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Autore: _Pandora_    19/04/2012    7 recensioni
"Sto seduta su una sedia dell’ospedale, il cuore batte forte nel petto; i gomiti appoggiati sulle ginocchia, le mani unite in segno di preghiera.
Insieme a me ci sono tutti i membri della nazionale Americana più il loro Allenatore, e anche tutti i giocatori della Inazuma Japan.
Aspettiamo, tutti con il fiato sospeso, che la luce rossa sulla porta della sala operatoria si spenga.
Aspettiamo, senza dire neppure una parola, che un medico esca da quella porta e ci comunichi com’è andata l’operazione."

 
La mia prima IchiAki, che bello ^^
Buona lettura ;)
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Chi l'avrebbe detto che sarebbe finita così?


50 %.
50 % di probabilità.
50 % di probabilità di vita.
50 % di probabilità di morte.
Sto seduta su una sedia dell’ospedale, il cuore batte forte nel petto; i gomiti appoggiati sulle ginocchia, le mani unite in segno di preghiera.
Insieme a me ci sono tutti i membri della nazionale Americana più il loro Allenatore, e anche tutti i giocatori della Inazuma Japan.
Aspettiamo, tutti con il fiato sospeso, che la luce rossa sulla porta della sala operatoria si spenga.
Aspettiamo, senza dire neppure una parola, che un medico esca da quella porta e ci comunichi com’è andata l’operazione.
Ho paura, tanta paura: paura di non rivederlo più.
Ma infondo al mio cuore c’è ancora una piccola speranza.
Una flebile luce che mi incita ad andare avanti e a continuare ad attendere.
E finalmente la luce si spenge, e un chirurgo esce dalla sala.
Il camice sporco di sangue mi fa sobbalzare, sento lo stomaco in subbuglio come se dovessi vomitare.
È il suo sangue? Probabilmente sì.
Tutti i ragazzi si avvicinano nel tentativo di percepire qualche frase.
Io rimango seduta, lontano, senza fiatare.
Ho un brutto presentimento.
Ho troppa paura di sapere.
Certo, stare in questo baratro di insicurezza non mi fa bene, ma preferisco continuare così piuttosto che sentirmi dire “Non ce l’ha fatta”, o cose simili.
Eppure, non ce la faccio.
Il mio sguardo sta posato sugli unici adulti nel corridoio, ne scruta ogni movimento e cambiamento di espressione.
Non voglio sapere, ma devo.
Il chirurgo non scuote il capo come si fa di solito, ma lo abbassa e per interminabili minuti fissa il pavimento.
Qualcuno potrebbe dire che è una cosa positiva che non ha fatto così, ma per me questi gesti hanno lo stesso significato.
La conferma di ciò mi arriva quando una lacrima riga la guancia del Mister.
Lui, così possente e sicuro, sta piangendo.
E quella non è di certo una lacrima di gioia.
Mi costa dirlo ma ormai sono un’esperta in questo campo: quella è una lacrima di dolore.
Il chirurgo rientra in sala operatoria.
I giocatori della Unicorn si avvicinano al loro allenatore, subito seguiti da quelli della Inazuma Japan.
Ed eccolo, il gesto tanto atteso: l’allenatore… scuote il capo.
E tutti scoppiano a piangere.
C’è chi cerca di contenersi e chi invece non ha problemi ad esternare i propri sentimenti.
E Domon e Endou sono due di questi.
E sono anche gli unici che si accorgono della mia figura ancora seduta in un angolo.
Mi si avvicinano con passo lento e stanco e i volti distrutti dal pianto.
Smetto di pregare, tanto ormai è inutile.
-A-Aki…- inizia a dire Domon, ma io non gli do il tempo di continuare.
Mi alzo e gli regalo uno dei miei più rassicuranti e tranquilli sorrisi, il più falso di tutta la mia vita.
Poi mi allontano traballando ed esco dall’ospedale.
Una volta fuori comincio a correre anche senza avere una meta precisa.
Il cuore mi tamburella nel petto.
Ditemi che è uno scherzo.
Ditemi che a breve i miei compagni mi raggiungeranno preoccupati e che tra loro ci sarà anche Lui.
Ditemi che è un sogno.
Ditemi che è uno di quegli orribili incubi e che presto mi sveglierò, e Lui sarà accanto a me allegro e sorridente.
Ditemi che è come in passato.
Ditemi che Lui ha detto di nuovo una bugia perché non potrà più giocare a calcio e mantenere la promessa.
Già una volta ho vissuto questa situazione; già una volta ho affrontato questo dolore.
Ma sento che stavolta non ce la farò.
Stavolta il mio cuore non reggerà questo peso.
E finalmente sento scendere le lacrime lungo il viso, e me ne rallegro perché significa che non ho un cuore di pietra come iniziavo a credere.
Mi manca il fiato ma continuo a correre disperata.
Poi il mio cuore manca un battito e si ferma.
Una gamba cede, l’altra si piega assecondandola.
Il peso che mi faceva mancare il respiro sparisce così come era apparso.
Ed è in quel momento che i miei occhi velati di lacrime scorgono una figura, la Sua figura.
“Ichinose”
L’impatto con il freddo marciapiede è duro, ma io non lo sento minimamente.

Chi l’avrebbe detto che sarebbe finita così?

 

 .: Angolino Depresso :.

*Prende a testate il muro*
perché Perché PERCHE' HO SCRITTO UNA COSA DEL GENERE!?
Credevo di aver superato quel periodo scuro, e invece...
Naaaaa...!! T_T
Quando l'ho riletta mi sono messa a piangere, non riesco davvero a capire come ho potuto pubblicarla. T_T
Tra l'altro all'inizio Aki non doveva neppure morire, solo che se moriva solo lui allora era praticamente spiccicato ad un'altra fic che ho scritto, e allora le ho dato il colpo di grazia. T_T
Se qualcuno dovesse leggere questa fic, voglio che sappia che lo ringrazio molto e che mi dispiace che l'abbia letta.
Baci

_Pandora_

  
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