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Autore: Fenrir_23    17/04/2012    11 recensioni
Collegata a "Regalo"
Quando sentì dei passi veloci che si dirigevano verso la sua stanza, capì subito di chi si trattava, prima che quella persona potesse spalancare la porta scorrevole, guardandolo con preoccupazione.
“Otouto, ho sentito dei rumori e …”
A Itachi non servirono spiegazioni, gli bastò vedere l’espressione del fratello. Si avvicinò senza aggiungere altro, andando a sedersi sul letto, accanto a lui, che ancora respirava in modo affannoso per lo spavento. Sasuke ormai aveva incubi come quello quasi ogni notte, e Itachi era sempre più vicino a prendere in considerazione l’idea di andare direttamente a dormire con lui piuttosto che raggiungerlo qualche ora dopo e vederlo così spaventato.
“Niisan, tu, Kabuto aveva …”
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'Momenti di vita'
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Salve gente.
Prima di tutto vorrei informare quelli che seguono “Un’altra possibilità” che questa settimana salta l’aggiornamento (settimana prossima aggiornerò, non preoccupatevi) perché avevo bisogno di prendermi un attimo di pausa dalla long … maggio è ormai alle porte e il mio esame di maturità si avvicina sempre di più =_= … però per non lasciarvi senza nulla ho preparato questa breve one shot, spero vi possa piacere.
Comunque, parlando in generale, questa breve fiction è una specie di augurio, nient’altro da aggiungere perché se no rischierei di raccontarvi tutto XD
Commenti graditi, non mi dispiacerebbe sapere che ne pensate.
(Piccola nota: lo so che qui Itachi e Sasuke hanno un rapporto solamente fraterno, ma si vogliono talmente bene da sembrare sempre un po’ amigui XD)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Itachi!”
Sasuke correva di nuovo fra gli alberi della solita foresta, cercando disperatamente di raggiungere la persona che aveva sempre desiderato incontrare un’altra volta. Continuava a chiamarlo, non riuscendo a capire perché lui stesse fingendo di non sentire il suo nome.
 “Itachi, aspetta, devo parlarti!”
Suo fratello era sempre più distante.
A un certo punto si voltò verso Sasuke senza fermarsi, gli occhi oscurati e il volto rovinato da alcune crepe.
“Ora non posso ascoltarti, parleremo dopo.”
Tutto a un tratto si ritrovarono in una grotta: Kabuto ghignava di soddisfazione per essere riuscito a riprendere il controllo su Itachi.
“Tuo fratello non mi serve più, Sasuke kun, è solo un ostacolo.”
Mormorò quell’uomo, leccandosi le labbra.
”L’unico che mi serve veramente di voi due sei tu … quindi digli addio.”
Dopo quelle parole, Itachi scomparve sgretolandosi davanti agli occhi di Sasuke come se fosse stato fatto di sabbia, lasciandolo di nuovo solo, disperato, e pieno di domande.
 “Niisan!”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Niisan!”
Sasuke si svegliò di colpo, urlando, per poi cercare aria disperatamente con un respiro profondo. Il cuore gli batteva a mille, e si sentiva terribilmente triste, come se avesse perso tutto un’altra volta. Si ricordò quasi subito che quel sogno lo tormentava tutte le notti in cui dormiva da solo, cosa che avrebbe dovuto aiutarlo a tranquillizzarsi ma che invece ebbe solo l’effetto di farlo sentire ancora più irrequieto.
Quando sentì dei passi veloci che si dirigevano verso la sua stanza, capì subito di chi si trattava, prima che quella persona potesse spalancare la porta scorrevole, guardandolo con preoccupazione.
“Otouto, ho sentito dei rumori e …”
A Itachi non servirono spiegazioni, gli bastò vedere l’espressione del fratello. Si avvicinò senza aggiungere altro, andando a sedersi sul letto, accanto a lui, che ancora respirava in modo affannoso per lo spavento. Sasuke ormai aveva incubi come quello quasi ogni notte, e Itachi era sempre più vicino a prendere in considerazione l’idea di andare direttamente a dormire con lui piuttosto che raggiungerlo qualche ora dopo e vederlo così spaventato.
“Niisan, tu, Kabuto aveva …”
Itachi – al quale non sfuggì il tremore nella voce di Sasuke –gli passò delicatamente una mano sulla fronte, scostandogli i capelli.
“Ancora lo stesso sogno?”Gli chiese, facendolo appoggiare contro il suo petto.
Sasuke annuì impercettibilmente, tranquillizzandosi un po’a sentirsi il fratello così vicino. Di solito era restio a farsi vedere così bisognoso dell’affetto di qualcuno, ma ogni volta che si trovava insieme a Itachi non poteva impedire al suo lato più infantile di emergere.
Alzò un po’ il viso verso di lui, osservando la sua espressione rassicurante. Il suo volto non era più rovinato da quelle crepe del sogno, gli occhi non erano oscurati, la sua carnagione non era più fin troppo pallida. Anche se era già passato diverso tempo da quando si erano incontrati di nuovo, aveva sempre paura di vederlo sparire un’altra volta, in qualsiasi momento.
“Eravamo di nuovo nella foresta.” Disse in un sussurro. ” Poi Kabuto ti ha …”
Si erano incrociati per caso, forse per opera del destino, ormai già un anno prima, appena Sasuke era scappato dal rifugio di Tobi. Avevano combattuto insieme contro Kabuto, con la promessa di parlarsi una volta concluso quello scontro, ma contrariamente a quanto si erano prefissati non erano però riusciti a fermarlo senza ucciderlo per bloccare l’Edo Tensei, così Itachi era rimasto sospeso in una strana condizione fra la vita e la morte. Poi si erano parlati, si erano chiariti e compresi a vicenda.
Sasuke – quando Itachi gli aveva spiegato di non poter rimanere in quello stato per sempre –non aveva accettato l’idea di dover dire addio al fratello un’altra volta, ma poco dopo li avevano raggiunti Suigetsu e Jugo, in possesso del segreto dell’Edo Tensei. Quel rotolo conteneva il sigillo per sbloccare la tecnica nonostante l’esecutore fosse già morto ed anche un altro segreto: una tecnica molto difficile da utilizzare e con scarse probabilità di successo che se eseguita correttamente permetteva di far tornare stabilmente in vita una persona sotto l’effetto dell’Edo Tensei.
Prima di prendere la decisione di utilizzarla Sasuke aveva parlato molto con Itachi: per lui non era stato facile accettare l’idea di vivere ancora quando era già morto una volta, considerando poi che per quello era stata sacrificata un’altra persona. Guardando negli occhi Sasuke, però, il fratello maggiore non se l’era sentita di abbandonarlo di nuovo, non solo per lui, ma anche per se stesso. Riprendere a vivere e affrontare quotidianamente il fardello di colpe che si portava sulle spalle non sarebbe stato facile, ma aveva deciso di farlo prima di tutto per suo fratello.
Con la presenza di Itachi, poi era stato tutto più facile per Sasuke: affrontare l’odio per Konoha, tornare a Konoha, che nel bene e nel male era sempre stato il luogo dove aveva creato dei veri legami. Sakura, Naruto e Kakashi.
Con il passare del tempo, dopo la fine della guerra, le cose si erano stabilizzate. Konoha aveva saputo la verità sugli Uchiha, Sasuke aveva lentamente ripristinato i suoi vecchi legami, e avendo eliminato kabuto era stato nuovamente accettato anche dagli altri Paesi, non senza qualche ovvia difficoltà iniziale.
Nonostante tutto, anche dopo un anno, Sasuke ancora non riusciva a scrollarsi di dosso la paura di poter perdere il fratello un’altra volta e tutte le poche certezze che aveva ricostruito.
Pensando a quelle cose, gli si strinse contro, percependo il calore del suo corpo, insieme al tocco rassicurante della sua mano che gli accarezzava i capelli. Appoggiò un orecchio vicino al suo cuore, rilassandosi mentre ascoltava il ritmo regolare dei suoi battiti. Era vivo, vicino a lui.
Itachi sorrise, addolcito da quel comportamento: Sasuke faceva così ogni volta che aveva quell’incubo.
“Non me ne andrò di nuovo, otouto.”Gi sussurrò, intuendo quali fossero i suoi pensieri. “Non voglio lasciarti da solo.”
Lui non sembrò convinto da quelle sue parole.
“Ho paura che un giorno sparirai … e se tu fossi solo un’illusione?”
“Non dire stupidaggini. ”Gli rispose il fratello, accarezzandogli in modo dolce una guancia.” Io sono vero, e sarò sempre qui con te, Sasuke, non me ne andrò più.”
 Dicendo quelle parole lo strinse a sé in modo protettivo, percependo tutto l’amaro senso di colpa per averlo già abbandonato ben due volte: una quando era fuggito da Konoha dopo quella notte, e l’altra quando era morto con la convinzione di farlo diventare un eroe, anche se invece l’aveva lasciato solo nelle grinfie di quello che aveva creduto essere Madara.
“Nessuno mi porterà via.”
Pensando a quanto Sasuke avesse bisogno di lui a Itachi venne in mente che, se il fratello l’avesse visto morire di nuovo dopo la sconfitta di Kabuto, il suo odio si sarebbe trasformato in profondo senso di solitudine misto a tristezza,  capace quasi di ucciderlo, togliendogli un obiettivo a cui aggrapparsi. Ogni volta che ci pensava, non provava nemmeno a immaginare come sarebbero potute andare le cose, anche se era convinto che al suo posto Naruto, Sakura e Kakashi, l’avrebbero aiutato a uscire dal buio in qualsiasi modo.
“Se tu te ne andrai di nuovo … io rimarrò da solo ...”
Itachi percepì una fitta di dolore a sentir dire quelle parole a Sasuke, con quel tono di voce così triste.
“Ti ho detto che io non me ne andrò di nuovo.” Gli ripeté, pazientemente. ”E poi non sei così solo, Sasuke.”
Lui fece finta di non ascoltarlo, fingendo di disinteresse.
“Hai un ottimo amico come Naruto. Amici così si trovano molto raramente nella vita.”
Itachi continuò ad accarezzarlo con delicatezza.
“Sakura ti ama molto …”
Notando che lui si era irrigidito ora che erano finiti in quell’argomento, si fece scappare un sorriso, divertito. Mettere in imbarazzo Sasuke era davvero la cosa più facile del mondo. Lui borbottò qualcosa d’incomprensibile, in apparenza contrariato.
“E scommetto che anche tu stai iniziando a ricamb -“
“Niisan, fatti gli affari tuoi.”
Questa volta le parole di Sasuke arrivarono ben chiare alle orecchie di Itachi, nonostante lui si stesse stringendo ancora di più contro il suo petto, probabilmente per non farsi vedere in viso.
“Anche Kakashi ti è affezionato.” Continuò il maggiore dei due fratelli.
“Ed io ti proteggerò sempre ...”
Sussurrando quelle parole si concesse di pensare di essere lui quello che voleva bene a Sasuke più di tutti. Sapeva che paragonare sentimenti così diversi non aveva molto senso, eppure a volte sentiva il bisogno di essere la persona che più voleva bene a Sasuke, a prescindere dalla natura dell’affetto che provava nei suoi confronti.
Aveva sempre cercato di proteggere suo fratello fin dal giorno in cui era nato, e nessuno sarebbe mai diventato importante quanto lui. Magari un giorno si sarebbe affezionato nuovamente a qualcuno, ma l’affetto nei confronti di quella persona non avrebbe mai raggiunto quello che provava per Sasuke.
Mettendo da parte quei ragionamenti Itachi prese ad accarezzare la schiena del fratello, con gesti lenti, per calmarlo.
Era incredibile vedere come il loro rapporto fosse tornato quello di un tempo, nonostante tutte le incomprensioni che c’erano state tra loro.
“Ti sei calmato ora?” Chiese, in un sussurro gentile.
“Un po’...”
Sasuke ci rimase evidentemente male quando lui si alzò lentamente, privandolo del calore confortante del suo corpo per tornare a dormire nella sua stanza. In verità non voleva andarsene, poco desideroso di lasciarlo da solo dopo un incubo del genere per paura che potesse averne un altro.
Quando fece per avviarsi alla porta, Sasuke lo afferrò per il polso sinistro, fermandolo.
“Aspetta …” Parlò in modo indeciso e con un po’ d’imbarazzo.
“Se te ne vai, farò di nuovo …”
“Quel sogno?”Continuò Itachi.
Sasuke non rispose, limitandosi a guardarlo con la muta richiesta di restare con lui impressa nello sguardo. Sorridendogli teneramente come quando erano piccoli Itachi gli fece cenno di sollevare le coperte, facendosi spazio accanto a lui.
 “Stai calmo ora, Sasuke.”Lo rassicurò nuovamente.” Puoi dormire tranquillamente. Domani mattina quando ti sarai svegliato, sarò ancora qui accanto a te, quindi non ti preoccupare.”
Itachi lasciò che il fratello appoggiasse la testa contro la sua schiena, pensando, come ogni volta che andava a dormire da lui per rassicurarlo dopo un incubo, ai momenti di tanti anni prima in cui Sasuke si intrufolava nel suo futon, in cerca di un po’di attenzioni o di un rifugio sicuro.
 “Buonanotte, Sasuke.”Gli disse, voltandosi per baciarlo sulla fronte.
Lui restò a fissarlo per qualche secondo, per poi appoggiarsi contro la sua spalla, rassicurato dalla sua presenza.
“Niisan …”
Mentre gli si chiudevano gli occhi, percepì nuovamente le carezze delicate di Itachi, e la sua presenza così confortante al suo fianco. Finché lo aveva così vicino né gli incubi, né le incertezze, lo avrebbero più tormentato.
 
   
 
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