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Autore: Alex96_    20/04/2012    4 recensioni
[Pairing Caroline/Klaus - Original Family - Others]
Storia che ha preso ispirazione dalle poche interazioni Klaroline nello show. Non mi atterrò a nessun fatto dalla 3x19 in poi perché ho iniziato a scrivere questa storia quando lo show era ancora in pausa.
Caroline e Klaus in una notte fresca d'autunno, da lì inizierà l'avventura che porterà la bionda ad andare contro a quelli che credeva essere i suoi amici, a fare nuove conoscenze, a riscoprire persone che credeva essere orribili, un viaggio alla scoperta di se stessa e dell'amore con l'aiuto di più di uno degli Originali al suo fianco...Se vi ho incuriositi LEGGETE E RECENSITE!
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caroline Forbes, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'You're Mine, Don't Think You Are Not'
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La ragazza dilata gli occhi in maniera spropositata e apre la bocca, scandalizzata. Ma quando lo shock iniziale passa e si rende conto che la proposta del vampiro è seria e suo malgrado allettante, non può fare a meno di chiudere con uno scatto secco la bocca e distogliere lo sguardo, improvvisamente intrigata dall’offerta.

E Klaus, accortosene, si avvicina lentamente a Caroline con passo studiato, come un avvoltoio che si avvicina alla preda e inizia a parlarle con voce sensuale e roca, cosa che non gli riesce per niente difficile.

“Sai, non dovresti fare quello che gli altri vorrebbero che tu facessi, ma dovresti fare solo quello che desideri”

Caroline scuote la testa, caparbia.

“Infatti io non ti desidero”

La bionda alza la testa e non trova il vampiro davanti a sé, ma lo sente presto, alle sue spalle, che le stuzzica il collo soffiandole fiato fresco sulla pelle.

E nuovamente la ragazza non riesce a impedire al suo corpo di reagire ai gesti dell’Originale che sorride soddisfatto, rimanendo alle sue spalle e protraendosi con il volto fino ad arrivare a sfiorarle l’orecchio.

“La tua bocca continua a ripeterlo, ma il tuo corpo non lo pensa”

Caroline scuote nuovamente la testa, facendo arrivare alle narici di Klaus l’odore dolciastro dei suoi capelli.

“Non è vero. E poi non posso farlo. Tu sei il cattivo”

Klaus sogghigna, le labbra ancorate all’orecchio di Caroline.

“Non lo sono mai stato con te, Caroline”

“Non posso. Non è giusto. Tu sei una persona spregevole”

L’Originale non può fare a meno di annuire e lasciar continuare la biondina a parlare.

“E poi sei un mostro. Per te la vita umana non ha nessun valore, per te sono solo prede”

Il vampiro Originario annuisce ancora, ma riesce lo stesso a rispondere alla testarda biondina.

“Vorrei ricordarti dolce Caroline che meno di trenta minuti fa hai cenato con me e hai considerato quella ragazza una preda anche tu, anzi, se non vado errato l’avresti uccisa volentieri, ma ti ho fermata”

Caroline si volta di scatto, trovandosi a faccia a faccia con il ghigno di Klaus.

“Bene, hai vinto. Sono un essere spregevole anch’io. Ora dimmi: che diavolo vuoi?”

Klaus sorride e sposta una ciocca di capelli dagli occhi della ragazza che non muove un muscolo, ipnotizzata dagli occhi limpidi dell’Originale.

“Non sei un essere spregevole Caroline. Sei pura e umana, più di quanto un vampiro potrebbe mai essere ed è questo che più mi piace di te, la tua umanità: conservala e non fare come me che l’ho persa ormai da moltissimi secoli. Ora, te lo chiederò un’altra volta: casa mia o casa tua?”

Caroline non può fare a meno di fare un sorriso al vampiro, prima di rispondergli.

“Casa mia. È più vicina”

E Klaus non spreca un momento, perché seppur le sue labbra per un istante sono increspate da un sorriso radioso, si riprende e, afferrando una mano della ragazza, inizia a correre per le strade ormai deserte di Mystic Falls finché non raggiunge il portico di casa Forbes dove, maldestramente, sbatte Caroline contro la porta d’entrata, bloccandola contro il suo corpo.

La ragazza, impacciata e ancora convinta che quello che stavano facendo fosse una pessima idea dal sapore però troppo appetibile, poggia le braccia sul petto dell’Originale, per non rimanere imbambolata a guardarlo.

Perché proprio ora che Caroline può guardare Klaus senza timore di essere giudicata visto che lui sta facendo la stesa identica cosa con lei, si può soffermare sul viso dai tratti delicati dell’uomo di fronte a sé, con gli zigomi pronunciati e le labbra rosse e piene, che fanno venire alla ragazza una voglia immensa di baciarlo; ma quello che cattura di più l’attenzione della Forbes sono gli occhi brillanti e di un azzurro cielo, che ispirano tranquillità del vampiro, nei quali vede riflessa lei, o meglio, ciò che Klaus vede in lei.

E a Klaus in quel momento Caroline sembra un angelo: la luce della luna a rendere il suo incarnato ancora più cereo, le labbra leggermente arrossate per via dei morsi che la giovane vi ha dato, i capelli ordinati in morbide onde dorate e gli occhi che riflettono Klaus o, come direbbe
Rebekah, che riflettono Nik, perché Nik era l’umano, mentre Klaus è solo l’ibrido millenario e in quel momento Klaus ha veramente bisogno di sentirsi Nik perché gli sembra un peccato sciupare Caroline con i suoi modi rudi, per questo si limita solo a una carezza sul viso.

La vampira al gesto dolce e inaspettato dell’Antico sorride genuinamente contenta e non può fare a meno di posare a sua volta la mano sul volto di Klaus e aspettare un suo gesto che non tarda ad arrivare.

L’Originale infatti preme con dolcezza le labbra su quelle di Caroline che subito si modellano alle sue, come  tessere perfette di un puzzle. E se per entrambi il semplice sfiorarsi delle labbra è un contatto dolce e piacevole, quando le loro bocche si schiudono, quasi in simultanea, il bacio li travolge come un uragano, facendo lottare le loro lingue e dando alle mani il compito di cercare, freneticamente, di scoprire più pelle possibile per arrivare al corpo dell’altro.

Prontamente Klaus fa scivolare le mani dalla schiena di Caroline fino alle sue natiche che stringe con possessività invitando la giovane ad agganciare le gambe alla sua vita; la vampira non indugia e, mandando al diavolo la parte razionale del suo cervello che le impone di fermarsi, riprende a baciare l’ibrido con più foga, succhiandogli violentemente il labbro inferiore.

Klaus sogghigna e si stacca dalle labbra della vampira e, dopo averle lanciato un’occhiata tutt’altro che pudica, si fionda sul suo collo lasciando una serie di baci a partire dalla clavicola, fino ad arrivare al lobo dell’orecchio, che prende fra i denti e morde con violenza.

La vampira dal canto suo sospira estasiata per le attenzioni che l’Originale le sta dedicando e affonda maggiormente le dita fra i suoi capelli, stringendosi a lui in un movimento che fa scontrare inevitabilmente i loro bacini, portando a sospirare di piacere l’Originale e ad ansimare profondamente lei, tanto che è costretta a mordersi un labbro per evitare di invocare il nome dell’ibrido, per incitarlo a continuare.

Il contatto fra i due fa fermare Klaus e gli permette di soffermarsi a guardare la bionda in una muta richiesta «se vuoi fermarmi fallo ora» alla quale Caroline proprio non se la sente di rispondere con un «forse sarebbe meglio fermarci qui e far finta che non sia mai successo», per questo la bionda, andando contro ogni logica imposta dalla sua ormai più che sconclusionata coscienza, guarda l’uomo di fronte a sé e, dopo avergli posato un leggero bacio sulle labbra, ancora piena d’imbarazzo, fa scattare la serratura della porta in un rumore sordo e un invito chiaro.

Care, non staccando gli occhi da quelli dell’ibrido che ora le sorride seducente, inizia a camminare all’indietro, entrando nella casa. E, appena Klaus si chiude la porta alle spalle, senza la minima esitazione, si fionda sulle sue labbra rosse e carnose, aggredendole con passione.

E mentre la loro lingue esplorano il palato dell’altro la ragazza trova una difficoltà inaudita nella semplice azione del raggiungere la sua camera ma, aiutata dall’ibrido che la sospinge tenendola a sé per la schiena, riesce finalmente a raggiungere la stanza e a staccarsi dalle labbra dell’Antico, il tempo sufficiente per poter riprende fiato.

Un fiato che a Caroline non è più necessario, e sia Klaus, sia lei ne sono a conoscenza, ma la bionda ha bisogno di riflettere lucidamente, sensazione che anche l’ibrido capta e, timoroso di un suo possibile rifiuto, non le dà il tempo di pensare a niente e si porta alle sue spalle, sfilandole come un gentiluomo la giacca di pelle, buttandola in un punto imprecisato della camera.

La vampira non esita a mordersi il labbro quando le mani di Klaus le circondano il ventre per farla aderire di più al suo petto e, quando il vampiro inizia a sfiorare con le labbra il collo della vampira, questa non può reprimere un sospiro estasiato e manda definitivamente al diavolo la parte razionale della sua mentre che le dice che sta facendo un’idiozia che quel mostro la sta trascinando all’inferno.

Perché quando Caroline si rigira fra le sue braccia, trovandosi finalmente occhi negli occhi con l’ibrido, non può fare a meno di pensare che se quella era la faccia del diavolo, sarebbe bruciata volentieri all’inferno per tutta l’eternità.

Ed è con questi pensieri che Caroline si concede definitivamente mente e corpo a Klaus, circondandogli il collo con le braccia e tuffandosi sulle sue labbra tumide che probabilmente non si sarebbe mai stancata di baciare.

Ma l’ibrido non è certo un tipo passivo e non perde tempo a sfilarsi la giacca a vento che indossa e, mentre Caroline reclina la testa all’indietro permettendogli di affondare il capo sulla linea pulsante di sangue sul suo collo, le toglie svelto la maglia che indossa e la distende, con un gesto rapido e impercettibile, sul matrimoniale della stanza.

E la bionda ansima, ansima forte quando Klaus con una mano scende ad sfiorarle la schiena in una carezza gentile e sensuale che la fa tremare, e con l’altra và a vezzeggiare la pelle morbida dei fianchi, per poi risalire a bearsi della rotondità del seno prospero della giovane per poco ancora celato dal reggiseno di pizzo nero che crea un contrasto netto con la pelle cerea della ragazza.

Ma quando l’ibrido si stacca dalla sua bocca e scende a torturare con le labbra e con i denti la pelle sensibile dietro il lobo dell’orecchio e si china di più per sfiorare con la punta del naso la linea del collo niveo e della clavicola, per poi posarci dei baci dolci, sensuali e umidi, Caroline non può trattenersi dal prendere a mugugnare forte, facendo ghignare l’ibrido contro la sua pelle.

E la biondina, accortasene, stringe le mani più affondo nei capelli biondo scuro dell’ibrido e gli tira violentemente una ciocca di capelli, facendo aumentare ancor di più il ghigno sul suo volto, ora spostatosi nell’incavo tra i suoi seni.

Klaus, divertito dalla reazione della bionda continua a sorridere, facendola innervosire ancora di più.

“Potresti smetterla di ghignare? È scortese”

Klaus solleva il viso dalla pelle profumata della bionda vampira e si porta alla sua altezza, guardandola con un sorrisino divertito a increspagli le labbra.

“È scortese da parte tua fare versi tanto sensuali e eccitanti, love

Caroline non può fare a meno di arrossire dopo all’affermazione dell’ibrido che si concede una breve risata che se da un lato alla vampira pare tanto roca e sensuale da farla tremare, dall’altro la fa infuriare.

“Bene, vediamo se così hai ancora voglia di ridere”

La bionda, con uno scatto si porta a cavalcioni sul vampiro e, dopo essersi strusciata leggermente contro il suo bacino, facendolo sorridere ancora di più sia per l’intraprendenza della ragazza, sia per il suo orgoglio femminile, gli sfila la maglietta, scoprendogli il petto glabro e asciutto.

La vampira percorre lo stesso tratto fatto poco prima dall’Originario su di lei, scendendo a baciargli e lambirli la pelle dietro l’orecchio, per arrivare fino alla clavicola e scendere sui pettorali definiti.

Ma Klaus, che da sempre preferisce avere il controllo della situazione, sentendo le labbra soffici di Caroline che continuano nella loro discesa verso gli addominali poco accennati e le sue unghie che gli graffiano leggermente il petto, avverte la lucidità venir meno, e di certo non l’aiuta che la vampira si abbassi ancora di più, andando a stuzzicare con la lingua la pelle al di sotto dell’ombelico, per poi morderla delicatamente.

Caroline, nel sentire il respiro dell’ibrido spezzarsi ripetutamente sorride soddisfatta, pronta a continuare la sua discesa nella scoperta del corpo da dio greco dell’Originale, ma tra tutto quello che si può aspettare la bionda non c’è che Klaus le rialzi il capo, per poi portarla nuovamente sotto di sé.

La caparbietà della vampira però le permette di invertire nuovamente le posizione e, quando l’ibrido prova a rovesciarla nuovamente sotto di sé, la bionda gli blocca i polsi con le mani e lo guarda di traverso, mezza svestita e a cavalcioni su di lui.

“Si può sapere qual è il tuo problema?”

La ragazza per un attimo si sofferma a pensare che forse non è troppo sexy, o che magari non lo sta eccitando per niente, o che forse il millenario ibrido ha un problema comune a tutti gli uomini, ma la risata roca di Klaus la distoglie dai suoi pensieri, portandola a guardarlo negli occhi.

“Non ho nessun problema, è solo che mi piace stare sopra, dolcezza

Caroline arrossisce per la semplicità con la quale l’Originale dice una cosa del genere e per la facilità con la quale si lascia portare di nuovo con la schiena appoggiata al materasso e si lasci baciare dalle labbra dell’ibrido che sembrano affamate delle sue.

Klaus, dopo essersi staccato a malincuore dalle labbra della ragazza per darle un minimo di tregua, si sposta nuovamente sul suo collo, dove si sofferma a soffiarle del fiato fresco prima di riprendere a parlare.

“Non è molto meglio così?!”

Caroline però non si fa ingannare dall’ibrido e, con le mani ancora ancorate sulle sue spalle, gli risponde saccente.

“O non è che forse il leggendario Klaus ha paura che lasciandosi andare potrebbe rimanere fregato dalla sottoscritta?”

La risata dell’ibrido è accompagnata dal movimento rapido delle sue mani che sfilano i jeans attillati di Caroline, la quale dopo un breve sospiro, riprende a parlare.

“O forse pensi che potrei tirare fuori magicamente un paletto di Quercia Bianca e piantartelo nel cuore?”

L’ibrido le regala un sorriso seducente e porta il suo viso al livello di quello di Caroline.

“Considerala una piccola mancanza di fiducia”

La bionda sbuffa e si lascia coinvolgere in un altro bacio appassionato, che le strappa un mugolio soddisfatto.

“Beh, gli uomini sono tutti uguali. Vampiri, umani, licantropi, o ibridi che siano. Vogliono tutti mantenere la loro posizione di supremazia”

Klaus ghigna apertamente prima che il pensiero fastidioso che la bionda sia stata con tante persone si infiltri nella sua testa; ma, nuovamente, la biondina lo riporta alla realtà.

“Sai, potrei anche io aver timore che tu ora mi strapperai via il cuore dal petto”

L’ibrido sorride e guarda la bionda divertito.

“Siamo proprio una pessima coppia, eh?”

Caroline annuisce e non esita ad attaccare le sue labbra a quelle dell’ibrido che rispondono richiamate dall’impeto della bionda e ne succhiano violentemente il labbro inferiore, facendola ansimare.

 “Già, con problemi di fiducia e il resto”

Klaus annuisce assorto, gli occhi puntati sul corpo sinuoso della bionda stesa sotto di sé, le mani ad accarezzarne le curve.

“Già, problemi di fiducia e il resto..ora, possiamo smettere di parlare?”

Caroline annuisce e si morde sensualmente il labbro inferiore, nel muto consenso che permette a Klaus di slacciarle il reggiseno e, senza
esitazione, prendere a baciare un suo seno, mentre le mani si occupano della discesa e della risalita sull’interno coscia delle gambe della vampira,
che ansima forte.

L’ibrido quando sente che gli ansiti della vampira si intensificano sempre di più, man mano che stringe tra i denti il capezzolo ormai turgido della ragazza, si decide a sfilarsi i pantaloni per tornare subito su di lei: ormai solo gli slip a separarli.

Caroline, decisamente eccitata, stringe le mani intorno ai capelli dell’ibrido e fa scontrare nuovamente le loro labbra in un modo decisamente più rude, quasi se fosse bisognosa di avere le labbra dell’ibrido sulle sue.

E quando Klaus, cogliendola di sorpresa, infila due dita nella sua intimità, cogliendo il suo punto di massimo piacere, Caroline non può fare a meno di urlare in un singhiozzo il suo nome.

“K-Kla..us”

L’ibrido, però, stacca il viso dal collo della bionda e il suo sguardo diventa mortalmente serio.

“Chiamami Nik”

Caroline, anche se sorpresa dalla richiesta, non ci mette molto ad inarcare il bacino al nuovo affondo delle dita dell’Originale e a reclinare la testa all’indietro, esponendo maggiormente la gola.

“Nik..Nik”

E Klaus, già eccitato dalla straordinaria bellezza della bionda, non ci pensa molto a far snudare le zanne, pronte a conficcarsi nel collo di Caroline per saggiare il sangue, che l’Originale è sicuro sia dolce e delizioso come la padrona; ma l’ibrido non ha considerato il timore che si irradia in
Caroline quando lo vede a un passo dal morderla, costringendola a irrigidire il corpo visibilmente dalla paura.

“N-Non mordermi..mi ucciderai”

Klaus, ricordatosi che Caroline era già stata morsa da un licantropo, suo ibrido per altro, non può fare a meno di carezzarle, con la mano libera, il viso in una dolce carezza, il suo volto ancora caratterizzato dalla maschera da mostro.

“Non preoccuparti Caroline, se berrai il mio sangue non ti succederà niente”

La ragazza annuisce debolmente e trasforma il viso, prima di affondare i denti nel collo di Klaus appena sente l’ibrido fare lo stesso con lei.

Ma quello che Caroline non prevede è che l’ibrido le sfili gli slip dalle gambe e si tolga i boxer per penetrarla in un’unica, decisa spinta che la ragazza è sicura la farebbe urlare dal piacere se non avesse la bocca già occupata nel succhiare avidamente il nettare celestiale che è il sangue millenario dell’ibrido.

Quando però l’ibrido si spinge una seconda volta dentro di lei, più a fondo, Caroline non sa se grida di piacere per il sangue appena bevuto o per la capacità che sta dimostrando l’Originale nel portarla all’estasi, tutto quello che sa è che sta graffiando con le unghie la schiena solida di Klaus e che sta gemendo ripetutamente sulla sua bocca, che l’ibrido ha sollevato dal suo collo per poterla guardare negli occhi che, ora come ora, sono liquidi di desiderio e piacere.

E quando l’ibrido congiunge nuovamente le loro bocche mischiando il sapore del sangue di entrambi al bacio ruvido, che sa di necessità e passione, Caroline si artiglia maggiormente a lui e stringe le gambe nude intorno alla sua vita, permettendogli di affondare maggiormente, se possibile, in lei.

Man a mano che le spinte si fanno più intense entrambi si avvinghiano all’altro, cercando di congiungersi sempre più e quando, finalmente, l’orgasmo li coglie, i due si stringono tra loro per un momento mentre, tra i respiri spezzati e le labbra a sfiorarsi i loro occhi si incrociano, desiderosi di un altro contatto. E in quel momento negli occhi della vampira è solo espresso il desiderio, la pace ricevuta dall’amplesso, la gioia del momento, ma non c’è traccia di rimpianto, come in quelli di Klaus che sono limpidi e schiariti dalla passione.

L’Originario, dopo aver dato un ultimo leggero bacio alla vampira, scivola da lei e rotola dall’altra parte del letto per permettere al respiro di regolarizzarsi.

La bionda, nel frattempo, totalmente sconvolta da quanto accaduto e scioccata da quanto le sia piaciuto, non può fare a meno di stringere a sé il lenzuolo sotto il quale si è infilata e sperare che l’ibrido se ne vada il più presto possibile, prima che questa volta sia lei a saltargli addosso.

Ma Klaus non sembra essere dello stesso avviso perché con un braccio cinge le spalle di Caroline e, rudemente, la tira a sé, facendola aderire al suo petto.

La bionda, anche non volendo, si trova inevitabilmente a rilassare i muscoli quando avverte il calore, seppur fittizio, del corpo dell’altro al suo fianco e il suo petto caldo e solido sul quale potersi appoggiare, e distende i muscoli, serena nella quiete della camera, interrotta però dalle parole dell’ibrido.

“Sai dolcezza, non credevo che potesse esserci qualcuno che mi potesse stupire, ma tu sei tutt’altra storia”

Caroline arrossisce ma poi lascia che le labbra si increspino da sole in un dolce sorriso, che l’ibrido scorge.

“E pensare che dicevi che ti disgustavo”

La bionda, risvegliatasi come da un incubo, si tira a sedere sul letto, stringendo di più il lenzuolo e si volta furiosa verso l’ibrido.

“Ed è così”

Klaus però la deride e si sporge verso di lei, arrivandole a un soffio dal viso.

“Eppure non sembrava così mentre ti stringevi a me, love

Caroline arriccia le labbra disgustata ma quando quello si rimette comodo sul letto, in una posa che lascia che il lenzuolo gli scivoli quasi
completamente di dosso, la biondina non può fare a meno di soffermarsi più del dovuto a osservare il profilo dei pettorali dell’Antico, delle braccia muscolose, degli addominali lievemente pronunciati e della peluria del basso ventre.

La vampira, rendendosi conto dove il suo sguardo stava scivolando, e di come il suo corpo si stesse già eccitando al solo pensiero di accogliere nuovamente l’ibrido dentro di se, si allontana ancor di più dall’altro come scottata, provocandone la risata.

“Sei piuttosto lunatica Caroline. Un momento prima fremi per quello che ti sto facendo e il momento dopo ti allontani come se ti spaventassi. Dovrei offendermi?”

Il viso dell’ibrido si contrae in un finto broncio che fa arrabbiare ancor di più Caroline.

“No. Dovresti andartene”

La bionda non fa neanche in tempo a finire la frase che l’ibrido la schiaccia sotto di sé, bloccandole i polsi sopra la testa.

“Non ti permetto di parlarmi in questo modo, non dopo tutto quello che è appena successo”

Caroline però non si lascia stordire dal tono fintamente carezzevole di Klaus e muove freneticamente le braccia, nella speranza che l’ibrido la liberi dalla sua presa.

“Lasciami Klaus”

Ed entrambi sanno che la bionda non a caso l’ha chiamato con il nome che usano tutti e non a caso gli ha solo detto di lasciarla, in un implicito «lasciami andare da te» e l’ibrido, accortosene, le libera i polsi e con un balzo scende dal letto, infilandosi i boxer.

Caroline lo fissa con la bocca aperta, stupita che sia bastata la sua richiesta a farlo allontanare, e non rimane sorpresa quando l’ibrido, con la maglia ancora in mano, si gira verso di lei.

“Sai Caroline puoi dire quello che vuoi, ma so che l’hai voluto tanto quanto l’ho voluto io”

La vampira annuisce e non distoglie lo sguardo da quello dell’Antico che nel frattempo si sta rivestendo.

“Già, l’ho voluto anch’io ed è per questo che è stato un terribile errore.. ed è per questo che non si ripeterà più”

Klaus sorride in direzione della bionda e fa schioccare la lingua sul palato prima riprendere a parlare.

“Il fatto che tu ne sia convinta è quello che ti rende dolce, peccato che tu abbia torto. Ricapiterà, e sono più che sicuro che sarà al più presto”

Caroline stringe le braccia sotto al seno, innervosita.

“Io invece dico proprio di no, non ci sarà una seconda volta”

La ragazza nuovamente non fa in tempo a finire di parlare che l’ibrido le arriva a un soffio dal viso e la inchioda con i suoi occhi cerulei, prima di posare le labbra sulle sue.

E se sulle prime la ragazza cerca di respingere l’ibrido, quando quello le blocca il viso con le mani e le schiude la bocca, insinuandovi all’interno la lingua, la vampira si abbandona al bacio, divenendo improvvisamente docile tra le braccia forti dell’ibrido.

Quando però le labbra di Klaus lasciano le sue e un mugolio di disapprovazione le si sprigiona dalle labbra, Caroline può distintamente vedere il ghigno dell’ibrido andare a incorniciare i suoi lineamenti.

“Sono sicuro che ci vedremo presto Caroline, e ricorda: sei Mia. Non pensare il contrario”

L’ibrido in una folata di vento scompare dalla stanza lasciando Caroline totalmente sconvolta: che diavolo aveva fatto?

La bionda rimanda i rimorsi dovuti alle proprie azioni al giorno dopo e si rintana nelle coperte, impregnate dell’odore dell’ibrido e del suo e si dice che per una volta, forse la prima in tutta la sua vita, aveva fatto qualcosa solo perché lo desiderava lei, perché doveva ammetterlo, se tanto odiava Klaus, al tempo stesso ne era attratta e lo desiderava.

Con questi ultimi pensieri nella mente la bionda si addormenta, le ultime parole dell’ibrido ancora ad aleggiare nell’aria.

“sei Mia. Non pensare il contrario”

   
 
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