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Autore: almost_vale    18/04/2012    0 recensioni
Chissà cos’avrebbero pensato i suoi genitori, gente all’antica, che odiavano le novità ed erano gelosissimi della loro unica figlia, così bella, fragile e vulnerabile.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano anni che non sorrideva in quel modo. Si mise a ridere di gran gusto, mentre guardava quello schermo di facebook, rise ancora di più e poi sentì un tuffo al cuore, un’emozione profonda, che da tempo non provava, si era finalmente innamorata e questa volta, forse, sarebbe stata ricambiata. Un messaggio su facebook era bastato a cambiarle radicalmente la giornata, che, fino a quel momento, era stata grigia, monotona, normale e senza vita. Era contenta perché finalmente quel briciolo di fortuna che aveva tanto aspettato finalmente si era presentato alla sua porta, non sarebbe stata più sola, quel messaggio diceva tutto, quel messaggio era la prova che sì, il suo amore era ricambiato. Era la prova che tutto quel tempo speso dietro a quella persona non era stato vano. Quanto aveva sofferto! Quante volte la notte si era addormentata pensando a come fare, a come raggiungere il suo obiettivo, quante altre volte si era imposta di dimenticare e basta, e quante altre volte aveva capito che non sarebbe stato possibile, era troppo innamorata, non avrebbe mai dimenticato. All’inizio non era neanche sicura di ciò che stesse per fare, era rischioso, molto rischioso, per una come lei, che era sempre stata una ragazza in gamba, ma timida, educata e silenziosa. Ma al cuor non si comanda e anche lei fu colpita dalla freccia, e si era innamorata di una persona che mai e poi mai avrebbe immaginato. Chissà cos’avrebbero pensato i suoi genitori, gente all’antica, che odiavano le novità ed erano gelosissimi della loro unica figlia, così bella, fragile e vulnerabile. Perché loro avevano solo in mente una cosa per lei: un’educazione coi fiocchi, nella scuola più prestigiosa (a parer loro) di Milano, una scuola seria, in cui si insegnava la vera disciplina. Non era ancora tempo di pensare agli uomini, e se proprio avesse dovuto avere qualcuno che fosse stato della sua scuola! Ma lei si sentiva infelice in quell’ambiente, così chiuso, che non le dava niente, perché non era interessata alle feste in lungo, né alle serate in discoteca, non le interessava il motorino, non le interessava fare shopping, lei era esattamente il prodotto della sua famiglia, seria, rigida che rispettava e onorava le regole. Ma quella scuola era tutt’altro che questo, era sì frequentata dall’alta borghesia / aristocrazia milanese, ma non imponeva quelle regole che a casa venivano rispettate. Quella, era solo una scuola e lei non voleva passarci un minuto di più del dovuto. Andava bene a scuola e il resto non contava. Portava a termine il suo dovere e stop. Accadde una sera, era uscita con le sue amiche, erano andate ad una festa, e lì, incontrò il suo amore. “Ma no, no, non è possibile! sono fuori di testa a pensare a qualcosa del genere!” iniziò a pensare il giorno dopo “Pensavo di essere normale, non di essere una così” i suoi pensieri le si accumulavano nella testa, non poteva fare niente, cercò di non pensarci ma fu impossibile. Passò qualche settimana e lei non aveva ancora dimenticato quell’incontro, quel bacio, così inaspettato, quanto ne avrebbe desiderato un altro, solo uno! Ma non sarebbe mai accaduto, aveva baciato una persona che non l’avrebbe più degnata di uno sguardo, lei, che era piatta come una tavola, così diritta e impostata, lei, era l’antisesso e basta. Una sera si rincontrarono, ci fu qualche scambio di parole, si baciarono di nuovo. Iniziarono a vedersi, di nascosto, perché i suoi genitori non sapessero che frequentava qualcuno e poi una sera, così per gioco, inviò quella mail, non si aspettava una risposta, però doveva inviarla. “voglio stare con te” c’era scritto questo e basta, la risposta del suo amore fu immediata “anch’io” Cominciarono a chattare e decisero che lei ne avrebbe parlato con i suoi genitori, aveva paura, ma, non poteva più mantenere il segreto e poi aveva dalla sua parte quella persona, che non l’avrebbe lasciata sola. Passò un mese, ne passò un altro, poi decise che era arrivato il momento di dire a mamma e papà del suo fidanzamento. I genitori erano entusiasti, lei non si aspettava quella reazione, la mamma incuriosita chiese “come si chiama?” e lei rispose “Giulia”.
  
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