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Autore: MandyHoran    17/04/2012    7 recensioni
Convincere se stessi di amare una persona, non basta per amarla davvero.
Storia d'amore? Vedrete. Aprite e scopritelo sì sì sì.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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DON'T KILL ME! No, non mi uccidete, per favore. So che ho tardato tipo... troppo D: dannatissima scuola! Comunque, eccomi, sono di nuovo qui a rompervi le palle. Avevo promesso un capitolo Juliam? BEEEEEEEH eccolo. :) Spero che vi piaccia e che lasciate qualche recensione, altrimenti non continuo e.e ahah Ringrazio TUTTI i miei fedeli recensitori e lettori con tutto il cuore. :') Mi fate davvero felice, vi amo:3 
Ps. Lo so che è cortiiiissimo, perdonatemi!
Hope you enjoy.
Mandy

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Soli e in agitazione -Liam soprattutto- i due fidanzatini se ne stavano seduti sul divano di casa Wilson, aspettando che la porta d'ingresso si spalancasse da un momento all'altro.
Liam sbatteva nervosamente i talloni a terra alternando movimenti con le dita della mano destra, perché la sinistra era occupata a stringere quella di Juliet.
"E se non gli piacessi?" chiese agitato.
"Liam, ti conosce. Gli piaci, stai tranquillo" Juls cercava invano di calmarlo. 
Era incredibile quanto quel ragazzo temesse il giudizio del padre della fidanzata. Si conoscevano da molto tempo, eppure il fatto di confessargli la storia con la figlia, lo terrorizzava.
"Sì, ma non sa di... Noi" concluse il riccio stringendo la mano della ragazza appena sentì il trillo familiare del campanello.
 "Tranquillo"  ripetè Juliet comprensiva. 
"No, amore. Non sto tranquillo. Non sono pronto... Non poteva starsene in Siberia ancora un po'?"  
"Ora se non stai zitto ti prendo a calci, amore." 
Così dicendo Juls andò in contro a suo padre che sorridente era stato accolto da Grase con un grandissimo abbraccio.
Lyonell Wilson era una specie di rappresentante di qualche famosa casa stilistica, perciò il suo lavoro lo portava a viaggare spesso. Era finito persino in Siberia. Ma quando tornava a casa era una festa per tutti, soprattutto per Juls.
"Mi sei mancato tanto papà!" gridò la giovane saltandogli letteralmente addosso.
"Anche tu piccola - sorrise il padre - oh, ciao Liam... E' bello vederti" aggiunse poi notando l'unico non membro della famiglia.
"Salve signor Wilson. Com'è andato il volo?" Liam aveva un rapporto d'amicizia con la famiglia Wilson, ma mai si era permesso di dare del tu al padre di Juliet, come faceva con Grase.
"E' andato. Un po' movimentato" disse Lyonell facendo spallucce. "Cos'è quest'odore? Pollo, per caso?" domandò dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
"Arrosto. Contento?" chiese Grase sorridendo ampiamente.
"Devo andarmene di casa più spesso!" esclamò l'uomo guadagnandosi occhiatacce da parte della figlia.
"Liam, rimani a cena con noi?" chiese la madre di Juls dirigendosi verso la cucina.
"Oh, no mamma. Io e Liam stiamo uscendo" intervenne Juliet un po' nervosa. "Ma domani staremo tutto il tempo insieme, promesso!" esclamò poi rivolta al padre.
Lyonell sembrò non badare troppo alle ultime parole della figlia.
"Uscite, eh? Andate dagli altri?" chiese curioso.
"Ehm, veramente..." Liam prese parola, ma si bloccò appena il signor Wilson puntò i suoi occhi profondi addosso a lui.
"No papà. Io e Liam andiamo a cena fuori... Da soli" concluse Juls accennando un sorriso imbarazzato.
Il faccino tondo di Grase fece capolino dalla cucina per controllare la situazione. Aveva un sorriso a trantadue denti bello in vista.
"Ah" fu la prima cosa che venne in mente all'uomo che, solo dopo un lungo silenzio, decise di riprendere a parlare. "Voi due state..."
"Sì" lo interruppe la figlia.
Liam si guardò attorno spaesato, per poi trovare lo sguardo complice della signora Wilson che ancora non aveva riportato la testa in cucina.
Il ragazzo era agitato, si contorceva le mani e respirava a fondo, come per evitare di farsi prendere un attacco di panico.
Lyonell girò i tacchi e si diresse verso sua moglie.
I due giovani si guardarono intimoriti fin quando il loro scambio di sguardi non fu interrotto da una voce roca, profonda e familiare.
"Liam" chiamò il signor Wilson attirando l'attenzione del riccio.
"Sì?" domandò il ragazzo agitato.
"Non riportarla a casa tardi, non voglio che domani al lago si gongoli come una morta di sonno" disse l'uomo sorridendo.
"Io non gongolo!" s'intromise Juliet imbronciandosi per finta.
Dopodiché Lyonell diede di nuovo le spalle ai due ragazzi e sparì in cucina seguito da Grase che non aveva smesso un attimo di sorridere.
Liam si rilassò e scrollò le spalle, prima di scoppiare in una risata leggera.
"Beh, direi che è andata bene" sospirò Juls.
Il riccio si stampò in faccia un sorrisetto da ebete prima di attirare la ragazza a sé e baciarla appassionatamente.
 
"Juls, io devo dirti una cosa importante" sentenziò Liam pulendosi la bocca con il tovagliolo. 
Avevano mangiato in un piccolo ristorante, dimenticato dal mondo e sconosciuto ai paparazzi. Un piatto di pasta, vino rosso e dessert. Niente di meglio per una serata romantica. Ma ora che avevano finito con il cibo, era il momento delle smancerie. Sì, smancerie. Ogni sera arrivava quel momento per loro. Ormai, da circa tre mesi, era un'abitudine.
Liam però, non sembrava avere l'aria di uno che sta per avere un momento delle smancerie.
"Dimmi tutto, cocco" Juliet sorrise.
"No, per farlo dobbiamo andare in un altro posto" così dicendo il ragazzo si alzò lasciando i soldi sul tavolino e trascinando la sua ragazza fuori dal locale.
"Okay e adesso?" domandò Juls sorpresa dalla fretta di Liam che continuava a strattonarla.
"Adesso seguimi".
Silenziosamente camminarono intorno al ristornate sperduto aldilà della collina. Gli alberi lo circondavano, ma prima di perdersi in mezzo al bosco si doveva attraversare una piccola radura.
Proprio su di essa i due ragazzi si fermarono.
Liam tirò fuori un accendino e lo accese un paio di volte prima di accostarlo al suolo.
Intanto Juliet era rimasta a guardare il riccio con aria confusa, domandandosi se per caso il suo ragazzo fosse andato fuori di testa. Si stava portanto i capelli lunghi sulla spalla destra quando si accorse di un bagliore sempre più forte che illuminava il prato.
Rimase a bocca aperta per tutto il tempo in cui un centinaio di candele arancioni si accendevano formando la scritta "TI AMO" sull'erba.  Due braccia muscolose l'avvolsero da dietro e un "davvero" sussurrato arrivò alle sue orecchie.
Una lacrima piena di emozione, di sentimento, di gioia solcò svelta la guancia di Juliet che si girò prendendo il viso di Liam tra le mani.
"Io... Ti amo Liam" solo quello riuscì a dire prima che le sue labbra vennero catturate dal quelle del ragazzo difronte a lei.
Quel bacio colmo di passione, quella sera significò più di quanto entrambi avessero mai immaginato. Un'intendo legame c'era tra di loro.
Quello era in assoluto il momento delle smancerie più bello di tutti.
  
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