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Autore: Aimondev    19/04/2012    1 recensioni
Esami di maturità 2010
E' sorto il bisogno morale di diffondere la notizia, di ciò che accadde durante quelle due fatidiche settimane di Giugno 2010 durante le quali degli uomini liberi si sono opposti ad un tiranno
Possano queste righe tremolanti scritte da un vecchio ormai stanco dare ausilio a tutti coloro che dovranno affrontare GLI ESAMI.
E' necessario servirsi dei link sovrastanti per creare il giusto sottofondo.
[all characters and events in this story- even those based on reale people-are entirely fictional]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo antico manoscritto è stato stilato eoni orsono, in un tempo immemorabile. Le memorie dei protagonisti sono ormai andate perdute, ma è bene che il lettore medio sappia che è per loro volontà che l'antico grido di battaglia venisse udito.
Chi  ha avuto abbastanza tempra da reggere la totale irriverenza verso il mondo ontologico e metafisico, la società, gli uomini e gli dei scatenatasi nel primo capitolo può ora sottoporsi alla prova del secondo.  Neppure l'autore stesso di questo testo riesce a capacitarsi delle aberrazioni concepite in quel periodo oscuro, pervaso com'era dallo Demonio personificato.



Ci crogiolavamo di uno statico ozio nelle nostre case quando la prima minatoria notizia si trovò ad attenderci nella casella dei messaggi di facebook; uno dei tanti schiavi del sistema divulgò una missiva di pre-ammonimento che minacciava la nostra incolumità

“Se la vita delle vostre medie vale più della vostra totale disfatta, prestatemi bene orecchio:

 

Prima che voi parliate sappiate che ogni domanda, finanche una richiesta di catabolismo deve essere proferita con sommo ossequio. Si richiede ivi puntualità assoluta, e si esige la mappa concettuale.
Un avvertimento: non tentate di emulare nulla poiché sarete eliminati in diretta.
La presidentessa o Capo Supremo analizza e perquisisce tutto ciò su cui il suo sguardo si posa: vocabolari, fogli, calzini, giacche….le sue ciavatte sono tanto deflagranti da far tremare gli animi al suo passaggio….Tutto quello che lei richiede è una semplice offerta di -preparazione e creanza-…un segno della nostra sottomissione al suo volere.”

sottomissione…. Questo poteva essere un problema; si mormorava che molti della I avessero già dimostrato una certa contumacia….e se quei filosofi, se quegli effeminati avevano trovato tanto ardore ovviamente la C aveva una reputazione da difendere!...

Nessuno di noi avrebbe accettato tale imposizione da qualcuno che portava le regole di una commissione maledetta sin sulle soglie delle nostre sacre bacheche, qualcuno che insultava la nostra classe, qualcuno che ci minacciava di umiliazione e bocciatura…
scegliemmo bene la nostra risposta a cotanta arroganza, e, per il giorno seguente, occultammo le nostre armi dove nessuno, neppure i professori, avrebbero potuto reperirle.


Prima del grande momento, iniziò la fase scaramantica; il superstizioso Eugenio, assieme al simbionte Gianluca e molti suoi accoliti, decise di effettuare un’antica pratica aborigena Zulù, peculiarità della nativa terra che si configurava in un arazionale lancio di sale lungo il percorso.

Il rituale ebbe l’effetto sperato!... Il dio Elio chiamò a sé un arroventato sole sorto dall’oscurità, e flagellò le teste dei nostri aguzzini con una torrida caldana ottenebrandone il campo visivo e limitandone la lucidità mentale! Magnifico!...
Guardiamo quei bastardi senza madre, patire per le loro stesse imperizie.
Solo uno tra noi conservò il suo spartano riservo…solo uno…solo l’incontentabile Eugenio.

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E finalmente giunse il grande giorno, colazione frugale, Jeans lunghi, divisa abbigliata … dalle abitazioni fluivano le schiere di studenti, decimate da una crudele preselezione.

Marciamo…per le nostre medie, per la nostra libertà…marciamo.
E finalmente ci incontrammo di nuovo tutti assieme, davanti al maledetto edificio che per 5 anni aveva tormentato la nostra anima.
Alcuni ripassavano i propri appunti, altri ripetevano il proprio sapere; in quel momento una seconda schiera si unì alla C…uno di loro ebbe il fervore di rivolgerci verbo senza consenso

“Paolo!?” domandò “tu vorresti affrontare gli esami con questo pugno di deficienti?…credevo che almeno la C avrebbe eguagliato la nostra preparazione….”

“non è cosi!” commentò il Paolo, poi si rivolse verso uno di loro
“….Tu, dimmi….. il secondo teorema di Delhospital?”
“Cosa?”
“e tu? Commentami la montagna di Cezanne esplicitando il suo grande merito nei movimenti artistici posteriori”
“Cezanne?!”
"e tu… chi era Saba?”
“un Ermetista?”

"un Ermetista…..” ripeté ironico
“RAGAZZI!!! CHI ERA SABA?!!”
“AUUU, AUUU AUUU”

“ma…non è una rispost-”
“visto caro amico!?.. siamo molto più preparati di te”

L’atmosfera si fece più palpabile, nauseabonda, stomachevole…e non era l’ansia

….dalle tenebre comparve un silenzioso, pallido figuro con vaghi tratti da rettile, che, con sguardo remissivo e docile, puntò lo schieramento: la testa ed il collo formavano un angolo di 90 gradi con le spalle mentre la somma interna degli angoli che formava il suo sopracciglio era 240.
la sua sacca era tracotante ed imbottita di Treccani e Garzanti tanto che mai occhio umano avrebbe creduto di poter scorgere tutti assieme.


“AO” tuonò incombente
“ragazzi, lasciatemi conseguire gli esami assieme alla vostra compatta unità…mia madre mi ha preparato in ogni materia, sono in grado di rispondere ad ogni tipo di quesito, so a memoria tutti gli autori di tutte le materie....saprò meritare la stima di mio nonno servendo VOI durante quest’ultima sfida!”

“uhm…da ciò che dici sembri un ottimo esaminando… ma, prova a passarmi un bigliettino”
“che…che cosa?” rispose confuso l’untuoso ranocchio.
“adesso, allungami un bigliettino più che puoi”
la monade strappò lentamente un pezzo di carta e si sforzò più che poté per alzare il braccio ma pareva non essere in grado di riuscirvi
“UUUUUUUH…..non…non….UHHHHHH”

“tua madre avrebbe dovuto insegnarti come agisce la nostra FALANGE”
“Uuuuh….non riesco…non riesco”
“noi durante i compiti agiamo come un’ unica, singola inafferrabile unità…Questa è l’origine dei nostri 7! Ognuno di noi, passa un bigliettino all’uomo alle sue spalle, coprendolo dalla coscia al collo! un solo punto debole…e la fila VA IN PEZZI……. Sono spiacente amico mio…ma non tutti siamo fatti per copiare, se vuoi essere d’aiuto ad una nostra vittoria…distrai i professori, fai loro delle domande, fai il tifo per noi….ma per quanto riguarda il passare bigliettini non possiamo far uso di te”

Gli squilli delle campanelle li ridestarono, e i maturandi si rimisero in marcia verso Nord , mentre il
ciclopico fagiolo rimase solo assieme al suo avvilimento
“MADRE! VI SBAGLIAVATE!!!”
  
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