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Autore: Sweeteyesgaga    17/04/2012    4 recensioni
La breve storia di una vita rivoluzionata da una canzone. Un sogno che si realizza...in modo bizzarro e magico.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao. Sono Sia – strano nome, non dite? – Tipica teenager Inglese. Ho origini Irlandesi – e sono molto fiera di questo –. Le persone che mi stanno intorno mi descrivono come vivace, serena e un po’ – tanto – pazzerella.
 
Non sono stata sempre così allegra. Già dalla scuola elementare venivo presa in giro dai miei compagni per essere, ecco, “paffutella”. Non mancava giorno in cui qualcuno non me lo rinfacciasse. Ma da piccola non portavo tanta attenzione a questo. Mi limitavo a stare in disparte e a giocare con le mie bambole, senza destare troppa attenzione.
Poi sono arrivate le Medie. Mi fa ancora un po’ male pensarci. Quel periodo della mia vita è stato, diciamo, “buio”. Non ero più presa in giro. Ma una cosa peggiore. Nessuno mi considerava. Passavo inosservata. Ero irrilevante. E credo che questa fosse la cosa peggiore che mi potesse mai capitare. Io volevo degli amici, volevo divertirmi e avere un sorriso perennemente stampato in viso. Come tutti i miei coetanei, dopotutto. E così passavo le mie giornate inerte, vuota. E mi domandavo perché? Perché non ero degna di un saluto? Un semplice “ciao” o almeno un sorriso. Ma tanto – pensavo – tutto questo non può cambiare, e mai cambierà.
 
E poi arrivò quel giorno -quell’attimo, in verità-. Non lo dimenticherò mai e non smetterò di ringraziare il cielo per avermi donato quel fantastico momento.
Passeggiavo senza troppa voglia nel tragitto da scuola a casa. Come tutti i giorni, sempre uguale. Il cielo era nuvoloso, ma non pioveva. Una gradevole brezza accompagnava i miei passi. Era il 14 Marzo. –Uh, Marzo, 3. 3… Il mio numero fortunato. Coincidenza? –
Cosa stavo dicendo?! Ah, si, Marzo. Beh, adesso che ci ripenso, è successo tutto all’improvviso. Una tempesta, forte ma maledettamente stupenda, e della quale avevo davvero bisogno.
Camminavo.
Passai senza farci caso davanti a un negozio di vestiti.
In qual preciso momento la radio dentro il negozio inizia a mandare una canzone.
Partono le prime note e –non so neanche perché – mi fermo di colpo, come paralizzata.
“You’re insicure, don’t know what for. You’re tur…”
Il mio cuore di colpo ha iniziato a battere fremente. Un brivido mi ha attraversato e… subito le mie labbra si sono distese in un sorriso, così all’improvviso. Un sincero sorriso dopo tanti anni di falsa cortesia e vuoto interiore.
Entrai, quasi attirata come una calamita da quella melodia.
Ero l’unica oltre alle commesse nel negozio, era quasi ora di pranzo.
Mi appoggiai al muro sotto la cassa della radio.
Quella canzone, quelle parole così sincere e stranamente adatte a me, mi hanno come risvegliato da quel perenne incubo che mi imprigionava fino a quel momento. Mi sentii come scossa. Ero una persona nuova. Non sapevo come lo fossi diventata, ma mi sentivo diversa. Migliore. Libera. Serena.
So che può sembrare stupido, ma è servita una canzone a cambiarmi la vita. Una canzone piena di sentimenti, di emozioni e parole che avevo sempre aspettato di sentire e provare. Quella canzone.
Uscii dal negozio sorridendo talmente che mi facevano quasi male le guance, e a dire la verità le commesse mi guardarono davvero malissimo, come se fossi pazza. Ma a me non importava. Adesso non mi importava più niente di ciò che pensava la gente su di me. La cosa importante é che io ero felice. Felice.
 
Mentre percorrevo la strada rimanente verso casa non smettevo di canticchiare quella canzone.
Ricordo che appena aprii la porta di casa e mia madre mi vide, rimase bloccata, sorpresa. Vedere me che sorridevo liberamente dopo tanto tempo era la cosa che desiderava di più al mondo. Io la salutai quasi facendo finta di niente. Lei, quasi piangendo, senza bisogno di parole corse ad abbracciarmi – a momenti mi stritolava! – Non mi chiese niente di ciò che mi era capitato. Era serena già così.
Andai in camera mia e mi sdraiai sul letto. Tutto intorno a me mi appariva diverso, splendente. E io continuavo a sorridere.
-“Oh!…”- La canzone! D’un tratto realizzai che non sapevo chi la cantasse. Non conoscevo chi con le sue voci angeliche quel 14 Marzo aveva cambiato tutta la mia vita. Chi mi aveva salvato…
E allora…
  
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