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Autore: Liberty_helena    17/04/2012    5 recensioni
Un errore. Una scelta. Un’avventura nuova. Elena e Stefy decidono di tentare la sorte in una nuova città…e quale posto migliore per ricominciare, se non Londra? Questo trasferimento porterà tanti problemi, quanti bei momenti. Tutto quello che devono fare loro è lasciare che accadano…e viverli semplicemente.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ecco qui il primo capitolo...non avete dovuto aspettare tanto! In questo primo capitolo si inziano a capire un po' di cose...ma non fatevi tranne in inganno...la storia vera e propria inizierà nel prossimo! Ora...buona lettura!! E fateci sapere cosa ne pensate :)
(il banner qui sopra è stato fatto da Giulia, @____giuls)

Capitolo 1

Aprile 2012

“Ti rendi conto che sono quasi 2 anni che viviamo qui?” – mi disse Stefy mentre uscivamo dal locale – “è assurdo come il tempo passi velocemente quado si è felici” – aggiunse. “parli a me di tempo che passa? Ahahah me ne rendo conto ogni giorno guardando London, mi sembra solo ieri quando mi resi conto che stavo iniziando una nuova vita, e che non avrei più dovuto pensare solo a me stessa” – dissi abbassando un pochino il tono di voce.

 Io e Stefy vivevamo a Londra da quasi due anni, e non penso che un’avventura come la nostra potesse essere meglio di quella che era diventata la nostra realtà.  Avevamo rischiato tutto per aprire un locale, il Paz Club, che stavano vendendo per fallimento, ci avevamo lavorato tanto, prima solo noi e poi, pian piano, assumendo altre persone. Inizialmente era stato davvero duro, i vari debiti per pagare la restaurazione, l’acquisto di tutti gli strumenti, i mobili e ovviamente i vari fornitori. Per nostra fortuna Josh ci aveva dato una mano, era diventato come un  padrino per noi. Però tutti i nostri sforzi vennero ripagati quando inaugurammo il locale. Forse perché era già conosciuto, forse perché stavamo simpatiche, iniziammo ad avere delle entrate regolari, niente di speciale, però ci bastavano ad andare avanti. Finché un giorno, non molti mesi dopo che avevamo aperto, ricevemmo un’offerta davvero interessante.

*flashback*

15 Settembre 2010

*squillo del telefono*

“Paz Club buongiorno, sono Helena” – dissi alzando il telefono dell’ufficio.

“buongiorno, sono Simon Cowell, parlo con la proprietaria del locale? – mi disse una profonda voce maschile.

“si, sono una delle due proprietarie…mi dica!” – mi sembrava di aver già sentito quel nome da qualche parte, ma in quel momento non riuscivo a ricordare.

“La chiamo perché vorrei sapere se fosse possibile affittare il locale per una serata.” – mi disse lui.

“Si certo, nessun problema! Vorrei avvertirla che il locale non è molto grande e non in una zona centrale della città…ci tengo a precisare.” – dissi. Non era la prima volta che chiamavano per affittare il locale e poi annullavano perché o troppo piccolo o scomodo da raggiungere per troppe persone.

“ Si, lo so! È proprio per questo che ho chiamato lei! – disse cordialmente – “forse è meglio che le spieghi tutto nel dettaglio…come ho detto sono Simon Cowell, produttore del noto talent show x factor. La contatto perché vorrei organizzare una piccola festa  per tutti i concorrenti che sono passati alla fase finale del programma, però non vorrei  che fuori dal locale si appostassero paparazzi o persone curiose. Vorrei organizzare una serata il più tranquillo possibile, per questo ho pensato al suo locale. Che dice, crede sia possibile?” – mi disse calmo.

In quel momento pensai che fosse tutto un sogno, com’era possibile che fosse tutto vero??

“possibile? Certo! Non penso capiti molto spesso di ricevere una telefonata del genere! Quando avrebbe bisogno del locale?” – dissi emozionata, ma mantenendo una parvenza di calma.

“per il 3 ottobre…se non è un problema vorrei venire un giorno di questi per vedere il locale e pensare a come organizzare l’evento..” – disse Simon.

“il 3 ottobre…” – dissi mentre controllavo l’agenda – “ perfetto! Non abbiamo programmato nulla per quella serata. Si senta libero di venire quando vuole! Se viene verso l’ora di pranzo può parlare sia con me che con l’altra proprietaria” – gli dissi.

“perfetto! Allora vengo dopodomani all’ora di pranzo…va bene?” – mi chiese con tono allegro. Non ero l’unica felice per quell’affare.

“va benissimo…allora a dopodomani signor Cowell!” – risposi. Meglio chiamarlo per cognome, prima di evitare figuraccie.

“a dopodomani Helena…e mi chiami pure Simon! Arrivederci”

Quel tipo era davvero alla mano. Ora che avevo capito chi fosse, mi ero anche ricordata che sembrava sempre un uomo altezzoso, ma mi dovevo ricredere.

Appena vidi Stefy le raccontati tutto della chiamata e dell’imminente visita. Anche lei era felicissima, era la nostra occasione per affermare il locale.

L’incontro con Simon andò benissimo, se al telefono era stato gentile, di persona era ancora meglio! Avevamo parlato un sacco di come organizzare la festa, come disporre i vari tavoli e le poltrone, ma lui si interessò anche alla nostra vita personale. Cosa ci avesse spinto ad aprire un locale e soprattutto come mai lo avessimo fatto così lontano da casa.

Arrivò finalmente la grande sera per il Paz Club, dire che eravamo elettrizzate era poco. Simon arrivò prima di tutti, come mi aveva accennato nel pomeriggio. Controllammo insieme un ultima volta tutto quanto, e rimanemmo soddisfatti del risultato. Se tutto fosse andato secondo i piani, quella sarebbe stata solo la prima delle tante feste organizzate da Simon nel mio locale. Pian piano iniziarono ad arrivare anche i vari artisti e i giudici del programma. Io e Stefy ci presentammo a tutti, sembravano davvero simpatici e poi, avevamo praticamente tutti la stessa età…

“Helena, Stefy..vorrei presentarvi uno dei gruppi che seguirò durante il programma” – ci disse avvicinandosi a noi con un gruppetto di 5 ragazzi – “ragazzi, loro sono Helena e Stefy, le proprietarie del locale…ragazze loro sono:  Louis, Harry, Liam, Niall e Zayn” – disse indicando i ragazzi da destra a sinistra.

Ci stringemmo tutti le mani e poi uno di loro, credo fosse Louis, insistette per fare una foto con noi dicendo:

“sareste le prime persone con cui facciamo una foto come gruppo…magari tra qualche tempo potreste essere molto invidiate! “ – disse scoppiando a ridere, e contagiando tutti noi.

Simon ci scattò la foto con il telefono di Louis e poi si allontanò per parlare con altre persone, lasciandoci lì tutti e sette un po’ in imbarazzo.

“sarà maschio o femmina?” – disse ad un tratto il ragazzo riccio…penso fosse Harry.

“cavolo…mi dicono che hai tatto amico!” – lo rimbeccò Liam. Il suo nome mi era rimasto in mente, forse per quel suo strano taglio alla Justin Bieber, o per la sua aria da ragazzo con la testa sulle spalle. – “non è il modo migliore per iniziare una conversazione…soprattutto se non sei sicuro della situazione!”

“beh..non sono proprio così sprovveduto Liam! Ho osservato!” – disse in modo serio Harry.

“hai osservato?” – gli chiesi – “sono curiosa di sapere come hai fatto a stabilire se fossi incinta o meno” – dissi un po’ con aria di sfida. Non mi era mai piaciuto chi mi osservava attentamente. E questo mio fastidio era aumentato da quando ero incinta. Insomma, cosa c’era di così strano in una ragazza incinta?

“beh…per prima cosa non stai bevendo nulla..” – iniziò titubante.

“potrei essere astemia!” – risposi acida.

“poi…” – continuò un pochino intimorito – “metti sempre la mano sulla pancia, come a proteggerla…e quando lo fai sorridi” – finì così il suo discorso, sotto gli occhi stupefatti di tutti quanti.

“tu sei un maniaco…” – dissi sconvolta. Era vero tutto quello che aveva detto, ma visto che era la prima volta che ci vedevamo, voleva dire che non aveva fatto altro che squadrarmi da quando ci eravamo presentati…e non mi piaceva – “ora..se non ti dispiace, vado in ufficio…così almeno la smetterai di analizzare i miei movimenti!” – dissi ancora più acida.

Purtroppo Stefy non poteva aiutarmi, era dovuta andare a sistemare qualcosa al bancone, quindi l’unica scusa che trovai fu quella di rifugiarmi nello studio. Feci per allontanarmi ma Louis mi fermò prendendomi la mano.

“mi dispiace…davvero! A volte Harry per cercare di piacere a qualcuno esagera, però non lo fa con cattiveria!” – mi disse dolcemente, mentre mi lasciava la mano.

“dispiace a me…” – dissi, rivolgendomi anche ad Harry – “quando lavoro sono nervosa, e non mi piace che la gente mi osservi…comunque sarà una bambina, London” – detto questo mi dileguai, lasciando lì i ragazzi a guardarsi tra loro.

*fine flashback*

Hel&Stefy

Se volete dirci cosa ne pensate della storia, potete scrivercelo anche su twitter, siamo @JaysLucertolone e @StephyUK

  
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