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Autore: scorpy    18/04/2012    3 recensioni
Un incontro su internet unisce Sayuri e un misterioso ragazzo... di lui sa solo che è un giocatore di basket...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Sendoh, Altro personaggio, Kaede Rukawa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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WHAT HAVE BEEN LOOKING FOR
 
Capitolo 6      Secrets and confessions
 
Caro Lakers …

Ehi ciao come va? Ho una notizia bomba…

Lakers sai sarò presente anch’io sabato…

Sei o non sei Kaede Rukawa?
 
Uffa! Non mi viene in mente niente! Sono davanti a questo dannato pc e non riesco a scrivere. È la prima volta da quando io e il mio misterioso amico ci sentiamo che non riesco a buttare giù neanche due righe, sarà la pressione che inizio ad avvertire. Tutto questa storia di scoprire la sua identità, il piano elaborato da Yoko, non lo so… da una parte voglio scoprire chi realmente è Lakers ma d’altra parte ho paura di rimanerne delusa.

Ah, dimenticavo c’è una terza parte di me che spera vivamente che lui sia Kaede Rukawa.  Credo che noi due siamo più simili di quanto sembra, tralasciando il fatto che lui è un figo pazzesco e che è molto popolare. Siamo due solitari, introversi, a cui non piace omologarsi alla massa… almeno immagino! Brava Yoko, grazie per avermi messo quest’altro grillo per la testa!  Vorrei urlare!

Din don

Il campanello.

Chi è a quest’ora?

-“Mamma, vai tu?”- urlo a squarciagola sperando di non dovermi alzare.

-“In questa casa devo fare tutto io… lava, stira, cucina, aprire la porta… devono cambiare un po’ di cose…si, si”- la sento borbottare al piano di sotto mentre si accinge ad aprire la porta. Dopo sarò costretta a subirmi un predicozzo.

-“Salve signora, sua figlia è in casa?”-

È un ragazzo ma non riesco a distinguerne la voce da così lontano. Sarà uno degli amici di Asuka.

-“S-salve”- risponde mia madre, ma dal tono sembra affascinata dal suo interlocutore. –“Si, è in casa…tu sei?”- ecco l’impicciona alla riscossa.

-“Un amico”- glissa la domanda lo sconosciuto, con tono rassicurante ma con una punta di divertimento. Sarà abituato alle madri ficcanaso.

-“Hmn…ok. Un attimo che vado a chiamare Asuka…”- aggiunge lei sorpresa dal ragazzo che le ha tenuto testa senza battere ciglio e con molto garbo.

-“No, no”- la interrompe lui –“deve esserci stato un equivoco. Io cerco Sayuri”

Chi può mai cercarmi?

-“Oh”- dal tono di voce di mia madre sembra anche lei sorpresa –“c- corro a chiamarla. Si …vado subito”- aggiunge con voce stridula.

-“Io aspetto qui”- aggiunge il mio “amico” mostrando a mia madre che ci sono ancora giovanotti beneducati.

“Mmm…fai come se fossi a casa tua”- ok mia mamma è conquistata.

Io sono ancora seduta alla scrivania e non so cosa fare. Chi potrà mai cercarmi? Ma non ho nemmeno il tempo di vagliare diverse possibilità che mia mamma entra come una furia in camera.

-“Sayu”- bisbiglia per non farsi sentire di sotto –“c’è un ragazzo per te”- aggiunge contenta come se fosse la mattina di Natale.

Vorrei rispondere “E quindi?” ma forse non è il caso di smorzare lo strano entusiasmo di mia mamma.

-“Mamma, hai chiesto chi è?”- per quanto mi riguarda potrebbe essere anche un malintenzionato ma a lei sembra non importare. Non ho mai ricevuto visite da un ragazzo.

-“Ha detto di essere un tuo amico…” – come se fosse sufficiente.

-“Ehi, chi era alla porta?”- domanda Asuka vedendoci bisbigliare. La mia camera ultimamente sta diventando un po’ troppo affollata.

-“E’ venuto un amico di Sayuri… sai è proprio carino! Alto, moro…”- ok, si è bevuta il cervello.

-“Sul serio! Wow, brava Sayuri! E chi è? lo conosco?”- sorride felicissima. Lei e mia madre attendono con ansia che io le porti a conoscere un fidanzato prima o poi.

-“Non saprei… nella fretta mamma si è dimenticata di chiedere chi fosse”- rispondo sarcastica.

-“Non l’ho dimenticato, ma lui mi ha detto che è un tuo amico… mi è sembrato sufficiente. Ehi ma tuo padre dov’è?”- domanda improvvisamente.

-“E’ di sotto… chissà forse starà facendo conoscenza col tuo pretendente”- risponde Asuka gettandomi in un terrore incredibile. Mi alzo di scatto per andare di sotto a salvare lo sconosciuto dall’interrogatorio che lo attende, ma mia madre mi sbarra la strada.

-“Dove credi di andare così conciata signorina?”-

Perché cos’ha che non va il mio abbigliamento?

-“Su su, torna in camera e trova qualcosa di più carino piuttosto che questa stupida tuta!”- mi ammonisce lei.

-“Mamma, non credi che potrebbe apparire poco naturale se questo tizio mi trovasse tutta in ghingheri solo per stare in camera mia!”- le faccio notare.

-“Hai ragione!”- ammette delusa –“ok, allora aggiustati solo un po’ questi capelli…”-

Ma io non glie la do vinta così mi affretto a scendere di sotto insieme alle due che mi accompagnano curiose. Non avevo bisogno del sostegno delle sorelle Kessler!

Come avevo immaginato Toshio ha già iniziato l’inquisizione a cui sottopone tutti gli “amici” di Asuka, solo che insolitamente questo è il mio turno.

-“Hmn, hmn”- tossicchio io per fargli notare la mia presenza.

-“Ehi, Sayuri ero qui che facevo quattro chiacchiere col tuo amico”- tse, proprio quattro chiacchiere! Ho assistito personalmente alle sue chiacchierate e beh, manca solo che chieda il numero del bancomat.

Finalmente scopro l’identità dello sconosciuto…

-“Sendoh!”- Che ci fa lui qui?

-“Akira!”- esclama Asuka, non meno sorpresa di me.

Mia mamma inizia a fissarlo dalla testa ai piedi, in pratica gli sta facendo una tac con i suoi raggi da super mamma. Sono riuscita a sentire il campanellino trillare nella sua testa quando ha sentito il nome del mio ospite. Si sarà ricordata di quando Asuka le ha raccontato che lui era il mio Romeo e di quell’assurda storia che lui e Rukawa stanno litigando per me.
Mi sembra di poterle leggere il pensiero: “Ah, però! Questo era il Romeo di cui parlava Asuka. Non scherzava quando diceva che era il ragazzo più carino della scuola… se avessi avuto la loro età… brava la mia figlioletta! Ha preso tutto dalla sua mamma!”.

Disgustoso.  

-“Ciao”- saluta lui con tutta calma, lancia uno sguardo, che non saprei dire se fosse malizioso, a mia sorella. Da come si guardano i due mi sento quasi di troppo, sicuro che stia cercando proprio me?

Finalmente decide di rivolgermi la parola –“sono venuto per aiutarti con quella faccenda del basket…ricordi?”- mi dice notando il vuoto cosmico nei miei occhi e attirando l’attenzione di tutti su di me.

Già è difficile metabolizzare il fatto che il capitano della squadra di basket sia venuto a casa mia, ma, poi, è difficile concentrarsi con mia mamma e mio  padre che sorridono come deficienti e mostrano i pollici alzati, senza farsi accorgere da lui, per mostrarmi la loro approvazione.

-“S-si. Ricordo”- riesco a dire solamente.

-“Io e tuo padre stavamo andando a cena fuori”- improvvisamente si intromette mia mamma –“prendiamo i soprabiti e andiamo”-

Che cosa sta facendo? Crede che vogliamo restare soli? Oddio, mia mamma è pazza!

-“Si, si”- dice Toshio in modo poco convincente dopo aver ricevuto una lieve gomitata dalla sua sposa –“mi raccomando non fate tardi”.

-“Ciao, ciao”- escono lasciandoci campo libero.

-“E’ stato un piacere” -  saluta educatamente il bel numero 7.

-“In realtà, anche io stavo per uscire”- interviene Asuka  un po’ riluttante. Mi guarda come per dire “se credi di essere in pericolo di vita lascio tutto e resto qui con te!” ma in qualche modo le faccio capire di riuscire a resistere. Così assisto alla sparizione dell’ultimo membro della mia famiglia che mi lascia sola con l’idolo della scuola, che sembra essere ancora più divertito di prima.

-“Simpatici i tuoi”-  interrompe il silenzio in cui siamo sprofondati.

-“Bizzarri, puoi dirlo…non mi offendo!”- rispondo io.

-“Sul serio, sono proprio tipi a posto. Credo che mi abbiamo scambiato per il tuo ragazzo.”- aggiunge –“tuo padre ha iniziato a farmi domande su domande”- credo che lo dica di proposito per mettermi in imbarazzo. Ormai ho capito che è il suo passatempo preferito

-“No, non preoccuparti.”- sminuisco io, non voglio far apparire i miei pazzi psicopatici che lasciano sola la loro figlia più piccola con un ragazzo adolescente in piena tempesta ormonale. –“E’ la prassi. Gli amici di Asuka ormai ci sono abituati”.

-“Nessuno mi aveva mai mostrato tanta fiducia da lasciarmi da solo  in compagnia della loro figlia con casa libera…”- osserva con noncuranza mentre esplora la casa.

E’ un alieno. Ora mi legge anche nel pensiero?

-“Posso offrirti qualcosa?”- cerco di mostrarmi ospitale e trascurando il fatto che mi inquieta questa sua capacità di carpire i miei pensieri.

-“No, grazie” risponde con una tranquillità che mi da sui nervi.

Ok! Perdiamoci in convenevoli e fingiamo di ignorare ciò che mi hai detto all’uscita dal club di teatro. Com’era…non era poi così finto…almeno per me! Ignoriamo anche che sei piombato a casa mia mandando tutti nel delirio generale.

-“Hai detto che volevi aiutarmi col basket?”- dico interrompendo la perlustrazione della casa.

-“Ah, si…dimenticavo. Sei pronta? Ci aspettano 5 km di corsa. Per imparare qualcosa di basket devi giocare e quindi devi allenarti”. Mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

5 km di corsa! Ma per chi mi ha preso per iron man! Io 5 km a piedi non li ho fatti in tutta la mia vita. Lo guardo di sottecchi per vedere se sta scherzando ma è così serio che credo stia facendo sul serio.

-“Non ti sembra un po’ troppo? Non potremmo iniziare in modo più soft…magari con due, massimo tre km.  Sai non credo di farcela…”- patteggio io sperando in uno sconto della pena. Sono già disposta ad appellarmi alla clemenza della corte ma poi vedo che scoppia a ridermi in faccia. Cosa gli è preso?

-“Dai, scherzavo! Non mi avrai preso sul serio!”-

Pfiu! Tiro un sospiro di sollievo… non riesco mai a capire quando fa sul serio o quando mi prende in giro. Mi da sui nervi questa perenne ambiguità.

-“Meno male”- ammetto.

-“Saresti stata davvero disposta a seguirmi per 5 km  per questa storia del giornalino scolastico?”- domanda per scoprire il mio improvviso interesse per il basket.

Allora anche tu come me sei curioso? Non ci casco questa volta. Tu non mi dici perché vuoi aiutarmi e io non dirò perché volevo quel posto a tutti i costi.

-“Certo… l’esperto sei tu, almeno così dicono in giro. Tu sei il maestro e io l’allieva. Devo necessariamente fidarmi di te”- dico in modo ironico ma mantenendo ancora la guardia.

Akira Sendoh non è certo un novellino, ha capito le mie intenzioni come io ho capito le sue, così di tacito accordo rinuncia a fare altre domande.

-“Ho qui le cassette delle partite di campionato… sono di Hicoichi, in genere preferisco non guardarle.”- mi dice come se fosse una cosa ignominiosa  -“Ma almeno sono tornate utili, così potrò spiegarti passo passo tutto quanto! Ah, ho anche un quadernetto con appunti raccolti in modo maniacale su ognuno di noi”- mi informa tirando fuori un enorme blocco di fogli.

Non scherzava, ci sono appunti su ognuno delle persone che partecipano al campionato. È redatto in maniera ossessivo- compulsiva. Hicoichi inizia a farmi paura. Sicuramente con questo libricino potrei scoprire l’identità di lakers in meno di due giorni! E potrei mandare all’aria questa cosa del giornale scolastico! Wow! Che colpo di fortuna!

-“Questo è in prestito! Ho dovuto ricorrere a tutto l’ascendente che ho su Aida per farmelo prestare. Sarà necessaria solo una sbirciatina, per il resto posso aiutarti io”- smorza subito il mio entusiasmo.

-“Allora? Cominciamo?”- mi chiede.

-“Non vedo l’ora.”- dico con l’entusiasmo di un vegetale.

Dopo circa due ore di Alley-oop, tiri da tre punti, stoppate, rimbalzi, difesa a uomo, a zona ecc. credo questo strano gioco del basket inizia quasi a piacermi.

-“Perché non vediamo questa?”- propongo al mio insegnante.

-“Ryonan vs Kainan…”- legge l’iscrizione sopra la cassetta –“no, non è il caso.”- aggiunge prendendone un’altra.

-“Ho la netta sensazione che stai evitando di farmi vedere le partite in cui ci sei tu”- dico senza pensarci.

-“E’ vero. Sono stato scoperto”- ammette lui imbarazzato.

-“Non capisco… cos’è? Ti vergogni?”- chiedo curiosa.

-“Un po’…”- sorride –“ il fatto è che non mi piace rivedermi. Penso sempre che avrei potuto fare di più, fare meglio, cambiare delle cose…”-

Lo osservo come se di fronte a me ci fosse uno sconosciuto. È così diverso dall’idea che mi ero fatta di lui, quasi quasi  glie lo dico.

-“Sai mi ero fatta un’idea diversa di te…”-

-“Di uno str***etto spocchioso. Si l’avevo capito”- dice divertito, ma mettendomi in grave imbarazzo.

-“n-no…non proprio di uno str…”- cerco di rimediare.

-“Su avanti puoi dirlo, non mi offendo”- mi ruba la battuta.

-“Hmn, la cosa che mi domando è come può uno come te, e non è una cosa negativa, essere amico di Hiroaki Koshino?”- in effetti me lo sono sempre chiesta.

-“Ha ha,”- se la ride –“ tu e Koshino non siete in buoni rapporti?”-

-“Eh già. Ho sempre pensato che lui sia stata la prima persona che tu abbia conosciuto arrivato qui a Kanagawa e che tu sia troppo gentile per mandarlo a quel paese”-

-“No, ti sbagli. Lui non è la prima persona che ho conosciuto”-  mi corregge come se davvero avesse preso sul serio la faccenda dell’insegnante.

-“La prima persona che ho conosciuto… sei tu”-

Cosa? Sta scherzando? Nel tè che gli ho offerto non credo di avere aggiunto dell’alcol.

-“Non ricordi? Era il mio primo giorno di scuola, come al solito avevo fatto tardi. Mi avevano appena chiuso il cancello in faccia. Ma mi accorsi che non ero l’unico ad essere rimasto fuori. Eri tu. Una ragazzina con le ginocchia sbucciate e le trecce. Mi invitasti a seguirti, ma vedendo che io non accennavo a muovermi mi prendesti per mano e mi costringesti a seguirti dall’altro lato della strada.”-

Ora ricordo… ma non gli avevo dato così tanta importanza.

-“ Ricordo ancora cosa mi dicesti…ehi tu, vuoi  aiutarmi a scavalcare? Risposi si, ma poi mi lasciati di sasso dicendomi non sbirciare sotto la gonna! Avevi carattere. Arrossii. Riuscimmo ad entrare e corremmo su per i corridoi. Mi dicesti sei nuovo? Io sono Sayuri…ci vediamo in giro. E fuggisti via prima di darmi il tempo di presentarmi. Dopo ho conosciuto Hiroaki. È un amico prezioso, onesto e leale, anche se ha un caratteraccio. Sai perché ce l’ha tanto con te?”-

-“No, almeno credo”- riesco a rispondere sempre più sconvolta da quel racconto.

-“Per colpa mia. Non che gli abbia chiesto di renderti la vita un inferno. Il punto è…”- a questo punto sembra molto imbarazzato –“ …è che dopo quell’incontro ho preso una grandissima cotta per te. Koshino, vedendo che tu non mi calcolavi minimamente e che io mi struggevo d’amore per la prima (e forse unica) volta, ha deciso di prendere le mie parti. Forse ha esagerato!”-

Non ci posso credere. Akira Sendoh aveva una cotta per me!

-“E’ questo il motivo per cui mi stai aiutando?”-

-“No…non è questo il motivo. Diciamo che la cotta mi è passata da tempo, però ho avuto sempre una certa simpatia nei tuoi confronti, una sorta di senso di protezione. Per questo non ero sempre d’accordo col comportamento di koshino. L’altro giorno mi hai detto che volevi che il tuo primo bacio da una persona a cui piacevi sul serio… beh, in un certo senso è così, anche se molto tempo fa.”-

Non so che dire, temo sempre che da un momento all’altro lui scoppi a ridere e scopra di essere stata presa in giro.

-“Non te la sei inventata questa storia?”- chiedo sospettosa.

-“No, giuro!”- mi rassicura lui.

-“E cosa ci trovavi in una ragazzina anonima con le trecce e le ginocchia sbucciate?”- ancora non mi capacito.

-“Sei incredibile, sei l’unica persona che mi avrebbe chiesto questo. Sembra quasi che tu voglia convincermi che non avresti dovuto piacermi.”- ride. –“Dubiti troppo delle tue capacità. Per esempio… ha degli occhi stupendi, perché li nascondi dietro un paio di occhiali? Chiunque sia il ragazzo da cui vuoi farti notare sabato, non lo farà se continui a sperare di essere invisibile?”-

E adesso che dico?

-“Non c’è nessun ragazzo…”- ribatto imbarazzata.

-“C’è sempre un ragazzo. Non sono così sprovveduto come credi…”- cavolo, è davvero una volpe. –“Segui il mio consiglio. Adesso devo andare”-

Lo accompagno alla porta, in preda a una grossa confusione.

-“Grazie di tutto”- riesco a dire solamente ma mi sembra una frase stupida.

-“Di niente”- sorride al mio imbarazzo.

-“Allora”- aggiungo prima che se ne vada –“ devo considerarti la mia fata turchina?”-

-“Ah, no…fata turchina no!”- dice quasi offeso –“ è così poco virile”- dichiara in modo buffo facendomi ridere.

-“allora un amico?”- chiedo titubante.

Ci riflette per qualche secondo poi dice –“Si, un amico si. Ci vediamo sabato”-
 
 
 
Fine 6° capitolo.
Grazie a tutti, grazie a Snow_Flake, a green bird e a tutti quelli che seguono le mie storie…baci da Scorpy!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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