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Autore: Celiane    18/04/2012    1 recensioni
Una ragazza, un'alchimista, una donna il cui destino ormai è segnato ed un uomo, un'alchimista, un assassino così simile a colui che più di tutti odia tanto da terrorizzarla....ma al contempo attrarla fatalmente....L'alchimista scarlatto e la Fenice di Mezzanotte...due persone così diverse, così simili, entrambe con un desiderio:LA PIETRA FILOSOFALE.
Genere: Malinconico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un pò tutti, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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crimson 4 - Chi avrebbe mai immaginato che un fiore delicato come lei potesse nascondere delle spine tanto accuminate-
Midnight guardava seria l'uomo davanti a lei che si massaggiava la spalla dolorante
-  Probabilmente chi ti ha mandato qui non pare avere molto a cuore il tuo destino signorina- sussurrò l'alchimista accorciando la distanza che lo separava dalla ragazza
- o forse è lei la prima a non dargli importanza- mentre queste ultime parole trapelavano dalle labbra sottili dischiuse in un sussurro, Kimblee spinse velocemente i palmi delle sue mani l'uno contro l'altro, delle fugaci scintille blu illuminarono la piccola stanza, Midnight indietreggiò velocemente mentre la mano dell'uomo diretta verso il suo viso si scontrava con la  vecchia lampada ad olio poggiata sul comodino, le schegge schizzarono in aria come proiettili mentre il fragore dell'esplosione rimbombava nell'appartamento.
Midnight si portò la mano guantata sulla guancia, un rivolo di sangue macchiò il guanto bianco mentre un sottile taglio si delineava sulla sua guancia sinistra
- Sono sconcertata dal poco rispetto che dimostra di avere per l'antiquariato signore,  ora se mi vuole seguire... - esclamò impassibile senza distogliere lo sguardo dal viso dell'uomo, il suo cuore aveva avuto un sussulto, qualche centimetro e sarebbero stati pezzi della sua faccia adesso a macchiare la moquette, come poteva essere stata così poco cauta! Era il suo primo incarico ed aveva gia peccato di superbia, quell'uomo era chiaramente un folle e lei gli aveva appena fornito un valido motivo per dare sfogo alla sua pazzia.
- Rispetto per l'arte-sogghignò il militare mentre un frammento di vetro scricchiolava sotto il peso del suo piede -Non trova che anche l'esplosione di questo piccolo oggetto sia qualcosa di artistico?  Si immagina quanto stupefacente potrebbe essere se al posto di questa lampada ci fosse stato qualcos'altro tipo...- le parole dell'uomo rimasero sospese, aleggiavano nella stanza pensanti come macigni, Midnight poteva immaginare bene l'eventuale fine di quella frase senza necessità che lui si desse premura di completarla.
- non sono qui per diventare il suo giochino esplosivo, ho solo il compito di scortarla dal colonnello Mustang- il tremito che scosse Kimblee la interruppe, era come se il nome da lei pronunciato l'avesse profondamente scosso, lentamente l'uomo camminò verso di lei, allungò il braccio oltre l'esile figura della ragazza raccogliendo la cravatta gettata disordinatamente sul letto ancora sfatto e impregnato dell'odore di sudore misto a profumo femminile. L'uomo iniziò  svogliatamente ad abbottonare la camicia che fino a quel momento aveva tenuto aperta, la cravatta chiara pendeva sgualcita i lati del suo collo, Midnight distolse lo sguardo incapace di proferire altro, cercando di concentrarsi sulle gocce di pioggia che sempre più insistentemente picchiettavano sul vetro della finestra.
- E' proprio sicura di volere seguire gli ordini del colonnello Mustang miss?- il tono con cui Kimblee aveva calcato la parola colonnello confermò i sospetti della ragazza, tra quei due non doveva correre buon sangue
- fortunatamente per lei, mi piacciono le persone che fanno il loro dovere.- esclamò interrompendosi per completava il nodo della cravatta, i piccoli occhi scuri tornarono sul volto della giovane - e inoltre non mi ha ancora detto il suo nome-  la ragazza gli diede le spalle mentre si dirigeva verso la porta d'ingresso, alzò il cappuccio rivestito di pelliccia del pesante cappotto rosso per ripararsi dalla forte pioggia che avrebbe incontrato una volta uscita
e voleva uscire al più presto
-Midnight signore- mormorò velocemente uscendo dall'appartamento,quasi spaventata che conoscere il suo nome potesse fornirgli una qualche arma da usare contro di lei,era desiderosa di mettere quanti più metri possibile tra lei e quell'uomo.
 tutto di quella stanza e di quell'individuo la disgustava.
Kimblee chiuse la porta dietro di se mentre con una mano si sistemava un cappello bianco sul capo, la pioggia impietosa iniziò a segnargli i preziosi vestiti, uno dei primi acquisti fatti dopo l'uscita dal carcere. L'uomo guardava l'esile figura che gli camminava qualche passo davanti, doveva avere fegato per dargli le spalle con tanta naturalezza,  se questo particolare da una parte lo divertiva particolarmente dall'altra non poteva che dargli sui nervi.
 e certamente lui non era un uomo noto per la sua pazienza.
Le imponenti scale del Comando li accolsero dopo poco tempo, Midnight aveva gia iniziato a salire i primi gradini quando una macchina dell'esercito si accostò accanto a loro, un giovane soldato subò fuori dal finestrino del posto guida lanciandole uno sguardo veloce prima di soffermare la sua attenzione su Kimblee
- Signore è pregato di seguirmi da qui in poi- disse con tono serio fissando negli occhi l'alchimista scarlatto, Midnight li guardò con aria interrogativa indecisa sul da farsi
-Ma il colonnello...- un gesto scocciato dell'uomo vestito di bianco la ammutolì
-signorina è stato un piacere fare la sua conoscenza, spero che le nostre strade possano riunirsi in futuro- esclamò Kimblee liquidandola velocemente sfiorando con riguardo il cappello bianco mentre velocemente entrava nella macchina ancora in moto, la ragazza non potè che guardarli impotente sparire velocemente dalla sua vista.
sollevata dall'essersi sbarazzata di un accompagnatore così scomodo

La pioggia continuava a cadere imperterrita, i negozianti si affrettavano a rientrare la merce nelle botteghe, i passanti si affastellavano sotto i balconi in cerca di un riparo, la ragazza era ancora immobile sulle scale, quello che le era successo in quel pomeriggio aveva dell'incredibile, tecnicamente non aveva inadempiuto al compito affidatole, aveva portata Kimblee al comando e li era stato preso in consegna da qualcuno che chiaramente ne sapeva più di lei di tutta quella storia, con aria impotente infilò le mani infreddolite in tasca, un foglietto umido al tatto attirò la sua attenzione, quasi sbiadito dalla pioggia era riportato l'indirizzo del suo nuovo appartamento a Central, uno dei tanti possedimenti della sua famiglia utilizzato spesso dal padre quando doveva sbrigare delle faccende nella capitale. Midnight si diresse velocemente verso la via indicata nel foglio, aveva più o meno presente la direzione da prendere, Sebastian l'aveva informata piuttosto chiaramente, la zona in cui l'appartamento si trovava era abitata per lo più da militari o personale dell'esercito di alto livello, d'altra parte suo padre non avrebbe mai accettato di meno, il suo spiccato senso di superiorità l'aveva portato a isolarsi in un maniero confinato nel nord del Paese il più lontano possibile da qualsiasi villaggio o comunità locale e paradossalmente molto più vicino alla fortezza militare di Briggs.
proprio un posto adatto per crescere una bambina
Lungo la strada, una volta realizzato che il suo senso dell'orientamento male funzionava tra le montagne e male continuava a funzionare una volta giunta nella Capitale non potè fare a meno di notare come potesse cambiare l'ambiente da un vicolo all'altro, allegre famigliole ridenti in uno e loschi figuri in altri , mentre si lasciava andare a queste considerazioni un rumore anomalo poco lontano attirò la sua attenzione, una signora piuttosto a giovane era crollata a terra, un capiente sacco di carta con dentro della frutta rovinato a terra, una bambina con delle simpatiche codine le stava accanto con un'espressione spaventata in volto, ma ciò che attirò ancor di più l'attenzione di Midnight fu l' uomo che correndo si allontanava dalle due con in mano quella che sembrava essere proprio la borsa della signora, non perse tempo,poggiò il palmo della mano sull'asfalto bagnato, il ciondolo al collo sprigionò una luce rossastra mentre una parete di asfalto si innalzava per tagliare la corsa del ladro.
 Midnight corse verso di lui, la resistenza del giovane fu inutile, bastò una feroce ginocchiata al petto per farlo stramazzare a terra, la ragazza raccolse la borsa per porgerla alla signora, la bambina la guardava curiosa cercando di scorgere qualche dettaglio in più del viso nascosto dal cappuccio ormai fradicio
-Grazie signorina, è stata gentilissima- esclamò la vittima visibilmente in difficoltà mentre raccoglieva affannosamente la frutta cadutale di mano, una volta che i loro sguardi si incontrarono la donna ebbe un sussulto
-ma lei è ferita signorina! la prego lasci che le dia una mano- la mano della signora le sfiorò il taglio sul volto procuratole dal frammento di vetro della lampada esplosa nell'appartamento di Kimblee, Midnight sorrise scostando il viso dal tocco leggero della donna
- no non si preoccupi è un graffio, piuttosto sa indicarmi la direzione giusta per arrivare qui?- chiese indicando la scritta quasi sbiadita sul foglietto  che aveva in mano, la bambina  si sporse sulle punte per potere leggere anche lei .
-Mamma ma è vicino a casa!- Midnight non potè che tirare un sospiro di sollievo a quelle parole che ponevano fine al suo girovagare per Central City
- Non è di central vero? Il suo accento non mi è familiare...ci segua pure signorina, è il minimo che possa fare per sdebitarmi, e lasci che le offra qualcosa di caldo a casa per rifocillarsi da questo tempo...- Midnight scrollò le spalle impotente di fronte a tanta disponibilità
- mi chiamo Gracia Hughes e lei è mia figlia Elicia- disse mentre si incamminava per il vicolo scavalcando il corpo dell'uomo ancora senza sensi tenendo per mano la figlia, Midnight le seguì senza perder tempo, forse quello era il suo primo incontro "normale" della giornata.


- Se trovi Marcoh, come avvertimento nel caso scappi dinuovo, scegli una città dalla mappa e cancella la sua esistenza- disse l'homunculus continutando indisturbato a guidare, un ghigno si dipinse sul volto di Kimblee, aveva capito subito che quel soldato era tutto fuorchè umano
-Quindi è stato merito tuo il mio rilascio,che lavoro crudele da svolgere, ne è passato di tempo da quando l'ho fatto l'ultima volta- esclamò ironico mentre poggiava una mano sullo stomaco, dopo pochi attimi  sulla sua lingua comparve una gemma rosso rubino
-Che divertente vorrai dire, pensi che questo possa bastare per ripetere il lavoro?- l'homunculus gli porse un'altra pietra questa volta di forma sferica, l'uomo la guardò con aria famelica
-Anche questa è stata fatta dagli ishivaliani?- chiese prendendola tra le dita
-No questa viene dai suoi vecchi assistenti- rispose sorridendo compiaciuto, l'uomo vestito di bianco scoppiò a ridere fragorosamente
- Allora Kimblee cosa decidi? la tua reputazione da alchimista scarlatto, da distruttuore di Ishibal, verrà intaccata se lasci il tuo lavoro in sospeso,e a tal proposito si dice che Marcoh si trovi proprio con un ishibaliano, un certo Scar...- lo sguardo dell'alchimista si accese di interesse
-certo non posso lasciare che questo avvenga- mormorò mentre stringeva nel pugno le due pietre filosofali...



   
 
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