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Autore: Zoa    13/11/2006    2 recensioni
una frase...un piccolo gesto a volte possono cambiarti la vita...
Genere: Romantico, Malinconico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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mi sono appena accorta che nn si leggono i dialoghi. xciò ho modificato la ff!

mi scuso per il disguido!

spero ke vi piaccia e ke ora sia comprensibile!

vi prego di recensire xkè tengo a con oscere il vostro parere!!

 

Quel giorno, un lontano giorno di un remoto novembre, o forse ottobre? Non conta… Quel che conta è che quel giorno lei si era svegliata come tutte le mattine… La sveglia suonava, la mamma la chiamava con la sua voce impastata di sonno, il gallo cantava con la voce roca un canto che mai più le sarebbe sembrato uguale… Lei, che infondo non ci aveva mai fatto caso a quel roco canto, ora però le sembrava diverso… Le sembrava che significasse qualcosa… Ma non sapeva cosa…

In ogni caso si alzò dal letto e si chiuse in bagno dove riusciva a pensare… Dove il panna delle mattonelle le conciliava i suoi pensieri di quindicenne… Pensava alla sua vita… Una vita vuota fatta di cose che lei viveva ma che non comprendeva… Cose più grandi di lei… Ma questo ancora non lo capiva… Non capiva che lei non era fatta per quella vita pericolosa e senza amicizie vere. Aveva un’amica, Marika, a lei sembrava la persona migliore del mondo ma in realtà aveva anche lei i suoi mille difetti… E lei non capiva neanche questo, ma presto le cose sarebbero cambiate.

Indossò i soliti pantaloni verdi militari enormi, più grandi di almeno tre taglie, e la maglietta che preferiva, un’enorme maglietta azzurra della Nike, un regalo di suo fratello. Non le importava che fuori facesse un freddo tremendo, lei faceva quello che sostanzialmente voleva… O le sembrava di farlo…

Uscì da casa velocemente, senza salutare nessuno, come succedeva ormai da tanto tempo. Affrontò come al solito il vento gelido che le aggrediva il viso, un viso di una bambina un pò cresciuta che dice di sapere tutto del mondo ma che in realtà doveva ancora scoprire tutto.

Arrivando a scuola, una scuola che non faceva per lei, che lei non aveva scelto ma che le era stata imposta, le sue compagne di classe, con le quali non parlava mai se non per passare loro i compiti, le dissero che alle ultime due ore nell’aula magna della scuola ci sarebbe stata un’assemblea durante la quale i rappresentanti delle liste dovevano presentare i loro programmi per convincere gli studenti a votarli, come se non si sapeva che alla fine avrebbe vinto il più figo e non il più intelligente…

Era felice per questa notizia. Poteva saltare le ultime due ore e nel frattempo avrebbe ascoltato il walkman con la cassetta di EminEm…

In quei giorni stava consolidando la sua amicizia con due sue compagne di classe, Paola e Rossella. Dal primo giorno di scuola aveva pensato che queste due ragazze le stavano proprio antipatiche… Troppo snob diceva… Ora invece capiva che le aveva giudicate male e che con lei si comportavano bene tutto sommato…

Entrò a scuola e proseguì la sua giornata fino alle 11:05 l’ora in cui suonava l’intervallo e lei ne approfittava sempre per ascoltare il rapper bianco di Detroit… Scesero nell’aula magna e lì c’era il pienone… Lei si mise in un angolo, nascosta, e con Paola cominciò ad ascoltare EminEm. Ad un tratto si avvicinano a loro Stefano, il loro unico compagno di classe con attributi maschili, e un brutto ceffo, dall’aspetto quasi grottesco, e diedero loro il solito volantino propagandistico dicendo:

-Mi raccomando votate per questa lista!-

 Lei diede un’occhiata veloce al foglio bianco e poiché aveva le idee molto chiare su chi votare pronunciò delle parole fatali:

-Proprio per questi quattro poveracci voto io!-

 La risposta fu immediata: -Ah si?! Questa la pagherai cara!-

e lei: -Proprio di voi ho paura io!-

Forse avrebbe fatto meglio a stare zitta. Da quelle frasi dipese il resto della sua vita.

 

 

 

 

 

grazie a chi leggerà e grazie a chi recensirà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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