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Autore: Jane The Angel    13/11/2006    6 recensioni
Una shot scritta di getto dopo una cosa successa a scuola...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo volo

Hermione e Ron sedettero tra due merletti della torre di Astronomia e guardarono tristemente verso il basso. L’enorme cortile della scuola si stagliava sotto di loro, le differenze tra le persone da lassù erano annullate, chi era triste, chi era felice, chi fingeva di essere una delle due cose mentre invece era l’altra, da lassù tutto questo non si vedeva. Solo una massa di persone, compatte ma distinte, che si muovevano per loro come la coreografia di una triste canzone di morte.

Voldemort era stato sconfitto da una settimana, ma nei loro cuori non c’era la gioia che avrebbero immaginato. Una sola domanda straziava i loro cuori: a cosa aveva pensato Harry in quel momento? Quando, trovandosi solo su quella stessa torre su cui ora loro sedevano con gli occhi colmi di lacrime amare, aveva deciso di fare un passo di troppo, cadendo nel vuoto per l’ultimo volo della sua vita?

Forse nella mente di Harry avevano preso vita tutte quelle persone che Voldemort aveva ucciso: i suoi genitori, Sirius, Silente, Hagrid... e tutto perchè Voldemort voleva uccidere lui. Il peso delle loro morti era troppo grande per le spalle di Harry?

Forse, invece, l’articolo uscito la mattina precedente sulla Gazzetta aveva fatto capolino tra i suoi pensieri: i Mangiamorte avevano ucciso cinque persone in un solo colpo. Un nuovo Signore Oscuro stava sorgendo. La lotta che avevano condotto per sette lunghi anni non aveva portato da nessuna parte, se non all’inizio di una nuova guerra. Come doveva essersi sentito Harry sapendo che le morti delle persone a lui care non erano servite a nulla, che tutto sarebbe ricominciato di nuovo?

Potevano figurarselo benissimo, schiacciato contro il muro delle sue paure, dei suoi dubbi, camminare come un fantasma fino alla torre, lasciare il mantello dell’invisibilità in un angolo, salire su uno dei merletti.

Quali erano stati i suoi pensieri, durante la caduta? Di certo non si era pentito della sua scelta, un semplice movimento della bacchetta avrebbe potuto salvarlo.

Ma come aveva potuto non capire? Non comprendere che così non avrebbe risolto i suoi problemi, che li avrebbe solo lasciati lì, irrisolti, ad attenderlo dove la sua anima avrebbe riposato per l’eternità?

Quella di Harry era stata una vita da incubo, e molti avrebbero detto che alla fine non avrebbe più sopportato la parte del ragazzo coraggioso, che avrebbe fatto la fine del ragazzino spaventato e fragile, così fragile da non capire più, all’improvviso, quanto sia importante continuare a vivere la propria vita. Così fragile che avrebbe smesso di lottare come aveva sempre fatto. Così fragile che li avrebbe lasciati soli, ad affrontare una morte in più di quelle che già erano costretti a sopportare.

Ho compiuto il mio dovere, aveva scritto su una pergamena lasciata sul comodino del letto di Ron Non posso sopportare altro.

__________Nota di Herm90

Dopo aver letto la lettera anonima trovata nella mia scuola, e dopo aver affrontato una lunga discussione collettiva sull'argomento, avevo bisogno di un modo per esprimere quello che mi è rimasto... non credo di esserci riuscita in pieno, ma voglio comunque pubblicare questa ficcy...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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