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Autore: Kilaren    18/04/2012    1 recensioni
-C'è crisi!- ripeteva sempre Pessimismo che in ogni momento trovava una scusa per sottolineare di quanti sacrifici la vita richiedesse.
-La crisi è dove non batte il sole!- continuava ironico Sarcasmo, stufo delle continue lamentele del vecchio. Quel giorno si trovavano lì non per uccidere definitivamente Pessimismo, punire Sfacciato o ascoltare Saggio, ma per accogliere un nuovo membro.
Si chiamava Pazzo.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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....You know that your is the most beautiful smile I've ever seen?
 



Erano tutti radunati ad una tavola, un bottone lilla per la precisione. Un misero fiorellino si trovava esattamente al centro, come decorazione. 
-C'è crisi!- ripeteva sempre Pessimismo che in ogni momento trovava una scusa per sottolineare di quanti sacrifici la vita richiedesse.
-La crisi è dove non batte il sole!- continuava ironico Sarcasmo, stufo delle continue lamentele del vecchio; quel giorno si trovavano lì non per uccidere definitivamente Pessimismo, punire Sfacciato o ascoltare Saggio, ma per accogliere un nuovo membro. 
Si chiamava Pazzo. 
Timidezza aveva balbettato di aver sentito in giro che fosse un tipo fuori dal comune, Vanitoso confermò le voci udite dalla prima. Non si può affermare che si sentissero belle cose sul suo conto, già il nome era considerato Strano. Persino Infantile era ritenuto migliore del nuovo collega che avrebbe lavorato al loro fianco. 
Finché, dopo un po', una figura minuta dall'aria malinconica e allegra al contempo si fece avanti, sfoggiando un sorriso che nemmeno Felicità avrebbe potuto mostrare al mondo. 
Tristezza si soffermò a guardare gli occhi cupi e cristallini che differenziavano il nuovo arrivato dagli altri, ed esplose in una breve gioia interiore che si spense dopo poco dato che si ricordò di essere depresso, anche se aveva dimenticato il motivo per cui si deprimeva da anni. Pazzo gli assomigliava tantissimo, aveva una nota di angoscia impressa in quelle pupille che si andava a mescolare con un pizzico di peperoncino piccante. Tristezza sentì di ammirare quella piccola figura ingenua ed ebbe la voglia di donarle affetto, ma si dedicò a piangere un passato nel quale non aveva sbagliato. A sanare questa voglia d'amore con un abbraccio  fu Passione che da tempo non usciva dall'armadio nel quale era rinchiuso. Non usciva di lì da quando Amore era scomparso. 
Amore, che fine aveva fatto? Nessuno aveva più notizie di lui da secoli, ormai. Gelosia e Rabbia concordavano che fosse fuggito, ma non per essere libero, quelle erano cose per Passione stesso, era fuggito per cercare. 
Nessuno sapeva cosa. 
Ingenuità si era sempre chiesta perché questo Signor Amore fosse scomparso così, da un momento all'altro. Piccola, era così piccola che non lo conosceva. Piccola,Ingenuità era piccola e negli anni era rimasta chiusa in una scatolina per uscire ogni tanto. Ormai solo Rabbia e Tristezza lavoravano in quell'ufficio, tutti gli altri stavano a guardare attendendo un turno che mai sarebbe arrivato. Saggio cercava di evidenziare le teorie di Ottimismo, ma anche lui ormai aveva perso le speranze di risorgere dalle ceneri e donare un po' di sanità intellettuale a quel luogo cupo e deserto. Ed era per questo che fu chiamato Pazzo. 
Pazzo serviva. Pazzo serviva a tutti loro. Era la perfezione, l'apice. Sia allegro che scontento, è ciò che tutti loro della famiglia avevano sempre desiderato: essere perfetti. 
Vanitoso, per quanto fosse bello e intelligente, non era così, non era Pazzo. 
Quando vennero a sapere dell'arrivo del nuovo collega, rimasero con gli occhi spalancati per un'ora, tranne i più piccoli ovviamente. Piccoli. Era così raro vederli lavorare che erano rimasti piccoli. 
Prima non era così. Prima non avevano bisogno di Pazzo. Prima erano una famiglia felice, una grande, grandissima famiglia felice. Ma prima era prima. 
Era forse a causa di questo che Tristezza passava le notti in bianco a rimurginare? 
Cambiò tutto quel giorno. Il giorno che Pessimismo definì 'L'Apocalisse'. Quando Amore scappò, fuggì dalle responsabilità, da tutto e da tutti. Scomparendo nel nulla. 
Felicità credeva sulla teoria che Amore corse via poiché fu chiamato dal Cuore. 
Nessuno aveva mai visitato il Cuore, a parte Amore. Nemmeno Saggio, che controllava tutto prima di allora. Si narrava fosse un luogo magnifico, un autentico Paradiso. 
Felicità ricordava bene tutte le volte che Amore tornava nella sua stanzetta e afferrando dei fazzoletti cominciava a piangere mangiando gelato al cioccolato. E lo osservava incantato. Osservava le lacrime sgorgare come un fiume in piena dai suoi occhi troppo dolci e sensibili dipinti di un rosa corallo. Osservava le labbra sussurrare flebili gemiti di dolore. Osservava il naso storcersi in mille forme seguendo le espressioni ricche di angoscia che il viso del collega aveva impresse. 
Sensibilità tentava di consolarlo, come una sorella maggiore, ma non ci riusciva mai. Piangeva anche lei dopo un po'. Coraggio la definiva debole, ma che poteva mai farci? Era nata così, non poteva cambiare con un colpo di bacchetta magica. 
Felicità ricordava bene anche quello. Ricordava delle ramanzine di Coraggio e dei suoi incitamenti per raggiungere il massimo ed eccellere nel lavoro. Ora si girava e riusciva a vedere lo stesso Coraggio seduto su una sedia a mangiare ciambelle, lasciandosi nella più totale pigrizia borbottando ogni tanto frasi senza alcun senso logico come "La senape sulle ciambelle ci starebbe bene...o forse no?"
Era questa la causa per la quale Tristezza passava le notti in bianco a piangere con la testa sotto il cuscino? 
-I-Io sono Pazzo- balbettò la figura scrutando tutti con attenzione
-Io sono Saggio e sono il più anziano. Questa sarà la tua nuova famiglia, benvenuto..- 
-Pazzo! Perché ti chiamano così?!- Infantile interruppe il maggiore, ponendo una domanda al quanto idiota. "Cose tipiche di Infantile" pensarono in coro tutti. Rivolsero in gruppo lo sguardo verso la personcina tremante alla quale era stato posto quello sciocco quesito. 
-I-io- balbettò per poi continuare inarcando un sorriso ingenuo e sincero, uno di quei pochi che ancora si potevano ammirare -..Sono Pazzo perché sono innamorato. Piacere, sono Pazzo e prima ero conosciuto come Amore.-  concluse lasciando di stucco gli altri. 
Era questo il motivo per il quale Tristezza ansimava ogni sera tra le braccia di Speranza? 
Saggio riconobbe quel sorriso. Era il sorriso che non vedeva da tempo. Il sorriso sincero e armonioso, come benedetto da Dio, di Amore. Quella dolce e tenera espressione che portava sul volto ogni giorno, prima di andare a far visita a Cuore. 
E pure tutti credevano che si fosse trasferito definitivamente da Cuore.
Che fosse fuggito per sempre. 
Per sempre. 
Invece, era solo diventato Pazzo. 



 
-Ehy Amore, lo sai che il tuo è il più bel sorriso che abbia mai visto? Batte persino il mio!- esclamò ridendo Felicità. L'altro corrugò la fronte in un espressione d'imbarazzo e stupore. 
-G-grazie..- balbettò ritornando a sorridere, questa volta con le goti paonazze. 
-Amore, promettimi una cosa- disse Felicità guardando in alto
-U-Umh? Cosa?- domandò 
-Promettimi che se un giorno te ne andrai, ritornerai più felice di prima, sarai quasi..pazzo!.- rispose rivolgendogli un sorriso spensierato che nascondeva un senso di consapevolezza di un malinconico addio vicino
-Te lo prometto, Felicità. Ritornerò Pazzo e non verserò più lacrime per nessuno.- promise Amore abbracciando l'amico. 

 
Te lo prometto, ritornerò Pazzo e non verserò più lacrime per nessuno.
Per nessuno.
   
 
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