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Autore: CupOfTea_    16/04/2012    1 recensioni
Ginevra incontra la persona che inconsapevolmente l'ha delusa.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Take a chance on him.

Capitolo 1.

Finalmente mio fratello aveva fatto una cosa intelligente, anzi intelligentissima direi!
Ad aprile aveva fatto domanda all’università per partire nel mese di settembre con  l’erasmus in Spagna e siccome io non avevo mai viaggiato e odiavo il posto in cui abitavo, come lui d’altronde , aveva convinto i miei affinchè lo raggiungessi per quindici giorni.
Ed eccomi qui ad ottobre in un’assolata e caldissima Siviglia, nel minuscolo appartamento che mio fratello condivideva con un francese che, aimè, se ne era tornato in Francia.
Non avevo un rapporto particolare con mio fratello, solo, tutti e due volevamo viaggiare, conoscere nuove persone e scoprire nuovi posti.
Io in Italia non avevo una grandissima vita sociale, la mie giornate erano la solita routine: Sveglia fin troppo presto, scuola e poi casa, non uscivo mai, nel posto in cui abitavo odiavo  tutti e per tutti è come se non esistessi però io, da brava paranoica, mi sento giudicata troppo.
Avevo bisogno di staccare.
L’unica cosa che avevo erano le mie amiche, diciamo che ero stata delusa dalle persone più importanti della mia vita, non dico chi erano perché mi prendereste in giro e questo lo fanno già in troppi.
Dico solo che la musica in questi anni mi ha aiutato, ma mi ha anche distrutto.

<< Mmh Ginny -  iniziò mio fratello mentre masticava un pezzo di pane, i suoi occhi azzurri mi scrutavano da sotto le lenti degli occhiali che raramente portava – stasera te ne stai buona buona a casa, devo andare con degli amici in un posto.>>
‘Ecco iniziamo bene’ pensai prima di rispondergli.
<< E non posso venire con te?? Che cosa sono venuta a farci qui scusa?? >>
replicai infastidita.
Certo adesso io sono in vacanza e devo starmene in casa a morire di caldo guardando la tv o standomene al computer.
<< Piccola illusa – un sorrisetto sarcastico comparve sulle sue labbra – sei minorenne non ti farebbero neanche entrare nel locale in cui andrò. >>
Questa scusa era più che accettabile e comunque non mi era mai piaciuto andare in discoteca e in locali pieni di tredicenni infilate dentro vestitini non proprio adatti alla loro età, eppure avevo diciassette anni e tanta voglia di crescere.

La sera quando mio fratello uscì, per una volta ben vestito, andai subito a farmi una doccia fredda, mi infilai il pigiama più leggero che avevo e mi misi a letto a vedere un film.

Harry

Era il quarto drink che avevo in mano, da quando ero arrivato in quella città non avevo parlato con nessuno e la sera finivo sempre in qualche locale esclusivo a ubriacarmi e ad andare a letto con ragazze che poi avrei cacciato il giorno dopo.
Dopo aver svuotato il bicchiere andai in pista a ballare, la musica era alta e la testa iniziava a girare, una ragazza iniziò a strusciarsi addosso a me, le misi le mani sui fianchi e senza neanche dire niente avvicinai il mio viso al suo e iniziai a baciarla con foga.
La serata passò velocemente, ma quella ragazza diventava sempre più appiccicosa
<< Ehi piccola vado a prendere una boccata d’aria e torno subito – le dissi con un falso sorriso.
Andai fuori con una bottiglia a caso rubata non mi ricordo nemmeno in quale parte della serata e dove, mi sedetti sul marciapiede e iniziai a bere ancora.
Ormai da quando non facevo più parte della band e avevo lasciato Londra, questa era la mia vita, non lavoravo ,anche perché ero ancora pieno di soldi, ma la mia fama dopo quello che era successo stava calando. Lui aveva rovinato tutto, il mio migliore amico aveva rovinato tutto, quello stronzo di Tomlinson mi aveva portato via l’unica persona di cui davvero mi ero innamorato, non potevo perdonarlo, il mio stupido orgoglio quel giorno mi diceva che me ne sarei dovuto andare. Lo odiavo per questo, ma cazzo se mi mancava. Mi mancavano tutti e mi sentivo anche tanto in colpa, li avevo lasciati, avevo lasciato il mio lavoro, la mia famiglia.
Tutto questo non era passato inosservato alle telecamere, la verità con il tempo era venuta a galla e ora tutto il mondo mi odiava.
Ma non ci potevo fare niente.. Era colpa sua, sua e basta. Prima o poi me ne sarei completamente convinto.

Mi alzai barcollando dal marciapiede, mi girai e andai a sbattere contro un ragazzo, seguito da altri due tipi, non sapevo chi fossero. Iniziarono a spingermi e ad urlarmi contro, non reagii a nessuno spintone, a malapena mi reggevo in piedi, finii a terra e incominciarono a prendermi a calci, ancora non reagii pensando che forse me le sarei meritate tutte quelle botte da parte di quegli idioti, sicuramente ubriachi anche loro.
Svenni lì sul marciapiedi, poco dopo sentii qualcuno che mi tirava su, mi accorsi poi di essere in una macchina, svenni di nuovo, o forse mi addormentai.


Mi risvegliai su un divano sconosciuto con un gran mal di testa.


YOLOOOOOOOOOOOOOOO (?)
Sono tornata a rompere un po’ a quelle malcapitate che magari leggeranno la mia storia :3
Dico solo una cosa, siccome le mie FF non finiscono mai perché la sottoscritta è la persona più pigra di questo pianeta, ho deciso di iniziare a scrivere storie non più lunghe di 5 o 6 capitoli…Magari riuscirò a finirne una chissà!!
Spero vi piaccia e se proprio non avete nulla da fare recensite.. Ve ne supplico. LOL

-Esse.
  
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