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Autore: Heart    19/04/2012    2 recensioni
La ragazza dopo aver ricordato le parole del suo superiore si mise in viaggio, dove trovarlo a tutti i costi la sua promozione si basava su questo, tuttavia non poteva usare i suoi poteri come angelo, doveva contare solo sulla sua buona volonta.
-Ma come farò a incontrarlo? Questa città è gigantesca-disse angelo
Ma all'improvviso la sua strada fu bloccata da un gruppo di ragazzi, erano intorno a lei, avevano uno sguardo poco buono, infatti le loro menti pensavano solo ad una cosa: divertirsi.
-Eh, ti sei persa per caso?- disse uno dei ragazzi
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic                                                            Capitolo7
 
Fine non sapeva, dove si trovava.
Il luogo era infestato di nebbia fitta, per un momento temette di trovarsi chi sa dove, ma poi, pian piano la nebbia spari…lasciandola sconvolta.
La scena che si presentò era una sola, ed era terribile.
Un bambino piangeva. Un bambino disperato e con gli occhi lucidi per il pianto, accanto ad un neonato che lo guardava con quegli occhi, misteriosi ma pieni di calore.
Fine osservò la scena, mentre un moto di angoscia e paura la terrorizzò.
Che cosa gli era successo? E, perché si trovavano soli? Domande che in breve capi.
Quel bambino che era inginocchiato, quella bambina piccola, soffice che lo guardavano, due sguardi, una sola parola. Milk e Shade.
Ecco, lo aveva capitolo. Erano loro due.
Fine non capì, come mai si trovasse nei suoi ricordi, perché quelli erano ricordi dolorosi del proprietario.
Sotto mille dubbi, iniziò ad avvicinarsi, ma era solo uno spettro, non poteva far nulla.
Guardò attentamente la scena, con sorpresa Shade si alzò, le lacrime rigavano copiose, il forte ed esuberante Shade era crollato.
Prese la piccola in braccio mentre scoppiava in lacrime e apri la finestra, Fine si spaventò notevolmente di quel gesto, cosa voleva fare? Gridò ma era inutile.
Shade si sporse alla finestra e guardo in basso, si voleva buttare, voleva farla la finita.
Cercò di prenderlo, trattenerlo, gridargli contro ma era inutile, alla fine fu invasa di nuovo da quella luce e tutto divenne buio.
 
Si svegliò con un atroce mal di testa. Si guardò in giro ed era in un letto.
Si riappoggiò sul letto e cercò di calmare il respiro, quella scena era troppo per lei.
“Buon giorno” una voce squillante la fece voltare, era Milk.
“Ciao” disse piano.
“Come va?” Chiesa l’amica.
“Bene, anche se mi fa male la testa” confessò.
La ragazza la guardò per bene per poi sedersi su una sedia accanto al letto.
“Non lo fare più!” Disse Fine si voltò verso di lei.
“Cosa?” Chiese spiegazioni.
“Non fare la finta tonta, mi stavi facendo venire un infarto tu e mio fratello. Siete svenuti nel mezzo del nulla, lo sapete come mi sono sentita?” disse al punto di piangere.
“Mi dispiace” mortificata.
Shade, aveva perso i sensi come lei.
Che cosa era successo tra di loro? Si sentiva scombussolata del tutto, qualcosa di quella visone le era rimasto dentro, un sapore amore e poi quell’episodio.
Doveva indagare, ma non adesso.
“Come sta lui?” domandò.
Milk alzò lo sguardo furente “ bene. Anzi benissimo, poiché se ne andato”
Come al solito.
“dai calmati Milk”
“No, mio fratello stava male. Quando siete stati ricoverati, si lamentava, i dottori gli hanno dato un calmante. Non so cosa sia successo tra di voi, ma non può essere una coincidenza.”
“Quale” disse anche se sapeva la risposta.
“Siete svenuti nello stesso istante, un momento fa stavate bene e poi, buf.” Era diventata isterica, non controllava più le parole, alla fine distrutta pianse e Fine la consolò.
 
 
Il cielo era ritornato nuovamente azzurro.
Fine e Milk erano ritornate a casa, ma… Shade non si trovava.
Era scomparso.
Le due ragazze non stavano ferme, passeggiavano avanti e indietro, nel tentativo di calmare le acque dentro di loro, ma con il passare del tempo, l’ ansia aumentava.
Erano seduto fino a che, una scarica elettrica passò dalla mano di Fine.
Lei si alzò di scatto, le prudeva da matti.
Si sedette di nuovo, ma un'altra scarica la colpisse, si rialzò di nuovo e fu invasa da un'altra.
Cercò di capire quella sensazione sgradevole, fino a che un viso comparse nella sua mente: era quello di Shade.
Corse fuori senza dire nulla, come una pazza.
Cercò con attenzione una sua traccia e quando lo trovò spalancò gli occhi.
Shade era malato, perché non ascoltava una buona volta sua sorella.
Cercò di svegliarlo con piccoli schiaffi, ma lui non le rispondeva.
“Shade, svegliati!” disse.
Ed ecco i suoi occhi. Lucidi e vuoti.
“Lasciami!” disse con disprezzo.
“Non dire assurdità, dai ti aiuto “ ma lui la spinse, non voleva essere aiutato.
“Perché” Fine lo guardò, lui intanto si contorceva dal dolore.
Più si avvicinava e più lui si allontanò, alla fine spazientita lo catturò in un abbraccio.
“Adesso tu vieni con me e, non fare i capricci!” a quella autorità Shade rimase in silenzio, lo aiutò per poi metterlo nel letto.
Milk non tardò ad arrivare con l’occorrente, pose un panno freddo sulla fronte di Shade che rabbrividii.
“Ti prego Shade” piagnucolava Milk.
 
La notte arrivò.
Shade peggiorava ogni ora di più, Milk era tentata di chiamare il medico, ma la voce dura del fratello si ritirava.
Fine costatò che lei temeva una punizione del fratello.
Doveva cambiare le carte del gioco, non adesso, ma in futuro.
Si alzò dal divano chiamata con gran voce da Milk, la ragazza era in lacrime, mentre il fratello era rosso in viso.
“Che succede” chiese allarmata.
“Sta male, troppo. Cosa possiamo fare?”
Fine ci pensò su, per poi prendere una decisione.
“Milk, perché non vai di sotto? Ti calmi e poi ritorni, questa agitazione peggiorerà solo le cose” disse con ove calda e calma.
Lei annui.
Fine era rimasta sola con Shade, non le piaceva, ma doveva fare il suo compito.
Si avvicinò a lui, al suo viso. La temperatura aumentò vertiginosamente, ma non si fermò.
“Cosa stai facendo?” Chiese Shade. La voce era sottile.
“Il mio dovere” disse.
“Non ho bisogno di nessuno, me la so cavare” Fine lo guardò per sbieco.
“Si certo”
Era di fronte al suo viso, i loro occhi si incontravano.
“Che diavolo hai in testa?” Urlò Shade, cercò di allontanarla, ma lei gli bloccò i polsi.
Shade non si era mai trovato in una situazione cosi imbarazzante, di solito erano le ragazze, ma sta volta era toccato a lui.
“Non sentirai nulla se non vorrai” rispose Fine.
“Ch..e?”
Le labbra di Fine si posarono dolcemente su quelle di Shade. Un tocco invisibile, unico che riscaldò l’ambiente e il corpo di Shade. Una strana calma lo travolse, il corpo di Fine brillava, ma forse era solo un’allucinazione provocata dalla febbre. Chiuse gli occhi per bearsi ancora di quella sensazione magica, quando all’improvviso senti una voce, la riconosceva era quella di Fine.
“Non avere paura, io starò al tuo fianco se, tu vorrai. Sarò invisibile, ma vicina come un angelo custode” e tutto svenne.
Shade apri gli occhi e si ritrovò Fine dormiente sul suo petto, la rossa esausta si era addormentata.
Il ragazzo costatò che non aveva più la febbre e questo era solo grazie a Fine, in quel momento pensò solo una cosa prima di ritornare nel suo letto.
“Sei veramente un angelo” accarezzandole i capelli.

 
Ok, rieccomi. Vi sono mancata?
Come vi sembra? Niente di speciale. Lo so.
Grz per tutto quelli che si sono fatti avanti, lo apprezzo tantissimo.
Ciau :)
 
 
 
 
  
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