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Autore: vero15star    19/04/2012    1 recensioni
10 canzoni,10 storie d'amore.
10 coppie che attraversano i vari stadi dell'amore, dell'amicizia, i vari ostacoli accompagnati dalla musica .
Cosa può descrivere meglio questo pazzo sentimento che ci devasta che una canzone?
Genere: Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Drunk



I wanna be drunk when I wake up
On the right side of the wrong bed
And every excuse I made up
Tell you the truth I hate , what didn't kill me
It never made me stronger at all.

[Drunk- Ed Sheeran ]




Voglio bere fino a dimenticare come mi chiamo , quanti anni ho e quando diamine mi sono innamorato di lei.
Voglio lasciarmi questo vuoto alle spalle, a ffogare questi sentimenti  nell'alcool e uccidere questo dolore a forza di fumare.
Voglio dimenticare quanto sono stato stupido a fidarmi di lei , dei suoi occhi da cerbiatto color palude e della sua voce vellutata.
Voglio dimenticare il giorno che l'ho conosciuta in riva al mare e dimenticare quanto ho creduto che non ci fosse niente di più bello al mondo di lei .
Sono un povero idiota, un povero cretino che è stato fregato da un paio di begli occhioni e un sorriso innocente.
Quante persone al mondo sanno cosa significa svegliarsi una mattina con un post-it sul frigorifero e la famosa frase "Mi dispiace ma non credo che siamo fatti per stare insieme. Ti auguro tutto il bene del mondo , Marta"? Sentire cadere lentamente il pavimento sotto di sè mentre il mondo ti schiaccia inesorabilmente con il suo peso?
Sono stanco dello sguardo dei miei amici che non sanno cosa fare, non sanno come tirarmi su di morale.
L'ultima cosa che volevo era la loro pietà, la loro compassione.
Non è colpa mia se mi sono innamorato. Io non lo volevo, è successo senza che me ne accorgessi.
Un minuto prima stavamo scherzando ascoltando una canzone di Lady Gaga e il minuto dopo le ho detto che l'amavo.
6 mesi buttati in un cestino come carta riciclata perchè lei crede che non siamo fatti per stare insieme. Ti ci son voluti 6 maledetti mesi per capirlo? Non potevi capirlo un pochino prima stronza? Hai dovuto aspettare che ci mettessi il cuore, l'anima , la mente in questa relazione per renderti conto che non andava bene per te, che non era abbastanza?
Mi alzo di scatto dal divano di casa mia , saluto i miei conquilini ed esco sbattendo la porta dietro di me.
Domani mattina dovranno raccogliermi a pezzi ma di certo è meglio che restarmene rinchiuso nella mia stanza con le solite canzoni drammatiche nella testa che ti fanno venire voglia di farla finita.
- è solo una ragazza Luca, la dimenticherai.- Mi sento ripetere queste parole da tutte le persone che conosco come se non avessero nient'altro da fare che stare qui a commiserarmi.
Povero Luca , si è fatto fregare da una ragazza qualunque.
La verità è che per me Marta non era una ragazza qualunque,  credevo sul serio fosse quella giusta.
Forse una parte di me lo crede ancora adesso che se n'è andata.
Lei era quello che stavo cercando : era divertente, simpatica,spigliata, estroversa , semplice e bella.
Non posso più perdere tempo dietro lei , i suoi ricordi , le sue manie, le sue parole.
Io non sono stato niente per lei , solo un giocattolino con cui divertirsi quel che basta prima di poterlo schiacciare con i suoi tacchi 12.
Entro nel primo bar che vedo e la barista mi sorride prima di chiedermi che cosa voglio da bere.
-Una vodka liscia per favore- sento che mi guarda quasi stesse cercando di analizzarmi , capire che cosa c'è che non va e mi viene voglia di chiederle di informarmi se trova ciò che non va in me .
-Tieni- mi porge la vodka e me la scolo in un secondo e gliene chiedo un'altra.
- Problemi biondo? - mi chiede mentre versa la vodka nel bicchierino. Odio queste persone che credono di poter risolvere i problemi della gente solo perchè hanno a che fare con gli alcolici.
- Nessun problema, qualunque sia il tuo colore di capelli- accenno ai suoi capelli di una strana tinta di marrone miele e con le punte più scure.
-Faccio questo lavoro da una vita e credimi le so riconoscere le persone-  mi dice con tono divertito mentre mi porge la mia vodka e mi guarda trangugiarla come acqua fresca in una giornata di Luglio.
- Davvero? E quale sarebbe il mio problema secondo te? - le chiedo con aria di sfido conscio che con la sfortuna che ho indovinerà. Mi sembra di avere un cartello illuminato sulla fronte che dice " MOLLATO COME UNO SCEMO CON UN POST-IT".
-Hai problemi sentimentali, caro mio. O la donna dei tuoi sogni si è fatta il tuo migliore amico o la tua ragazza ti ha lasciato senza spiegazioni. Quale delle due?-  Le sorrido scuotendo la testa e lei mi riempie nuovamente il bicchiere.
-La seconda. Mi ha lasciato senza spiegazioni con un post-it- L'alcool credo stia cominciando a fare i suoi effetti perchè l'ultimo dettaglio l'ho ammesso fin troppo facilmente .
Mi aspetto che scoppi a ridere ma la brunetta non lo fa ; rimane in silenzio e si scola una vodka anche lei , quasi come a volermi risollevare d'animo.
- Mi dispiace, questa mi è nuova. Certo che le persone non finiranno mai di stupirmi. Non ti meritava.- mi da una pacca sulla spalla poi si avvicina a degli altri ragazzi che la stanno puntando da un pezzo e con la quale lei fa un pò la disinvolta.
Mi alzo dal bancone e mi vado a sedere in un tavolo nascosto nell'angolo con la vodka che mi ha lasciato accanto al bicchierino.
L'unica donna che rispetto in questo momento è proprio lei.
Mi verso un'altro bicchierino e lo butto giù.
Ricordo il momento in cui mi ha detto che stava bene con me, che ero speciale.
Un'altra vodka.
Quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta e lei mi ha detto che non era mai stata così con un altro.
"Grandissima stronza" mi ripeto tra mè e butto giù l'altro bicchierino.
La testa comincia a girare ma non mi importa.
Voglio stare male , voglio che il mio corpo stia male quanto la mia testa, quanto il mio cuore, quanto l'anima che viene sbriciolata dal suo ricordo.
Guardo la bottiglia e vedo che siamo arrivati alla metà e sento gli occhi della brunetta su di me , una sorta di mamma chioccia.
Bevo ancora e appoggio la testa al muretto e mi viene voglia di spaccarla e vedere se fa ancora così male.
Avevano ragione gli altri, la gente quando ti dice che l'amore non vale niente , ti fa solo del male gratuito con il quale dovrai conviverci per il resto della tua vita.
Improvvisamente mi giro verso la porta e la vedo ; bella come l'ultima volta, il suo sorriso splendente e i capelli scuri che fluttuano nell'aria.
Quello che mi colpisce di più è la persona con la quale sta camminando mano nella mano :  Giulio, uno dei miei migliori amici.
La rabbia comincia a salire, ad accentrarsi nelle vene , a defluire come una cascata.
- Bene, bene indovina chi si rivede? - mi alzo in piedi e vado verso di lei mentre Giulio sembra spaventarsi nel vedere il mio volto.
- Io..non sapevo tu fossi...che ci fai qui?- balbetta vistosamente mentre tutti ci guardano aspettandosi chissà quale spettacolo.
Come hai potuto? Tu che sei stato il primo che ho chiamato dopo che Marta mi ha lasciato? Tu, che hai avuto il coraggio di dirmi che lei non era niente di speciale, che l'avrei dimenticata immediatamente..Come hai potuto?
- Tu sei un grandissimo stronzo, ecco cosa sei. Non provare nemmeno a parlare perchè non ne hai alcun diritto. Siamo amici da 15 anni Giulio ed io una cosa del genere da te non me la sarei mai e poi mai aspettata, lo giuro. Si vede che mi sono sbagliato su di te e che ti sei nascosto piuttosto bene in questi anni dietro la tua mascherina di bravo amico e ragazzo. Mi fai schifo- mi allontano disgustato mentre Giulio prova a calmarmi.
è più forte di me, non riesco a controllarmi. Il mio pugno gli arriva direttamente sul naso e glielo riduce piuttosto male.
Giulio soffre in silenzio,sa di esserselo chiamato quel pugno e che è meglio che vada via.
- Per quel che riguarda te, ringrazia il cielo che sono una brava persona e che non metto le mani sulle donne nemmeno se mi pagassero fior di quattrini perchè se no tu dovresti solo nasconderti su Giove dal male che vorrei farti. Ti ho dato tutto quello che avevo e tu mi hai tradito con lui, uno dei miei migliori amici. Non ho parole per descrivere quello che sei, stronza e troia sono solo tuoi diminutivi-
Marta non dice una parola e i suoi occhi sono rivolti verso il pavimento.
La guardo e mi rendo conto che non c'è niente di speciale in lei, assolutamente niente.
è solo una ragazzina con manie di onnipotenza ed io ci sono cascato come uno scemo. Non più , adesso.
Io non soffrirò per una del genere, non me lo permetto.


Love will scar your make up , lip stick to me
So now I'll maybe leave back there
I'm sat here , wishing I was sober
I know I'll never hold you like I used to


La vedo mentre va via con Giulio che continua a tamponarsi il naso e mi sento per un secondo più leggero.
Questa sensazione dura pochissimo ; improvvisamente mi sento sprofondare nel baratro.
Gli occhi sono ancora puntati su di me e tutto ciò che vorrei in questo momento è scomparire, svanire come fanno quegli impressionisti con i loro cappelli e i conigli.
Voglio sparire, smaterializzarmi, morire.
Sono uno sfortunato. Con tutte le persone al mondo di cui potevo innamorarmi mi sono lasciato abbindolare da una stronza che non ci ha pensato due volte a tradirmi con quello che credevo un amico.
Mi risiedo al mio tavolino e sento le lacrime scendere copiosamente dagli occhi mentre afferro la bottiglia, l'unica certezza che ho in questo momento.
Sento una mano sulla mia spalla e mi volto verso la sua proprietaria.
- Tu hai bisogno di aria , stare qui non è la soluzione . Credimi- mi prende per mano e mi trascina fuori nella notte silenziosa di Milano.
Camminiamo per non so quanto tempo senza proferire una parola e la vedo mentre sta tremando di freddo ; la sua maglietta a maniche corte azzurra e i jeans piuttosto leggeri non sono l'abbigliamento adatto per affrontare il freddo di fine febbraio.
Le porgo la mia giacca e lei mi rivolge un sorriso a mò di ringraziamento e se lo mette.
C'è qualcosa di strano in lei, in questa sconosciuta con cui sto passeggiando stanotte.
Finalmente si ferma di fronte ad una panchina e mi fa segno di sedermi lì ; non so esattamente il motivo ma faccio come mi dice, sebbene un pò barcollante per l'alcool che mi circola nel corpo.
- So che in questo momento pensi che sia pazza e che sei in balia di una psicopatica che potrebbe persino ucciderti e nasconderti da qualche parte. So cosa significa ok? E riconosco anche che non sono assolutamente affari miei ma quando ti ho visto sul punto di crollare al tavolo non sono riuscita a fermarmi. I miei amici la chiamano " Attitudine da crocerossina" e mi sta bene. Aiutare le persone è il mio lavoro, anche quando dò loro solo dell'alcool.-
La ascolto mentre si addentra nel suo soliloquio e mi viene quasi da ridere nel rendermi conto di quanto sia buffa la situazione in cui mi ritrovo.
Sono ubriaco , in compagnia di una barista / psicologa/ strizzacervelli pazza  disperso non so dove .
- Mi chiamo Sonia, se proprio vuoi saperlo. E avrei voluto menare quella sottospecie di oca anoressica quando non ha avuto neanche il coraggio di prendersi la responsabilità per i suoi errori. A volte si scelgono le persone più sbagliate al mondo per non so quale voglia di dolore che celiamo nell'inconscio o almeno così mi han detto. Tutti fanno delle scelte sbagliate sai? L'importante è imparare. Non serve a nulla dire che l'amore è una cavolata, che non ci innamoreremo mai più perchè è inutile, doloroso e si perde solo del tempo. Sai perchè? Perchè in fin dei conti ti innamorerai di nuovo, che tu lo voglia o no. Sai quante volte mi sono detta io che non mi sarei mai innamorata? Un milione di volte. E mi è successo e continuerà a succedermi . Adesso sto imparando ad accettarlo.-
- E hai scelto me come tuo allievo? - lei scuote la testa come divertita da tutto quello che ci circonda.
-No, ti ho scelto perchè mi ricordi tanto me. Volevo salvarti stasera, non chiedermi perchè.-
-Grazie ma non ho bisogno di essere salvato, Sonia- cerco di riscaldarmi più che posso e guardo su al cielo cercando di fissare qualcos'altro che non sia lei.
-Tutti hanno bisogno di essere salvati. è nel nostro dna. Stasera è stato il mio turno di salvare te, la prossima volta magari sarai tu a salvare me.-
Mi viene da ridere a pensare di poter essere il suo salvatore , io che non riesco nemmeno a mettere in moto la macchina senza tirare giù madonne e santini per darmi una mano.
Non sono e non sarò mai l'eroe di qualcuno.
- Se lo dici tu- mi guarda con quel suo sguardo da " perchè mi sono messa a parlare con uno stupido "e mi porge una bottiglia di acqua facendomi segno di bere e di buttare giù quella che dalla forma sembrerebbe un aspirina.
- Non voglio che tu stia ancora peggio domani mattina . Lei di sicuro non se lo merita. - Le sorrido e faccio come mi dice prima di restare in silenzio per l'ennesima volta.
Lentamente comincio a sentire la testa un pò meno pesante e so che l'aspirina sta facendo effetto. Tutto ciò di cui ho bisogno adesso è un letto caldo e tanto tanto sonno per dimenticare questa serata.
- Non è che riusciresti a portarmi a casa? - le chiedo mentre la osservo canticchiare qualcosa , una canzoncina probabilmente.
I capelli scuri sono tirati su  e gli occhi si spostano da un posto all'altro con una cadenza di 10 secondi ciascuno.
Annuisce con la testa, mi prende per il braccio e senza neanche chiedermi dove vivo iniziamo a camminare di nuovo mentre il vento ci fa rabbrividire.
Non so precisamente che ora sono ma c'è freddo e lei ha ancora la mia giacca .
Intravedo in lontananza il condominio dove abito e le faccio segno di fermarsi perchè non c'è bisogno che mi accompagni ; l'ho sfruttata fin troppo,almeno credo.
- Grazie per avermi salvato stasera Sonia. è stato un piacere conoscerti e spero di rivederti un giorno. Stammi bene- lei confusa mi ridà la giacca e torna indietro senza dire una parola .
Forse faccio leggermente schifo nei ringraziamenti. L'ultima cosa che volevo era offenderla.
La vedo mentre cammina tranquillamente con il suo passo cadenzato e non so se fermarla e dirle che in fin dei conti conoscerla è stato davvero un piacere per me oppure tornarmene a casa, mettere la testa a posto e poi tornare nel suo locale domani sera.
I bivi della vita, quei momenti in cui tutto può cambiare e una scelta determina una conseguenza inaspettata.
Ormai è sparita nella notte e la mia sceltà è una decisione forzata dal destino.
Ma quanto cazzo ho bevuto?  Da dove cavolo è uscita una frase così dal mio cervellino bacato?
Raggiungo con non poca fatica casa mia e noto con grande gioia che i miei conquilini stanno dormendo , così che io non debba dargli alcun tipo di spiegazione o cose varie sulla mia splendida serata.
Appoggio sulla sedia la giacca e ne fuoriesce un bigliettino azzurrino dalla tasca.

So che penserai di aver conosciuto una stalker stanotte ma volevo farti sapere che se hai bisogno sai dove trovarmi. Noi persone dal cuore spezzato dobbiamo farci forza a vicenda, non credi?  Stammi bene. Sonia.

Sonia.
Sorrido come un ebete al pensiero che stanotte mentre cercavo di dimenticare una ragazza che mi ha spezzato il cuore , ho conosciuto un'altra ragazza che in tutti i modi ha cercato di aggiustarlo, senza nemmeno conoscermi.
Domani andrò da lei per dirle grazie, da sobrio.
Entrambi abbiamo bisogno di quelle parole, fossero anche solo per mettersi a posto la coscienza.




-Guarda chi si rivede. Stai meglio biondino? - entro nel locale dopo aver passato gli ultimi 15 minuti a chiedermi se fossi realmente obbligato ad entrare.
Il coraggio non è esattamente una delle mie qualità, lo so.
-Mi chiamo Luca, se proprio vuoi saperlo- le faccio il verso ricordandomi il modo in cui si era presentata a metà serata.
Il ghiaccio comincia a sciogliersi.
- Piacere di averti conosciuto Luca. Stammi bene.- si volta verso dei ragazzi che le stanno chiedendo un caffè ed io incasso il colpo .
Devo assolutamente migliorare con i ringraziamenti.
- Mi dispiace per ieri sera, non volevo essere sgarbato. -
-Non mi sono offesa Luca, tranquillo. Ci vuole ben altro per farmi arrabbiare. Stai meglio adesso? - Sembra sincera mentre me lo chiede.
Forse Sonia è la prima persona che è sinceramente interessata a sapere come sto.
-Sono stato meglio ma me la cavo. Grazie per ieri sera- lei alza le spalle e poi ritorna al suo lavoro.
Rimango nel mio angolino del bancone a guardarla mentre con destrezza asciuga i tavolini, si occupa delle ordinazioni, tiene a bada i bollenti spiriti dei clienti, ride e canticchia nel suo mondo.
La scelta più giusta sarebbe alzarmi , tornare nella mia stanza e ricominciare a studiare per quello stupido esame di diritto che sto rimandando da una vita ma non mi va.
Non voglio alzarmi, non voglio voltare le spalle a questo momento di calma mentale.
-Hai da fare più tardi Luca? - la sua voce mi risveglia dal mio flusso mentale e faccio di no con la testa.
L'esame di diritto non è contemplato.
- Allora ritieniti impegnato con me- mi dice mentre butta giù un caffè per risvegliarsi . Anche lei ieri sera deve essere tornata piuttosto tardi a casa.
- Dove mi porti?- le chiedo per fare conversazione, per eliminare questi silenzi che mi soffocano.
- Ti interessa realmente? -  questo suo modo di fare criptico mi diverte in fin dei conti.
- No, credo di no-
-Meglio, perchè non te lo dico- mi fa una linguaccia e mi chiedo quanti anni abbia, quali sono i suoi sogni e perchè sta perdendo tempo con me.
Non ci conosciamo, non sappiamo nulla l'uno dell'altro ma lei vuole passare del tempo con me.
è normale che mi venga un pò da sorridere?
SI toglie il cartellino con il nome dalla maglia e prende la giacca  per poi trascinarmi fuori come ha fatto ieri sera.
Ricominciamo a camminare e lei parla di tutto ciò che le passa per la testa facendomi ridere, scherzando su tutti i suoi episodi curiosi.
Milano sembra quasi più bella stamattina, ha un calore particolare.
- Ti va una cioccolata calda Luc? - senza neanche aspettare la mia risposta mi spinge dentro un bar ed ordina due cioccolate calde con doppia panna  come se mi conoscesse da tempo.
- Come sai che mi piace la panna?- le chiedo mentre aspettiamo che arrivino.
Lei ci pensa su prima di farmi un sorriso - Non lo so, mi è venuto spontaneo. L'importante è che ci ho preso, no?- La sua innocenza è quella di una bambina che ha sempre ragione ma che non vuole ammetterlo.
Afferra un cornetto al cioccolato e lo addenta , poi mi chiede se ne voglio un pezzo. Ci ha preso anche con il cornetto.
-Ci sono persone che ti sembra di aver conosciuto per tutta la vita sai? - beve un sorso prima di continuare - Mi sembra che sia così con te. Ti conosco da ieri sera eppure è come se ti avessi già visto, come se tu ci fossi sempre stato. è da pazzi secondo te?-
Non voglio dirle che si, che credo che sia una cosa da pazzi e che deve ricoverarsi in un manicomio;mi sembrerebbe di fare la parte del bambino guastafeste che dice ad una sua compagna che Babbo Natale non esiste .
- No, non è da pazzi. Può un pò strano ma non da pazzi. A volte succede tra le persone
.- prendo una pausa cercando di schiarirmi le idee su quello che voglio dire
- Si scatenano quelle reazioni che ti portano a credere che hai incontrato una persona affine e che da quel momento in avanti non sarai più solo.-
Non so da dove mi sia saltata fuori l'ultima affermazione ma credo che le sia piaciuta dal modo in cui mi guarda.
Al mondo tutti hanno bisogno di qualcuno che ti dica che esiste una leggera magia , la quale ti fa sentire speciale.
-Devo tornare a casa adesso. Ho uno stupido esame da preparare e lo sto rimandando da quasi metà vita- mi dice mentre paga le cioccolate ed il cornetto battendomi sul tempo.
- Anche io dovrei prepararmi per un esame di diritto-  le confesso e improvvisamente il suo viso assume una smorfia strana.
- Devo studiare anche io per l'esame di diritto- scoppiamo a ridere entrambi e mi viene da pensare che tutte queste coincidenze non possono essere solo coincidenze.
- Studi giurisprudenza? - Lei annuisce .
-Anche io.- mi gratto la testa in modo nervoso - Chissà quante volte ci saremo incontrati a lezione senza mai accorgercene-  
-Beh ora ci conosciamo. Adesso te ne accorgerai-
 Ce ne torniamo a casa insieme discutendo di quel paragrafo che nessuno dei due ha capito, dei docenti che ci fanno venire sonno a lezione e mi rendo conto che forse ho fatto veramente bene ad ubriacarmi ieri sera.
Ieri sera ho conosciuto Sonia.

Maybe I'll get drunk again
I'll be drunk again
I'll be drunk again
To feel a little love.



Sono passati quasi 4 mesi da quando io e Sonia ci siamo conosciuti quella sera.
Abbiamo dato insieme il maledetto esame di diritto e ci siamo ubriacati come due pazzi per festeggiare il 28 che entrambi abbiamo preso.
A volte credo che sia strano quante cose ci accomunino, quante cose siano uguali per noi.
Entrambi abbiamo una sorella maggiore, entrambi siamo usciti con 75 dal liceo ed entrambi vogliamo diventare avvocati per i minori.
Abbiamo dei gusti simili in fatto di musica, di film, di cibo e di alcool.
A tutte e due hanno spezzato il cuore e lo hanno calpestato come un insetto fastidioso.
Lei è quella parte di me che non ho mai conosciuto, ha una visione del mondo positiva e non si lascia mai abbattere dagli ostacoli che si presentano sulla sua via.
Mi piacerebbe avere quel suo atteggiamento nei confronti della vita , io che mi abbatto per niente.
In questi 4 mesi ci siamo avvicinati, abbiamo trascorso quasi tutti i giorni insieme per un motivo o per un'altro e ho speso quasi tutte le mie sere nel suo locale a guardarla lavorare.
Lei lavora perchè le piace non perchè ne ha bisogno. Vuole lavorare perchè dice che si rende utile, che ci sono tante persone in questo mondo che hanno bisogno di un sorriso, di una parola , di un consiglio o solo di qualcuno che gli versi il bicchiere e lei vuole essere la persona che lo fa.
Forse è proprio questo che mi piace di lei, questo suo essere buona come il pane e dolce come il miele senza esagerare.
I miei amici ci prendono in giro dicendo che siamo una coppia teorica perchè facciamo tutte quelle cose che fanno i fidanzati senza la pratica.
Si, sono dei gran maschilisti e pervertiti, lo so.
Negli ultimi tempi però mi son reso conto che forse qualcosa di vero in quello che dicono c'è. Io e Sonia.
è come se stessimo insieme, è come se fosse la mia ragazza davvero. La chiamo appena mi sveglio, lei mi chiama prima di andare a dormire.
Lei è il mio numero di emergenza, è la prima nelle chiamate veloci.
Mi ha cambiato la vita.
Adesso la sto guardando mentre versa da bere a due ragazzi che la stanno mangiando con gli occhi ed il mio cuore comincia a punzecchiare infastidito.
Lei è la
mia Sonia, lei è quella che mi aiuta a studiare, che mi prepara da mangiare quando sono stanco e pigro , lei è quella che si addormenta vicino a me sul divano come un gattino.
Lei è Sonia, la
mia Sonia.
Mi verso da bere e provo ad affondare questa sensazione di consapevolezza che si sta facendo largo in me.
Voglio bere.
Voglio bere per sentire un poco d'amore , per farmi riportare a casa con quel suo sguardo preoccupato , accigliato ma allo stesso tempo divertito che riserva a me.
Voglio bere per poterle dire che credo di essere innamorato di lei e che mi ha salvato la vita.
Lei è il mio eroe, è la mia ancora di salvezza.






  
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