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Autore: feedez    16/04/2012    4 recensioni
Nicole prese una mia foto che aveva sul comodino, e la fissò, sorridendo e stampando un tenero bacio sulle labbra fatte d'inchiostro.
- Buongiorno Liam. Sai, ti ho sognato. - cominciò a raccontare al pezzo di carta, toccando i contorni del mio viso, quasi volesse ritornare a farlo davvero.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuckin' perfect.










“Liam James Payne.
Nato il 29 Agosto 1993 a Wolverhampton.
Morto il 13 Ottobre a 2011 a Wolverhampton.”

Come ogni giorno lessi quelle poche parole, stampate sulla mia lapide, che non mi convincevano per niente.
In fondo, non si può riassumere la vita di una persona con una manciata di parole, servirebbero pagine e pagine, per descrivere ciò che compie un uomo anche solo per un giorno vissuto.
Eppure su quella lastra in marmo, erano incise solo quelle tre insulse righe.
Feci spallucce, oramai ero morto, non potevo fare nulla per cambiare quella tomba.
Mi avvicinai ai tulipani gialli che erano stati messi in un vaso, e inspirai, cercando di ricordare il profumo di quelli che, quando ero in vita, erano i miei fiori preferiti.
Probabilmente li aveva messi mia madre il giorno prima, quando ero andato a fare un giro in paese.

Mi alzai e mi sistemai i jeans e la camicia a quadri che indossavo, e mi avviai a casa di Nicole, l'unica ragazza che io avevo realmente amato in tutta la mia breve vita.
E non per il fatto che fosse bellissima, popolare, o quant'altro.
Nicole era semplicemente perfetta, in tutte le sue singole imperfezioni.
Era educata, fine, divertente, dolce, ma non smielata, e teneramente impacciata.
Arrivai finalmente alla villetta di quella che fino ad un anno prima era la mia ragazza, passai attraverso la porta ed entrai nella sua cameretta.
Stava ancora dormendo, la sveglia sarebbe suonata a minuti.
Dio, era meravigliosa persino quando dormiva.
I capelli color oro erano legati in una sorta di chignon, ed era completamente struccata, infatti le si vedeva una spruzzata di lentiggini sul naso piccolo e leggermente a punta, e sulle guance. Io le adoravo, ma lei le odiava.
Mi diceva sempre: “Ma sono delle inutili macchie sulla pelle! Come fanno ad essere affascinanti?”, guardandomi con quei suoi due grandi occhi color miele, per poi scoppiare in quella risata, che amavo più della mia stessa esistenza.
Le labbra, rosee e carnose, erano leggermente socchiuse, e si erano aperte in un piccolo sorriso, che a parer mio, avrebbe illuminato tutta l'Inghilterra.
Rimasi a contemplare il suo viso perfetto, quando la sveglia del cellulare fece partire “I'm Yours”, di Jason Mraz, una delle sue canzoni preferite.
Emise un lamento, e si rigirò dall'altra parte, facendo cadere rovinosamente a terra le coperte.
Sbuffò, e tenendo le palpebre ancora chiuse le cercò tentoni, ma non trovando niente, aprì gli occhi svogliatamente e spense la sveglia, che nel frattempo non aveva smesso di suonare.
- Stupida sveglia! - accusò il cellulare, con la voce ancora impastata dal sonno, per poi infilare i piedi nelle infradito turchesi e strofinarsi gli occhi con entrambe le mani.
- Buongiorno bellissima. - le dissi, anche se sapevo benissimo che non poteva né vedermi né sentirmi, sedendomi accanto a lei e guardandola più da vicino notai che si era fatta il secondo buco all'orecchio destro.
- Carino l'orecchino, comunque. - aggiunsi, strofinandomi il collo e non riuscendo a trattenere un sorriso.

Nicole prese una mia foto che aveva sul comodino, e la fissò, sorridendo e stampando un tenero bacio sulle labbra fatte d'inchiostro.
- Buongiorno Liam. Sai, ti ho sognato. - cominciò a raccontare al pezzo di carta, toccando i contorni del mio viso, quasi volesse ritornare a farlo davvero.
- Ho sognato che eri ancora qui con me. - continuò, sfiorando i capelli della mia figura, che erano piuttosto scombinati, e il suo bellissimo sorriso acceso si fece più malinconico.
- Ed eravamo bellissimi insieme. - aggiunse poi, mordendosi il labbro inferiore, mentre gli occhi le diventavano lucidi.
- E stavamo sulla spiaggia, cantavamo, facevamo il bagno... Come la scorsa estate. - sussurrò, mentre una lacrima riuscì a scorrerle lungo la guancia.
La asciugò prontamente e si massaggiò la fronte, per poi continuare ad accarezzare la mia foto.
- Ed era fantastico. Era. Il fatto, è che non ci sei più. E tu dovresti esserci. Perchè quel pirata della strada doveva prendere proprio te, che stavi attraversando sulle strisce pedonali? Perchè l'ha fatto? Tu eri un ragazzo bravissimo, eri perfetto, eri il mio ragazzo, e ora sono sola, e mi manchi. - mormorò, non riuscendo a trattenersi più, e scoppiando a piangere, buttandosi sul letto e abbracciando la mia foto.

Mi sentivo davvero male.
Stava piangendo, era raro che lo facesse.
E stava piangendo per me.
Mi sdraiai vicino a lei, e le schioccai un piccolo e tenero bacio sulla guancia, sperando che lo sentisse, ma era tutto inutile.
Nessun essere umano ancora in vita poteva udire, vedere o toccare nessuno di noi “fantasmi”.
- Sono qui, piccola mia, sono qui. Non piangere, ti prego. - le soffiai all'orecchio, come se avesse potuto sentirmi.
- Sai, tutti mi dicono che devo andare avanti, e che oramai sei andato via da un anno. Ma io non ce la faccio, io non ce la faccio più, amore mio, davvero. A volte mi chiedo per quale motivo sto ancora vivendo, e non lo trovo. Non trovo nessun piccolo, fottutissimo motivo per il quale dovrei andare avanti. - riprese il suo discorso, interrompendosi ogni tanto a causa di qualche singhiozzo, continuando a stringere a sé la mia foto.
E poi vorresti essere un pezzo di carta.
Non sapevo che fare, non mi era mai capitato di vederla in quello stato, di vederla piangere il quel modo.
Le accarezzai i capelli, oramai leggermente spettinati, e sentii un nodo stringermi in gola.
Non riuscivo a dire nulla.
Non riuscivo a fare nulla.
Ero completamente impotente davanti a quella situazione.

- Dovrò farmene una ragione, dovrò uscire con altri ragazzi, dovrò amare di nuovo. Ma non ci riesco, davvero. - disse, fermando improvvisamente quel suo piangere che mi faceva sentire un vero e proprio schifo.
Poi si alzò, con la mia fotografia nella mano sinistra, si avvicinò alla finestra aprendo le tende azzurre.

- È un nuovo giorno. Andrò avanti. - sentenziò, fredda, decisa, lasciando cadere a terra quel pezzetto di carta, che oramai era completamente bagnato dalle lacrime.
Rimase per qualche secondo, che mi parve interminabile, a fissare il vialetto dove si affacciava la finestra della stanza.

Doveva andare avanti, lo sapevo.
Doveva continuare ad avere una vita, ad avere degli amici, ad uscire di sera, a divertirsi.
Anche senza di me.
La guardai chinarsi e raccogliere la fotografia che era rimasta a terra.

- Ma chi prendo in giro, Liam? - balbettò, rivolgendosi ancora alla mia immagine e appoggiando la testa al vetro della finestra.
Inspirò profondamente, si strofinò un occhio, torturandosi il labbro inferiore.
- Liam, io ti amo ancora. - mormorò, a bassa voce, tanto che feci fatica a sentirla: - Ti amo, e ti amerò sempre.

La guardai, avrei pianto se avessi potuto.
- Ti amo, e ti amerò per sempre. - ripetei, prendendomi la testa tra le mani.



. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
OS ispirata a Ghost, un film semplicemente splendido.
Spero vi piaccia, e che vi faccia emozionare almeno un pochinoino.
- feedez.

Matteo's corner:
MioDio.
Federica, ti sposerei se non fossi già innamorato :3
Anche se il film è meglio... AHAHAHAHHAHA
Comunque, spero vi piaccia, ora vado a imbottirmi di patatine, che sono troppo magro.
Bellaaaaaa(?)
- Maaaaatteo







  
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