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Autore: Invader_from_Hell    27/04/2004    4 recensioni
Quando le loro teste saranno dimora del cielo, quando la fissione dei loro pensieri sarà critica, quando il sangue curerà le zanzare e gli oleandri canteranno... allora sapremo di dover volare.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando le loro teste

Quando le loro teste

 

Quando le loro teste saranno sollevate verso il cielo in una serata estiva che a loro sembrerà definitivamente insopportabile e piena di zanzare, allora io inizierò a volare sopra le loro teste, sperando di scorgerti mentre ti nascondi sotto un tavolo, mentre giochi con le gambe dei presenti, pregando di non essere preso a calci dal primo che si stuferà del tuo gioco infantile.

Cercherò di osservare la tua testa che saltuariamente emergerà dalla tovaglia bruciando l’erba di curiosità e leggerezza, l’irrecuperabile sensazione dell’estate che raggiunge il suo culmine in serate fresche e umide di dolce infanzia.

 

Sarà allora che capirò di non poter scendere a patti con la vita e con gli anni che stiamo bevendo in un concentrato dal sapore conosciuto, ma non immediatamente riconoscibile. Quando le loro teste saranno sollevate in esaurimento di parole, quando guarderanno il cielo per scoprire che, in fondo, è più lontano di quanto avessero pensato, io mi alzerò nel volo più maestoso e profumato, quello che mi permetterà di vederti mentre ti nascondi terrorizzato in un cespuglio. La tua paura di bambino ti modellerà il volto in un armonioso insieme di freschezza e morte precoce che non implica sangue. Tristezza delusa e tradita da un cespuglio senza spine, solo fiori e tante fragranze.

 

Quando le loro teste saranno lontane miglia e miglia dai loro cuori, perse nell’inutile misurazione di questo incolmabile divario, allora sarà il mio momento di volare. Se lo farò, se ci riuscirò, sarà solamente perché avrò pregustato l’idea di vederti che tenti di alzarti dalla tavola senza farti vedere, perché in tv c’è il tuo programma preferito, o semplicemente per salire in camera tua e giocare col nuovo gioco che ti hanno comprato, quello che ancora non sai usare e che vuoi approfondire. Vedrò quel sorriso gentile e timido tingersi delle mille vergogne della furbizia, di quel ricevere che non segue né precede l’atto del dare. Passerò sopra le loro teste e ti osserverò dalla finestra. Non mi sorprenderà quella succulenta lacrima che solcherà la tua innocenza, strappata e ferita dal più gentile dei nonni.

 

Quando le loro teste saranno immerse in un mare che sta in equilibrio tra la terra e il cielo, un mare tempestato di cumuli bianchi e di fulmini asciutti, imperlato delle loro più stanche conclusioni, mi renderò conto che non potrò far altro che volare. E morirò in caduta, per virare all’ultimo e riprendere quota, senza occhi e senza orecchi, con tutti i miei ogni che stentano a realizzarsi in una fatidica notte d’estate. Sarà appunto allora che ti vedrò mentre mostri a tua madre l’ultimo disegno che hai fatto a scuola, e lei ti chiederà come mai tu non l’abbia colorato ancora. E tu le risponderai sorridendo che quel disegno ha già tutti i colori del mondo. Le dirai che il rosso prevale. Non so se ti crederà, ma sono certo che ti dirà che sei cresciuto e che presto vedrai il mare.

Sorriderò, come per imitarti, come per essere attratto nel tuo candore ancora gocciolante di nascita.

 

Quando le loro teste saranno appese a quegli alberi che adesso ti urlano frasi che non credi di capire, quando gronderanno sangue e parole che pensavano di aver già pronunciato.. beh, allora non esiterò un solo momento a volare. Non sarà difficile, conoscerò già i movimenti, li avrò sognati in una notte d’estate profumata di oleandri, di cene in giardino, di bambini che si nascondono tra i fiori e di candele esotiche. Le coperte saranno umide del mio sudore, e non sarà l’indegno sudore con cui ho macchiato tutte le mie camicie bianche. Sarà fresco e profumerà di pulito, di rose, ulivi, mare e oleandri. Dei fiori più leggeri, delle acque più salate. Brucerà l’erba mentre tu mi vedrai sopra le loro teste. Sorriderai e pulirai un rivolo di sangue che orna la bocca di qualcuno che non riconoscerai.

 

Quando la notte d’estate sarà terminata, quando cioè udiremo un’alba fredda e senza zanzare, quando i nostri corpi danzeranno per la bellezza di farlo e non per eludere il Mietitore, sarà esattamente il momento del nostro nuovo decollo, un passo leggero e misurato

 

E poi gli oleandri.

  
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