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Autore: Panda_Tartarugosa    18/04/2012    2 recensioni
Fino a quel giorno, non sapevo, davvero, cosa volesse dire avere un amico, ne tanto meno cosa significasse avere la passione della lettura e le emozioni che un libro, con le sue fantastiche parole, può trasmettere
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giugno: estate 2011, avevo 14 anni e tanta voglia di vivere, frequentando la terza media, come compito estivo, mi era stato segnato un libro da leggere a scelta, obbligata da mia madre mi recai svogliata nella biblioteca comunale, non era molto grande, ma abbastanza fornita e frequentata. 
Girovagando tra gli scaffali venni attratta da alcuni libri di genere fantasy, considerato il fatto che la lettura non era la mia passione, pensai che fosse perfetto come libro: legero, facile e travolgente.
Quel giorno la biblioteca era piena, vidi un ragazzo seduto da solo e gli chiesi se potevo sedermi accanto a lui, ci presentammo, ma poi finì lì; lessi 40 pagine tutte d'un fiato, non volevo smettere, ma arrivò l'orario di chiusura e me ne dovetti andare.
Ritornando a casa, ripensai a quel ragazzo, mi disse che si chiamava Geremia, aveva 16 anni e frequentava il liceo classico affianco la mia scuola, non lo avevo mai visto in giro, eppure conoscevo la maggior parte dei ragazzi dell'istituto.
Tornata a casa mangiai, guardai un po' di tv e mi addormentai pensando a Geremia, mi aveva colpito molto, era un bel ragazzo: alto, magro, capelli scuri e occhi chiari: verdi, con delle sfumature di grigio; chissà se l'avrei incontrato altre volte.
L'indomani mattina ricordo che mi alzai presto, non l'ho dimenticato perchè non era mai successo prima: di solito mi svegliavo tardi, ma quella mattina fu diverso: andai in biblioteca.
Lo vidi. Mi sorrise e mi fece segno di sedermi accanto a lui. 

A quell'ora la biblioteca era vuota, c'eravamo solo io, lui e la dipendente comunale che pensava a limarsi le unghie. 
Io e Geremia iniziammo a parlare per ore, mi disse che aveva letto il libro che avevo deciso di analizzare e che era il suo preferito, mi disse ancora che il fantasy era il suo genere, che, se volevo, potevo chiedere consiglio a lui e, se mi andava, potevamo uscire insieme ogni tanto.
Parlammo.
Parlammo fino a quando le nostre parole non furono interrotte dal fastidioso rumore che fa il cellulare in tasca, quando vibra. Ovviamente era mia madre che mi diceva di tornare a casa.
Dispiaciuta, lo dissi a Geremia che si offrì di accompagnarmi dato che abitava dalle mie parti, non lo sapevo, perchè come a scuola, non lo vedevo mai.
Arrivati a destinazione, lui mi stampò due baci sulla guancia a mo' di saluto e se ne andò.
Mia madre volle sapere di lui, poi mi disse che, con la sua famiglia, si erano trasferiti da poco e che il padre era proprietario della libreria in fondo alla strada.
Verso le sei del pomeriggio, stavo oziando sul mio letto ascoltando musica, sentii qualcuno bussare ma non ci feci caso fino a quando non mi si piantò d'avanti lui, ebbi un sussulto e scoppiammo a ridere, gli feci spazioe e si sedette sul letto, accanto a me, disse che era venuto a portarmi dei libri e per chiedermi se volevamo andare a fare un giro al parco, chiesi il permesso, che ovviamente fu accordato, ed entusiasta mi preparai e uscimmo.
Rimanemmo in giro fino alle 10 di sera, mangiammo un gelato e, parlando, notai che avevamo molte cose in comune,
Tornando a casa ci scambiammo i numeri di telefono e messaggiammo fino a notte fonda.
Nei giorni seguenti andai spesso a casa sua, e lui venne spesso a casa mia, passavamo la maggior parte del tempo a leggere, alcune volte senza dire parola, iniziai ad affezionarmi a lui, fino a quel momento non avevo mai avuto un migliore amico a causa del mio carattere poco aperto e molto suscettibile, ma sapevo che di lui potevo fidarmi.
Grazie a lui mi appassionai alla lettura, capii che ogni libro, pur non parlando, ha sempre qualcosa da raccontare, mi resi conto di come la prorpia vita può mutare grazie a poche pagine stampate e rilegate in una copertina.
Passai un estate indimenticabile grazie a Geremia, diventai una cliente abiutale della libreria di suo padre e lo sono tutt'ora
  
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