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Autore: R Artemis    16/04/2012    1 recensioni
Fu solo allora che Chris lo notò. Shannon non portava occhiali scuri o altro a coprirgli gli occhi. Vide il suo sguardo per la prima volta: occhi di uno strano verde scuro con venature color nocciola la fissavano, osservavano e penetravano i suoi occhi, disarmati contro la forza dell'osservatore.
Segnati da tratti di sofferenza, ma anche di dolcezza, sembravano aver immobilizzato il mondo circostante.
Christel si ristabilì da quei pochi secondi che le erano parsi infiniti e riprese il suo pezzo.
Prese tra le mani il nastro rosso che portava al collo, con legata una chiave, e la pose intorno al collo di lui.
Gli si avvicinò, e sempre tenendo lo sguardo fisso su quello di Shannon, poggiò le sue piccole labbra sulle sue, sfiorandogli il viso con una mano.
Breve, ma dopo aver rubato un battito al cuore della ragazza, il bacio finì, e lei si allontanò da lui correndo nella direzione opposta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui. Quella voce. Quelle labbra. 
In pochi secondi, Chris era venuta a contatto con tutto ció, facendole perdere lucidità. 
Il soffio leggero del respiro di Shannon sul suo collo le provocavano brividi che era sicura anche lui riuscisse a sentire, era sicura che lui volesse proprio questo. 
Lo voleva. Sentiva il bisogno di lui più di qualsiasi altra cosa, ma non voleva fare il suo gioco. Non voleva finire nella lunga lista delle ragazze da 'una scopata e via'. In realtà non sapeva neanche lei cosa desiderava, cosa provava davvero. 
Voleva che quel sorriso fosse nato per lei, che quelle labbra fossero assaporate da lei, che quello sguardo fosse rivolto a lei, voleva poterlo amare, voleva che quel cuore fosse capace di amare.
"Perchè?" disse solo, prima di voltarsi verso di lui, con la sua mano che ora le accarezzava la schiena.
Mossa sbagliata.
Quegli occhi che l'avevano rapita la travolsero all'istante, la trafissero con la loro potenza, la loro passione.
Quegli occhi che parlavano tanto nel loro silenzio, che ti segnavano, per sempre.
'Perchè sei qui?
Perché i tuoi occhi sono più potenti di qualsiasi arma?
Perché sento i brividi travolgermi ad ogni tuo sguardo, ad ogni tuo tocco?
Perché mi sento così viva in tua presenza?
Perché provo tutto questo?'
I suoi pensiero quasi svanirono nell'aria, e si allontanó con un piccolo passo da lui, mentre la mano di Shannon sfiorò i suoi fianchi prima di lasciarla, e i suoi occhi ora lasciavano trapelare quasi canfusione, delusione.
"Se sei venuto per portare a letto anche me, così da non tradire la tua fama, puoi anche andartene"
Christel lo guardava negli occhi, decisa a sostenere quello sguardo, ora deluso, ora meravigliato. Non sarebbe stata la sua bambolina per quella volta, non si sarebbe fatta sottomettere da lui. Doveva dimostrare di non cedere a lui, di essere forte, stronza, come, forse, non lo era in realtà.
Ora lo sguardo, quello ferito, sembrava il suo. 
"Non sarai mai.." 
"Christel sveglia, c'è un'intervista che ci.." Jared irruppe nella stanza della ragazza per svegliarla, ma si bloccó li, sulla porta, quando vide la scena che gli si presentava davanti: lei, solo un asciugamano a coprirla, lui al suo fianco.
"Stasera, ci sarai." disse Shannon, tornando a guardare la piccola ragazza davanti a sè.
Le si avvicinó per porgerle il biglietto per l'aftershow di quella sera. "Non sarai mai una delle tante.." le sussurró vicino all'orecchio, prima di allontanarsi dopo averle lasciato un bacio a fior di pelle, così vicino alle labbra.
"Giorno bro, ci vediamo giù!" disse rivolto al fratello, e uscì dalla stanza, lasciando Jared e Chris soli.
Jared non poté fare a meno di notare lo sguardo perso della ragazza, sognante, così le si avvicinò e le sfiorò dolcemente il viso con le dita. 
"Piccola cosa.."
"Vado a prepararmi Jay, sono quasi pronta" disse sorridendo la ragazza per evitare questo discorso con lui, forse imbarazzante, o forse perché non sapeva neanche lei cosa dire, cosa provava. Gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia, sorridendo, per rassicurarlo di stare bene e sparì in bagno.
Stava davvero bene? Iniziava a chiederselo anche lei...
 
La giornalista, alta, bionda, non smetteva di sorridere e lanciare sguardi a Jared, seduto proprio davanti a lei. A lui non dispiaceva, certo.
Sandy, cosi si chiamava la giornalista, rivolgeva le sue domande esclusivamente al leader dei 30 seconds to Mars, e sembrava piuttosto infastidita quando lui lasciava la parola ad altri della sua band o ai membri degli Eraser Rain.
Tra questi, Sophie non mancava di farsi notare in qualunque modo, Alex interveniva con qualche battuta, come suo solito, mentre Dom e Chris restavano li, sulle loro, quasi intimoriti da tutto ció. 
Lo stesso Shannon, che, sedutosi al fianco di Chris, restava taciturno, mentre Tomo prendeva parte ogni tanto alla conversazione, sempre solare e allegro.
"Era l'inverno 2007 ed ero a Berlino quando scrissi Hurricane. Erano le 3 del pomeriggio, e stava già facendo buio. Ciò poteva essere sia incredibilmente confortante che incredibilmente deprimente. Per fortuna, fu un po' entrambi. Fu questo ad ispirarmi."
Chris ascoltava rapita le parole di Jared, mentre raccontava degli inizi di quella canzone, l'idea del video, della collaborazione, il montaggio, la censura..
Non poté fare a meno di dire qualcosa su questa inaspettata censura, ma non lasciò trapelare la sua delusione, la sua rabbia, affermando che con tutto questo, c'era stata maggiore pubblicità per il video, e questo andava bene.
"Sei pronta?"
La voce di Shannon, così vicina al suo orecchio, la riscosse dalle parole dell'amico. Cercò di non far notare quanto fosse a disagio, quanto quel suono la eccitava, le accelerava i battiti del cuore, fingendosi tranquilla.
"Per cosa?" chiese con un sorrisino, avendo capito che alludeva a quella sera.
Per tutta risposta, lui sorrise malizioso, guardandola con la coda dell'occhio, ma non poté proseguire perché Jared chiese la sua opinione.
"Ho avuto il piacere di conoscere i membri di questa band, li ho sentiti suonare, ho visto la loro energia, la passione che ci mettono, e credo valgano davvero molto. Sono contento di questa collaborazione. Sono davvero delle persone meravigliose.." il suo sguardo cadde su quello di Chris, ma nessuno se ne accorse, tranne il cuore di Chris, perchè Sandy aveva riportato inevitabilmente il discorso su Jared.
"Se ne avete l'occasione, andate a vedere un loro concerto, ne vale davvero la pena." concluse così Jared, con la conferma di Tomo, lasciando un sorriso sul volto dei membri della band emergente.
Terminata l'intervista, Sandy sembrava voler approfondire di più l'amicizia con Jared che di certo non rifiutò e la portò in un ristorante lì vicino per pranzare.
Ognuno sembrava avere cose importanti da fare, tranne Dom e Chris, che decisero di fare un giro in quella meravigliosa città.
"Central Park..amo questo posto. Potrei pensare di trovare casa a New York, con Alice e..il nostro piccolo.."
"Sarai un ottimo padre, ne sono sicura"
Si erano sistemati vicino ad un albero di quell'enorme parco, Chris sdraiata con la testa sulle gambe di lui a scrutare le nuvole di quella giornata che prometteva pioggia, Dom poggiato al tronco dell'albero guardando i bambini giocare non curanti del freddo.
"Non ho mai avuto un esempio da seguire, non sarò sempre presente, che padre potrò mai essere?"
"Tu ami quella ragazza, l'ho capito dalla prima volta che i vostri sguardi si sono incontrati, anni fa, in quel locale, e ami già la piccola creatura che avete creato. Non hai bisogno di esempi da seguire, amerai tuo figlio come nessun altro e questo basterà. Sarà fiero di te, del mitico batterista degli Eraser Rain.. Sai, mi ricordi molto Chris, il bassista dei Muse.. già, lo sfornafigli!" disse ridendo, pensando al grande bassista di quella band che tanto amava, che aveta tanti figli quanti gli album che pubblicavano.
Una risata spontanea di Dom riempì il silenzio intorno a loro, suono che contagiò anche Chris.
Lui adorava stare con lei, con piccole frasi, con poche parole, sapeva tirarlo su, come farlo tornare il vecchio ragazzino di un tempo.
E nessuno l'avrebbe ferita, nessuno avrebbe spezzato il suo piccolo fiore. Nemmeno lui, per quanto lo ritenesse un grandissimo esempio da batterista.
"E..Shannon.."
"No Dom, non..voglio parlarne.. Il fatto è che non so di cosa parlare. Io..non so cosa provo, cosa il mio cuore prova. Non riesco a capirlo, i suoi occhi, il suo sorriso.. mi bloccano, ogni volta, mi fermano il cuore. Non so spiegare cosa ho dentro quando il suo sguardo incontra il mio.. No, basta, non voglio rovinarti il nostro ultimo giorno nella meravigliosa New York, con le mie stupide confusioni. Godiamoci questa città, da domani torneremo in tour.."
Chris accennò un sorriso per convincere l'amico, ma dentro si sentiva sprofondare, pensando che avrebbe lasciato questa città, la sua musica, i suoi ricordi con loro..con lui.
  
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