priceless.


Frank stava vagando per il capannone, cercando di ambientarsi.
Era decisamente troppo grande. Non avrebbe lasciato andare l’occasione di perdersi, lo sapeva.
Girò all’angolo, comparendo nella mensa. C’era poca gente, erano solo le sette e quarantacinque. Qualcuno sorseggiava, qualcuno faticava a tenere gli occhi aperti e qualcun altro leggeva il copione.
Si avvicinò al bancone dove erano disposte ordinatamente bevande varie e un’infinità di bicchieri. Nella tavolata a fianco c’erano brioche, yoghurt e fette biscottate. Un po’ di tutto.
Prese un bicchiere, di carta, e si versò quello che sembrava caffè.
Frank non aveva la più pallida idea di chi fosse un attore, chi un aiutante e cose del genere perciò preferì uscire da lì per finire il suo giro.
Non appena uscì dalla sala la vide. Aveva i capelli castani, sembravano quasi biondi, gli occhi che ad un primo impatto sembravano neri. Era slanciata e magra, un’espressione sufficiente in faccia.
Sembrava volesse essere la regina del mondo, sembrava che solo lei contasse.
Il ragazzo non poté evitare di incantarsi su di lei, ad ogni modo. Gli sembrava una principessa, come quelle delle fiabe.  Osservava ogni dettaglio di quella ragazza, così bella e probabilmente così irraggiungibile.
Solo dopo un’accurata analisi si rese conto che la sua mano era intrecciata con un’altra. Salì per il braccio incatenato a quello della sua principessa e si ritrovò a guardare una ragazza dai capelli neri come le penne di un corvo, corti. Era di una bellezza bizzarra, originale. Nulla in confronto all’altra ragazza.
-Frank! Ti cercavo.- sentì chiamarsi all’improvviso, da una voce familiare.
-Sì? Che c’è?- si girò Frank, ancora un po’ frastornato. A chiamarlo era Grace.
-Dato che sei già qui, non è che potresti andare in Prova-costumi? Almeno evitiamo di perdere tempo inutilmente.- la ragazza parlava velocemente. Aveva un auricolare attaccato all’orecchio, tempestato di orecchini brillanti, e una cartellina in mano. Sembrava professionale da morire, come una di quelle signore che lavorano nelle multinazionali oppresse dalla mancanza di sesso e dall’alcool, oramai più un’abitudine che un vizio.
Frank era impressionato dal cambiamento della ragazza: il giorno prima era molto più carina e disponibile.
-Va bene. Non è che mentre mi accompagni posso farti una domanda?- chiese lui.
I due si avviarono per un corridoio lunghissimo, che sembrava non finire più.
-Su, chiedi. In fretta, possibilmente.- disse Grace.
-Sai chi è quella ragazza che c’era prima vicino alla mensa?- chiese mangiandosi qualche parola Frank.
-Non sai chi è? Scherzi? E’ Liza, la co-protagonista, ovvio.- rispose lei, scocciata.
-Ah. E la tipa con lei?- cercò di raccogliere qualche informazione in più.
-La fidanzata. Questa è la sala. Se per le nove hai finito mi fai un grandissimo favore. A dopo!- aprì una porta e ci spinse dentro Frank la ragazza, con poca gentilezza.
Il ragazzo era rimasto sconvolto sia dai modi burberi di Grace sia dal fatto che l’altra ragazza fosse la fidanzata di Liza. Sbuffò, deluso, e si immerse nel caos della sala Costumi.
Nel frattempo dove il giorno prima si erano svolti i provini per il ruolo di Christian, ora si svolgevano quelli per Eleonora.
La scelta di Fred cadde su una certa Sarah, una ragazza semplice e anche giovane. Aveva diciotto anni, appena compiuti. In effetti era perfetta per quel ruolo, perciò fu selezionata senza ulteriori indugi.
Fu subito spedita da Grace che era in un luogo indefinito del capannone. Sarah fu costretta a girare senza una meta, senza trovare la ragazza. Difatti era uscita per ritirare i muffin per Liza.
Sarah era mora, occhi dello stesso colore, bassa e magra. Aveva un naso parecchio pronunciato e labbra fini. Era una bella ragazza, ma non molto aperta con gli altri. Il suo più grande difetto era la timidezza, l’aveva proclamato anche ai provini, con voce bassa, udita da pochi.
Era ancora in giro per i vari corridoi quando incrociò Rick, un aiutante.
-Ehm, scusi. Sto cercando Grace! Mi sa dire dove posso trovarla?- gli chiese, intimidita.
-Chi sei tu? Grace penso sia uscita, non so. Aspetta, seguimi, forse è nella sala23.- rispose il ragazzo.
Rick era colui che gestiva i copioni, li faceva avere agli attori e faceva in modo che loro sapessero le battute alla perfezione. Inoltre svolgeva altri lavoretti saltuari, come le consegne di attrezzi di scena.
-Sarah, o Eleonora. Certo, grazie.- rispose la ragazza, correndo dietro al ragazzo che andava spedito quasi quanto un treno.
-Quanti anni hai?- chiese all’improvviso Rick, girandosi verso Sarah.
-18. Tu?- rispose lei, gentilmente.
-24. Sono Rick, piacere.- le sorrise, tendendole una mano.
Quasi tutti gli attori erano stati scelti, le riprese sarebbero iniziate da lì a poco.. cosa mancava? Assolutamente niente.
L’unico problema era che qualsiasi persona presente nel capannone non era esattamente la definizione di ‘maturo’ o ‘responsabile’.




Note autrice.
Pubblico sempre più raramente, lo so.
Chiedo venia, ma sono davvero presa, tra cose varie.
Comincierò ripetizioni di fisica (CHE SENSO HA QUESTA MATERIA?!) e quindi non potrò passare i pomeriggi a scrivere.
ç___ç fantstico, eh?
Dettagli, a questo punto.
Aspetto i vostri consigli, le vostre critiche e quant'altro.
Alla prossima, Sabrina.