato-
in risposta Izzy mugugnò un -Umm umm- che voleva essere un sì -Ho un gran mal di testa e mi sento tutto indolenzito-
-È normale Jeff... vedrai che molto presto starai di nuovo benissimo, ed io potrò prenderti a schiaffi per avermi fatto prendere un infarto ed essere quasi morto!- Disse fingendosi arrabbiato, il moro gli sorrise in quel modo sincero che gli ricordava sempre un bambino, sapeva che gli era grato per essere lì. Ma dove altro avrebbe potuto essere se la cosa più importante per lui era bloccata su un fottutissimo letto d'ospedale con più aghi in corpo di un punta-spilli?!
-Bill, mi danno fastidio- piagnucolò Jeff riferendosi agli aghi e cercando di staccarli
-Sta fermo! Non li toccare! Cazzo ma sei masochista o cosa?- Lo rimproverò il rosso tenendogli ferme le mani.
-Ti siedi vicino a me?- Axl pensò che l'overdose avesse ritrasformato Izzy nel ragazzino di Lafayette che era molti anni prima, la cosa gli piaceva un sacco perchè così poteva tornare anche lui ad essere un piccolo ed innocente bambino; così si arrampicò sul letto e si sdraiò accanto a Jeff per poi abbracciarlo, quello appoggiò la testa sul suo petto per poi mugugnare -Io adesso dormo... però tu sei un maleducato, non si tengono gli stivali sul letto- Bill non potè fare a meno di sghignazzare un po' mentre si levava i texani e Izzy crollava di nuovo addormentato, forse per i farmaci, addosso a lui.
Certo che, in fin dei conti, era comodo. Axl cercò di sistemarsi meglio sul cuscino e, stando attento a spostare o levare gli aghi, abbracciò più stretto Jeff.

 

Izzy Stradlin aprì lentamente gli occhi e si diresse in cucina, seguito passo passo dal suo adorato cane. Preparò il caffè e, sorseggiandolo, si diresse verso il calendario
-Oggi sono cinquanta eh?- disse rivolto al quadrupede che lo stava osservando. Si sedette al tavolo della cucina e continuò a parlare rivolto al cane 
-Sai che oggi ho sognato di Axl? Di quella volta, negli anni 80, quando ebbi un overdose. Tu non lo sai ma Axl venne subito da me. È tanto che non lo sento, chissà che sta combinando... sai che a volte mi manca quel periodo? Eravamo sempre insieme, incasinatissimi e molto giovani... e guardami adesso: un cinquantenne ripulito che chiacchiera con il suo cane. L'avresti mai detto che Izzy Stradlin sarebbe finito così? Io no...- A quel punto il doberman decise che era stufo del blaterare del suo padrone e se ne andò in giardino, lasciando al povero Stradlin la panoramica del suo didietro che si allontanava -Pure il mio cane mi molla- concluse sorridendo Izzy per poi andare a farsi una doccia.
Non aveva intenzione di fare qualcosa di particolare per il suo compleanno. Per lui era una giornata come un'altra.
Pensò di fare un bel giro in moto, adorava la sua Harley Davidson, ma dopo qualche miglia notò che dava dei piccoli problemi: che si stesse rompendo? No, non era possibile... la teneva benissimo! La riportò pazientemente in garage e passò metà della mattinata e metà del pomeriggio a cambiare l'olio, dare una revisione, lucidarla, pulirla... una volta finito avrebbero potuto scambiarla per una Harley appena uscita dalla fabbrica.
Erano le sei del pomeriggio quando un Izzy Stradlin sporco d'olio di motore rientrò nella sua cucina. Si preparò il secondo caffè della giornata ed un sendwich prosciutto e formaggio.
Verso le sette andò a riesumare una chitarra che non vedeva da tempo: la vecchia semiacustica bianca, aveva un qualcosa di speciale quella vecchia chitarra bianca ma la usava solo per strimpellare in casa. Continuava a saltare da una canzone all'altra, cosicchè dopo un po' aveva collezionato spezzoni dei Beatles, dei Kiss, dei Led Zeppelin, dei vecchi Guns n Roses, degli Ju Ju Hounds... insomma un repertorio di canzoni che gli piacevano e motivi orecchiabili.
Un'ora dopo, nel bel mezzo di un pezzo degli Aerosmith, fu interrotto da una scampanellata che ricordava vagamente il motivo di “Happy Birthday To You”, e dire che non aspettava nessuno. Posò la chitarra sulla poltrona e si diresse alla porta spalancandola, ad accoglierlo sulla soglia vi era un volto che non vedeva da tanto, troppo tempo: Axl Rose.
-Axl- esclamò leggermente stupito, anche se, da un tipo come il rosso, avrebbe dovuto aspettarsi qualche uscita folle
-Tanti auguri Izzy!-
-Passavi per caso?- domandò Stradlin a metà tra l'indagatore ed il sardonico
-Certo, come no... passavo per caso... da Lafayette il giorno del tuo compleanno!- dopo lo strinse in un forte abbraccio: l'abbraccio di chi non ti vede da troppo tempo quando l'unica cosa che vorrebbe fare e tenerti sempre accanto.
-Allora non mi offri nulla?- scherzò Axl entrando in casa
-Cena e letto per la notte- rispose, serissimo, il chitarrista -tanto devo ancora festeggiare-
-Ancora? Ci penso io- disse il rosso sicuro e strizzando un occhio
-Ad una condizione però-
-Sentiamo-
-Siamo a Lafayette: per cui sei di nuovo Bill-
-Andata Jeff- sorrise -Ed ora andiamo a festeggiare- concluse.

   
 
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