Gionbuorno(?)! O forse dovrei dire suonabera, dato che sono le sette. Ma vabbè ^^
Rieccomi con un altro capitolo più idiota che mai di questa raccolta! Ho deciso che pubblicherò due capitoli a settimana, il lunedì e il giovedì. Per voi va bene? ^^ (come se a voi interessasse qualcosa, xD) E tassativamente domani uscirà il nuovo capitolo di Dragon Ball Café.
Queesta flashfic è più idiota che mai, frutto di un flash improvviso che ho avuto vedendo i Simpson. Ma non vi anticipo nulla u.u
Spero che vi piaccia, buona lettura! **
SeaLight
Disclaimer: nessuno dei personaggi mi appartiene. Altrimenti--- oh, andiamo. Perchè Tenshinhan all'inizio era malvagissimo, stronzissimo e fortissimo - e anche disgustosissimo, vedi tecnica delle quattro braccia >_< - e dopo è diventato peggio di una cacchetta rosa di Arale? Boh.
2 - Coinquilini indesiderati.
Un grido allarmato risuonò per tutta la casa.
– LUNCH! VIENI SUBITO QUI!
La ragazza, ancora in accappatoio e con un asciugamano sui capelli, corse in salotto preoccupata.
– Che succede, Ten?
– Lunch – cominciò Tenshinhan, pallido, i pugni stretti e lo sguardo fisso a terra. – Che cos’è questo... coso? – chiese poi, indicando un punto imprecisato. Lunch seguì il braccio del compagno e scoppiò a ridere.
– E’ solo un animaletto domestico, Ten. Perché hai gridato in quel modo?
– Dove.hai.preso.quel.coso.orrendo.e.quando.ti.ho.dato.il.PERMESSO? – sillabò l’altro a denti stretti.
– Oh, l’ho preso ieri in città! Pensa, viene addirittura dall’America... da una città chiamata, uhm... Stingfield? No, Stillfield... Sprintfield... uh, non ricordo! E poi – continuò, lievemente triste – tu non sei quasi mai in casa, che fastidio ti può dare?
– QUEL MOSTRO MI HA GUARDATO MALE! SONO SICURO CHE MI VUOLE MORTO! – gridò ancora il guerriero in preda al panico, senza riuscire più a controllarsi.
– Oh, ne sono certa – commentò lei, sarcastica, accarezzandogli la testa. – Dai, sono sicura che andrete d’accordo, vi assomigliate anche un po’, sai? Mi ricorderà di te quando non ci sei – concluse, dandogli un bacino sulla pelata. Tenshinhan la guardò allontanarsi scosso da profondi tremiti. Poi sembrò ritrovare un po’ del suo usuale sangue freddo.
– Ascoltami bene – disse al terzo incomodo – sarai riuscito a ingannare lei, ma con me i tuoi trucchetti non funzionano. Questa casa è troppo piccola per tutti e due. O me, o te. Mi hai sentito?
Il pesce rosso che il ragazzo stava minacciando continuò a nuotare beato nella sua boccia di vetro, senza che nessuno dei suoi tre occhi degnasse di uno sguardo il suo nuovo, sventurato coinquilino.