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Autore: R_onmyway    16/04/2012    0 recensioni
Questa è la storia di una normalissima ragazza. Va a vivere a Londra per un mese, perchè deve studiare per affrontare la maturità, ma...lì...incontrerà qualcuno di molto speciale! ....
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Giornata pessima oggi eh?!". "Eh già, oggi sembra non dover finir mai questa giornata!". Luca. Un compagno di scuola che pazientemente dava attenzioni a un vulcano implacabile. Lo conoscevo da quando ero un piccolo scricciolo che non si capiva se diceva pappa o papà. é lunedì, un inizio settimana che sembra non avere fine. Questa giornata inizia con un ritardo bestiale a scuola, la prof di matematica che decide di interrogarmi alla seconda ora di lezione, sono all'intervallo e uscendo dalla classe mi tocca assistere alle scene furiose e isteriche della classica bellona della scuola. Odio quelle che si fanno vedere e odio essere notata da ragazzini che hanno la lista di ragazze alle spalle. Amo la musica. Nei momenti di sconforto come ogni teenager la musica é una delle poche isole felici dove posso rifugiarmi. Suona la campanella e via si ritorna in classe. Guardo la griglia degli orari e gli ultimi tre quadrati dicono: inglese. Arte. Arte. Favoloso! Amo l'inglese come amo l'arte, queste tre ore voleranno. Almeno queste tre. La prof parla di borse di studio di un mese in Inghilterra. Penso: Inghilterra, WOW. Per una teenager come me Inghilterra vuol dire: starsbucks, vestiti alla moda, e sexy ragazzi inglesi ergo: One Direction, quanti mi dicono che a 18 anni dovrei pensare a cose serie e non a idoli che nella mia vita non conteranno mai nulla. Ma io li adoro, sono sfrenatamente innamorata di Harry, oh! Già lui sarebbe il fidanzatino perfetto, bello e alla moda, e poi sembra tanto simpatico. Ok basta Mia. Basta viaggiare con la fantasia, pensa a un modo per rendere fiera tua madre e prendere questa maledetta borsa di studio che ti può aiutare per la maturità che dovrai affrontare in questo ultimo anno scolastico. Arte mi fa viaggiare, comunico tanto con l'arte. Quando sono nervosa acchiappo un pennello e comincio a dipingere. Dipingo fiori, soli, cose astratte, chi mi capisce legge il mio stato d'animo sulle mie tele. Forse é una cavolo di passione da "santa" come direbbero, ma ognuno ha i suoi sfoghi nascosti. Suona la campana la scuola finisce, mi ritrovo a casa a guardare la tv. Passano due settimane. In queste due settimane il mio punto fisso é stato: farmi il mazzo per Londra. Voglio provare a crescere e cavarmela da sola, in una terra che non conosco senza nessun aiuto. Mi terrorizza come equivalentemente mi elettrizza. Mia madre mi chiama dicendo: andrai a Londra. Un mese. Da sola. Saluto e attacco. WOW. Chiamo Virginia. "Ciao amica" "Virgi, vado un mese a Londra a studiare, sono stata scelta! Il mio primo viaggio da maggiorenne" "Mia è favoloso! Prometti che mi permetterai di venire a trovarti!" "Promesso amica, ci sentiamo mi devo sedere e rendere ancora bene conto della situazione e se realmente sta accadendo" Virginia ridendo: "Ma sta accadendo tesoro. Ti voglio bene." "Anche io, ciao Virgi!" Virginia, una compagna, un pezzo di cuore, una spalla... L'amica vera. Aeroporto di Heatrow (London). Ore 8:00. Folla impazzita. Io coperta da un paio di occhiali da sole, cerco disperatamente di divincolarmi da quel macello. Faccio per girare l'angolo per uscire dal gate e trovare un bus. E... Mi ritrovo per terra. Un uomo. "Brutto deficiente!" "I'm sorry but..." "But un cazzo!" Penso: ma sto parlando in Italiano con uno straniero. Questo ha occhiali da sole e cappuccio, ora mi accadrá qualcosa di brutto. Mia stai calma e niente panico. "Sorry, i don't understand" "Give me a hand to getting up" Mi stringe la mano e fa leva. E continua a chiedermi scusa. E di nuovo in Italiano senza rendermi conto dico: "Si ok. Basta." Mi ripete che non capisce, sono stanca e questo straniero con il cappuccio mi sta infastidendo! Gli volto le spalle e faccio per andarmene quando sento la folla che canta una delle mie canzoni preferite: ONE THING. Comincio a canticchiarla. Mi sento una vocina che mi canta nell'orecchio quella canzone, ancora l'incappucciato, sento il suo fiato vicino al mio orecchio. Mi giro e tiro fuori la cattiveria che c'é in me e gli tiro un mezzo ceffone. E ripete quella parola che é già mezz'ora che sono qui e già non la sopporto più. "SORRY". Lo guardo come se volessi ucciderlo! Rigiro le spalle e me ne vado!
  
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