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Autore: fatedtopretend    17/04/2012    5 recensioni
Kurt Hummel è l'astro nascente di Broadway, con migliaia di fan al suo seguito.
Incontrare l'uomo dei propri sogni è incredibilmente difficile. Fallo innamorare di te, poi, può essere un'impresa impossibile.
A meno che il tuo nome non sia Blaine Anderson.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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13.
 
Per la seconda volta in due giorni, Blaine si rese conto con una certa lentezza di non essere nel suo letto.
 
Il cuscino era decisamente più alto, il materasso era più morbido, e c’era qualcosa che gli solleticava il collo. Per non parlare del fatto che sembrava che la coperta stesse respirando. Spostò leggermente la testa, ma l’unico risultato che ottenne fu una stretta più ferma del braccio che gli cingeva la vita e-
 
Oh.
 
La gamba premuta contro la sua e il respiro leggero che sentiva sulla spalla non lasciavano molto spazio all’immaginazione. Blaine non aprì gli occhi, affondando il viso nei capelli di Kurt e sorridendo tra sé e sé, ascoltando il suo respiro regolare e ripensando alla sera prima. Poi, curioso, aprì gli occhi per studiare la stanza. Quella notte ogni cosa gli era sembrata nient’altro che un ostacolo che lo separasse dal letto (ed era sicuro che il corridoio che portava a quella camera fosse ora decorato da una scia di vestiti abbandonati al loro destino sul pavimento), mentre ora poteva ammirare ogni dettaglio e sbalordirsi di fronte al talento da arredatore di Kurt.
 
Più di ogni altra cosa, però, Blaine si sbalordiva di fronte al fatto stesso di essere nel suo letto. Un sorriso si stava di nuovo facendo strada sul suo viso al ricordo di quello che era successo poche ore prima, quando, tutto d’un tratto, Blaine entrò nel panico.
 
Kurt era un attore, una celebrità, e le celebrità vanno a letto con chiunque vogliano. Ripensò un attimo a quello che Marc gli aveva detto, quella che sembrava un’eternità prima, “…con tutti i modelli di biancheria intima che avrà dietro quel tizio…”, cosa sarebbe mai potuto essere lui in confronto? Si sentiva improvvisamente troppo minuto e i suoi capelli erano un disastro ed era sicuramente stato terribile e non lo avrebbe mai più rivisto. Non lo avrebbe richiamato, si sarebbe dimenticato di lui nel giro di una settimana, ne era certo. Blaine rimase immobile, rigido come un pezzo di legno, con gli occhi che si spostavano freneticamente da un angolo della stanza all’altro, nel tentativo di pensare a qualcosa che non fosse la sua mediocre prestazione sessuale della sera prima, quando Kurt cominciò a muoversi e a mugugnare qualcosa che assomigliava tremendamente al suo nome. Blaine smise di fissare con insistenza la lampada sul tavolino e osò dare un’occhiata al suo viso. Aveva ancora gli occhi chiusi, ma stava sorridendo. Forse stava ancora sognando, pensò.
 
Sperò che almeno la sua versione nel sogno di Kurt ci sapesse fare un po’ più di lui a letto.
 
Era ancora perso nelle sue ansie quando, pochi minuti dopo, Kurt cominciò a stiracchiarsi e aprì gli occhi. Blaine non fiatò. Questo era il momento in cui sarebbe stato cacciato per sempre dalla sua camera da letto, ne era più che certo.
 
Per questo il grande sorriso che Kurt gli rivolse lo colse di sorpresa.
 
“ ..’giorno”
 
“…Hey”
 
Kurt si spostò per baciarlo, e Blaine lasciò che lo facesse, mantenendo le labbra sigillate. Ci mancava solo che avesse un assaggio del suo alito mattutino. Kurt gli rivolse un’occhiata interrogativa.
 
“C’è qualcosa che non va?”
 
“Uh…no. Tutto perfetto. Meraviglioso.”
 
Gli occhi di Kurt si ridussero a due fessure, e Blaine evitò il suo sguardo.
 
“Blaine?”
 
“Mmh?”
 
“Ripeto la domanda, c’è qualcosa che non va?”
 
Kurt sembrava seriamente preoccupato, e Blaine scrollò le spalle.
 
“Io…uh…mi dispiace se…se non è stato un granchè, ecco.”
 
Blaine si sentiva il viso in fiamme. Un ragazzo della sua età che arrossiva come un dodicenne, doveva essere uno spettacolo davvero patetico. Stava ancora evitando volutamente lo sguardo di Kurt, per cui fu colto completamente alla sprovvista quando si lanciò su di lui e cominciò a ricoprirgli il viso di baci, intervallati da “Non dirlo neanche” e “Come ti viene in mente”. Blaine si sentì come se gli avessero sollevato un macigno dallo stomaco, e sorrise.
 
“Non è che…voglio dire, non sarà una cosa di una notte, vero? Non vorrei essere stato un…una specie di…”
 
“Di…?”
 
Groupie.
 
Kurt abbandonò la testa sul cuscino, in preda a un attacco di risa incontrollabile. Blaine rimase fermo, con le braccia incrociate, a guardarlo mentre si rotolava dal ridere, fingendosi imbronciato.
 
“Era una cosa seria!”
 
“Una groupie, oh mio Dio, questa è la migliore immagine mentale dopo “Anderson il Terribile”!”
 
Blaine abbandonò il suo finto-broncio e cominciò a ridere con lui, finchè Kurt non gli si avvicinò di nuovo e ripresero a scambiarsi baci, tra un sorriso e l’altro.
 
“E’ il mio turno di prepararti la colazione.”
 
“Mmmm. No. Letto.”
 
“Dai, meglio che tu non venga a conoscenza dei rumori terrificanti che può produrre il mio stomaco quando non viene nutrito.”
 
“Ok, solo perché sono curioso di sapere se le tue capacità culinarie sono all’altezza…”
 
“Preparati, sto per sconvolgere il tuo mondo.”
 
Kurt rise e si alzarono entrambi. Si avviarono verso la cucina, ignorando del tutto i vestiti sul pavimento.
Mentre Kurt armeggiava con tazze e padelle, però, l’attenzione di Blaine fu attirata da una delle tante foto appese sulla parete della cucina. Pensò subito che dovesse essere il Glee Club di cui gli aveva parlato Kathy, e riconosceva alcuni visi dalla foto nella sua roulotte. Ma il dettaglio che lo lasciò a bocca aperta fu la scritta sul cartellone al centro del gruppo.
 
Liceo McKinley?”
 
Kurt si bloccò, e fece un cenno d’assenso, senza voltarsi verso di lui.
 
“Tu…andavi al McKinley…non posso crederci, io andavo alla Dalton a Westerville! Diavolo, ci saremmo potuti incontrare secoli fa…”
 
Kurt continuava a dargli le spalle, e rise nervosamente. Blaine si avvicinò per scrutarlo, cercando di immaginare come sarebbe potuta andare se si fossero conosciuti da ragazzini, e notò che Kurt era paonazzo.
 
“Kurt, cosa…”
 
Il ragazzo posò sul piano di marmo i piatti che aveva in mano e incrociò le braccia, continuando ad evitare il suo sguardo. Parlò con una tale velocità che Blaine riuscì a registrare solo un paio di sillabe.
 
Ioticonoscevogià
 
“Eh?”
 
“Io ti conoscevo già.”
 
“In…in che senso?”
 
“Il penultimo anno avremmo dovuto gareggiare contro di voi alle regionali, ma ci fu un cambio di programma. Io e alcuni dei miei compagni venimmo a vedervi ad uno spettacolo natalizio, prima che ci avvertissero del cambiamento. Cantaste “Baby It’s Cold Outside”.”
 
Blaine rimase in silenzio a ripensare a quel giorno. Ricordava perfettamente l’evento, la ragazza un po’ stonata con cui cantò, ma non aveva avuto alcun modo di dare un’occhiata al pubblico.
 
“Tu…perché non me l’hai mai detto?”
 
“Mi sembrava un po’ patetico dirti -Oh, mi ricordo di te, ti ho visto anni e anni fa cantare una sola canzone e non ho pensato ad altro per settimane, vuoi che ti autografi qualcosa?-“
 
Kurt rise di nuovo con fare nervoso, e Blaine non poté far altro che avvicinarsi e togliergli dal viso quell’espressione imbarazzata a furia di baci.
 
Finirono per rimandare la colazione, e la fame di Blaine finì temporaneamente nel dimenticatoio, insieme ai vestiti sul pavimento.
 
***
 
Nota brevissima: la storia si sta avvicinando alla fine…ma non so neanche io quanti capitoli manchino! Il prossimo verrà pubblicato tra 7-8 giorni, credo (sto per andare in VACANZA! SIA LODATO IL SIGNORE), e credo che avrò un’idea migliore di quanti ne mancheranno, allora.
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo e alla prossima! Baci! 
   
 
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