mi sono appena accorta che nn si leggono i dialoghi. xciò ho modificato la ff!
mi scuso per il disguido!
spero ke vi piaccia e ke ora sia comprensibile!
vi prego di recensire xkè tengo a con oscere il vostro parere!!
I°
Quel giorno, un lontano giorno
di un remoto novembre, o forse ottobre? Non conta… Quel che conta è che quel
giorno lei si era svegliata come tutte le mattine… La sveglia suonava, la mamma
la chiamava con la sua voce impastata di sonno, il gallo cantava con la voce
roca un canto che mai più le sarebbe sembrato uguale… Lei, che infondo non ci
aveva mai fatto caso a quel roco canto, ora però le sembrava diverso… Le
sembrava che significasse qualcosa… Ma non sapeva
cosa…
In ogni caso si alzò dal letto
e si chiuse in bagno dove riusciva a pensare… Dove il panna delle mattonelle le
conciliava i suoi pensieri di quindicenne… Pensava alla sua vita… Una vita vuota
fatta di cose che lei viveva ma che non comprendeva… Cose più grandi di lei… Ma
questo ancora non lo capiva… Non capiva che lei non era fatta per quella vita
pericolosa e senza amicizie vere. Aveva un’amica, Marika, a lei sembrava la
persona migliore del mondo ma in realtà aveva anche lei i suoi mille difetti… E
lei non capiva neanche questo, ma presto le cose sarebbero
cambiate.
Indossò i soliti pantaloni
verdi militari enormi, più grandi di almeno tre taglie, e la maglietta che
preferiva, un’enorme maglietta azzurra della Nike, un regalo di suo fratello.
Non le importava che fuori facesse un freddo tremendo, lei faceva quello che
sostanzialmente voleva… O le sembrava di farlo…
Uscì da casa velocemente, senza
salutare nessuno, come succedeva ormai da tanto tempo. Affrontò come al solito
il vento gelido che le aggrediva il viso, un viso di una bambina un pò cresciuta
che dice di sapere tutto del mondo ma che in realtà doveva ancora scoprire
tutto.
Arrivando a scuola, una scuola
che non faceva per lei, che lei non aveva scelto ma che le era stata imposta, le
sue compagne di classe, con le quali non parlava mai se non per passare loro i
compiti, le dissero che alle ultime due ore nell’aula magna della scuola ci
sarebbe stata un’assemblea durante la quale i rappresentanti delle liste
dovevano presentare i loro programmi per convincere gli studenti a votarli, come
se non si sapeva che alla fine avrebbe vinto il più figo e non il più
intelligente…
Era felice per questa notizia.
Poteva saltare le ultime due ore e nel frattempo avrebbe ascoltato il walkman
con la cassetta di EminEm…
In quei giorni stava
consolidando la sua amicizia con due sue compagne di classe, Paola e
Rossella. Dal primo giorno di scuola aveva pensato che queste due ragazze le
stavano proprio antipatiche… Troppo snob diceva… Ora invece capiva che le aveva
giudicate male e che con lei si comportavano bene tutto
sommato…
Entrò a scuola e proseguì la
sua giornata fino alle 11:05 l’ora in cui suonava l’intervallo e lei ne
approfittava sempre per ascoltare il rapper bianco di Detroit… Scesero nell’aula
magna e lì c’era il pienone… Lei si mise in un angolo, nascosta, e con Paola
cominciò ad ascoltare EminEm. Ad un tratto si avvicinano a loro Stefano, il loro
unico compagno di classe con attributi maschili, e un brutto ceffo, dall’aspetto
quasi grottesco, e diedero loro il solito volantino propagandistico dicendo:
-Mi raccomando votate per
questa lista!-
Lei diede un’occhiata veloce al foglio
bianco e poiché aveva le idee molto chiare su chi votare pronunciò delle parole
fatali:
-Proprio per questi quattro
poveracci voto io!-
La risposta fu immediata: -Ah si?! Questa
la pagherai cara!-
e lei: -Proprio di voi ho paura
io!-
Forse avrebbe fatto meglio a stare zitta. Da quelle frasi dipese il resto della sua vita.
grazie a chi leggerà e grazie a chi recensirà
This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor