Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Manu75    11/11/2006    8 recensioni
QUESTA FF VIENE ORA PUBBLICATA CORRETTA E COMPLETA, TRA POCHI GIORNI INIZIERO' A POSTARE I NUOVI CAPITOLI CHE LA PORTERANNO A CONCLUSIONE, PER TROVARE LA NUOVA VERSIONE ANDATE SUL MIO PROFILO, GRAZIE! (L'autrice) '…e tu…femmina dai capelli chiari e dagli occhi freddi e algidi….nel tuo orgoglio soccomberai…...prigioniera in una cella di ghiaccio ….né calore, né gioia, né amore….un uomo bruno che ti ama perderai…un uomo bruno che amerai condannerai….sola e desolata…incatenata dal senso di colpa, incapace di salvare chi ami e te stessa….la tua prigione farà solo filtrare la luce ma non ti consentirà di avvertirne il calore….autrice della tua stessa sconfitta…'
Quando l'amore per una persona va contro tutte le aspettative, contro tutti i doveri, ,contro tutti i princìpi, contro la tua stessa famiglia, ci sono diverse strade che si possono scegliere.....Narcissa Black, sa bene qual'è la sua.....
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Narcissa Malfoy, Severus Piton, Sorelle Black | Coppie: Lucius/Narcissa, Severus/Narcissa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Rieccomi di nuovo qui, per chi mi conosce :-), prestissimo....dopo la dolcezza e il romanticismo di 'Come un diamante', per chi l'ha letto :-) (e a proposito ancora grazie delle vostre recensioni, specie per il capitolo finale!), ho iniziato questa storia, alla quale pensavo da molto tempo, che posso definire in un solo modo: amara.

Niente dolcezza qui, ma solo tanti sentimenti, mi ripeto, amari.

La protagonista è il mio personaggio femminile preferito della saga, Narcissa Black. Questa ff doveva intitolarsi, infatti, semplicemente 'Narcissa', ma poi, come sempre mi accade, si è dilatata nella mia testa e in essa vivranno molti altri personaggi della storia e si incroceranno, quindi, molti destini, ho optato, perciò, per un titolo che possa accomunarli tutti, visto che la maggior parte di essi andrà incontro ad un destino che si può definire 'gelido', in molti sensi.......

Spero possa intrigarvi o almeno interessarvi. Se vorrete lasciare un commento, mi farà davvero molto piacere!

UN GELIDO DESTINO

Primo Capitolo

(Un giorno normale)

La bella stanza quadrata era illuminata da un pallido sole di marzo che, filtrando timidamente dalla grande finestra, giocava debolmente con le finiture in oro della tappezzeria.
Seduta, in mezzo alla stanza, davanti ad un antico e prezioso specchio, stava una delicata figura vestita d’azzurro.
L’abito era ampio e ricco e fasciava elegantemente la snella ragazza, che si specchiava rapita, apparentemente, dal proprio riflesso.
I biondi capelli erano sciolti sulla spalle, in attesa che mani esperte li acconciassero e la giovane donna stava con le mani posate in grembo, immobile.
‘Sono io quella?’ si chiese la ragazza, aggrottando leggermente le delicate sopracciglia bionde, che incorniciavano due sfavillanti occhi grigi.
‘Come sono arrivata qui?’ si chiese di nuovo, questa volta con un leggero tono angosciato.
- Come siete bella, Miss Narcissa!- esclamò una voce alle sue spalle, facendola sussultare impercettibilmente.
Un’anziana donna, che indossava quella che, evidentemente, era la divisa da lavoro delle grandi occasioni, era entrata nella stanza e ora osservava, con occhi lucidi, la giovane donna, che ricambiava lo sguardo attraverso lo specchio.
- Vostro padre sarà così orgoglioso….e se Vostra madre fosse ancora viva….- la donna si soffiò il naso, con aria commossa.
- Si, Dorothy, se mia madre fosse qui sarebbe davvero felice….- sussurrò Narcissa, incupendosi.
- Tra poco arriverà l’Elfa domestica dei Malfoy…- aggiunse la donna, cambiando tono - …io non ero molto d’accordo ma…il Signor Abraxas ha insistito, affermando che è un portento nell’acconciare i capelli e che sua moglie non voleva che nessun altro glieli toccasse….mah…- la domestica era evidentemente scettica.
- Ma Voi siete così pallida!E’ normale….l’emozione…..vado a prepararVi una leggera tisana corroborante!- e Dorothy uscì, con aria affaccendata, dalla stanza.
Narcissa si concentrò nuovamente sulla propria immagine riflessa nello specchio.
‘Mamma, quello che desideravi si sta avverando…..e solo tu non sei qui ad assistere….proprio tu…’
Chiuse gli occhi, con un leggero sorriso amaro, mentre la mente tornava rapidamente all’ultimo giorno normale che Narcissa riuscisse a ricordare.
L’ultimo, prima che la sua vita cominciasse lentamente a cambiare.

La Tenuta dei Black di Weirwater, tra tutte le innumerevoli tenute della famiglia Black, non era ne la più grande, ne la più antica, ma di certo era la più nobile e la più bella.
Incastonata in un paesaggio splendido, poco lontano dalla Scozia, e lambita da un corso d’acqua che ,formando una piccola rapida, con il suo incessante scorrere riempiva l’aria e che ne aveva ispirato il nome,comprendeva un immenso parco, contornato da alberi secolari.
Proprio in mezzo al parco spiccava un edificio bianco, risalente al diciassettesimo secolo, che svettava su tre piani e contava un centinaio di stanze.
L’aveva ereditato Cygnus Black quale terzogenito di Pollux Black, mago di grande fama e nobilissime origini, come tutti i Black del resto.
Weirwater avrebbe dovuto essere la tenuta estiva, delle vacanze, ma Cygnus l’amava a tal punto da averla eletta dimora permanente per lui e la sua famiglia a discapito della più comoda casa londinese.
C’erano tre cose delle quali Cygnus Black andava estremamente orgoglioso:
Il proprio cognome e quindi il suo sangue, nobile e puro, senza contaminazioni di sorta.
La bellezza di sua moglie, Druella, che l’aveva portato ad essere, il giorno delle nozze, il mago più invidiato di tutta l’Inghilterra, ma che l’aveva abbagliato a tal punto da impedirgli di vedere ciò che adesso, dopo ventidue anni di matrimonio, non poteva più negare: sua moglie era una donna estremamente fragile e malata, la cui salute mentale andava rapidamente peggiorando.
Infine, il principale motivo di orgoglio di Cygnus, erano le sue tre figlie.
La primogenita, Andromeda, che all’epoca aveva diciannove anni, era la sua prediletta.
Nonostante fossero in perenne conflitto, lui l’amava teneramente. Adorava il temperamento forte, ma pieno di calore, di questa sua figlia che condiva la ribellione con una dolcezza ed una vivacità che gliela rendevano ancora più cara.
Amava tutto della sua primogenita, i capelli castani dai riflessi ramati, così simili a quelli della nonna paterna, i grandi occhi scuri, ereditati dalla madre e così scintillanti e pieni di vita, la bocca sempre aperta al sorriso e alla risposta pronta.
L’aveva persino perdonata di non essere stata smistata nella nobile Casa di Serpeverde, come era avvenuto per quasi tutti i Black prima di lei, al suo ingresso ad Hogwarts, e di essere finita, invece, nella Casa di Corvonero.
Cygnus sentiva che sarebbe stato disposto a perdonare tutto ad Andromeda. Almeno così credeva.
La secondogenita, Bellatrix, aveva quindici anni e delle tre era quella che possedeva la bellezza più appariscente, una bellezza bruna che non passava inosservata. I capelli erano quelli scuri dei Black e gli occhi, come anche per Andromeda, erano gli stessi di Druella.
Anche il corpo, raggiunti i quindici anni, era fiorito e, rispetto alle sue sorelle, possedeva una femminilità più prorompente, che suscitava l’ammirazione in qualunque uomo la conoscesse.
Cygnus amava esibire questa sua bella figlia con i suoi soci o con i vecchi amici, ma il carattere scontroso, cupo e acido di Bellatrix gliela rendevano molto meno cara di Andromeda. Non aveva alcun dialogo con lei e, con il passare degli anni, Cygnus cominciò a notare quanto il carattere di Bella somigliasse sempre di più a quello della madre, della quale era la favorita.
La terzogenita, Narcissa, che aveva undici anni, rappresentava, agli occhi di Cygnus, la perfezione. Narcissa era l’unica che avesse ereditato la bionda bellezza della madre, a cui somigliava come una goccia d’acqua, ma, era anche l’unica delle tre che avesse in se l’innata eleganza, la grazia, la nobiltà nei movimenti tipici dei Black. Nonché gli occhi chiari che distinguevano quel ramo della famiglia e che si riflettevano in quelli identici di Cygnus.
Narcissa aveva anche il carattere più quieto e i modi più pacati e, tuttavia, nascondeva in se una forte volontà e una grande determinazione. Le sue emozioni non trasparivano mai facilmente, al contrario delle sue sorelle, sapeva mantenere il controllo di se senza sforzo.
Cygnus la considerava la figlia sulla quale puntare.

Quel ultimo giorno normale era il trenta di agosto del millenovecentosessantasei. Due giorni dopo, Narcissa, avrebbe fatto il suo ingresso ad Hogwarts e la ragazzina era estremamente felice ed emozionata.
Osservava i suoi bagagli e la sua divisa, già pronti, con grande orgoglio, piena di un senso di anticipazione e grandi aspettative.
Andromeda, che aveva appena conseguito i suoi M.A.G.O con grande successo, le aveva raccontato sempre storie fantastiche su quella scuola, a differenza di Bella, che non le aveva mai raccontato nulla, se non cose terribili, circa compiti difficilissimi e dolorosissime punizioni.
Narcissa non lo avrebbe ammesso mai, nemmeno se le avessero fatto ingurgitare un’intera bottiglia di Veritaserum, ma uno dei motivi per i quali aspettava con ansia di entrare ad Hogwarts era la segreta speranza di riavvicinarsi a Bellatrix.
Nella loro infanzia, le due sorelle, erano state estremamente unite, avevano giocato, litigato e combinato guai insieme. Bellatrix aveva difeso Narcissa dalle ire materne innumerevoli volte e si era addossata la colpa dei danni causati, involontariamente, dalla sorella minore, subendo le punizioni paterne. Narcissa l’aveva sempre ammirata e amata, persino più di quanto avesse amato la sua cara Andromeda.
Poi, Bellatrix ,era andata ad Hogwarts e ne era tornata profondamente cambiata.
Quando era a casa, passava la maggior parte del suo tempo con la madre e Narcissa aveva perso così, con grande dolore, la sua compagna di giochi e di avventure.
Ora sognava di ricucire quel rapporto, così compromesso, proprio tra le mura di Hogwarts.
Narcissa si staccò a fatica dalla contemplazione dei libri e degli oggetti che le appartenevano e che l’avrebbero resa, si augurava, una perfetta studentessa ed una strega degna dei suoi avi.
La giornata era splendida e lei decise di uscire e di leggere il libro, che suo padre le aveva prestato, sotto l’albero di Castagno che amava tanto.
Giunta alla fine della doppia scalinata che conduceva all’ingresso, si imbattè in Bella, che proveniva, evidentemente, dal salottino privato della madre.
- Dove vai?- le chiese, dura, senza preamboli.
Nonostante non lo dimostrasse, Narcissa temeva Bellatrix quando era di quel umore. Gli occhi scuri, ormai perennemente semichiusi sotto le pesanti palpebre, che scintillavano febbrili e , spesso, malevoli e i denti che tormentavano le belle labbra carnose erano i segnali di pericolo che la ragazzina aveva imparato a riconoscere così bene.
- Vado a fare una passeggiata- le rispose calma, Narcissa.
- Cos’è quello?- esclamò Bella, sfilando il libro dalle mani di sua sorella.
- Me l’ha imprestato papà, ti prego di ridarmelo- le rispose, allungando la mano, in attesa.
Bellatrix lo tenne sollevato sulla testa, ridendo e sfidando la sorella a riprendersi il libro elegantemente rilegato. La notevole differenza d’altezza e di corporatura delle due ragazze avrebbe reso l’impresa di Narcissa quasi disperata e, quindi, la ragazzina rimase immobile, senza cedere alla provocazione.
- Sei una bugiarda!- esclamò Bella, infastidita dalla mancanza di reazione di Narcissa e ridendo beffarda – papà non permette a nessuno di toccare i suoi libri-
- A me si!Ha detto che sa che lo tratterò con cura!- si difese Narcissa, consapevole che così dicendo avrebbe alimentato l’ira di sua sorella
Infatti, sul volto di Bella, passò un’espressione furiosa e spinse Narcissa, in malo modo, lontano da lei.
- Bene, se lo puoi tenere tu allora significa che lo posso leggere anch’io!- e si allontanò con il libro.
Narcissa sospirò rassegnata. Opporsi a Bella quando era di quel umore era impossibile e la lealtà che, nonostante tutto, sentiva di dovere alla sorella le impediva di andare a protestare da suo padre.
Decise di infilarsi nello studio di Cygnus nella speranza di recuperare un altro bel libro.
Una volta entrata fece per dirigersi verso la grande libreria che occupava un’intera parete della stanza, ma si bloccò.
Nello studio c’era un uomo.
Le voltava le spalle, contemplando il grande ritratto di Druella, che dominava la stanza e che la ritraeva il giorno delle nozze, splendida in un sontuoso abito verde salvia.
Narcissa rimase immobile, indecisa sul da farsi. La buona educazione, così radicata in lei, le imponeva di palesarsi e di presentarsi allo sconosciuto ospite. La sua indole riservata la spingeva, invece, ad allontanarsi in silenzio.
Prima che potesse prendere una decisione, l’uomo parlò.
- Devo dire che la somiglianza è davvero notevole…..- esordì, con una voce bassa e profonda -tu devi essere Narcissa….- concluse, voltandosi verso di lei.
La ragazzina rimase ammutolita, fissandolo con i suoi occhi grigi.
- Ebbene, posso sperare di udire la tua voce?- le chiese, serio ma gentile.
Era un uomo alto, sulla cinquantina, con dei capelli di un biondo molto chiaro e gli occhi pallidi ma brillanti.
Vestiva in maniera estremamente elegante e teneva il mento leggermente sollevato, con aria molto altera.
- Si signore…..- rispose Narcissa, cercando di tenere la voce ad un tono ne troppo basso ne troppo acuto – sono Narcissa Black, figlia terzogenita di Cygnus Black – e fece un piccolo inchino, come le aveva insegnato sua madre.
- Ottimo – si compiacque lui – dunque, Narcissa, non eri entrata qui nella speranza di sostituire un libro che ti è stato portato via?- le chiese, estremamente serio.
Narcissa soffocò un’esclamazione di sorpresa. L’uomo doveva aver assistito a tutta la scena con Bella. Si sentì arrossire.
In quel momento Cygnus entrò nello studio.
- Scusa se ti ho fatto attendere…- ma si bloccò, vedendo Narcissa nella stanza.
- Cissy, che ci fai qui?- la sorpresa lo spinse ad usare il vezzeggiativo che usava solo nei momenti di intimità familiare.
- Mi stava intrattenendo con la sua squisita compagnia….- intervenne il misterioso ospite – hai davvero una figlia adorabile, Cygnus. Nonché davvero estremamente graziosa. Il ritratto vivente di sua madre – concluse con calore.
Cygnus assunse un’espressione orgogliosa e si avvicinò a Narcissa, dandole un leggero buffetto sulla guancia.
Narcissa si stupì, suo padre non usava mai gesti affettuosi in pubblico.
- Allora Narcissa, hai già finito di leggere il libro che ti ho dato?- le chiese suo padre, sorridendole.
- Non ancora – mormorò lei, con il cuore che batteva forte – è troppo complicato per me, l’ho prestato a Bella…….speravo di poterne prendere un altro…-
Suo padre aggrottò le sopracciglia, stupito e leggermente irritato. Nè Andromeda nè Bella avevano l’autorizzazione a toccare i suoi libri più preziosi, in quanto l’una era troppo distratta e l’altra mancava di delicatezza nel maneggiarli.
Lo sconosciuto osservò Narcissa con occhi ammirati.
- Trovo encomiabile che due sorelle dividano ogni cosa……se Lucius non fosse figlio unico spererei di trovare in lui un simile atteggiamento fraterno…-
Queste parole sembrarono addolcire Cygnus, che si avviò verso la libreria e ne tornò con un nuovo volume.
- Ecco cara, ora vai, devo parlare di cose importanti con il nostro ospite-
Narcissa fece per uscire, ma si bloccò, gettando indietro la testa, con i capelli biondi che ondeggiarono sulla schiena, e porse la mano al visitatore.
- Spero di rincontrarLa…Signor…- disse, con voce chiara, ma arrossendo leggermente.
Lui trattenne un sorriso e afferrò con delicatezza la piccola mano, accennando un leggero inchino.
- Malfoy, Abraxas Malfoy- si presentò con un’aria molto seria e compita, in risposta a quella della ragazzina. Gli occhi, però, sorridevano.
Narcissa gli sorrise con calore e uscì dalla stanza, camminando leggiadra come una ballerina, la schiena diritta, i biondi capelli luminosi, seguita dallo sguardo chiaro e improvvisamente serio di Abraxas Malfoy.

FINE PRIMO CAPITOLO

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Manu75