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Autore: MishaLaMezzElfa    17/04/2012    1 recensioni
Kasumi, dopo aver sconfitto la DOATEC, è costretta a fuggire dal villaggio in cui era nata e cresciuta, perchè bollata come traditrice.
Dietro a questo, però, c'è molto di più: Kasumi, poco prima di scappare, ha avuto un forte legame sentimentale con Ryu, grande amico del fratello di Kasumi, Hayate.
Da qui prende avvio la videnda.
Questa è la prima FanFiction che scrivo...Siate clementi, ma non troppo!
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tomonobu Itagaki ; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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_ Kasumi_
Kasumi non sapeva come comportarsi: non poteva lasciare il villaggio come se nulla fosse, né poteva tornare al clan.
Non poteva fare nulla che non fosse restare lì: doveva la sua vita a quel luogo ed ai suoi abitanti e non li avrebbe lasciati per nulla al mondo.
Sperava che quello fosse solo un sogno, un bruttissimo sogno: lei si sarebbe svegliata di lì a poco e avrebbe scoperto che la sua piccola pace non era mai stata turbata.
< Come posso fare? Ryu desidera farmi tornare ma io non posso assolutamente, io… >.
Non riuscì a terminare la frase.
Era ancora scossa a causa delle parole del fratello: sentirlo dire che suo figlio era un errore l’aveva ferita nel profondo e non era certa che lo avrebbe potuto perdonare.
< Potrei dar loro, per errore, del veleno, invece delle erbe curative. > Disse con un ghigno che le deformava il volto, ma il sorriso le morì immediatamente sulle labbra.
< Non ne saresti capace. Dopotutto vuoi ancora bene a tuo padre e ti spiace che anche ora stia soffrendo a causa della malattia. >
Si disse sospirando.
Si alzò, avviandosi verso la sua stanza per prepararsi per la notte; si lavò ma non asciugò i lunghi capelli che le ricadevano umidi sulle spalle, ed indossò il suo nemaki (pigiama simile ad uno yukata) azzurro e bianco: le era stato regalato qualche anno prima dalle anziane del villaggio, che lo avevano cucito per lei.
Era stato un dono veramente gradito: lo indossava sempre con piacere, poiché era morbidissimo e i colori la rasserenavano.
Decise di bere un altro po’ di tè e di coricarsi; solo dopo essersi seduta di fronte all’irori guardò fuori dalla finestra e notò che stava piovendo a dirotto.
< Shinji sarà costretto a rimanere da Eiko. Non credo gli dispiacerà né se la prenderà con me per questo. >
Sorrise fra sé e sé: sapeva che entrambi i giovani erano onesti e puri, ma sapeva anche che i due preferivano stare soli nell’enorme casa della ragazza.
Guardò il foglio ripiegato sul tavolino e sospirò.


Perché?
 
Cosa lo aveva spinto a scriverle?
Perché non riusciva a mettere una pietra sopra ciò che era successo?
Lei ce l’aveva fatta ed era vissuta tranquillamente …
 
… Fino ad ora.
 
Pensò con tristezza.
Proprio in quel momento sentì bussare alla porta.
Chi poteva essere a quell’ora? Forse Shinji aveva deciso di tornare a casa, preoccupato per lei?
< Credo sia impossibile. > Sussurrò a sè stessa alzandosi ed andando ad aprire.
Si sarebbe aspettata chiunque fuorché lui: quando aprì la porta trovò di fronte a sé Ryu, completamente zuppo di pioggia, che la osservava con i suoi profondi occhi verdi.
 
_Ryu_
I due uomini, ancora turbati dalla reazione di Kasumi, stavano camminando sotto la pioggia, in direzione della dimora del capo villaggio.
Il silenzio quasi religioso fra i due era attenuato solo dalla pioggia picchiettante e dal rumore della ghiaia che crocchiava sotto i loro passi.
Hayate si fermò qualche metro prima della casa di Juzo-Sensei e si voltò verso l’altro ninja, osservandolo con espressione dura.
< Perché Ryu? Perché l’hai fatto? >
Hayabusa lo guardò stupito.
< Non credo di seguirti Hayate-Sama. >
< Perché non mi hai mai detto nulla? Se tu mi avessi raccontato tutto avrei fatto in modo che tu e Kasumi vi sposaste e lei potesse tornare al villaggio. Non è l’aver fatto l’amore con lei che mi ha deluso, sapevo che eravate attratti l’uno dall’altra e che alla fine sarebbe successo, ciò che mi ha davvero ferito è stato il fatto che tu non mi abbia detto nulla. Non sono sempre stato il tuo migliore amico? Non eravamo, non siamo, praticamente fratelli? Io ti avrei accettato in famiglia, saresti stato il benvenuto nella nostra casa, anzi, eri già il benvenuto. Non so cosa succederà ora: temo che Ayane rivelerà tutto a Shidou-Sensei e ad Ayame-Sama e farà in modo che tu sia allontanato. Quella ragazza vuole impedire che Kasumi venga anche solo nominata nel villaggio, teme che non la ameranno più. >
< Nessuno ama Ayane-Sama. > Disse Ryu con tono duro.
Hayate strabuzzò gli occhi per lo stupore.
< Come ti permetti di dire una cosa del genere su mia sorella? Insolente! Chiedi perdono per questa tua frase! >
Hayabusa lo osservò con espressione vuota.
< Sai perfettamente che al villaggio tutti rimpiangono Kasumi: lei era buona, gentile e sempre disponibile; Ayane è crudele e antipatica. Nessuno la apprezza ma siamo tutti costretti a tollerarla poiché è tua sorella. Non dirmi che non lo sapevi. >
Hayate chinò il capo e bisbigliò qualcosa che l’altro non comprese.
< Cosa dici Hayate-Sama? >
< Cosa mi è rimasto? Ho perso Kasumi, Ayane,il mio migliore amico ed ora sto perdendo mio padre. Cosa mi può spingere ad andare avanti? >
< Non hai perso né me né le tue sorelle: entrambe ti amano e credo darebbero la vita per te. Bhe, Kasumi potrebbe essere un po’ meno disponibile a parlare con te dopo la nostra chiacchierata. > Rispose Ryu sorridendo.
Hayate guardò l’uomo che stava fissando l’orizzonte distorto dalla pioggia e realizzò che non avrebbe potuto chiedere amico migliore.
< Cosa ti ha fatto innamorare di Kasumi? >
Hayabusa si voltò imbarazzato verso l’amico: nel volto dell’altro non c’era rabbia o odio, solo curiosità.
Sospirò.
< Non saprei. Di lei m’innamorai nel primo istante in cui tu me la presentasti: aveva lo sguardo timido e gli occhi sgranati, dolcissimi occhi castani infinitamente belli. Già in quel momento pensai che non l’avrei ma voluta veder piangere. Poi, dopo che ci presentasti, lei rise: la sua risata suonava come il tintinnio di una campanella mossa dal vento; amavo il suo sorriso e cercavo di non renderla mai triste. Dopo che te ne andasti lei cominciò a soffrire sempre più, fino quando non decise di cercarti: ogni momento che passavo con lei mi rivelava aspetti nascosti che non avrei mai immaginato avesse. >
Hayate capì che i suoi sentimenti erano molto profondi.
< Questa sera, però, sono certo che abbia pianto. Solo l’idea di averla ferita mi fa sentire male. Io… > Non riuscì a continuare.
< Vai da lei. >
< Cosa? >
< Vai da lei. Torna a casa sua e dille quanto la ami. >
Ryu sorrise.
< Grazie. > Disse all’amico e si voltò, correndo verso la dimora della donna.
 
Era bagnato fino al midollo, non aveva abiti di ricambio con sé e, probabilmente, Kasumi non avrebbe nemmeno voluto vederlo, ma era certo che si sarebbe sentito inadeguato di fronte a lei, anche se fosse stato l’imperatore del Giappone.
 
Coraggio Ryu è il tuo momento!
 
Corri più velocemente! Devi assolutamente raggiungerla!
 
Muoviti! Devi dichiararle il tuo amore!
 
Devi…
 
BASTA!
 
Era necessario che il suo cervello la smettesse di incitarlo ad affrettarsi sotto la pioggia, facendogli correre il rischio di scivolare, per andare da Kasumi nonostante sapesse che lei era lì e non si sarebbe mossa di casa.
< Stupido me. > Sussurrò a se stesso.
Arrivò di fronte alla casa e bussò. Qualche istante dopo comparve Kasumi, avvolta in un nemaki blu e bianco, finemente ricamato, con i capelli umidi sciolti sulle spalle e le guance rosate.
 
Stupenda
 
Fu l’unico pensiero di senso compiuto che la sua ragione riuscì a formulare in quel momento.
Lei era palesemente stupita.
< Ryu! Cosa ci fai qui a quest’ora e perché sei tutto bagnato? > Era agitatissima.
Lui la guardò e lei fu certa che le stesse scrutando l’anima con i suoi occhi, bellissimi occhi, verdi.
< … >
Ryu sussurrò qualcosa ma lei non fu in grado di sentire.
< Come hai detto? Non ho sentito. >
< Sei bellissima. > Ripeté lui.
La donna aprì bocca per ribattere ma non ebbe il tempo di rispondere poiché lui l’attirò a sé e la baciò sotto la pioggia scrosciante.
 

ANGOLO DI MISHA

Ok lo ammetto: questo capitolo è piuttosto corto, ma il meglio verrà nel prossimo:)
In questa parta parto ho voluto dividere le due situazioni: entrambi i personaggi, però, devono ancora affrontare Hayate dopo ciò che ha detto.
Spero che, nonostante tutto, vi sia piaciuto questo capitolo e mi auguro vogliate continuare a seguirmi.
Spero, anche, in qualche recensione, oltre a quelle di Damnedmoon, le quali sono sempre molto gradite:)
Grazie mille a tutti coloro che leggono e vorranno recensire.
Arigatou

  
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