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Autore: _Alyara    17/04/2012    1 recensioni
A Unima sta accadendo qualcosa di veramente strano, mai registrato negli archivi storici: ogni giorno si verificano sempre più aggressioni da parte dei Pokémon selvatici, che vengono denunciate alle autorità competenti.
Nessuno sembra capire cosa stia accadendo loro né il perché di questi assalti, nemmeno la sapiente professoressa Aralia riesce a spiegarsi questa faccenda. Sembra tutto perduto, o forse no.
Dal cap 1:
"Al notiziario avevano detto, su questo argomento, che nemmeno la professoressa Aralia sapeva cosa rispondere e che sarebbero stati chiesti soccorsi a un tipo che conosceva le caratteristiche di tali Pokémon. Touko era proprio curiosa di conoscere questo tipo e il suo modo di risolvere la faccenda, ma alla tv non avevano detto altro: né il nome né l'aspetto del misterioso individuo era stato divulgato, dicendo che il ragazzo - perché di un ragazzo si trattava - preferiva agire nell'anonimato perché i colpevoli non lo venissero a sapere"
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Capitolo 25

 
 
Quel dannato Castello Sepolto si stava rivelando sempre più complicato ad ogni passo.
Non mancavano mai le varie trappole, parecchio simili a quella che Touko e Wes avevano affrontato in precedenza per afferrare la sferica pietra grigio scuro sussurante.
Vista la notevole quantità di trappole nascoste, i due ragazzi quasi si stupivano di non averne incontrate prima di aver preso la sfera. Sembrava quasi che nel momento in cui l'avevano afferrata, tutte le trappole avessero ricevuto il comando di scattare appena si avvicinavano a sufficienza per caderci dentro. Più volte rischiarono di cadere di sotto.
 
E, altro fatto seccante, mancava di nuovo l'acqua (per via dell'ultimo svenimento della giovane, nel quale per farla rinvenire il mulatto aveva dovuto versarle tutta la restante acqua in bocca) e il caldo aumentava. Touko minacciava un altro collasso per l'eccesiva temperatura alta e si sventolava con una mano mentre con l'altra teneva la misterioso pietra.
 
-Che caldo, non resisto più...- borbottò, asciugandosi la fronte.
Voltò la testa per guardare il compagno di viaggio, il quale, come sempre, non sembrava minimamente sudato.
"Ma come diamine fa a resistere?" pensò, frustrata.

Wes si accorse del suo sguardo e probabilmente il suo pensiero doveva essere ben leggibile nei suoi occhi perché lui le rispose.
-Ormai sono abituato a questo calore- disse, facendo spallucce.
 
-Merito di Auros?- domandò lei, sempre sventagliandosi con la mano, e lui le rispose con un cenno affermativo e un "più o meno".
 
-Quasi quasi mi trasferisco da te così mi abituo anch'io a queste temperature-
 
Il tono stizzito di Touko fece ridacchiare il Campione.
-Ti sconsiglio vivamente di seguire questa idea. Auros non è una bella regione, men che meno per le ragazze. E' un covo di malavita, almeno quando io non ci sono- rise il mulatto, ricevendo una pessima occhiata dalla brunetta.
 
-Se hai tanto il pugno di ferro sulla tua regione calda, puoi dire a questo caldo di diventare un bel venticello fresco?- chiese la ragazza, retorica.
 
-Non sono un mago, Touko, non sono in grado di controllare gli elementi più di quanto ne sia in grado tu, ovvero zero. Non chiedermi di fare cose al di là delle mie capacità- le rispose Wes, con un mesto sorriso.
 
-La fai semplice...-
 
I due allenatori continuarono a camminare, e camminare, e camminare, finché non scorsero un rialzamente di sabbia sul terreno: sembrava quasi che la sabbia si fosse riversata all'interno per mezzo di una fessura, o che col tempo il vento l'avesse spinta fin lì.
Ma quale vento, se lì non spirava un filo di aria?
Wes e Touko corsero incontro al cumulo di sabbia, trepidanti: chissà che avessero raggiunto l'uscita. Appena superarono l'ultima torcia, si ritrovarono in una grandissima stanza piena di sabbia e, incredibile a dirsi, tesori! L'oro luccicava alla tremula luce delle torcie, insieme a collane in perle, gemme preziose di varia grandezza...
Tutto brillava, insieme agli occhi della bruna, che lanciò un'esclamazione di meraviglia.

 
-Wooow!! Mai vista tanta ricchezza tutta insieme!- esclamò, guardando ammirata un diadema dall'aria molto costosa con gli occhi che luccicavano.
Poi si volse verso Wes.
-Credi che sarebbe male portarsi dietro qualcosina? Dopo ciò che abbiamo passato per venire qui, un premio ce lo meritiamo, no, Wes?- chiese, guardando trepidante il biondo.
 
Wes non la calcolò, muovendosi invece con cautela attraverso la stanza.
Non si fidava di tutto quell'oro, l'istinto gli diceva di non farlo. E lui aveva sempre seguito l'istinto.

Touko correva da una parte all'altra dello stanzone, ammirando ogni particolare e luminoso oggetto tenendo la pietra grigia tra le braccia. Poi, all'improvviso, richiamò l'attenzione del ragazzo e gli indicò un punto in alto.
-Ecco l'uscita- esordì il Campione, avvicinandosi alla pila di tesori e sabbia che portava a quella che aveva tutta l'aria di essere una via d'uscita da quel posto.
 
-Ma come ci arriviamo?- domandò la ragazza, perplessa.
 
-Non vedo altra alternativa se non quella di arrampicarci su per questo oro. Però non mi fido, c'è qualcosa che non quadra. E' impossibile che questo tesoro fosse così poco importante da non necessitare di trappole che differiscano da semplici buche nascoste; è anche poco per i tempi antichi! No, c'è sotto qualcosa...- rispose Wes, diffidente.
 
Touko non gli rispose, ma non se ne curò: non era necessario che gli rispondesse, perciò non si preoccupò del mutismo della bruna. Continuò a girare per la stanza cercando possibili congegni nascosti, tenendo sempre d'occhio quella che sembrava l'unica via d'uscita. Presto però si accorse di non sentire più alcun passo oltre ai suoi, né il tramestio che solitamente faceva Touko mentre guardava ogni singolo pezzo prezioso presente in quella stanza.
"Possibile che sia rimasta fermo per tutto questo tempo?" pensò, e si volse. Non la vide.
Allora osservò tutta la stanza accigliato, accorgendosi finalmente dell'assenza di Touko.

 
-Touko?!- la chiamò, ma non gli giunse risposta.
 
Corse verso l'apertura da cui erano entrati, alquanto preoccupato, ma non arrivò mai nemmeno a compiere un paio di passi che qualcosa gli sfiorò il naso a velocità impressionante.
Wes ritrasse immediatamente la testa, arretrando attonito, e volse la testa verso destra per riconoscere il suo aggressore.
Sgranò gli occhi.
-Team Plasma!!- urlò quando vide un uomo sulla trentina che lo guardava truce in posizione da combattimento kung fu.
 
-Sì, noi- rispose il seguace, e da sotto i cumuli di oro comparvero numerosi altri suoi compari, con le armi puntate addosso a lui.
Il mulatto si guardò intorno trepidante: era stato accerchiato da almeno una ventina di persone, tutte con pistole o altre armi che lo minacciavano.
Aveva come la sensazione di star vivendo un deja-vu, perché quella situazione era fin troppo uguale a quella vissuta nel Bosco Girandola. Digrignò i denti.

 
-Che volete da me? Dov'è Touko?!- gridò, irritato.
 
-Non mi sembra tu sia nella posizione di porre domande- disse una voce a lui conosciuta.
 
Wes alzò il volto verso l'entrata di quella stanza maledetta, e guardò con occhi di fuoco colui che aveva parlato.
N Harmonia gli sorrideva canzonatorio, con l'espressione compiaciuta di chi vede i propri piani compiersi. Ciò che però gli dava più fastidio era che stringeva Touko per un braccio e le copriva la bocca con una mano.
La ragazza lo guardava attonita e terrorizzata, e poteva vedere benissimo i suoi tremori.

 
-Harmonia, brutto bastardo. Lasciala andare immediatamente!- gridò Wes, adirato, ma un arma lo costrinse a calare la sua audacia.
 
-E perché mai dovrei, scusa?- chiese il principe del Team Plasma, ridendo di lui.
 
-Perché hai con me un debito di vita- sibilò il Campione, cominciando a tremare anche lui, ma per la rabbia.
 
N, a quelle parole, s'immobilizzò e perse tutta la sua spavalderia.
Cosa che non passò inosservata al mulatto, il quale sorrise con l'aria di uno che aveva scoperto il punto debole del suo avversario.

 
-E quando mai mi avresti salvato?- borbottò il verde, scoccando una pessima occhiata al Campione della regione di Auros.
 
-Dalla tua espressione direi che te lo ricordi perfettamente, ma non vuoi ammetterlo. Credi che la mia memoria sia tanto fallace? Questa situazione è identica a quella volta, con la differenza che adesso sei tu in svantaggio- rispose Wes, compiaciuto.
 
-Tsè, in svantaggio? Siamo venti contro uno, idiota-
 
-Credi davvero che venti persone bastino per sconfiggere me e una squadra di Pokémon che ho allenato e continuo ad allenare con tutta l'anima, composta da tre Leggendari e tre semplici, ma fortissimi, Pokémon?- lo dissuadè il biondo, col tono di chi parla con un bambino.
 
-Prova solo a tirar fuori uno dei tuoi Pokémon e fai una brutta fine- sibilò N, in tensione. Aveva dimenticato chi fosse il suo bersaglio, o meglio il perenne accompagnatore del suo bersaglio.
 
Il verde seguiva da molto tempo Wes e Touko, in attesa del momento migliore per catturare la ragazza. Purtroppo il Campione non si allontanava praticamente mai dalla brunetta, e quando lo faceva lei aveva sempre qualcuno intorno a proteggerla.
I problemi si erano fatti maggiori quando aveva scoperto che nel gruppo si erano aggiunti due nuovi componenti: un ragazzo, poco più grande di Touko, e una ragazza della stessa età del Campione.
Di quest'ultima non si preoccupava, sembrava solo una palla al piede. La sua attenzione era concentrata tutta sul ragazzo, che si era dimostrato il fratello del Campione e Campione a sua volta. Ed aveva anche un Moltres e un Articuno, almeno secondo le fonti che aveva ricevuto dai suoi seguaci. Magari anche un Zapdos.
 
Con una tale compagnia la brunetta sembrava inarrivabile, ma eccola correre al Castello Sepolto con come unica compagnia Wes. Il momento migliore.
Adesso che era riuscito a catturare Touko e la preziosa sfera grigio scuro che aveva trovato, non aveva alcuna intenzione di perdere l'occasione di fare un grande passo avanti nel suo piano di salvataggio.
Perché lui voleva solo che i Pokémon fossero liberi dall'oppresione umana, non aveva altri obiettivi se non quello.
E non avrebbe permesso ad un paio di persone di ostacolarlo così.

 
-Sei un codardo, ti nascondi dietro i tuoi sottoposti anziché affrontarmi. Temi forse di perdere in uno scontro diretto con un diciassettenne?- lo derise il mulatto, infilando sempre più la lama nella ferita.
 
-Non sono codardo, e non permetto a te di chiamarmi così!- si scaldò N, digrignando i denti e tenendo più saldamente la ragazza a sé.
 
-Anche se avrai la meglio su chiunque ti chiamerà con questi aggettivo, sempre codardo rimarrai. Che razza di uomo sei se non hai nemmeno il coraggio di batterti direttamente con me per Touko? Perché è Touko il tuo obiettivo, no?- continuò il ragazzo.
 
-Taci o ti sparo!- urlò il giovane Harmonia, sempre più adirato.
 
-Se fossimo da soli non saresti così arrogante- ghignò Wes, divertito.
-E poi non sarai tu a sparare, non ne hai il fegato-

 
-Argh! Tu, dammi la tua pistola!- disse N, indicando uno dei Plasma.
Il seguace obbedì all'istante, spaventato dalla furia che era diventato il suo giovane capo, e passò l'arma al verde, che la prese velocemente e, una volta fatta scattare la sicura, la puntò dritto in faccia al Campione, gli occhi che lampeggiavano di follia.

Per fare ciò dovette lasciare andare la presa sulla bocca di Touko, la quale non perse tempo.
-Aiuto, Wes, questo è pazzo!!- gridò, dimenandosi dalla presa del principe.
 
N non riuscì a trattenerla con un solo braccio, così la giovane fu libera e corse verso il mulatto con la preziosa pietra grigia, causa di tanti problemi, tra le braccia. Fu troppo veloce e in breve si ritrovò a stringere il ragazzo per la vita, tremante, e ad affondare il volto nel petto di Wes.
Il mulatto la strinse dolcemente a sé, un po' sollevato, ma comunque preoccupato perché a quel punto a rischiare la fucilazione non era solo lui ma anche la sua amica. E lui non voleva.

 
-Ho paura, Wes...- gli disse Touko, piangendo lacrime amare e stringendosi a lui terrorizzata.
 
-Mi crederesti se ti dicessi che ce l'ho anch'io?- le rispose il ragazzo, ridacchiando a disagio.
 
-Che scenetta commovente, i due piccioncini si sono riuniti. Bene, ora che siamo tutti felici e contenti potete darmi quella pietra con le buone o con le cattive, a voi la scelta- li interruppe N, irritato e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, un po' geloso.
 
-Ma che ha di speciale questa pietra, scusa?- domandò Touko, tenendola stretta a sé con ostinazione pari a quella di un bambino che stringe un giocattolo che non vuole condividere con l'amico.
 
-Idiota, l'hai pure presa senza nemmeno sapere cos'è. Quella pietra grigia in verità è la Scurolite, la pietra in cui giace dormiente la coscienza del mitico drago Leggendario Zekrom! Ed ora, se gentilmente me la lanciassi saremmo tutti a posto- rispose N, sbuffando, mentre con la mano libera faceva loro cenno di cedere la sfera.
 
-L-la Scurolite? Allora le voci che sentivo nella mia testa... Era opera di Zekrom? Lui voleva che ritrovassi la sua pietra?- pensò ad alta voce la brunetta, shockata.
 
-Il tuo aiuto nel ritrovarla è stato una sorpresa inaspettata, anche perché non avevamo idea di dove si nascondesse. Era mio preciso obiettivo fare in modo che l'altro Prescelto non ritrovasse mai la Scurolite, così che i miei piani non venissero ostacolati-
 
-Prescelto? Io non sono prescelta da nessuno, anzi alle elementari venivo sempre scelta per ultima!- esclamò stupita Touko.
 
-Idiota, tu non sei e non sarai mai una Prescelta! Altrimenti perché Zekrom non ti si sarebbe ancora mostrato? Reshiram si è mostrato a me subito, quando ho sfiorato la sua Chiarolite. Se davvero tu sei l'Eroe destinato ad affiancare il Leggendario drago nero, lui dovrebbe essere già qui al tuo fianco a proteggerti, ragazzina- la schernì N, ridendo.
 
-Va bene, prendimi pure in giro. Non sarò la Prescelta, ma non intendo darti questa pietra per nulla al mondo se ciò che intendi farne è malvagio. E poi non è nemmeno tua, altrimenti il drago che tanto decanti sarebbe già qui, no?- rispose a tono la brunetta, immusonita dalle parole del verde.
 
-Scema, non mi hai dato la possibilità di sfiorare la Scurolite, come dovrei evocare Zekrom se nemmeno sa che ci sono?- rispose l'altro, seccato.
 
-Esatto, tu non lo senti, lui non percepisce la tua vicinanza. Voi due non avete alcun rapporto, mentre io sento chiaramente i suoi sussurri nella mia testa, come se parlasse dritto nel mio orecchio. Io lo sento, tu no, e ciò crea un legame tra noi- affermò Touko, decisa.
 
-Questo te lo concedo, d'altronde anch'io ho un certo legame mentale con Reshiram. Ma ciò non vuol dire che tu sia la Prescelta da Zekrom, è impossibile-
 
-Secondo me non vuoi accettare di avere torto, N Harmonia. Per questo ti reputo codardo- s'intromise Wes, con un tono gelido.
 
Pessima mossa. Il verde s'infuriò a tal punto che lanciò un urlo del tipo "ora mi hai davvero seccato" e sparò un colpo con la pistola. Il proiettile partì a tutta velocità in direzione del Campione, che sgranò gli occhi, ma, a nemmeno cinque metri di distanza da lui, si udì un grido.
-Moltres, Protezione!-
 
Una fulmine rosso e azzurro passò davanti ai due allenatori e si schiantò contro il proiettile, sollevando la sabbia e la polvere in quella stanza. Tutti i presenti dovettero coprirsi gli occhi, ma quando questa si diradò poterono vedere il Leggendario uccello di tipo Fuoco Volante in piedi davanti a Touko e Wes con le ali infuocate spalancate, uno scudo verdeacqua a proteggerli.
Sopratutto il Team Plasma rimase pietrificato, e guardarono tutti verso la fonte del comando.

 
Michael guardava tutti dall'alto, furioso, ma in particolare mandava occhiate di fuoco al fratello maggiore.
-Appena in tempo, direi-
 
-Mic!- esclamò Wes, sorpreso.
 
-Sì, io, fratellone- rispose Michael, con un sorrisetto saccente in viso.
 
Wes gli lanciò un'occhiataccia, mentre l'intero plotone Plasma aveva preso a sparare, preso dalla paura che quel focoso Pokémon provocava loro. Moltres tubò loro contro ad alta voce, adirato, e con potenza ampliò il suo campo protettivo, mandandolo a cozzare contro i vari umani che tanto ostinatamente gli sparavano contro.
Il Team Plasma, dal primo all'ultimo, compreso N, venne sbalzato contro il muro pesantemente.

 
-Andiamo!- ordinò Michael, porgendo una mano ai due amici fin da sopra il cumulo di tesori.
 
Il Campione annuì e, dopo un ultimo sguardo verso i loro aggressori, spinse Touko oltre di lui, esortandola a salire velocemente.
Ogni tanto rischiava di scivolare, avendo una sola mano a disposizione, ma prontamente Wes la sosteneva con una mano sulla schiena.
Mentre i due ragazzi salivano faticosamente, il giovane Harmonia stava riprendendosi dal doloroso impatto con il muro e puntò gli occhi verso l'uscita. Sgranò gli occhi adirato, notando quanto i suoi bersagli fossero già vicini a fuggire.
"Questa non ci voleva, presto saranno fuori!" pensò.

 
Voleva bloccarli a tutti i costi, ma non si azzardava a chiamare il drago Reshiram: non l'aveva ancora del tutto domato, non voleva correre un tale rischio. Però sembrava l'unica soluzione possibile...
"Maledizione, perché non ho portato con me Zoroark?" si maledì, mentre estraeva la sfera che conteneva il Leggendario.
-Mi vedo costretto a ricorrere a misure drastiche, per non farti avere quella pietra. Reshiram, tocca a te!- urlò il giovane Harmonia, lanciando in aria la masterball.
 
Wes, Michael e Touko voltarono la testa di scatto, gli occhi sgranati, e guardarono la sfera che saliva sempre più con crescente terrore.
Finché questa non si aprì.
Luce chiara e cristallina, di un intenso colore azzurro, fuoriscì dalla migliore pokéball mai creata dall'uomo e una figura enorme, che raggiungeva e superava il tetto, si delineava man mano che la luce diminuiva. Quando il maestoso Pokémon si fu formato del tutto, annunciò la sua presenza con un lungo e sonoro ruggito.
Persino Moltres tremò di fronte al nuovo avversario, ma non arretrl minimamente, pronto a fermarlo se avesse minacciato i tre ragazzi.
 
-Accidenti, è proprio enorme...- borbottò Touko, stringendo più forte tra le sue braccia la Scurolite di Zekrom.
Wes digrignò i denti, e guardò il Pokémon con la paura negli occhi mettendosi con parte del corpo davanti all'amica per proteggerla.

 
-Moltres da solo non può farcela contro di lui, Wes- disse Michael, richiamano l'attenzione del biondo.

Questo volse il capo e annuì.
Velocemente Touko afferrò la mano di Michael e si issò oltre il buco nel muro, subito seguita Wes. I tre ragazzi, finalmente con i piedi per terra, presero a correre lontano dalla costruzione, affondando i piedi nella sabbia bollente senza nemmeno accorgersene.
Moltres volava sopra di loro, uscito dopo che il Campione più grande fosse stato al sicuro, e vegliava dall'alto.

 
-No, non mi farò scappare questa occasione! Reshiram, inseguiamoli!- ordinò N al drago bianco, salendo faticosamente in groppa al Pokémon.
Il dragone ringhiò a quella confidenza, ma decise di non dargli troppa confidenza e spalancò le ali, spiccando in seguito il volo, sfondando il tetto che andò in mille pezzi. I detriti caddero pesantemente nella sala, sommergendo i tesori che celava al suo interno e di conseguenza anche i singoli seguaci del Team Plasma.
Ma ciò non importava, in quel momento, per N.

 
Wes, Michael e Touko si volsero a vedere il Pokémon Leggendario, terrorizzati, e i due Campioni si lanciarono uno sguardo d'intesa. Nello stesso momento, Michael tirò fuori due ultraball mentre Wes tre e le lanciarono in aria.
-Zapdos, Articuno, aiutate Moltres!- gridò Michael.
 
-Suicune, Raikou, Entei, date anche voi una mano a Moltres!- gridò invece Wes.
 
I cinque Leggendari uscirono dalle rispettive ultraball: i due uccelli andarono ad affiancare i loro fratello, mentre gli altri tre li seguirono correndo per terra. Il dragone, vedendo quale insieme di creature gli era stato schierato contro, esitò ma N lo spronò all'attacco.
Ma lui non voleva.
Il suo intento non era ferire gli altri, non era rinato per quello; ma il suo allenatore, colui che aveva scelto come Eroe che lo affiancasse in quel nuovo conflitto, sembrava deciso più che mai a fermarli.

Gli attacchi dei Leggendari, lo presero in pieno in questa successione: Suicune usò Geloraggio; Articuno Purogelo; Moltres Fuocobomba; Entei Fuocobomba; Zapdos Tuono; Raikou Scintilla.
Reshiram perse tremendamente quota, sfiorando con la zampa la sabbia, e scosse la testa. A malincuore dovette contrattaccare: anche se non voleva far loro del male, non poteva certo farsi mettere al tappeto da sei Leggendari, per giunta non completi come lui.
Il Dragopulsar che lanciò non era minimamente efficace come sarebbe stato sempre, però lo fu abbastanza perché mettesse K.O. Moltres. L'uccello perse quota e si schiantò al suolo, esausto, mentre Michael lo chiamava impaurito.
-Moltres, ritorna!- esclamò e l'uccello tornò nell'ultraball, finalmente a riposo.
 
N ne fu entusiasta, poiché con un solo colpo il suo Pokémon aveva steso un rivale con un livello uguale al doppio del suo, però restavano sempre altri cinque Leggendari da battere e conosceva la velocità di cui erano dotati sopratutti quelli terreni.
Mentre rimuginava un Purogelo colpì Reshiram, facendolo cadere anche lui al suolo.

 
Il giovane principe scese velocemente dal drago, completamente esausto dopo ben tre attacchi di tipo Ghiaccio, e digrignò i denti. Come prova era andata bene, ma il Leggendario era ancora troppo "addormentato" per poter utilizzare tutto il suo potere.
Richiamò il Pokémon nella masterball e alzò il volto verso i tre ragazzi, accerchiati dai cinque Pokémon Leggendari rimasti in forze. Ognuno di loro proteggeva il rispettivo allenatore, dunque il Campione biondo era in vantaggio.

 
Wes e N si scambiarono uno sguardo di fuoco, risentimento e paura.
Il primo, accerchiato dai suoi tre Pokémon, teneva Touko tra le braccia saldamente e guardava minacciosamente il suo rivale, cercando di trasmettergli tutta la sua ira. Il secondo, invece, rispediva lo sguardo al mittente, troppo orgoglioso per mollare: aveva già perso lo scontro, sebbene fosse evidente il suo vantaggio nei confronti della squadra del mulatto che peraltro si era fatto pure aiutare dal fratello, e non voleva mostrarsi ancor più debole.

 
Puntò lo sguardo sulla brunetta, che trasalì e strinse ancor più a sé la Scurolite, cercando riparo nel sicuro rifugio che era il suo amico.
-Questa volta avete vinto, ma giuro che quella Scurolite sarà mia. Perciò ci rivedremo ancora, Touko, e spero che Zekrom o questo antipatico moccioso non saranno con te in quel momento- disse, rivolto alla ragazza.
 
-Mettiti bene in testa, Harmonia, che io non lascerò MAI Touko da sola, a meno che non sarà al sicuro. E dato che fin quando Unima non sarà ripulita da cima a fondo dalle organizzazioni criminali lei non sarà mai protetta, lei sarà sempre con me- disse Wes, rispondendo al posto dell'amica.
 
Il principe digrignò i denti e sillabò con le labbra una frase, che solo il diciassettenne comprese. Questo lo fulminò con gli occhi, adirato, dopodiché lo osservò voltar loro le spalle e incamminarsi, diretto al Castello Sepolto per recuperare i suoi seguaci.
I tre ragazzi lo imitarono e s'incamminarono verso Sciroccopoli, Touko tra i due giovani.
La brunetta dopo qualche passo voltò la testa indietro, guardando il punto in cui N era scomparso.
"Perché?" pensò, poi il Campione le mise un braccio intorno alle spalle e lei voltò la testa, mentre un senso di tristezza le cresceva sempre più nel cuore, opprimendola.

 
"Perché tutto ciò?"

                                                                                                                      *
Salve!!
Ecco a voi il nuovo aggiornamento. Spero di non aver esagerato, ma per lo sviluppo della mia storia era vitale mostrare la potenza di Reshiram ed ho colto al volo questa occasione ^^'
Ringrazio Jeo 95 per la recensione, sei mitica!
Ed ora, vi saluto!
Il prossimo capitolo verrà postato di Venerdì ;)
  
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