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Autore: Hekady Brigyes Rin    16/04/2012    0 recensioni
La storia che andrò a narrare ora è soltanto l'inizio di un mondo e una verità che non avete mai sentito prima. E' una storia di sofferenza, amore, fedeltà giustizia e Sacrificio e alla fine di essa non riuscirete più a pensare che non esista un modno oltre a questo. un mondo invisibile e impalpabile che circonda tutti noi.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

CINQUE ANNI DOPO

Hekady guardava la madre, incuriosita fino ad allora la madre non l'aveva mai portata fuori dal palazzo reale Soraphis, si trovava in un posto lontano da casa sua. Nella piccola testolina pensò che i genitori, visto che era il suo compleanno, l'avessero portata a fare una gita. Ad un certo punto la piccola si mise a guardare la madre:

"mimi, che cos'è una Eroina?" disse Hekady, la bambina aveva i capelli capelli biondi argentati e gli occhi viola profondo. La donna si girò, era in un'armatura lucente che copriva ben poco del suo corpo perfetto. Le ali, che portava sulla schiena erano bianche perla con qualche piuma argentata, guardava quella dolce piccola bambina, cosciente di cosa sarebbe diventata. Pensierosa una lacrima solcò la sua bella guancia. Si mosse verso la dolce bambina, i capelli neri lunghissimi fino alle caviglie, gli occhi azzurri come un lapislazzuli, la prese in braccio cercando di fare attenzione alle piccole ali, che la bambina portava sulla schiena, così fragili e delicate.

"un'eroina è una persona che soffre… ma salva tanta gente piccola mia Hekady… un'eroina sceglie sempre la strada più difficile… piange si dispera e porta la gioia, l'armonia e l'amore nel nome del bene e di Luxin…"

"io mamma diventerò un'eroina come te? Voglio essere come la mia mimi…"

"Tu diventirai di più piccola!" la abbracciò fortissimo piangendo in silenzio.

"Turlas Amore sono pronti… dammi Hekady!" disse Vidram facendo capolino dalla porta presente nella stanza.

"Sì ma io Vidram non entro!"

"ma… non lasciarmi la dentro da solo…"

"perché mamma che mi devono fare?"

"piccola scusami… scusami non dipende da me ti voglio bene!" e la donna piangendo volò via.

Vidram, che era un angelo aitante forte e possente, con la bambina in braccio entrò nella stanza, Lasciando andare la moglie cosciente del suo dolore.

La stanza era dorata e circolare. In piedi in circolo ben venti angeli circondavano un altare. L'uomo dai capelli neri con occhi come smeraldi appoggiò la bambina su di esso:

"Vidram lo sai che è necessario è stata creata per questo!"

"certo Maat non è tua figlia… che cosa te ne frega… Melkor non dovevi essere il suo angelo Custode?"

L'angelo bellissima, come sempre, aveva i capelli lunghi ondulati scuri con occhi dorati, come il miele, voltò il volto verso il muro non avendo il coraggio di guardarlo in faccia.

"lo sai che non dipende da noi i sacrifici vanno fatti" rispose Melkor sempre non guardandolo in faccia.

Intanto la bambina Hekady li guardava senza capire cosa stesse succedendo.

"ciao zia Melkor…"

"Oh piccola farà un po' male ma non odiarci per questo…"

"cosa vuol dire odiare?"

"spero non lo imparerai mai…" e dopo averle accarezzato il viso si allontanò con gli occhi lucidi.

Gli angeli iniziarono a parlare in una lingua strana, la bambina guardava incuriosita ciò che si stava formando su di lei. Una luce intensissima si stava formando, all'interno un cristallo rosso a forma di diamantelentamente prendeva vita. La pietra materializzò un filo spinato che si conficcò nel petto della bambina aprendolo. Oltretutto il filo trapassò il corpicino della bambina avvolgendola completamente e iniziando ad emanare elettricità lungo tutto il suo percorso.

Le urla di dolore della bambina riecheggiarono nella stanza. Urlava così tanto che perfino la madre volata via a km di distanza la sentiva:

"BASTA! BASTA PAPA' FA MALE PAPA' FA MALE BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA MIMI! MIMI! MIMI! FA MALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!" Hekady si dimenava il più possibile cercando di liberarsi da quell'atroce morsa, ma finendo soltanto per far stringere ancora di più la morsa.

"piccola resisti non ti agitare!"

"PAPA' TI PREGO FALLO SMETTERE!" Le lacrime e il sangue della bimba si mischiavano, chiedendosi come mai nessuno l'aiutasse o facesse niente, guardò il padre con gli occhi supplicanti,ma notò che esso era rivolto con lo sguardo verso il muro che stranamente si era macchiato di rosso.

Resistette ben 3 delle 10 ore della tortura svenendo E ogni tanto risvegliandosi per poi riperdere i sensi poco dopo sempre per il dolore. Fino a che la pietra non entrò nel suo petto sormontandosi al suo cuore.

Il padre con i pugni insanguinati dalle botte date al muro prese la piccola in braccio:

"oh figlia mia sei stata brava e coraggiosa… ora riposa Hekady…tu salverai l'universo proprio con quel dolore!" la strinse e le baciò la fronte.

Guardò gli angeli supremi e superiori presenti con sdegno e disse:

"A quando la prossima tortura?"

"Non chiamarla così Vidram! La pietra si nutre di energia vitale e sicuramente si attiverà spesso, sai che comunque non puoi dire a nessuno chi è lei almeno fino a che non avrà accettato il suo destino"

"lo so ora la porto a casa dopo tutto è il suo compleanno… spero solo che non impari mai cosa sia l'odio!"

Tutti abbassarono lo sguardo molti tra di loro si sentivano in colpa a portare avanti quegli ordini nei confronti di una bambina così piccola e dolce, ma dopo tutto che scelta avevano?

Vidram prese il volo verso il loro pianeta Soraphis la loro casa arrivò alla sera ad accoglierlo due dei suoi figli più grandi Turalim e Vigex, che alla vista della piccola sorellina conciata in quel modo sporca di sangue e svenuta, accorsero immediatamente:

"Padre cosa è successo?"

"Niente che vi interessi!" disse Vidram nel suo solito modo scontroso.

"Come niente che ci interessi? Io sono colui che si occupa di Hekady fin da neonata credo che mi interessi eccome! È stata attaccata? Sta bene?" Rispose inviperito Turalim.

"Sta bene non ti preoccupare! Da domani ad occuparsi di Hekady saremo io e sua madre!"

"Come mai?" chiese incuriosito Vigex

"Domani inizierà ad allenarsi"

"Ma padre ha solo cinque anni di solito gli allenamenti nostri e degli altri fratelli ha avuto inizio a dodici anni!" disse preoccupatissimo Turalim.

"Questo perchè nessuno di voi era reggente!"

"Cosaaa?" dissero in coro i fratelli.

"Avete capito bene Hekady è la principessa reggente sarà la futura Regina Soraphis" e detto questo se ne andò lasciando i due ragazzi sbalorditi e con non poca preoccupazione per la sorella. Per lei non sarebbe sicuramente stato facile, avrebbe dovuto sopportare allenamenti estenuanti e prendere decisioni che per una bambina di cinque anni sarebbero state veramente improponibili, ma loro non potereno che sperare soltanto che lei sopravvivesse, anche perchè l'addestramento Soraphis per le principesse reggente è famoso per essere il più duro e crudele.

   
 
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