-FELì- Pervinca corse ad abbracciare la fatina strofinando il suo nasino contro quello della sua ex tata. -Oh Vì, sono così felice che tu sia viva!- -Ma cosa ci fai qui?- le chiese Pervinca staccandosi. -A questa domanda posso rispondere io.- si intromise Tomelilla. -La sera in cui sei tornata ho scritto una lettera al Gran Consiglio dei Saggi chiedendo se potevano mandare qui le ex fate di Fairy Oak che non fossero in servizio per venire a dare manforte e, vista la situazione, hanno accettato. Così Felì è arrivata cinque minuti fa insieme a Sentoipollicicheprudono, Miricorderòditeturicordatidime, Quattropetaliacuorehoportatoperte, Vegliosulfiorchefiorirà e Spifferospigliatodelventoinnamorato.- spiegò. -Ma è bellissimo!- esclamò tutta felice Pervinca. -Si, è vero. Ora però vatti a vestire e poi scendi che dobbiamo parlare di una cosa molto importante.- le disse la zia. Pervinca si guardò e, quando si rese conto che indossava una camicia da notte, arrossì e corse in camera sua. Scese due minuti dopo, indossava un paio di pantaloni verde chiaro comodi e una felpa abbinata. Aveva raccolto i capelli in una coda morbida.

-Bene Pervinca, siediti.- le disse Tomelilla, la ragazza obbedì. -Quello che hai fatto tre giorni fa è stata una grande prova di magia molto avanzata. Hai fatto un incantesimo che nemmeno io conosco, quindi volevo chiederti dove lo hai imparato?- Tomelilla aveva parlato con calma e gentilmente ma Pervinca capì che non era contenta che la sua nipotina conoscesse una magia così oscura e abbassò lo sguardo imbarazzata. -I...Io l'ho...i...imparato...al...alla...Ro...Rocca.- balbettò. Lo sguardo della donna si incupì. -L'avevi mai fatto prima?- Pervinca annuì:-Si ma con animali molto piccoli come gli scarafaggi.- -Sai fare altre magie così...- -Potenti?- suggerì Felì. -Si- mormorò Pervinca. -Quali?- chiese Cicero parlando per la prima volta. -Ecco, per lo più incantesimi di tortura. Ma non li ho mai usati, non su esseri umani almeno.- si affrettò a dire notando la faccia sconvolta della gemella e di Flox. -Ho capito, ora perchè non vai a riposarti in camera con Felì e non le racconti cosa ti è successo.- Pervinca annuì e salì in camera seguita dalla fata, le era chiaro che la zia voleva parlare da sola con gli altri.

-Bene.- disse Tomelilla quando Pervinca chiuse la porta della stanza. -Ora vorrei parlarvi di una cosa molto importante riguardo a Pervinca. Il fatto che lei conosca questi incantesimi è di certo un grosso vantaggio per noi ma usarli la indebolisce molto e se perdesse troppa energia rischieebbe di morire.- Dalia e Vaniglia si portarono una mano alla bocca e Grisam strinse i pugni ma, fortunatamente per lui, nessuno se ne accorse. -Inoltre- proseguì Tomelilla. -Pi li usa più rischia di essere attratta dall'oscurità e quindi sarebbe pericoloso metterla al corrente dei piani che abbiamo nel caso non riesca a resistere all'incanto del buio- -NO!- esclamò Vaniglia sorprendendo tutti. -Pervinca non ci tradirebbe mai, MAI!- -Ma tesoro, tua zia voleva solo dire...- provò a calmarla Dalia ma Vaniglia la interruppe. -So ESATTAMENTE cosa voleva dire! E quindi dovreste sapere che non dovrete dire niente neppure a me perchè tutto quello che saprò glielo dirò!- detto questo uscì sbattendo la porta e Jim la seguì.

Pervinca aveva finito di raccontare a Felì cosa le era successo dopo che si era finta morta e la fata le chiese:-C'è qualcosa che ti turba, Vì?- -No, p...perchè dovrebbe esserci qualcosa che mi turba?- la fata alzò un sopracciglio e Pervinca, stranamente cedette. -Grisam- mormorò e la fata annuì. -Vuoi dirmi cos'è successo?- -Lui mi ha detto che mi ama. Ma io...- -Non ricambi?- domandò la fata incredula, quei due erano sempre stati una bellissima coppia e si amavano tantissimo. -No! Ed è proprio questo il problema! Io ho paura di perderlo, se Bellepor scoprisse che tengo a lui quasi quanto tengo a Vaniglia minaccerebbe di ucciderlo e dopo che avrà ottenuto ciò che vuole lo ucciderà comunque e io non voglio.- Felì non aveva mai visto Pervinca piangere se non in qualche rara occasione e quindi adesso le fece impressione vedere un fiume di lacrime sgorgare fuori dagli occhi della sua bambina. -Secondo me dovresti dirglielo.-

-Vaniglia ASPETTA!- Jim afferrò Vaniglia per un braccio e la fece girare. -Lasciami andare Jim, non ha avuto fiducia in mia sorella che non mi tradirebbe MAI, non ha avuto fiducia in sua NIPOTE!- -Ehi, ehi, Vaniglia calmati. Vaniglia, tua zia si fida di Pervinca ma non vuole rischiare e...- -NON MI INTERESSA!- disse Vaniglia liberandosi e scappò verso casa di Shirley.

Una volta arrivata raccontò tutto alla rossa e lei le consigliò di andare a scusarsi almeno con Jim che non le aveva fatto niente e Vaniglia valutò che fosse un'ottima idea. Quando tornò in piazza era già calata la sera ma Vaniglia riuscì a distinguere benissimo le due figure appoggiate ad un albero: la prima era Scarlett che stava baciando un ragazzo che la piccola Babù avrebbe riconosciuto ovunque: Jim!

Scappò ma arrivata all'entrata del villaggio vide una figura venirle incontro: un ragazzo di circa diciotto anni camminava debole per le vie del villaggio, quando la vide la guardò con imploranti occhi gialli e disse:-Aiutami- poi svenne.

Angolo Autrice:

Ciaoo a tutti, scusate per il mio madornale ritardo ma non mi veniva proprio l'ispirazione ma ora è tornata con questo nuovo capitolo. Spero vi piaccia.

Semmy11