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Autore: Akemi_Kaires    16/04/2012    6 recensioni
Isshushipping: N Harmonia non poteva davvero essere lì, accanto a lui, intento a sgranocchiare pop corn mentre guardava assorto una di quelle fiction melense alla televisione.
Dragonshipping: La giovane cercò di pensare a come vestirsi quel giorno, sforzandosi di ricordare dove avesse messo quella vecchia col cappuccio, in modo tale da potersi aggirare per le vie di Olivinopoli senza farsi riconoscere al fianco di quel mentecatto.
Franticshipping: Dove diavolo era finita la cavernicola, quella ragazza dispettosa dai comportamenti ben poco raffinati? La cercò tra quelle vesti stranamente pulite e luccicanti che la giovane indossava, senza trovarla.
Four Stories. Four Shippings.
To Wonder! Happy Birthday, Dear~
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'With You, My Love'
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You and Me

You and Me

 

Ancora una volta alla cara Wonder.

Perché? Perché sì. Grazie di esserci!

 

Ruby strabuzzò gli occhi, incredulo e stordito, non appena la bella ed elegante figura di Sapphire si presentò davanti a sé. Stentava ancora a credere che quella musa divina, vestita di tutto punto e dal portamento elegante, fosse davvero la sua migliore amica.

Dove diavolo era finita la cavernicola, quella ragazza dispettosa dai comportamenti ben poco raffinati? La cercò tra quelle vesti stranamente pulite e luccicanti che la giovane indossava, senza trovarla.

- Allora…? – domandò lei, arrossendo sotto il leggero strato di cipria. Discostò lo sguardo dal volto attonito del suo ragazzo, cominciando a fissare con insistenza la punta delle sue eleganti ballerine. – Vado bene vestita così?

Il coordinatore boccheggiò per qualche istante, cercando invano le parole che potessero descriverla senza risultare scontato e banale. Dire che era stupenda era uno stupido eufemismo, ma neppure lui, benché fosse alquanto colto, trovava gli aggettivi adatti per definirla.

E dire che aveva scherzato, quella mattina, quando aveva scommesso con lei. Oggi Red e Yellow si sposano. Riesci a metterti qualcosa, per la cerimonia, che non siano i tuoi soliti pantaloncini infangati? le aveva detto giocoso, badando bene a non ferirla e ricevere così un sonoro pugno in pieno viso. Non aveva pronunciato quelle parole con l’intento di umiliarla e schernirla, anzi, ma mai avrebbe osato immaginare che lei lo avrebbe preso sul serio.

- E ora che c’è? – chiese l’Allenatrice, assumendo un’espressione delusa e affranta. Non si aspettava certamente una simile reazione da parte del fidanzato. Il terrore di aver deluso le sue aspettative ardeva come fuoco vivo nel suo cuore, bruciandola e ferendola. – Non ti piaccio?

Non si era mai impegnata così tanto in vita sua per curare il suo aspetto. Anzi, prima di allora non vi aveva poi badato più di tanto: tra loro due Ruby rivestiva la parte del perfettino, a differenza sua. Tuttavia, pur di non essere motivo di imbarazzo quando si sarebbero presentati davanti ai neosposi, aveva cercato in tutti i modi di esternare il suo spirito libero e lasciar trasparire un briciolo di femminilità.

Lo avrebbe reso felice e sarebbe stato fiero di lei, anche a costo di sentirsi in soggezione e fuori luogo per tutta la serata. Inutile dire quanto si trovasse a disagio in quei vestiti troppo stretti e sfarzosi, ricchi di fiocchi ingombranti e di strass troppo luccicanti.

Scoprirlo così stupito, però, non aveva fatto altro che infrangere i suoi sogni assieme a tutti i suoi buoni propositi.

Ruby curvò le labbra in un sorriso meravigliato, alquanto intenerito dalla semplicità e ingenuità dalla sua ragazza. Scosse la testa, ridacchiando tra sé e sé con divertimento. – Stai benissimo, Sapph – la rassicurò, esibendo un’espressione più che felice. – Non dovevi scervellarti così tanto, comunque: stavo scherzando, stamattina.

La giovane rimase a bocca aperta, immobile e rigida come se fosse stata appena presa a schiaffi. Si morse ferocemente il labbro inferiore, nel vano tentativo di sopire la rabbia cieca annidata nel suo animo. Digrignò i denti, mettendo ben in mostra i suoi lunghi e aguzzi canini.

- Mi stai dicendo che ho fatto tutta ‘sta faticaccia per niente? – sibilò, le tempie che pulsavano convulsamente. Strinse i pugni, socchiudendo gli occhi fino a farli divenire due fessure ghiacciate alquanto minacciose. – Cioè, che mi sarei conciata come un pagliaccio inutilmente!

Il coordinatore era ben conscio del motivo per il quale lei aveva agito in quel modo inusuale. Tuttavia, rinunciare ad essere se stessa solo per evitargli pessime figure non era affatto giusto. Per quanto desiderasse a volte chiederle di essere più femminile, o perlomeno non costantemente sporca di fango e foglie, sapeva che l’avrebbe privata della sua libertà. Ciò non sarebbe stato affatto giusto nei suoi confronti.

- Sto solo dicendo che mi prendi troppo alla lettera – cercò di giustificarsi, impaurito dalla possibile reazione violenta e isterica della sua fidanzata. – Fosse stato per me, avresti potuto mettere benissimo anche un paio di jeans.

Serrò le palpebre, immergendosi nella sicurezza del buio, pronto a ricevere un paio di cazzotti da parte della sua bella. Sospeso nell’oscurità calda e rassicurante, aspettò il meritato pugno in testa, già pronto ad urlare per il dolore. Invece, questi non arrivò mai.

Rialzò il capo, posando lo sguardo stupito su Sapphire. Socchiuse leggermente le labbra, confuso, non appena scorse un enorme e raggiante sorriso stampato sul vivace volto della ragazza. Sembrava sul punto di saltare per la felicità, da quanto era contenta.

- Quindi posso comportarmi come sempre? – domandò canticchiando, pronta a togliersi in modo barbaro e violento il suo bell’abito. Fu lo sguardo ammonitore di Ruby a trattenerla. – Non devo per forza vestirmi sempre da confetto solo perché tu ti conci come un pinguino, giusto?

Il giovane sbuffò, passandosi una mano sul volto con fare rassegnato. Sospirò, sconfitto, alzando gli occhi al cielo. – Cerca di rimanere composta almeno per la cerimonia. Dopo potrai fare tutto quello che vorrai, quando saremo al ristorante e a casa di Red.

Dalla bocca di Sapphire sfuggì un urletto trionfale, mentre stritolava il moro in un caloroso abbraccio. Sfoderò un ghignetto soddisfatto, cominciando ad estrarre una corda ed un rampino dalla sua trousse azzurra.

- Però non devi entrare dalla finestra, per favore. Evita almeno quello – la supplicò, piuttosto esasperato.

L’Allenatrice fece spallucce, ignorando candidamente la richiesta del compagno. Era inutile cercare di addomesticare una bestiolina come lei: avrebbe continuamente agito di testa sua.

Ma era anche per questa sua libertà e semplicità che Ruby la amava. Un po’ meno quando gli faceva fare delle vere e proprie figuracce, però.

 

Ok, sono tornata. Avevo voglia di scrivere qualcosa su questi due, e la Colomba mi ha fatto un effetto strano. Non sarà comica come le altre, però la trovo… divertente e fluff. Io spero sia piaciuta a tutti voi, in particolare a Wonder. Ti voglio bene, tesoro!

Preparatevi per l’ultima shot. Quella sarà davvero tremenda. Alla prossima!

  
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