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Autore: xbritishgirl    20/04/2012    0 recensioni
Nasce da questo proverbio, chi la fa l'aspetti. E' molto corto, però spero che possa piacere comunque!
Ah, ho preso spunto per questo brano ad uno scherzo fatto dai One Direction ad uno della band, proprio Harry. Soltanto che il finale non è stato assolutamente così!
Bene, hope you like! Baci, xx
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente uno tra i nostri più cari amici stava per compiere la maggiore età, ed io e i miei compagni stavamo pensando a un regalo da ricordarsi per sempre. Pensavamo a qualcosa di sadico, ma anche divertente. Il giorno prima del suo compleanno, però, ecco l’illuminazione. 

Gli avremmo fatto uno scherzo così grande che non l’avrebbe mai dimenticato. Ed ecco il fatale giorno. 
Ci incontrammo nel pomeriggio e gli porgemmo il nostro regalo, un pomeriggio da passare in una spa di lusso. 
Non l’avevo mai visto così felice, e non sospettava nulla. Decise di andare lo stesso pomeriggio e, dopo averci ringraziato per la decima volta, se ne andò. Dopo un paio di ore, anche io e i miei amici andammo alla spa, e chiedemmo al direttore dov’era finito il festeggiato. 
Ci indicò la stanza dei massaggi, e prima di poter procedere con il nostro scherzo, chiedemmo il consenso del direttore. Egli approvò e noi ci avviammo verso la stanza. 
Entrammo dell’entrata posteriore e dopo aver fatto un cenno alla ragazza che stava curando il nostro amico, lei disse di essersi dimenticata un prodotto nell’altra stanza e che sarebbe tornata entro due minuto. 
Harry, il festeggiato, stava riposando sul lettino, rilassato per i massaggi ricevuti fino a poco prima. Io e altri quattro amici ci avvicinammo a lui con quattro secchi di acqua gelata in mano e glieli lanciammo addosso. Fece un salto enorme, imprecando. 
Ci guardò scocciato e arrabbiato per quello che avevamo fatto. Dopo una scena del genere, era impossibile non ridere, eppure lui mi sembrava alquanto serio. Ci fissò e per un momento ci fu silenzio, poi quattro parole: ’Ve la farò pagare!’. 
Uscì dalla stanza e riprendemmo a ridere. Alla sera ripensai a cosa avevo fatto nel pomeriggio e alle parole di Harry: non era mai stato così serio ed arrabbiato. Mi sembrava convinto di ciò che diceva e per un secondo temei conseguenza terribili. 
Il giorno dopo, ogni volta che passava mi sembrava il momento buono per attaccare, per farci uno scherzo il doppio più grande del nostro. Lo fissavo, ci fissava, serio. La paura aumentava di giorno in giorno. 
Poi mi venne in mente il proverbio ‘chi la fa, l’aspetti.’, ma io non riuscivo ad aspettare: l’ansia saliva, insieme all’agitazione e alla paura. Io sto ancora aspettando.

   
 
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