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Autore: JaseyRae_    20/04/2012    1 recensioni
Questa FF parte dall'idea di questa OS : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=980953&i=1. Ho avuto ispirazione ed ho scritto dei capitoli successivi,trasformandola così in una Fan Fiction vera e propria. Il primo capitolo è appunto quello della One Shot.
Vi prego di leggere e recensire, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate. :3
-Fede.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era passato un mese.
Trentuno giorni in cui io ed Harry eravamo stati lontani, senza sguardi né parole.
Avevamo avuto del tempo per riposarci, a casa, con le nostre famiglie.
Prendevo in mano il telefono ogni sera, componevo il numero e non chiamavo mai.
Non mi ero arreso, no.
Mi mancava ogni giorno di più, sentivo il respiro mancarmi, spesso.
“Come sta?” chiedevo agli altri, quando li sentivo.
“Perché non lo chiami, Lou?” sbottò Liam all’altro capo del telefono, un giorno. “I giorni passano, tra poco dovremo ripartire… non credi che state solo complicando le cose?” aggiunse.
“Quando mai sono state facili per noi, le cose?” ribattei.
“Se lo ami, non lasciarlo andare, Tommo. Ci vediamo la prossima settimana” mi congedò. Papà Liam, era sempre il più saggio, sapeva sempre cosa dire. Sospirai.
Mi buttavo sul divano e pensavo al tempo che avevamo passato insieme. Harry tirava fuori il meglio di me, come nessun altro avrebbe mai saputo fare. Harry m’insegnava ad amare ogni giorno, m’insegnava a migliorarmi.
“Sono un Tommo migliore, con te” gli dicevo spesso, in un sorriso, mentre eravamo abbracciati, mentre facevamo gli idioti e ci tiravamo i cuscini addosso.
Mi spettinava i capelli e si mordeva il labbro, poi mi guardava intensamente. Quando mi guardava in quel modo voleva dirmi qualcosa, qualcosa di sentito.  “Non so come farei, senza di te” disse l’ultima volta.
Ed ora come fai, senza di me, Harold? Perché io ti giuro che non lo so, pensavo mentre tormentavo il bracciolo del divano.
I giorni passavano ed anche il thè col latte delle 5 che mi preparava mia madre, mi ricordava Harry.
I giorni passavano e quella mattina presi la valigia e salutai la mia famiglia. Il sole padroneggiava debole, scaldava a malapena. Il furgoncino che ci avrebbe portato all’aereoporto si fermò davanti casa, mi voltai un’ultima volta per salutare mia madre, ancora alla finestra, con gli occhi lucidi.
“Salta su!” urlò Zayn affacciandosi dal finestrino, e salutando calorosamente mia madre con un cenno della mano, seguito dagli altri.
“Buon viaggio, cuccioli” rispose lei, spalancando la finestra.
“Mamma, ti prego!” le urlai contro.
Il mio cuore prese ad accelerare, nello stomaco le acrobazie più strane. Cos’avrei fatto appena me lo sarei ritrovato davanti?
Sistemai la valigia nel portabagagli, scorsi i ricci di Harold appiccicati al finestrino.
Montai, mi avevano lasciato il posto accanto a lui.
Quanto mi erano mancati.
Quanto mi era mancato.
Si mosse appena, il suo profumo mi avvolse.
Notai che aveva al collo la collana che gli avevo regalato mesi prima.
“Così non ti dimentichi di me”. Mi aveva abbracciato e l’aveva messa subito addosso. “Finchè ce l’avrò su, saprai che sei con me” rispose.
Ce l’aveva ancora, il mio cuore sussultò.
“Ciao, Harry” lo salutai per ultimo. Lui si passò una mano fra i capelli. “Ciao, Lou” tormentava con la mano la collana.
Gli altri scherzavano, fingendo d’ignorarci, mentre noi ci guardavamo in silenzio. Gli indicai la collana con un cenno della testa. “Sono ancora con te?” dissi.
Silenzio.
Si mordeva il labbro, mi guardava intensamente. Brutto segno.
Dovetti fare un respiro profondo, l’ansia mi stava divorando.
“Sei sempre stato con me, Tommo” disse finalmente, con quell’espressione seria che spesso mi spaventava.
“Mi sei mancato” aggiunse.
Mi sciolsi, al suono di quelle parole.
“Mi sei mancato anche tu” risposi.
Incontrai i suoi occhi verdi, fu uno scontro violento, inaspettato. Mi ci buttai dentro, però, senza paura. Mi sentii vivo; si, da quel momento, ne fui certo: ricominciai a vivere.
  
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