Drunk
I
wanna be drunk when I wake up
On
the right side of the wrong bed
And
every excuse I made up
Tell
you the truth I hate , what didn't kill me
It
never made me stronger at all.
[Drunk-
Ed Sheeran ]
Voglio
bere fino a dimenticare come mi chiamo , quanti anni ho e quando
diamine mi sono innamorato di lei.
Voglio lasciarmi questo vuoto
alle spalle, a ffogare questi sentimenti nell'alcool e uccidere
questo dolore a forza di fumare.
Voglio dimenticare quanto sono
stato stupido a fidarmi di lei , dei suoi occhi da cerbiatto color
palude e della sua voce vellutata.
Voglio dimenticare il giorno
che l'ho conosciuta in riva al mare e dimenticare quanto ho creduto
che non ci fosse niente di più bello al mondo di lei .
Sono
un povero idiota, un povero cretino che è stato fregato da un
paio di begli occhioni e un sorriso innocente.
Quante persone al
mondo sanno cosa significa svegliarsi una mattina con un post-it sul
frigorifero e la famosa frase "Mi dispiace ma non credo che
siamo fatti per stare insieme. Ti auguro tutto il bene del mondo ,
Marta"? Sentire cadere lentamente il pavimento sotto di sè
mentre il mondo ti schiaccia inesorabilmente con il suo peso?
Sono
stanco dello sguardo dei miei amici che non sanno cosa fare, non
sanno come tirarmi su di morale.
L'ultima cosa che volevo era la
loro pietà, la loro compassione.
Non è colpa mia se
mi sono innamorato. Io non lo volevo, è successo senza che me
ne accorgessi.
Un minuto prima stavamo scherzando ascoltando una
canzone di Lady Gaga e il minuto dopo le ho detto che l'amavo.
6
mesi buttati in un cestino come carta riciclata perchè lei
crede che non siamo fatti per stare insieme. Ti ci son voluti 6
maledetti mesi per capirlo? Non potevi capirlo un pochino prima
stronza? Hai dovuto aspettare che ci mettessi il cuore, l'anima , la
mente in questa relazione per renderti conto che non andava bene per
te, che non era abbastanza?
Mi alzo di scatto dal divano di casa
mia , saluto i miei conquilini ed esco sbattendo la porta dietro di
me.
Domani mattina dovranno raccogliermi a pezzi ma di certo è
meglio che restarmene rinchiuso nella mia stanza con le solite
canzoni drammatiche nella testa che ti fanno venire voglia di farla
finita.
- è solo una ragazza Luca, la dimenticherai.- Mi
sento ripetere queste parole da tutte le persone che conosco come se
non avessero nient'altro da fare che stare qui a commiserarmi.
Povero
Luca , si è fatto fregare da una ragazza qualunque.
La
verità è che per me Marta non era una ragazza
qualunque, credevo sul serio fosse quella giusta.
Forse una
parte di me lo crede ancora adesso che se n'è andata.
Lei
era quello che stavo cercando : era divertente, simpatica,spigliata,
estroversa , semplice e bella.
Non posso più perdere tempo
dietro lei , i suoi ricordi , le sue manie, le sue parole.
Io non
sono stato niente per lei , solo un giocattolino con cui divertirsi
quel che basta prima di poterlo schiacciare con i suoi tacchi
12.
Entro nel primo bar che vedo e la barista mi sorride prima di
chiedermi che cosa voglio da bere.
-Una vodka liscia per favore-
sento che mi guarda quasi stesse cercando di analizzarmi , capire che
cosa c'è che non va e mi viene voglia di chiederle di
informarmi se trova ciò che non va in me .
-Tieni- mi porge
la vodka e me la scolo in un secondo e gliene chiedo un'altra.
-
Problemi biondo? - mi chiede mentre versa la vodka nel bicchierino.
Odio queste persone che credono di poter risolvere i problemi della
gente solo perchè hanno a che fare con gli alcolici.
-
Nessun problema, qualunque sia il tuo colore di capelli- accenno ai
suoi capelli di una strana tinta di marrone miele e con le punte più
scure.
-Faccio questo lavoro da una vita e credimi le so
riconoscere le persone- mi dice con tono divertito mentre mi
porge la mia vodka e mi guarda trangugiarla come acqua fresca in una
giornata di Luglio.
- Davvero? E quale sarebbe il mio problema
secondo te? - le chiedo con aria di sfido conscio che con la sfortuna
che ho indovinerà. Mi sembra di avere un cartello illuminato
sulla fronte che dice " MOLLATO COME UNO SCEMO CON UN
POST-IT".
-Hai problemi sentimentali, caro mio. O la donna
dei tuoi sogni si è fatta il tuo migliore amico o la tua
ragazza ti ha lasciato senza spiegazioni. Quale delle due?- Le
sorrido scuotendo la testa e lei mi riempie nuovamente il
bicchiere.
-La seconda. Mi ha lasciato senza spiegazioni con un
post-it- L'alcool credo stia cominciando a fare i suoi effetti perchè
l'ultimo dettaglio l'ho ammesso fin troppo facilmente .
Mi aspetto
che scoppi a ridere ma la brunetta non lo fa ; rimane in silenzio e
si scola una vodka anche lei , quasi come a volermi risollevare
d'animo.
- Mi dispiace, questa mi è nuova. Certo che le
persone non finiranno mai di stupirmi. Non ti meritava.- mi da una
pacca sulla spalla poi si avvicina a degli altri ragazzi che la
stanno puntando da un pezzo e con la quale lei fa un pò la
disinvolta.
Mi alzo dal bancone e mi vado a sedere in un tavolo
nascosto nell'angolo con la vodka che mi ha lasciato accanto al
bicchierino.
L'unica donna che rispetto in questo momento è
proprio lei.
Mi verso un'altro bicchierino e lo butto giù.
Ricordo
il momento in cui mi ha detto che stava bene con me, che ero
speciale.
Un'altra vodka.
Quando abbiamo fatto l'amore per la
prima volta e lei mi ha detto che non era mai stata così con
un altro.
"Grandissima stronza" mi ripeto tra mè
e butto giù l'altro bicchierino.
La testa comincia a girare
ma non mi importa.
Voglio stare male , voglio che il mio corpo
stia male quanto la mia testa, quanto il mio cuore, quanto l'anima
che viene sbriciolata dal suo ricordo.
Guardo la bottiglia e vedo
che siamo arrivati alla metà e sento gli occhi della brunetta
su di me , una sorta di mamma chioccia.
Bevo ancora e appoggio la
testa al muretto e mi viene voglia di spaccarla e vedere se fa ancora
così male.
Avevano ragione gli altri, la gente quando ti
dice che l'amore non vale niente , ti fa solo del male gratuito con
il quale dovrai conviverci per il resto della tua
vita.
Improvvisamente mi giro verso la porta e la vedo ; bella
come l'ultima volta, il suo sorriso splendente e i capelli scuri che
fluttuano nell'aria.
Quello che mi colpisce di più è
la persona con la quale sta camminando mano nella mano : Giulio,
uno dei miei migliori amici.
La rabbia comincia a salire, ad
accentrarsi nelle vene , a defluire come una cascata.
- Bene, bene
indovina chi si rivede? - mi alzo in piedi e vado verso di lei mentre
Giulio sembra spaventarsi nel vedere il mio volto.
- Io..non
sapevo tu fossi...che ci fai qui?- balbetta vistosamente mentre tutti
ci guardano aspettandosi chissà quale spettacolo.
Come hai
potuto? Tu che sei stato il primo che ho chiamato dopo che Marta mi
ha lasciato? Tu, che hai avuto il coraggio di dirmi che lei non era
niente di speciale, che l'avrei dimenticata immediatamente..Come hai
potuto?
- Tu sei un grandissimo stronzo, ecco cosa sei. Non
provare nemmeno a parlare perchè non ne hai alcun diritto.
Siamo amici da 15 anni Giulio ed io una cosa del genere da te non me
la sarei mai e poi mai aspettata, lo giuro. Si vede che mi sono
sbagliato su di te e che ti sei nascosto piuttosto bene in questi
anni dietro la tua mascherina di bravo amico e ragazzo. Mi fai
schifo- mi allontano disgustato mentre Giulio prova a calmarmi.
è
più forte di me, non riesco a controllarmi. Il mio pugno gli
arriva direttamente sul naso e glielo riduce piuttosto male.
Giulio
soffre in silenzio,sa di esserselo chiamato quel pugno e che è
meglio che vada via.
- Per quel che riguarda te, ringrazia il
cielo che sono una brava persona e che non metto le mani sulle donne
nemmeno se mi pagassero fior di quattrini perchè se no tu
dovresti solo nasconderti su Giove dal male che vorrei farti. Ti ho
dato tutto quello che avevo e tu mi hai tradito con lui, uno dei miei
migliori amici. Non ho parole per descrivere quello che sei, stronza
e troia sono solo tuoi diminutivi-
Marta non dice una parola e i
suoi occhi sono rivolti verso il pavimento.
La guardo e mi rendo
conto che non c'è niente di speciale in lei, assolutamente
niente.
è solo una ragazzina con manie di onnipotenza ed io
ci sono cascato come uno scemo. Non più , adesso.
Io non
soffrirò per una del genere, non me lo permetto.
Love
will scar your make up , lip stick to me
So
now I'll maybe leave back there
I'm
sat here , wishing I was sober
I
know I'll never hold you like I used to
La
vedo mentre va via con Giulio che continua a tamponarsi il naso e mi
sento per un secondo più leggero.
Questa sensazione dura
pochissimo ; improvvisamente mi sento sprofondare nel baratro.
Gli
occhi sono ancora puntati su di me e tutto ciò che vorrei in
questo momento è scomparire, svanire come fanno quegli
impressionisti con i loro cappelli e i conigli.
Voglio sparire,
smaterializzarmi, morire.
Sono uno sfortunato. Con tutte le
persone al mondo di cui potevo innamorarmi mi sono lasciato
abbindolare da una stronza che non ci ha pensato due volte a tradirmi
con quello che credevo un amico.
Mi risiedo al mio tavolino e
sento le lacrime scendere copiosamente dagli occhi mentre afferro la
bottiglia, l'unica certezza che ho in questo momento.
Sento una
mano sulla mia spalla e mi volto verso la sua proprietaria.
- Tu
hai bisogno di aria , stare qui non è la soluzione . Credimi-
mi prende per mano e mi trascina fuori nella notte silenziosa di
Milano.
Camminiamo per non so quanto tempo senza proferire una
parola e la vedo mentre sta tremando di freddo ; la sua maglietta a
maniche corte azzurra e i jeans piuttosto leggeri non sono
l'abbigliamento adatto per affrontare il freddo di fine febbraio.
Le
porgo la mia giacca e lei mi rivolge un sorriso a mò di
ringraziamento e se lo mette.
C'è qualcosa di strano in
lei, in questa sconosciuta con cui sto passeggiando
stanotte.
Finalmente si ferma di fronte ad una panchina e mi fa
segno di sedermi lì ; non so esattamente il motivo ma faccio
come mi dice, sebbene un pò barcollante per l'alcool che mi
circola nel corpo.
- So che in questo momento pensi che sia pazza
e che sei in balia di una psicopatica che potrebbe persino ucciderti
e nasconderti da qualche parte. So cosa significa ok? E riconosco
anche che non sono assolutamente affari miei ma quando ti ho visto
sul punto di crollare al tavolo non sono riuscita a fermarmi. I miei
amici la chiamano " Attitudine da crocerossina" e mi sta
bene. Aiutare le persone è il mio lavoro, anche quando dò
loro solo dell'alcool.-
La ascolto mentre si addentra nel suo
soliloquio e mi viene quasi da ridere nel rendermi conto di quanto
sia buffa la situazione in cui mi ritrovo.
Sono ubriaco , in
compagnia di una barista / psicologa/ strizzacervelli pazza disperso
non so dove .
- Mi chiamo Sonia, se proprio vuoi saperlo. E avrei
voluto menare quella sottospecie di oca anoressica quando non ha
avuto neanche il coraggio di prendersi la responsabilità per i
suoi errori. A volte si scelgono le persone più sbagliate al
mondo per non so quale voglia di dolore che celiamo nell'inconscio o
almeno così mi han detto. Tutti fanno delle scelte sbagliate
sai? L'importante è imparare. Non serve a nulla dire che
l'amore è una cavolata, che non ci innamoreremo mai più
perchè è inutile, doloroso e si perde solo del tempo.
Sai perchè? Perchè in fin dei conti ti innamorerai di
nuovo, che tu lo voglia o no. Sai quante volte mi sono detta io che
non mi sarei mai innamorata? Un milione di volte. E mi è
successo e continuerà a succedermi . Adesso sto imparando ad
accettarlo.-
- E hai scelto me come tuo allievo? - lei scuote la
testa come divertita da tutto quello che ci circonda.
-No, ti ho
scelto perchè mi ricordi tanto me. Volevo salvarti stasera,
non chiedermi perchè.-
-Grazie ma non ho bisogno di essere
salvato, Sonia- cerco di riscaldarmi più che posso e guardo su
al cielo cercando di fissare qualcos'altro che non sia lei.
-Tutti
hanno bisogno di essere salvati. è nel nostro dna. Stasera è
stato il mio turno di salvare te, la prossima volta magari sarai tu a
salvare me.-
Mi viene da ridere a pensare di poter essere il suo
salvatore , io che non riesco nemmeno a mettere in moto la macchina
senza tirare giù madonne e santini per darmi una mano.
Non
sono e non sarò mai l'eroe di qualcuno.
- Se lo dici tu- mi
guarda con quel suo sguardo da " perchè mi sono messa a
parlare con uno stupido "e mi porge una bottiglia di acqua
facendomi segno di bere e di buttare giù quella che dalla
forma sembrerebbe un aspirina.
- Non voglio che tu stia ancora
peggio domani mattina . Lei di sicuro non se lo merita. - Le sorrido
e faccio come mi dice prima di restare in silenzio per l'ennesima
volta.
Lentamente comincio a sentire la testa un pò meno
pesante e so che l'aspirina sta facendo effetto. Tutto ciò di
cui ho bisogno adesso è un letto caldo e tanto tanto sonno per
dimenticare questa serata.
- Non è che riusciresti a
portarmi a casa? - le chiedo mentre la osservo canticchiare qualcosa
, una canzoncina probabilmente.
I capelli scuri sono tirati su e
gli occhi si spostano da un posto all'altro con una cadenza di 10
secondi ciascuno.
Annuisce con la testa, mi prende per il braccio
e senza neanche chiedermi dove vivo iniziamo a camminare di nuovo
mentre il vento ci fa rabbrividire.
Non so precisamente che ora
sono ma c'è freddo e lei ha ancora la mia giacca .
Intravedo
in lontananza il condominio dove abito e le faccio segno di fermarsi
perchè non c'è bisogno che mi accompagni ; l'ho
sfruttata fin troppo,almeno credo.
- Grazie per avermi salvato
stasera Sonia. è stato un piacere conoscerti e spero di
rivederti un giorno. Stammi bene- lei confusa mi ridà la
giacca e torna indietro senza dire una parola .
Forse faccio
leggermente schifo nei ringraziamenti. L'ultima cosa che volevo era
offenderla.
La vedo mentre cammina tranquillamente con il suo
passo cadenzato e non so se fermarla e dirle che in fin dei conti
conoscerla è stato davvero un piacere per me oppure tornarmene
a casa, mettere la testa a posto e poi tornare nel suo locale domani
sera.
I bivi della vita, quei momenti in cui tutto può
cambiare e una scelta determina una conseguenza inaspettata.
Ormai
è sparita nella notte e la mia sceltà è una
decisione forzata dal destino.
Ma quanto cazzo ho bevuto? Da
dove cavolo è uscita una frase così dal mio cervellino
bacato?
Raggiungo con non poca fatica casa mia e noto con grande
gioia che i miei conquilini stanno dormendo , così che io non
debba dargli alcun tipo di spiegazione o cose varie sulla mia
splendida serata.
Appoggio sulla sedia la giacca e ne fuoriesce un
bigliettino azzurrino dalla tasca.
So
che penserai di aver conosciuto una stalker stanotte ma volevo farti
sapere che se hai bisogno sai dove trovarmi. Noi persone dal cuore
spezzato dobbiamo farci forza a vicenda, non credi? Stammi
bene. Sonia.
Sonia.
Sorrido
come un ebete al pensiero che stanotte mentre cercavo di dimenticare
una ragazza che mi ha spezzato il cuore , ho conosciuto un'altra
ragazza che in tutti i modi ha cercato di aggiustarlo, senza nemmeno
conoscermi.
Domani andrò da lei per dirle grazie, da
sobrio.
Entrambi abbiamo bisogno di quelle parole, fossero anche
solo per mettersi a posto la coscienza.
-Guarda
chi si rivede. Stai meglio biondino? - entro nel locale dopo aver
passato gli ultimi 15 minuti a chiedermi se fossi realmente obbligato
ad entrare.
Il coraggio non è esattamente una delle mie
qualità, lo so.
-Mi chiamo Luca, se proprio vuoi saperlo-
le faccio il verso ricordandomi il modo in cui si era presentata a
metà serata.
Il ghiaccio comincia a sciogliersi.
-
Piacere di averti conosciuto Luca. Stammi bene.- si volta verso dei
ragazzi che le stanno chiedendo un caffè ed io incasso il
colpo .
Devo assolutamente migliorare con i ringraziamenti.
-
Mi dispiace per ieri sera, non volevo essere sgarbato. -
-Non mi
sono offesa Luca, tranquillo. Ci vuole ben altro per farmi
arrabbiare. Stai meglio adesso? - Sembra sincera mentre me lo chiede.
Forse Sonia è la prima persona che è sinceramente
interessata a sapere come sto.
-Sono stato meglio ma me la cavo.
Grazie per ieri sera- lei alza le spalle e poi ritorna al suo
lavoro.
Rimango nel mio angolino del bancone a guardarla mentre
con destrezza asciuga i tavolini, si occupa delle ordinazioni, tiene
a bada i bollenti spiriti dei clienti, ride e canticchia nel suo
mondo.
La scelta più giusta sarebbe alzarmi , tornare nella
mia stanza e ricominciare a studiare per quello stupido esame di
diritto che sto rimandando da una vita ma non mi va.
Non voglio
alzarmi, non voglio voltare le spalle a questo momento di calma
mentale.
-Hai da fare più tardi Luca? - la sua voce mi
risveglia dal mio flusso mentale e faccio di no con la testa.
L'esame
di diritto non è contemplato.
- Allora ritieniti impegnato
con me- mi dice mentre butta giù un caffè per
risvegliarsi . Anche lei ieri sera deve essere tornata piuttosto
tardi a casa.
- Dove mi porti?- le chiedo per fare conversazione,
per eliminare questi silenzi che mi soffocano.
- Ti interessa
realmente? - questo suo modo di fare criptico mi diverte in fin
dei conti.
- No, credo di no-
-Meglio, perchè non te
lo dico- mi fa una linguaccia e mi chiedo quanti anni abbia, quali
sono i suoi sogni e perchè sta perdendo tempo con me.
Non
ci conosciamo, non sappiamo nulla l'uno dell'altro ma lei vuole
passare del tempo con me.
è normale che mi venga un pò
da sorridere?
SI toglie il cartellino con il nome dalla maglia e
prende la giacca per poi trascinarmi fuori come ha fatto ieri
sera.
Ricominciamo a camminare e lei parla di tutto ciò che
le passa per la testa facendomi ridere, scherzando su tutti i suoi
episodi curiosi.
Milano sembra quasi più bella stamattina,
ha un calore particolare.
- Ti va una cioccolata calda Luc? -
senza neanche aspettare la mia risposta mi spinge dentro un bar ed
ordina due cioccolate calde con doppia panna come se mi
conoscesse da tempo.
- Come sai che mi piace la panna?- le chiedo
mentre aspettiamo che arrivino.
Lei ci pensa su prima di farmi un
sorriso - Non lo so, mi è venuto spontaneo. L'importante è
che ci ho preso, no?- La sua innocenza è quella di una bambina
che ha sempre ragione ma che non vuole ammetterlo.
Afferra un
cornetto al cioccolato e lo addenta , poi mi chiede se ne voglio un
pezzo. Ci ha preso anche con il cornetto.
-Ci sono persone che ti
sembra di aver conosciuto per tutta la vita sai? - beve un sorso
prima di continuare - Mi sembra che sia così con te. Ti
conosco da ieri sera eppure è come se ti avessi già
visto, come se tu ci fossi sempre stato. è da pazzi secondo
te?-
Non voglio dirle che si, che credo che sia una cosa da pazzi
e che deve ricoverarsi in un manicomio;mi sembrerebbe di fare la
parte del bambino guastafeste che dice ad una sua compagna che Babbo
Natale non esiste .
- No, non è da pazzi. Può un pò
strano ma non da pazzi. A volte succede tra le persone .-
prendo una pausa cercando di
schiarirmi le idee su quello che voglio dire
- Si scatenano
quelle reazioni che ti portano a credere che hai incontrato una
persona affine e che da quel momento in avanti non sarai più
solo.-
Non so da dove mi sia saltata fuori l'ultima affermazione
ma credo che le sia piaciuta dal modo in cui mi guarda.
Al mondo
tutti hanno bisogno di qualcuno che ti dica che esiste una leggera
magia , la quale ti fa sentire speciale.
-Devo tornare a casa
adesso. Ho uno stupido esame da preparare e lo sto rimandando da
quasi metà vita- mi dice mentre paga le cioccolate ed il
cornetto battendomi sul tempo.
- Anche io dovrei prepararmi per un
esame di diritto- le confesso e improvvisamente il suo viso
assume una smorfia strana.
- Devo studiare anche io per l'esame di
diritto- scoppiamo a ridere entrambi e mi viene da pensare che tutte
queste coincidenze non possono essere solo coincidenze.
- Studi
giurisprudenza? - Lei annuisce .
-Anche io.- mi gratto la testa in
modo nervoso - Chissà quante volte ci saremo incontrati a
lezione senza mai accorgercene-
-Beh ora ci conosciamo.
Adesso te ne accorgerai-
Ce ne torniamo a casa insieme
discutendo di quel paragrafo che nessuno dei due ha capito, dei
docenti che ci fanno venire sonno a lezione e mi rendo conto che
forse ho fatto veramente bene ad ubriacarmi ieri sera.
Ieri sera
ho conosciuto Sonia.
Maybe
I'll get drunk again
I'll
be drunk again
I'll
be drunk again
To
feel a little love.
Sono
passati quasi 4 mesi da quando io e Sonia ci siamo conosciuti quella
sera.
Abbiamo dato insieme il maledetto esame di diritto e ci
siamo ubriacati come due pazzi per festeggiare il 28 che entrambi
abbiamo preso.
A volte credo che sia strano quante cose ci
accomunino, quante cose siano uguali per noi.
Entrambi abbiamo una
sorella maggiore, entrambi siamo usciti con 75 dal liceo ed entrambi
vogliamo diventare avvocati per i minori.
Abbiamo dei gusti simili
in fatto di musica, di film, di cibo e di alcool.
A tutte e due
hanno spezzato il cuore e lo hanno calpestato come un insetto
fastidioso.
Lei è quella parte di me che non ho mai
conosciuto, ha una visione del mondo positiva e non si lascia mai
abbattere dagli ostacoli che si presentano sulla sua via.
Mi
piacerebbe avere quel suo atteggiamento nei confronti della vita , io
che mi abbatto per niente.
In questi 4 mesi ci siamo avvicinati,
abbiamo trascorso quasi tutti i giorni insieme per un motivo o per
un'altro e ho speso quasi tutte le mie sere nel suo locale a
guardarla lavorare.
Lei lavora perchè le piace non
perchè ne ha bisogno. Vuole lavorare perchè dice che si
rende utile, che ci sono tante persone in questo mondo che hanno
bisogno di un sorriso, di una parola , di un consiglio o solo di
qualcuno che gli versi il bicchiere e lei vuole essere la persona che
lo fa.
Forse è proprio questo che mi piace di lei, questo
suo essere buona come il pane e dolce come il miele senza
esagerare.
I miei amici ci prendono in giro dicendo che siamo una
coppia teorica perchè facciamo tutte quelle cose che fanno i
fidanzati senza la pratica.
Si, sono dei gran maschilisti e
pervertiti, lo so.
Negli ultimi tempi però mi son reso
conto che forse qualcosa di vero in quello che dicono c'è. Io
e Sonia.
è come se stessimo insieme, è come se fosse
la mia ragazza davvero. La chiamo appena mi sveglio, lei mi chiama
prima di andare a dormire.
Lei è il mio numero di
emergenza, è la prima nelle chiamate veloci.
Mi ha cambiato
la vita.
Adesso la sto guardando mentre versa da bere a due
ragazzi che la stanno mangiando con gli occhi ed il mio cuore
comincia a punzecchiare infastidito.
Lei è la mia
Sonia, lei è quella che mi aiuta a studiare, che mi prepara da
mangiare quando sono stanco e pigro , lei è quella che si
addormenta vicino a me sul divano come un gattino.
Lei è
Sonia, la mia
Sonia.
Mi verso da bere e provo ad affondare questa sensazione di
consapevolezza che si sta facendo largo in me.
Voglio bere.
Voglio
bere per sentire un poco d'amore , per farmi riportare a casa con
quel suo sguardo preoccupato , accigliato ma allo stesso tempo
divertito che riserva a me.
Voglio bere per poterle dire che credo
di essere innamorato di lei e che mi ha salvato la vita.
Lei è
il mio eroe, è la mia ancora di salvezza.