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Autore: Darkshadows92    17/04/2012    6 recensioni
“Che vuoi fare mew mew? Non potresti mai uccidermi con quell'insulsa arma” la ragazza sussultò, ucciderlo? Non avrebbe mai potuto farlo, anche se lui era suo nemico.
“Sta zitta mew mew” la voce di Pai sembrava la solita, ma i suoi gesti sembravano meno sicuri, qualcosa in lui sembrava cambiato.
“Io sono...io mi chiamo Retasu” non seppe perchè ma aveva bisogno che lui sapesse almeno il suo nome.
“Non mi interessa” rispose lui, espressione di ghiaccio.
Cit. Capitolo 1
Mew mew e alieni sono ancora in guerra, ma se un amore nascesse nonostante tutto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Retasu Midorikawa/Lory
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

 

“Sei davvero una sciocca”

Retasu non le aveva sognate quelle parole, non aveva sognato lui nella sua stanza.Quel profumo emanato dalla sua pelle che ancora aleggiava per la stanza era silente testimone della sua visita.

Quel profumo unico, che apparteneva solo a lui. Era qualcosa di indefinibile, somigliante a quell'aroma che la pioggia lascia dietro di sé dopo il suo passaggio.

Il profumo della terra che torna alla vita dopo la tempesta.

Retasu era rimasta vicino alla finestra in silenzio fino all'alba, che l'aveva accecata con i suoi colori sgargianti. Portava con sé un nuovo giorno e nuove consapevolezze.

Come le era saltato in mente confessargli i suoi sentimenti? Lui non era un umano qualsiasi, ma un alieno, che per giunta voleva ucciderla.

La preda non doveva innamorarsi del suo predatore, era contro natura.

Anche lei lo era. Oltre al suo bizzarro DNA a provarlo ora ci si mettevano anche i suoi sentimenti, come se non fosse abbastanza difficile vivere con una doppia identità e dover combattere contro i cattivi che cercavano di conquistare il pianeta, no, doveva innamorarsi anche di colui che escogitava piani per farle fuori.

Ma dov'era finito il suo timido amore adolescenziale per Ryou? Era svanito come ghiaccio al sole, non lasciando traccia dietro di sé. Era come se non fosse mai esistito.

Quello che provava per Pai invece...era un sentimento forte, talmente forte che quasi la soffocava.

Era la prima volta che provava qualcosa del genere. Che fosse questo il vero sentimento chiamato amore?

La ragazza sospirò, asciugandosi gli occhi, era così timida e impacciata, però era riuscita a chiedere a lui di restare per lei, di confessargli i suoi sentimenti, era diventata forte tutto d'un tratto, ed era stato lui a trasformarla.

Sorrise per la prima volta quella mattina. Non si era chiesta il perchè della sua visita, non si sarebbe mai azzardata a domandarglielo, ormai lo conosceva, sapeva che lui non le avrebbe mai detto la novità, l'unica cosa che poteva fare, era indovinarlo dai suoi sguardi o dai suoi occhi. Loro non mentivano mai. Come lo sapeva? Retasu non poteva vantare con lui un qualsiasi tipo di conoscenza, non gli aveva mai parlato di niente all'infuori di cose riguardanti la loro battaglia.

Eppure lei sentiva di conoscerlo. Quando parlava con lui, sapeva che parole usare, sapeva che argomenti sfruttare e, quasi sempre colpiva il tasto giusto per mandarlo in confusione.

Era come se fosse nata per fare questo, sciogliere il cuore di ghiaccio dell'alieno, e se lo promise, un giorno ci sarebbe riuscita.

 

 

 

 

“Ryou” Keiichirou, entrò nel laboratorio disturbato solo dal suono dei macchinari. L'americano era stato chiuso lì dentro tutta la notte, da quando i computer avevano segnalato la presenza di un alieno a casa di una delle mew.

Dapprima avevano creduto si trattasse di Kisshu, andato come suo solito a disturbare Ichigo.

Erano rimasti sorpresi quando avevano visto che la casa in questione era quella di Retasu e l'alieno Pai.

Ryou aveva avuto la tentazione di precipitarsi a casa della ragazza, ma l'alieno si era trattenuto per poco, troppo poco per fare del male alla ragazza.

“Cosa c'è?” Il biondo finalmente si voltò incrociando lo sguardo dell'amico.

“Sei rintanato qui dentro da tutta la notte e tutta la mattina, dovresti venire a far colazione, tra poco arriveranno anche le ragazze”

“Lo so...ma”

“Hai ricevuto altri segnali?”

“No”

“Allora, non c'è niente che possiamo fare per il momento” tentò di dissuaderlo il cuoco.

“Pai si è ripreso, vuol dire che presto ricominceranno gli attacchi”

Il moro annuì “Lo sapevamo già”

“Sì, ma hai notato anche tu che Retasu è strana ultimamente”

Keiichirou sorrise scuotendo la testa leggermente.

“é difficile per le ragazze, cerca di capirle, sono così giovani e hanno già un peso così grande sulle spalle, lei poi, è così sensibile!”

Ryou sospirò, non era molto convinto, ma lasciò cadere la conversazione, acconsentendo a salire al piano di sopra e abbandonare almeno per poco le sue ricerche.

Le ragazze erano già tutte al lavoro, persino Ichigo era già arrivata e, il locale era così affollato che persino Minto dovette lasciar perdere il suo tè.

“Gli affari almeno vanno bene” sorrise Keiichirou aprendo la porta della cucina, lasciando passare Ryou.

“Sì non possiamo lamentarci”

“Tieni, hai proprio bisogno di un caffè” il moro gli porse una tazza piena di caffè americano, il preferito dal biondo.

“Grazie”

Furono interrotti dall'arrivo della mew verde, che timidamente abbassò lo sguardo, imbarazzata.

“Oh, ciao Retasu, ti serve qualcosa?”

“Sì...mi prepari un caffè per piacere?”
“Hai dormito male?” la incalzò Ryou, facendola arrossire.

“Io...no, mi sono svegliata presto e non mi sono più riaddormentata”

“Oh...per quale motivo?” chiese sempre più interessato il ragazzo.

“Non lo so...forse non aveva tanto sonno...”

“Quindi niente di strano...insomma tutto tranquillo intorno al tuo isolato?”

La ragazza alzò la testa di scatto, incontrando lo sguardo color ghiaccio dell'americano. Keiichirou finse un attacco di tosse per interrompere quel silenzio.

Retasu deglutì, cercando di non rendere così evidente il suo nervosismo.

“No, tutto tranquillo, p-perchè me lo chiedi?”

“I nostri computer hanno segnalato la presenza di un certo alieno intorno alla zona dove vivi”

I computer, Retasu si era dimenticata della loro esistenza e, della loro capacità di captare la presenza degli alieni.

“Non so perchè fosse lì, io non ho visto o sentito niente”

“Sarà...ma sta attenta potrebbe tornare e dubito che si limiti ad esplorare la zona”

“C-certo...lo farò” Si rilassò, sicura di averla fatta franca.

“Ecco, appena fatto” Keiichirou porse anche a lei la tazza di caffè, gentile come sempre.

“Grazie, ora torno al lavoro...c'è molto da fare” fece un inchino nervoso ai due ragazzo e sparì velocemente dalla cucina, lasciando nuovamente i due ragazzi soli.

“Beh...ecco risolto il problema”

Ryou prese un sorso della sua bevanda.

“No, non è risolto per niente” Il cuoco fece una strana espressione non convinto dalle parole dell'amico.

“Perchè?”

Ryou grugnì “Era evidente che mentiva, bisogna solo capire perchè”

 

 

Erano quasi le cinque, tre figure fluttuavano indisturbato sopra il centro della città.

Due sorridevano, sicuri del loro successo, mentre il terzo guardava incerto.

“Siete sicuri che funzionerà?” chiese Pai guardando la città, piena di vita sotto di loro.

“Non ti fidi di noi?” Kisshu guardò imbronciato il fratellastro, che non sembrava convinto.

“No, non avete mai combinato nulla di buono”

“Bah...sei più brontolone del solito, è tutto il giorno che sei strano, si può sapere che ti prende?”

Pai sospirò, deciso a non raccontare niente della sua avventura notturna.

“Lascia perdere e mettiti all'opera, è quasi ora” sbottò il maggiore incrociando le braccia, ignorando lo sguardo poco convinto di Kisshu e quello confuso di Taruto.

“Bene bene, sembra proprio che questa volta le mew mew scompariranno una volta per tutte” esclamò il più giovane con un sorrisetto indifferente, molto, troppo simile a quello del maggiore.

Pai cercò di ignorare il brivido di freddo che quelle parole gli avevano provocato, non poteva avere rimorsi proprio in quel momento.

Decise di concentrarsi su qualcos'altro, e notò lo sguardo vuoto del compagno con i capelli verdi, cercava di nasconderlo,e, lo faceva anche bene, il suo terrore di perdere Ichigo.
Taruto invece fluttuava con aria serena, sembrava non rendersi conto che la scomparsa delle mew mew, comportava in qualche modo la scomparsa di Purin. Per sempre.

Erano i tree guerrieri più forti del loro pianeta, non potevano fallire, anche se vincere significava perdere una parte di loro stessi. Pai non l'avrebbe mai ammesso, non solo non l'avrebbe mai ammesso ai suoi fratelli, ma nemmeno a se stesso. Quella notte, in qualche modo aveva trovato una nuova parte di sé che non conosceva, che non credeva potesse esistere. Aveva scoperto una nuova dolcezza, un senso di soddisfazione, nell'osservare la piccola mew mew addormentata, e, aveva sentito il suo cuore tornare a vivere quando lei lo aveva pregato di restare, quando gli aveva confessato di provare qualcosa per lui. Avrebbe custodito per sempre quei momenti, perchè non ce ne sarebbero stati altri.

“Allora Pai, possiamo procedere o vuoi continuare a sognare ad occhi aperti?”

“Bah... procedi e basta” ordinò, indossando nuovamente la sua maschera di freddezza.

Kisshu ghignò, preparandosi a lanciare il chimero.

“Fusione!”

Il chimero aveva una forma strana, mutabile. Pai non ne aveva mai visti così, eppure sembrava fortissimo, molto più forte di tutti quelli che avevano creato fino a quel momento.

“Allora genio, che te ne pare?” domandò l'alieno dai capelli verdi al maggiore, poggiandogli un braccio intorno alle spalle.

“Molto bene Kisshu, ma non allargarti” così dicendo scansò il braccio del fratello dalla sua spalla.

Il chimero aveva cominciato a seminare il panico, gente urlante cercava di mettersi al riparo, colonne di macchine avevano bloccato la strada, abbandonate dai loro conducenti, che in preda al panico si erano allontanati, giusto in tempo, visto che adesso il mostro si stava concentrando proprio sulle vetture.

Taruto guardava in basso con un ghigno orgoglioso in volto, per la prima volta, erano riusciti a impressionare Pai, sperava solo che quelle stupide mew mew non sarebbero arrivate a rovinare tutto.

Kisshu invece sogghignava impaziente, sapeva che ben presto sarebbero arrivate le mew mew e con loro Ichigo. Uno dei motivi principali per cui adorava attaccare gli umani era per vedere lei.

Pai invece sembrava più teso, sapeva bene cge ben presto le loro nemiche sarebbero arrivate, sapeva bene che avrebbe dovuto affrontare lei e, per la prima volta, non se la sentiva di combatterla.

“Voi!” sentì il ringhio furioso dell'umano biondo giunto fin lì insieme alle mew mew.

Guardò verso il basso, notando il ragazzo posizionato come sempre dietro il gruppo. Non era di vera utilità, se ne stava in disparte e lasciava fare il lavoro sporco alle sue combattenti.

Pai lo disprezzava, non avrebbe mai permesso a delle ragazze di fare il lavoro sporco. Combattere contro loro e i loro chimeri era pericoloso, poco adeguato a delle donne, anche se perfettamente all'altezza come quelle ragazze. Spostò lo sguardo di poco per incontrare due occhi verde smeraldo fissarlo intensamente. Provò un brivido freddo, ma provò comunque a mantenere il solito atteggiamento distaccato e freddo. La scorsa notte non era mai esistita.

“Chimero attaccale!” ordinò con la sua solita voce indifferente.

“Questa volta non avranno scampo vero Pai?” Il più giovane ne sembrava convinto.

Il maggiore non rispose, troppo concentrato a osservare la battaglia, non potè evitare di notare lo sguardo leggermente preoccupato di Kisshu, Ichigo stava combattendo contro il chimero, insieme alle altre, ma sembrava comunque che non stessero avendo nessun successo.

Fu in quel momento che si accorse della piccola Mew Verde, in disparte dalle altre, lo sguardo fisso su di lui. Sembrava quasi volesse attaccarlo.

Evocò uno dei suoi ventagli, scendendo fino ad essere alla stessa altezza della ragazza.

“Quindi...ora dovremmo combattere” mormorò lei, evitando lo sguardo tempestoso di lui.

“Siamo qui per questo”

“Bene, allora, se è questo che vuoi...Ribbon lettuce rush!”

Lanciò il suo attacco contro di lui, che impreparato, fu colpito in pieno e cadde all'indietro. Gli sembrava che l'attacco della sua avversaria, fosse più potente del solito. Forse le sue emozioni avevano effetto sui suoi attacchi, gli era parso infatti di vederla piangere, poco prima dell'attacco.

Si rialzò, trovandosi la ragazza nuovamente di fronte, tremava impercettibilmente e aveva gli occhi lucidi, ma un'espressione combattiva che poche volte aveva visto sul suo volto.

Alzò il suo ventaglio, pronto a colpirla, era la sua occasione, poteva ucciderla, lì in quel momento e, non avrebbe fallito.

La ragazza arretrò, trovandosi a sbattere contro il muro della biblioteca, non si era nemmeno accorta di dove fosse, concentrata com'era sul suo avversario.

“Non mi scappi più adesso”

La ragazza si guardò intorno, terrorizzata. A destra vi era il chimero e le sue compagne impegnate a combatterlo.

Dall'altra vi erano Kisshu e Taruto, sicuramente l'avrebbero vista se avesse provato a scappare, l'avrebbero riconsegnata a Pai, oppure uccisa all'istante.

Pai aveva ragione, non aveva scampo.

“Allora falla finita, uccidimi”

Lui alzò il braccio, puntando il ventaglio contro di lei, stava per colpirla quando...ricordi della sera precedente tornarono con prepotenza, insistenti nel non farsi dimenticare.

Alzò lo sguardo, incrociando nuovamente gli occhi smeraldini della ragazza, carichi di paura e di un'innocenza mai vista.

Rimase abbagliato, poteva davvero essere quell'essere senza cuore a eliminare quella creatura angelica?

 

 

 

“Ribbon Strawberry surprise!” Ichigo lanciò il suo attacco contro il chimero, ma non bastò,visto che quello emise solo un gemito di dolore.

“Ma non muore mai questo coso?” sbuffò Purin, ormai esausta, come le altre.

“é troppo forte” mormorò Zakuro, piegata sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.

Ichigo strinse i denti e, tornò alla carica contro il mostro, che adesso si stava dirigendo verso la biblioteca.

“Brutto mostro! Adesso ci penso io!”

Le sue compagne, la seguirono, ma Ichigo era molto più veloce.

“Ribbon Strawberry Surprise!” nuovamente colpì il chimero, che fece un brusco movimento, andando a colpire la mew mew sullo stomaco, facendola volare in aria, oltre a colpire le mura della biblioteca, dove intanto vi erano ancora Pai e Retasu, intenti a combattere.

Kisshu, che aveva visto la scena, si smaterializzò subito, cercando di prendere la mew mew al volo.

Riuscì a prenderla appena in tempo e, grazie al fumo sollevato dalla distruzione dell'edificio, riuscì a nascondersi.

“Ichigo! Ichigo, svegliati!” la schiaffeggiò leggermente, cercando di farla rinvenire.

“Dannazione!”

“Lasciala subito” L'alieno alzò lo sguardo, notando una figura vestita di blu, dai lunghi capelli biondi.

Il cavaliere blu, puntò la sua spada contro il ragazzo, intimandolo di lasciare il corpo della mew rosa.

“Vorrei proprio combattere contro di te” ghignò l'alieno posando a terra la ragazza svenuta ed evocando i suoi Sai.

Erano pronti a cominciare la loro battaglia, più personale che altro, ma furono interrotti da Taruto.

“Che c'è?” chiese il maggiore disturbato dal piccolo.

“Kisshu...Pai...lui...è scomparso!”

“Eh?” l'alieno si voltò sconcertato, Pai era il migliore tra loro, non si sarebbe mai fatto coinvolgere in un banale incidente.

“Va bene, andiamo a cercarlo” Rispose seccato, Pai gliela avrebbe pagata...

 

Pai aveva visto l'enorme coda del chimero colpire l'edificio che in poco tempo aveva cominciato a crollare su se stesso. Aveva visto anche Mew Retasu scappare e correre all'interno della biblioteca.

Non ebbe nemmeno il tempo di pensare a cosa stesse facendo che un pezzo di muro rischiò di colpirlo. In fretta si librò in aria, guardando in basso.

Le mew mew erano tutte riunite, cercavano di aiutare la gente a fuggire, aiutate dall'umano e da quel maledetto cavaliere blu.

Si guardò intorno, incapace di scorgere Kisshu e Taruto, riportò infine lo sguardo sull'edificio in crollo. Sentiva un groppo in gola, sapeva che lei era lì dentro, sapeva anche con molte probabilità che se non fosse uscita in fretta sarebbe morta Provò una strana sensazione all'idea, fu sorpreso nel scoprire che gli dispiaceva, no...non poteva permettere che lei morisse vero? Non quando lui poteva salvarla.

Decisioni, decisioni...se fosse entrato lì dentro avrebbe detto addio a se stesso, in tutto quello che credeva, ma l'idea di non poterla più vedere...quello era peggio di tutto.

Era inutile pensarci ancora quando il suo cuore aveva già scelto per lui.

Senza ripensamenti si smaterializzò all'interno dell'edificio.

Era buio, l'elettricità doveva essere saltata, vi era poco rimasto in piedi all'interno...più che altro muri portanti e scaffali caduti che facevano da riparo in caso qualcuno fosse rimasto dentro.

Pai era sicuro però, che ormai all'interno non vi fosse nessun altro se non loro due.

Camminò per quelli che forse un tempo erano corridoi, fino a giungere nella sala più grande...l'unica ormai rimasta quasi del tutto in piedi, aguzzò la vista, certo di aver visto qualcosa.

Affrettò il passo, dirigendosi verso la figura accasciata su se stessa.

“No...” mormorò avvicinandosi, Retasu era lì, svenuta.

L'alieno in pochi passi la raggiunse, girandola, la prese tra le braccia. Era svenuta, ma respirava ancora.

“Retasu” sussurrò lui, scostandole un po' di capelli dal viso.

“P-Pai” sussurrò la ragazza con voce flebile.

“Shhhh...non devi parlare”

La ragazza aprì gli occhi, incrociando quelli scuri di lui.

“Che ci fai tu qui?” chiese quasi spaventata dalla presenza.

“Siamo rimasti incastrati qui dentro”

“Anche tu?”

Lui spostò il viso, impedendole di vederlo “Sì, anch'io” non avrebbe mai ammesso di essere entrato per salvarla.

Sentirono qualche scossa, Pai alzò il viso notando che dal soffitto stavano crollando dei pezzi di intonaco.

Provò a smaterializzarsi non riuscendoci.

“Dannazione!”

La ragazza non capì, ne capì ancora meno quando lui la buttò per terra posizionandosi sopra di lei, facendole da scudo col suo corpo.

Quando il crollo fu terminato, si spostò, leggermente imbarazzato.

“Tutto a posto?” chiese fingendo indifferenza.

“S-Sì” rispose anche lei ora tutta rossa in volto. Era felice di essere lì, con lui, se ne vergognava, ma non poteva fare a meno di apprezzare quel poco tempo che sicuramente avrebbero passato insieme.

“Perchè non ti teletrasporti?”

“Io...ecco...credo che ci sia un tipo di materiale che me lo impedisce”

“Quindi...siamo bloccati qui dentro?” chiese lei guardando l'alieno.

“Sì, tutte le uscite possibili sono bloccate”

Retasu aprì la bocca per parlare, ma fu interrotta da delle grida.

“Hey! Retasu sei lì?” riconobbe la voce di Ichigo.

“Pai! Per caso ci sei anche tu?” Kisshu questa volta.

“Perchè credi che siano bloccati insieme?”

“Perchè...micettina mia, li ho visti entrare qui...Pai stava cercando di eliminare la vostra amica”

“Smettetela di litigare...siamo qui” urlò Pai.

“Non muovetevi restate lì”

“Perchè dovremmo aiutarvi?” Ryou guardava acidamente i due alieni.

“Senti, se te lo sei dimenticato lì dentro c'è anche Retasu” gli ricordò Minto.

“Ok....calmiamoci...propongo...propongo una tregua”

“Tregua? Scordatelo, noi ci teletrasportiamo lì dentro e ci riprendiamo Pai”

“No! Non potete entrare qui...per qualche motivo non riesco a smaterializzarmi fuori”

Kishsu fissò Ichigo, poi tutta la squadra delle mew mew.

“Va bene...tregua...ma solo finchè non li avremmo tirati fuori di lì” acconsentì Kisshu, deliziato all'idea che, almeno per una volta avrebbe potuto stare al fianco della mew gatto senza rischiare di essere ucciso.

“Accordato” Ichigo gli tese la mano, che lui strinse ben volentieri.

“Allora cominciamo, ci vorrà un po' di tempo”

Retasu sentito questo guardò Pai.

“Quanto credi che ci vorrà?”

“Temo intorno alle 24 ore”

I due si guardarono, 24 ore intrappolati insieme, Pai sapeva che non avrebbe retto... sapeva bene l'effetto che quella ragazza aveva su di lui. Stava per calare la notte, non sapevano cosa li attendeva in sole 24 ore....

 

  
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