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Autore: IamHopeRyan    18/04/2012    3 recensioni
Il ragazzo dagli occhi marroni accanto a lei ricambiò il sorriso, ed iniziò a fare tiri, uno dopo l'altro finendo così la sigaretta, in totale silenzio.
Era mezzanotte e quella sera di Maggio, un'arietta fresca stava facendo compagnia ai due, tanto da far rabbrividire Rain.
- Ehi hai freddo?- Annuì leggermente. Liam si tolse la giacca e gliela porse.
- Grazie, ma non dovevi. Ora sarai tu ad avere freddo.- disse lei ridandogliela.
- Tienila Rain.-
- No. Abbracciami.- disse prima di rifugiarsi e cercare calore tra le braccia del ragazzo.
Questa storia è basata su fatti accaduti realmente, i nomi sono cambiati ed è per questo motivo che come protagonisti maschili ho deciso di utilizzare i One Direction! Buona lettura, spero vi piaccia. ♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La figlia perfetta la chiamavano. Era ricca, con buoni voti, tanti amici e tante cose materiali. Cosa le mancava? L'amore. Non quello di una ragazza verso un ragazzo, ma quello di un genitore verso un figlio.
La nostra storia inizia da qui: Rain aveva solo 15 anni quando durante il primo anno di liceo, la sua personalità cambiò radicalmente. 
Era sempre stata molto testarda, ma non tanto da disubbidire ai suoi.
Prima che quel fatidico periodo le sconvolse la vita, era una ragazza 'casa e Chiesa' - come si suol dire - ma ora di quello, ne rimaneva solo 'Casa e tragitto verso la Chiesa'.
Oltre al modo di rispondere, aveva anche cambiato il suo abbigliamento. Vestiva molto più sportiva, e non più sempre elegante come nel tempo passato. 
La madre possedeva un'azienda di moda internazionale, mentre il padre lavorava come vigilante della Aeronautica Militare. Il suo cambiamento era nato dal fatto di non avere dei genitori molto presenti in casa a causa del lavoro. Era sola, per questo si era creata una corazza da 'ragazza forte' per non mostrarsi debole agli occhi altrui. 
 
 
Quel giorno la ragazza, era nervosa. Tamburellava il piede sul marciapiede in attesa di vedere finalmente Antonio - l'autista a sua disposizione - svoltare l'angolo. Il sole cocente di quel giorno di fine Maggio le stava dando fortemente alla testa, così evitando di svenire, si sedette a terra e iniziò a fumare.
Dopo pochi minuti una Mercedes nera fece capolino nel parcheggio del liceo. 
- Finalmente! - disse nervosa entrando in macchina.- Oggi è stata una giornata dura e non vedo l'ora di tornare a casa, cambiarmi, e uscire. - disse poggiando un piede sul cruscotto.
- Rain metti giù i piedi.- disse il signore sulla sessantina.
La rimproverava sempre, ma l'aveva cresciuta e le voleva un gran bene.
- Faccio ciò che voglio.- disse bruscamente. 
Capì di essere stata un po' troppo maleducata, perciò si scusò: ''ok, mi dispiace di averti risposto male, ma..'' - sbuffò, stanca della situazione.
- Che problemi può avere una ragazzina di appena 16 anni?- disse l'uomo parcheggiando davanti a Villa Collins.
- Più di quanti tu ne possa immaginare.- disse scendendo dall'auto, e prendendo la borsa con i libri.
Si cambiò velocemente, indossando un paio di pantaloncini di jeans a vita alta, una maglietta bianca con la bandiera inglese e delle Vans ormai vecchie, ma che adorava. Borsa, occhiali da sole e via.
Arrivata davanti al bar si accorse che le sue amiche già l'aspettavano, e lei come sempre era in ritardo.
- Sei in ritardo.- la rimproverò Brooke, sorseggiando il suo frappè.
- Si lo so, scusate ma Antonio ha fatto tardi.- disse lei cercando di mandare via l'agitazione inutile di quel momento. - Allora, a cosa devo questa riunione di emergenza?- 
- Ci siamo riunite perchè lunedì abbiamo il diciottesimo di Niall e tutte quante noi abbiamo bisogno di un vestito per la festa.- disse Melanie entrando nella conversazione.
- Ragazze ma..- cercò di protestare la ragazza rossa con gli occhi chiari.
- Niente ma Rain. Tu ci vieni e basta.- disse Sam.
- Ma ci sarà anche Louis, e sinceramente a me non va proprio di vederlo, o parlargli e 'chiarire'- disse mimando le virgolette all'ultima parola.
Lei e Louis, erano stati insieme per un paio di mesi, poi il tutto era andato a rotoli perchè Rain aveva scoperto di essere stata tradita più volte. Insomma i due non si parlavano da più di un mese e mezzo ormai, e la ragazza non aveva voglia di farsi fregare, magari portandoselo a letto, ed essere illusa di nuovo.
Con il fratello, Liam aveva un bellissimo rapporto, e tra loro c'era stato anche un bacio a casa di Brooke una sera di Dicembre, ma nulla di più. Era carino. Occhi marroni, capelli scuri, fisico da paura. Era sempre stata attratta fisicamente da quel ragazzo, ma lo aveva nascosto persino alle sue amiche. 
Le tre ragazze non vollero sentire altre scuse, pagarono il conto e trascianarono Rain in giro per negozi, in cerca del vestito da indossare. 
Due ore dopo, si trovavano nel centro commerciale, sedute su una panchina con mille pacchetti tra le mani contenenti scarpe e vestiti di tutti i generi. 
Il caldo di quella giornata si faceva sentire, perciò decisero di andare a prendere un gelato. 
Appena entrate nella gelateria, lo sguardo della rossa si posò immediatamente su Louis.
- Benissimo! - disse con ironia.- Abbiamo compagnia! - continuò recandosi al bancone per ordinare. 
- Ciao Rain! - la ragazza si voltò e capì che era stato Liam a salutarla. Lei lo abbracciò e senza degnare di uno sguardo il ragazzo accanto, finì di consumare il suo gelato. 
 
Lunedi. Casa Parker (Brooke).
 
17.47
Un rumore fastidioso, riportò Rain alla realtà: era il suo cellulare, che vibrava. 
Brooke le sfilò via il telefono dalle mani e lesse il messaggio ad alta voce:
 
Liam: ehi, ti va se passo a prenderti prima della festa e facciamo una passeggiata? :) -
 
- Uhuh, Tomlinson colpisce ancora eh? E del fratellino? Ne vogliamo parlare?- disse la bionda sedendosi sul letto. 
- Brooke, finiscila. Lo sai che tra me e Louis non c'è più niente. E comunque dammi il cellulare che devo rispondere.- 
 
Rain: va bene Liam, ci vediamo alle otto? :) -
Liam: certamente! Passo a prenderti da sotto casa, a dopo. Un bacio! -
Rain: sono a casa di Brooke, a dopo! - 
 
20.00
Puntuale come un orologio svizzero, il campanello suonò. 
La ragazza si precipitò alla porta, fece un respiro profondo ed aprì.
Non appena gli occhi di lui incrociarono i suoi, capì di aver trovato il paradiso. 
Gli sorrise sicura, gli baciò una guancia e disse: ''ciao Liam''- 
Il ragazzo ricambiò quel gesto, e disse: ''ciao, sei bellissima.''-
- Anche tu lo sei.- disse con un filo di imbarazzo.
- Andiamo? - disse porgendole il braccio.
- Certo - accettò lei volentieri. 


MIO SPAZIO! 
Eccomi tornata con questa nuova storia! E' da un po' di tempo che volevo iniziare a scrivere ciò che accade nella mia vita. 
Come ho detto nella conversazione, i fatti sono realmente accaduti, ma a volte aggiungerò o toglierò particolari! Spero vi piaccia! 
Buona lettura! 

-Hope.
  
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