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Autore: _Mio_Smile_    16/04/2012    4 recensioni
- La prossima volta che ti immischi in una rissa, ti picchierò anch’io! – dichiarò Niall.
- Tu mi picchierai?! – Harry rise di gusto e così anche Liam.
- Non faresti male ad una mosca, Niall. – disse il castano passandogli un braccio intorno alle spalle.
- Si, lo so, non sono credibile ma mi sembra impossibile che tu riesca sempre a metterti nei guai. – disse il biondo, guardando Harry. In quel momento il sole colpiva gli occhi del ragazzo, che diventarono di un verde molto acceso: avrebbero ipnotizzato chiunque alla prima occhiata.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Louis Tomlinson! –

Louis trasalì nel sentir pronunciare il suo nome.

- Eh? Cosa? No, intendevo la risposta è Cristoforo Colombo. –

- Peccato che questa sia la lezione di chimica, signor Tomlinson – ribatté il professore.

- Ehm … mi scusi. –

- La prossima volta non sarò così clemente, mi ha capito? –

Louis annuì e abbassò la testa sul libro di chimica, cercando di seguire la lezione. Di solito non era così distratto.

- Allora, chi mi sa dire di quali elementi è composto il sale da cucina? –

Louis alzò la mano.

- Si, signor Tomlinson? –

- Sodio e cloro. –

- Ed è anche in grado di dirmi con quale sigla possiamo trovarli nella tavola periodica? –

- Certamente: “Na” per il sodio e “Cl” per il cloro. –

Il professore annuì e continuò la sua spiegazione. Louis sapeva che non l’avrebbe più chiamato. Con la mente, il ragazzo era già con Zayn, il suo migliore amico, in giro per locali.

Appena la campanella suonò, radunò le sue cose e si precipitò in mensa: una grande sala con enormi finestre a vetri, tavoli rotondi ed un bar sulla sinistra, appena entrati dalla porta. Al solito tavolo lo aspettava Zayn. Si avvicinò ma lui non sentì nulla:come sempre guardava fuori dalla finestra con le cuffie nelle orecchie. Il castano si mise dietro di lui e lo abbracciò: Zayn trasalì  ma sorrise quando vide chi era stato ad abbracciarlo e si rilassò.

- Non farlo mai più! – disse il moro.

- Dici sempre così ma dì la verità: in fondo non vuoi che smetta! – ribatté Louis.

Zayn si aprì in un meraviglioso sorriso che fece sorridere anche il castano.

- Allora? Che si fa stasera? – chiese Louis.

- Non avevamo deciso di andare in quel locale? – rispose l’altro.

- Si, ma .. –

Zayn si sporse in avanti e lo guardò negli occhi.

- Stai tranquillo, andrà tutto bene … - gli fece una carezza e sul viso di Louis si distese l’accenno di un sorriso. Il castano amava cantare ma quando saliva su un palco, il panico e la paura di sbagliare gli attanagliavano lo stomaco.

E pensare che Zayn aveva conosciuto Louis per puro caso …

 

Stava passeggiando per il palco quando inciampò in una buca del terreno e cadde. I suoi libri si rovesciarono fuori dalla borsa e si sparsero per terra.

- Oh! Ma porca … - iniziò a raccogliere la sua roba quando si accorse che qualcuno lo stava aiutando . Alzò lo sguardo ed incontrò un paio di occhi di un azzurro incredibile. Vedeva che muoveva le labbra ma non sentiva alcun suono: allora si ricordò della musica nelle orecchie.

- Scusa, puoi ripetere? – chiese Zayn.

- Ho chiesto se questi disegni li hai fatti tu -  rispose il ragazzo sorridendo. Solo in quel momento il moro si accorse che quel ragazzo aveva raccolto tutti i disegni sparsi per terra.

- Si, li ho fatti io … -

- Sono molto belli. – constatò l’altro.

- Grazie per l’aiuto … ehm … -

- Louis. – si presentò il ragazzo.

- Grazie, Louis. Io sono Zayn. –

- Piacere! – disse il ragazzo stringendo la mano che il moro gli porgeva.

 

Da quel momento erano stati inseparabili.

- Ehiii! Terra chiama Zayn! –

- Come ? – disse l’altro, spaesato.

- Ti eri imbambolato! – esclamò Louis. Rubandogli una patatina.

- Ehi, quelle sono mie! – protestò Zayn.

- Ora non più! –

- D’accordo, ma è l’ultima volta. –

Sapevano entrambi che non era così ma a loro andava bene. Risero e scherzarono fin quando la campanella non annunciò l’inizio delle lezioni pomeridiane.

- Forza Zayn! Alla professoressa di fisica non piace aspettare! –

- Arrivo, arrivo! – sbuffò. Poi gli venne un’idea.

- L’ultimo che arriva è una lumaca! – disse Zayn, sorpassando Louis.

- Ehi, non vale! Ero distratto! –

- Troppo tardi! – gridò il moro, già in fondo al corridoio.

 

- Siamo messi bene è? – disse Niall – in punizione già dopo le vacanze di Natale. Liam, ricordami grazie a chi sono qui? –

Liam, il ragazzo castano, non aveva neanche la forza di parlare: indicò solo la sua sinistra.

- Ah, si, un certo Harry Styles che non ha saputo tenere lingua e mani a freno! – concluse Niall sbuffando.

- Dai, non fatene un dramma!  E poi non è stata copa mia: se quell’idiota di Matt non mi avesse insultato non saremmo arrivati alle mani! – rispose il riccio stizzito.

- Harry, ti prego, smettila di fare su e giù per l’aula e aiutaci a staccare le gomme da masticare da sotto i banchi – disse stancamente Liam.

Era un ragazzo molto ligio e rispettoso delle regole ma da quando aveva conosciuto Harry questi principi, che erano sempre stati alla base del suo stile di vita, sembravano quasi essere scomparsi.

- Ok, ok, vi aiuto: in fondo, voi non avreste dovuto essere qui … - prese una spatola e cominciò a scrostare le gomme. Alle 18 riuscirono finalmente ad andare a casa.

- La prossima volta che ti immischi in una rissa, ti picchierò anch’io! – dichiarò Niall.

- Tu mi picchierai?! – Harry rise di gusto e così anche Liam.

- Non faresti male ad una mosca, Niall. – disse il castano passandogli un braccio intorno alle spalle.

- Si, lo so, non sono credibile ma mi sembra impossibile che tu riesca sempre a metterti nei guai. – disse il biondo, guardando Harry.  In quel momento il sole colpiva gli occhi del ragazzo, che diventarono di un verde molto acceso: avrebbero ipnotizzato chiunque alla prima occhiata.

- Sono i guai che trovano me, non il contrario! – esclamò Harry.

- Certo, certo – risposero all’unisono gli altri due.

- Ragazzi, io sono arrivato. – disse il riccio indicando una villetta con giardino.

- D’accordo, ci vediamo domani allora. –

Harry era davanti al cancello quando sentì la voce di Niall chiamarlo.

- Ah, Harry?! Non combinare guai. – disse il biondo con un sorriso. Sul viso del riccio si aprì un meraviglioso sorriso e, con un cenno di saluto, varcò il cancello di casa.

 

- Louiiiiiiis! Dai, non devi mica andare ad una serata di gala! –

Zayn stava aspettando l’amico nella sua stanza, ma era nel bagno da  mezz’ora!

- Un momento e arrivo! – gridò il castano. Pochi secondi dopo, uscì dal bagno.

- Finalmente! – disse il moro.

- E’ tutta colpa dei capelli: non vogliono mai stare al loro posto. – Alla fine, infatti, Louis aveva rinunciato a di stemarli ed aveva optato per il look “spettinato”.

-  Non c’è bisogno che ti affanni tanto, lo stai che stai bene con qualsiasi tipo di pettinatura. –

- Certo che lo so, però ogni tanto vorrei averli sistemati. –

- Ok, andiamo! – Zayn lo prese per mano e lo trascinò fuori di casa. Si diressero verso il centro di Londra ed entrarono in un pub.

- Ehi, Zayn, ti va un po’ di assenzio? –

- Perché no? –

Il barman guardò Louis con diffidenza, sembrava non  avesse 18 anni visto il suo aspetto, ma diede lo stesso l’assenzio a entrambi.

Zayn lo bevve tutto d’un fiato e non fece una piega, Louis invece, tossì un po’.

- Non ricordavo fosse così forte … - disse asciugandosi gli occhi che lacrimavano. Zayn rise e Louis gli diede piano un pugno su una spalla.

- Dai smettila! Lo sai che mi fa così ogni volta che smetto per un po’ di bere. –

- Infatti non ho detto nulla. – disse il moro ridacchiando, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’altro.

Zayn guardò l’ora: Louis doveva salire sul palco.

- Ehi, Louis … tocca a te. –

Il castano guardò prima il palco e poi Zayn. Respirò profondamente. Il moro lo abbracciò.

- E’ il tuo momento. – disse all’orecchio di Louis.

Il castano si voltò e andò verso il palco quando una voce annunciò che un ragazzo avrebbe cantato.

- Ed ora ecco a voi Louis con “Forever Young” –

Il ragazzo andò al centro del palco e iniziò a cantare. La sua voce era limpida e tutti lo ascoltavano rapiti. Cantata l’ultima nota, Louis posò il suo sguardo a terra ma lo rialzò quasi subito: le persone erano scoppiate in un applauso fragoroso.

- Grazie mille. – e, lasciato il microfono, tornò da Zayn che lo aspettava con un  sorriso sotto il palco.

- Sei stato magnifico. – e con nonchalance gli stampò un bacio sulla guancia.

- Cosa c’è? – chiese il moro.

Louis guardava Zayn in modo strano: in genere non era il tipo che si lasciava andare a quel tipo di effusioni in pubblico.

- Niente. – rispose.

- Allora vieni, ti offrò una birra, bisogna festeggiare. –

 

Qualche birra più tardi, Louis era brillo e Zayn, avendo bevuto più di qualche superalcolico, era ubriaco.

- Zayn, andiamo a casa: domani abbiamo scuola e tu devi smaltire un sacco d’alcool. –

- Ooook …come vuoi … -

Louis mise un braccio di Zayn sulla sua spalla e lo portò così fino a casa Tomlinson, tanto doveva dormire con lui. Portarlo fino al piano superiore fu una vera tragedia: continuava ad inciampare nei propri piedi e tendeva a cantare, così Louis fu costretto a tappargli la bocca.

- Dai, Zayn, siamo arrivati. –

Il castano mise il moro a letto e lo coprì.

- Ora dormi. – lo baciò sulla fronte e andò anche lui a dormire. Erano le tre del mattino e la sveglia avrebbe suonato i lì a quattr’ore.

  
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