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Autore: its_Lexy    16/04/2012    1 recensioni
STORIA SOSPESA. Una ragazza. Una boyband. Un amicizia. Una storia d'amore. Questi sono gli ingredienti che completano la mia storia. Ma puo' una parola rovinare un'intera estate? Puo' un 'si' mettere alla prova un rapporto? Bhe, scopritelo leggendo questa storia. Vi aspetto!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BEGINNING

Adoravo ballare. Ballavo da quando avevo appena cinque anni e da quel momento non ho piu’ smesso. Ballare mi aiutava a liberarmi la mente da ogni pensiero, da ogni preoccupazione. Si puo’ dire che ballare era la mia ancora di salvezza quando mi sembrava che il mondo ce l’avesse con me. La passione per la danza me la trasmise mia madre che era un’insegnante di ballo. Quando morì avevo appena nove anni e trovai nel ballo soltanto odio. Quando semplicemente vedevo qualcuno ballare o guardavo un programma tv sul ballo cambiavo canale o semplicemente mi giravo e allontanavo. Poi pero’ pensai che il ballo era l’unica cosa che mi legava in modo stretto con mia madre e dopo qualche mese, ricominciai e mi sentii di nuovo viva. Mio padre fu felice di questa scelta, era stanco di vedermi triste e chiusa in me stessa senza che potesse cambiare le cose così quando gli comunicai questa notizia salto’ di gioia per tutto il soggiorno e si mise a ballare – non sto scherzando – e mi unì a lui. Poi con l’avanzare dell’eta’ mio padre cambio’ lavoro e divento’ avvocato per cui poi dovette viaggiare e allontanarsi da casa per qualche giorno così mi affido’ una specie di tata. Ma appena compì diciotto anni penso’ che fossi abbastanza matura da stare a casa da sola e così eccomi qui: un appena diciottenne che abitava a casa da sola per la maggior parte dell’anno. Ah ma non mi sono presentata: mi chiamo Jennifer, ho i capelli castani chiari lunghi fino a meta’ schiena, ho gli occhi marrone molto chiaro  con qualche sfumatura verdastra e una corporatura snella e atletica, per via della danza. Da settembre frequentero’ l’ultimo anno del “McGrimbie College” (nota autore: e’ un nome ovviamente inventato, non so’ se esiste) qui a Seattle. Questa estate passero’ le vacanze a casa della mia cuginetta, nonche’ mia migliore amica, Rebecca e mio cugino Harry. Ebbene si, sono la cugina del famoso Harry Styles della band anglo – irlandese One Direction. Pero’ nessuno sa’ della mia esistenza quindi per ora sono abbastanza tranquilla e sono contenta della mia vita da normale adolescente sconosciuta dal mondo. Cooomunque, sono molto felice di rivedere la mia cara cuginetta, sara’ da un anno che non la vedevo e sinceramente skype in certe cose non mi bastava. Quando aveva bisogno di me io non potevo esserci fisicamente così da abbracciarla e confortarla. Perche’ dite? Bhe abitavo circa dall’altra parte del mondo visto che lei abitava a Londra e quindi non potevo andarla a trovare quando volevo. Come vi ho gia’ detto abito a Seattle, negli Stati Uniti. Ma oggi sarei partita per andare da Rebecca e non sarebbe lei venuta da me come ogni anno quindi l’idea di visitare una nuova citta’ mi entusiasmava molto. Anche se allontanarmi dalla mia cara Seattle non e’ molto difficile, per carita’ non ho legami particolarmente importanti oltre che con quello di Claire, una mia carissima amica nonche’ compagna di danza, con cui ho promesso che mi sarei fatta sentire spesso, ma abbandonare quella citta’ era come abbandonare una parte di me stessa visto che qui ci sono nata e cresciuta. Ritornando a noi, ero in camera mia e avevo appena finito di fare qualche passo di danza visto che le valigie le avevo gia’ preparate e aspettavo solo che mio padre arrivasse per venirmi a prendere. All’improvviso sentì suonare il campanello e scesi le scale aprendo la porta ad un sorridente padre che mi abbraccio’ senza lasciarmi dire neanche una sillaba.
“Si, ciao anche a te padre stritolatore”dissi ridendo
“Oh scusa”rise anche lui “Pronta per partire? E le valigie?” continuo’ lui
“Prontissima e le valigie sono comode comode sul mio letto”
“Okay, tu sali pure in macchina io intanto io vado a prenderle” e salì per le scale.
Così andai verso la macchina e mi misi nel sedile accanto a quello del guidatore, presi l’ipod e misi le cuffie. Oltre alla danza la mia piu’ grande passione era la musica anche se in realta’ ero molto stonata. Ma sentirla mi tranquillizzava quando in certi momenti, come questo, non potevo ballare. In poco meno di mezz’ora arrivammo in aeroporto e rimisi tutto in borsa. Aiutai mio padre con qualche valigia e mi diressi verso l’entrata. Chiacchierammo tranquillamente fino a quando la voce metallica del altoparlante non comunico’ che il volo per Londra era previsto tra breve. Dopo aver ascoltato le precauzioni che mi raccomandava mio padre, mi diressi verso il mio volo. Passai le mie nove ore di volo in compagnia di un simpaticissimo vecchietto – si capisce il sarcasmo? – che mi ha raccontato con molto piacere come si viaggiava alla sua giovane eta’ – minimo sessant’anni fa – e come la tecnologia e’ migliorata. Comunque, arrivata finalmente a Londra, presi le mie valigie e mi guardai intorno. Ovviamente non vidi Rebecca. Infatti era conosciuta da molti come la cosidetta “ritardataria”, della serie che se faceva dieci minuti di ritardo vuol dire che quel giorno avrebbe nevicato anche se siamo in piena estate (?). Dopo una buona mezz’ora intravidi una chioma corta nera che volteggiava a destra e sinistra sopra le spalle della mia dolce cuginetta. Ma dopo un secondo non la vidi piu’. All’inizio mi preoccupai ma appena le persone si spostarono la vidi per terra a imprecare in chissa’ quale lingua. E così mi misi a ridere a crepapelle. Forse risi troppo forte perche’ la vidi girarsi verso di me e da quell’aria di chi stava per urlare di smetterla a chiunque stesse ridendo, il suo viso si addolcì e i suoi occhi verdi si illuminarono insieme ad un sorriso a trentadue denti. Così, cercando di non ricadere nei suoi stessi passi, si avvicino’ a me e ad appena due metri di distanza mi salto’ letteralmente addosso facendoci cadere con il sedere a terra.
“Ciao Jenny!!” mi urlo’ felice al mio orecchio, spaccandomi quasi i timpani
“Ciao Bex!!” dissi anche io altrettanto felice
“Ancora con questo soprannome?” mi chiese sorridendomi ancora
“Ma mi sembra ovvio, come ti dovrei chiamare ossino’?” dissi alzandomi e tendendole la mano
“Mah non so’… Magari Reby come le persone sane di mente?” chiese con sarcasmo, appena si alzo’ completamente pulendosi dalla polvere del pavimento.
La guardai intensamente ma poi credo di aver fatto una faccia buffa perche’ si mise a ridere dopo neanche un minuto.
“Ah no aspetta, tu non sei sana di mente! Ahahahah” disse ridendo sempre piu’ forte.
“Ah perche’ ovviamente tu si vero?”chiesi con un’occhiataccia
“Ma ovvio che si, problemi?”disse con il mio stesso sguardo
“No no tranquilla”risposi rassegnandomi
“Bene… Allora cuginetta, ora prendiamo queste leggerissime valigie e andiamo verso l’uscita di questo aeroporto”
Così prendemmo le valigie ed uscimmo. Appena messe le valigie nel bagaglio della sua macchina salimmo anche noi e ci dirigemmo verso quella che sarebbe stata la mia nuova casa per quest’estate. Mentre guidava, osservai Bex attentamente. Era veramente una bella ragazza. Dall’ultima volta che la vidi e’ cambiata molto: prima i capelli le arrivavano da poco sotto le spalle, ora invece le arrivavano a meta’ collo diciamo. Gli occhi erano ancora piu’ verdi di quello che mi ricordavo, ma trasmettevano sempre quella allegria e solarita’ che faceva parte del suo carattere. Proprio per questo la soprannominai Bex. Ma ora vi chiederete, perche’ Bex? Che c’entra con la luce? Bhe il motivo e’ tanto semplice quanto, pero’, contorto. Tutto inizio’ quando frequentai il liceo linguistico della mia citta’ e come nuove materie trovai il latino. Devo ammetterlo, ancora oggi mi chiedo a cosa cavolo serve il latino pero’ lo ringrazia per avermi fatto scoprire la parola “Lux” che infatti significa “Luce”. Ed ecco che arriva la parte contorta: far combaciare la parola lux con rebecca. E puff, un giorno mentre stavo trovando qualcosa da fare pur di studiare mi venne questo lampo di genio: BEX.
Io pero’ al contrario suo non ho soprannomi particolari: c’e’ chi mi chiama Jenn, chi Jenny, o semplicemente Jay. Ma mi va bene così, magari mi sarebbe capitato un soprannome ridicolo e non ci tenevo affatto.
“Perche’ mi fissi?”chiese tenendo sempre lo sguardo sulla strada
“No niente, stavo solo pensando a come mi muovero’ per la citta’ se non ho neanche la macchina” 
“Hai mai sentito nominare parole tipo pulman, treni, metro…” disse come se stesse parlando con una bambina
“Si, ma non sono abituata a prenderli”
“Va bhe dai, ogni tanto puoi usare la mia se ti va…”
“Ma…?”c’e’ sempre un ma con lei
“Ma ci sono delle regole. Regola numero uno: se sei con un ragazzo oltre a qualche bacino non potete fare nient’altro. Regola num…”
“Aspetta un secondo”la interruppi “in questa macchina ci hai fatto qualcosa di piu’ di alcuni baci?” dissi preoccupata
“No! Certo che no stupida! E’ solo che con te non si sa mai”
“Ah, grazie al cielo.”Sospirai
“Comunque dicevo… Regola numero due: la priorita’ va a me. Se serve ad entrambe, devo usarla prima io.”
“Ricevuto”
“Regola numero tre:se la sporchi la pulisci”
“Mi sembra giusto”
“Regola numero quattro: se la macchina necessita di benzina, va a fargliela fare l’ultima che l’ha usata.”
“Altro?”
“No, basta credo”
“Bhe, grazie Bex” dissi sorridendole
“Figurati”
“Oh, siamo arrivati” disse dopo poco.
Ci trovavamo in un quartiere carino, poco lontano dal centro di Londra. Bhe, dire che la casa era grande era dire ancora poco ma suppongo che per tenere sei persone ed eventuali ospiti sia perfetta.
Prendemmo le valigie e ci dirigemmo verso la porta, percorrendo un piccolo vialetto che divideva il giardino.
“Benvenuta a casa mia Jay”disse Bex aprendo la porta.
Bhe, come si puo’ dire. Un piccolo passo per l’uomo, una grande passo per l’umanita’. O semplicemente un grande passo per una nuova estate che so’ gia’, mi riservera’ molte sorprese.


HOLA A TODOOOOS!! :)
Bhe spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto :)
Sinceramente non so' quando riusciro' a postare il prossimo visto che questa settimana sono piena di compiti e verifiche.
Ma una cosa e' certa, per domenica avrete un nuovo capitolo u.u
Comunque questa e' la mia prima FF quindi per favore recensite e ditemi se fa schifo, se devo modificare qualcosa o altro :)
Grazie dell'attenzione, ci vediamo il prossimo capitolo !
Ps: Ecco come mi immagino Jennifer:
http://i42.tinypic.com/wjyjag.png
Lo so' che l'immagine sembra strana me e' perche' prima era in bianco e nero e l'ho modificata con Gimp... Pero' ci tenevo a farvi vedere come la vedo io insomma :)
  
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