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Medicina amara.
Every day is so wonderful
and suddenly is hard to breath
Le lacrime scivolano lungo le gote tonde per finire sulle mani candide strette a pugno.
Le spalle erano scosse da tremiti.
Il respiro mozzato.
Fred le allungò un bicchiere e una pastiglia rosata, “Mary, devi prenderla” le sussurrò preoccupato.
La ragazza singhiozzò prendendosi la testa tra le mani.
No.
No, non voleva.
No.
No.
Fred le mise il bicchiere nella mano a forza.
“Starai meglio” la costrinse a guardarlo negli occhi, “fidati di me”.
Sentì una fitta di dolore allo stomaco: gli occhi erano vuoti. Solo terrore. Semplice e puro terrore.
“Mary” ripetè con voce ferma.
La ragazza, con un gemito, inghiottì il farmaco e portò il bicchiere alle labbra tremanti.
Un singulto.
You are beautiful
no matter what they say
Fred non l’aveva mai vista così debole, fragile, disperata.
Le si sedette accanto e l’abbracciò con affetto.
Si lasciò scappare un sospiro sollevato; aveva preso le pastiglie. Di nuovo, certo, ma ora stava bene.
I singhiozzi si smorzarono pian piano, così come le lacrime cessarono di scorrere rigandole il bel viso.
“Come stai?” le chiese con voce sottile.
Mary per tutta risposta affondò il volto nel suo petto e respirò a fondo per calmarsi.
Il giovane la strinse maggiormente a sé, protettivo; sapeva benissimo che sforzo era stato per lei inghiottire quella stupida –piccolissima– pastiglia.
Dopo tutte le cure, tutte le promesse e tutte le decisioni, ogni cosa si era infranta, ancora.
Attacco di panico.
Era stata una sconfitta.
Amara tanto quanto una medicina.
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Non credo ci sia molto da dire.
Semplicemete uno sfogo. L’ennesimo sfogo dopo una brutta giornata. Tutto qui.
I versi della canzone vengono da “Beautiful” di Christina Aguilera :’)
Ringrazio chi leggerà.
Grazie infinite,
See ‘ya
hiccup