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Autore: Little_Lotte    20/04/2012    4 recensioni
Questa fanfiction altro non è che il seguito della mia precedente "Blaine's Turn". Ho semplicemente pensato che anche in questa terza stagione ci saranno un sacco di cose da approfondire sul personaggio di Blaine, e dal momento che è il mio preferito e che gli voglio un sacco di bene, ho deciso di continuare a scrivere su di lui.
Diciamo che il mio intento è quello di approfondire i suoi pensieri e far vedere tanti missing moments coi suoi amici Warblers (che mi mancheranno tanto) e con Kurt (perchè figuriamoci se i RIB ci faranno vedere TUTTO).
Gli aggiornamenti saranno più tardivi, visto che scriverò a mano a mano che le puntate usciranno (salvo magari qualche capitoletto di missing moments) e mi pare doveroso aggiungere la nota SPOILER!
Spero di fare un buon lavoro e rendere ancora una volta giustizia al nostro amato Blaine!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blaine's Turn'
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Nell'arco degli anni, Blaine aveva imparato a fidarsi ciecamente del suo infallibile sesto senso: era incredibile come lui, prima ancora di averne una certezza assoluta, riuscisse sempre a percepire sulla sua stessa pelle e in modo così perfettamente chiaro tutto ciò che era sul punto di accadere intorno a lui.
 
Specialmente quando si trattava di qualcosa di brutto.
 
In tutta la sua vita, Blaine non si era mai sbagliato riguardo alle sue sensazioni, neanche una sola volta: quando suo padre aveva avuto quello sfortunato incidente sul tetto e si era rotto una gamba; quando il suo giocattolo preferito era andato completamente distrutto, il giorno del suo decimo compleanno; quando il suo cane era stato morso da quel randagio, durante una passeggiata al parco; quando, il giorno della Sadie Hawkins Dance, lui e il suo amico Tommy erano stati pestati a sangue da quel gruppetto di teppisti.
 
Ogni volta, seppure ad un livello puramente inconscio, il giovane Anderson aveva sempre previsto che qualcosa sarebbe andato storto, che la cattiva sorte era nascosta proprio dietro l'angolo, pronta a tendere il peggiore degli agguati.
 
Persino quando Quinn era stata vittima di quel terribile incidente d'auto, il giorno del matrimonio di Finn e Rachel, Blaine aveva avvertito quella spiacevole quanto inevitabile sensazione premonitrice; non sapeva che cosa stesse accadendo, ma sentiva molto chiaramente che, di qualunque cosa si fosse trattato, sarebbe successo di lì a pochi istanti.
 
" Dobbiamo sospendere le nozze! " aveva strillato Rachel, in preda al panico, dopo aver ricevuto una telefonata improvvisa da parte della polizia stradale " Quinn ha appena avuto un incidente, la stanno portando in ospedale! Muoviamoci, dobbiamo correre da lei! "
 
Blaine sapeva che non avrebbe mai più dimenticato l'ansia, l'angoscia e la paura di quelli interminabili momenti: lui e i suoi amici se ne stavano seduti su quelle scomode poltroncine in quell'enorme sala d'attesa ospedaliera, domandandosi che cosa ne sarebbe stato di Quinn, mentre in una qualche sala operatoria là vicino, la loro amica stava - in tutta probabilità -  lottando disperatamente per sopravvivere.
 
Fortunatamente, la situazione fu molto meno tragica di quanto sembrasse all'inizio: nonostante la serietà dell'incidente e la violenza dell'impatto fra la macchina di Quinn e il camion che l'aveva investita, la giovane Fabray riuscì comunque a cavarsela, anche se le sue gambe non erano più in grado di funzionare come prima e si era inevitabilmente ritrovata sopra una sedia a rotelle. In ogni caso, lei stessa sembrava essere ancora molto ottimista e speranzosa: era certa che - con un po' di fisioterapia e tante, tante preghiere - prima o poi tutto sarebbe tornato alla normalità e lei sarebbe stata nuovamente in grado di ritornare a camminare perfettamente, come aveva sempre fatto. 
 
Era bello comunque, in mezzo a tutte quelle lacrime e preoccupazioni, vedere ancora in Quinn così tanta voglia di combattere, anche se tutti intorno a lei continuavano ad essere tristi e del tutto sfiduciati, ormai completamente rassegnati al fatto che quello sarebbe stato il suo inevitabile destino.
 
Era una situazione davvero critica per le Nuove Direzioni - le Nazionali erano ormai alle porte e il professor Shuester stava mettendo tutti duramente sotto pressione - ed era importante che i ragazzi non si lasciassero scoraggiare da niente e nessuno, che fossero pronti ad affrontare qualsiasi cosa senza mai farsi abbattere dalle difficoltà. in fin dei conti quello era l'ultimo anno per la maggior parte dei ragazzi, e tutti volevano essere assolutamente perfetti su quel palco, volevano vincere quel trofeo e dimostrare a tutti quanto fossero talentuosi, determinati e pieni di grinta, abbastanza da meritarsi di essere ricordati per sempre nella storia del canto corale coreografato. Blaine aveva una sensazione estremamente positiva al riguardo: ovviamente sapeva che non sarebbe stato facile battere i Vocal Adrenaline, ma era piuttosto certo del fatto che i ragazzi del Glee Club fossero ormai diventato abbastanza bravi da dare loro del filo da torcere e che, con un altro po' di allenamento, avrebbero potuto diventare davvero molto pericolosi per i loro rivali.
 
Eppure, nonostante tutte queste sensazioni positive, vi era qualcosa che affliggeva inspiegabilmente il giovane Anderson, qualcosa che non aveva niente a che vedere con il Glee, con la scuola o con Quinn, ma che  lo rendeva comunque terribilmente inquieto e preoccupato; Blaine non aveva la benchè minima idea di quale potesse essere la fonte di una simile sensazione, ma in cuor suo sapeva che non poteva trattarsi di niente di buono. 
 
E, in effetti, ebbe presto modo di scoprire quanto ogni sua singola percezione fosse - come sempre, del resto -  così tremendamente ed inevitabilmente esatta. 
 
Era un venerdì pomeriggio - una giornata grigia e piuttosto vuota - quando il telefono di casa Anderson squillò all' improvviso, facendo così sussultare Blaine, intento a leggere con estrema concentrazione un libro di poesie nel silenzio della propria camera; il giovane Anderson, solo in quell'enorme casa, si precipitò a rispondere e non riuscì a nascondere la sua immensa sorpresa nello scoprire a chi appartenesse quella voce dall'altro lato della cornetta.
 
<< Hey, Blainey! Sono io, Coop! >>
 
Blaine quasi non riuscì a credere alle sue orecchie; non ricordava neanche quando fosse stata l'ultima volta in cui aveva sentito quel nome e quella voce.
 
<< C-Cooper?! >> balbettò nervosamente, distogliendo completamente l'attenzione dal suo libro << S-sei davvero tu?! >>
 
Cooper rise: << Ovviamente! Che c'è Blainey, non riconosci più il tuo adoratissimo fratellone?! >>
 
Blaine non rispose, mordendosi il labbro inferiore talmente forte da farlo quasi sanguinare.
 
Suo fratello.
 
Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui i due si erano visti, da fargli completamente dimenticare il fatto di avere un fratello maggiore; più grande e famoso, per giunta! Non era mai stato facile per Blaine accettare la situazione, non aveva neanche mai avuto l'occasione di vantarsi con qualche amico per essere il fratello del celebre, talentuoso ed affascinante attore Cooper Anderson.
 
Non che ci tenesse particolarmente, lui non era certo quel genere di persona che amava pavoneggiarsi per delle sciocchezze simili; ma gli sarebbe piaciuto, qualche volta, avere la possibilità di farlo ed essere abbastanza vicino a lui da permettersi di urlare al resto del mondo "Hey, guardatemi: io sono il fratello di Cooper Anderson".
 
Purtroppo, però, il suo rapporto con Cooper non era esattamente dei più idilliaci; a dire il vero, Blaine non era neanche del tutto certo che il loro potesse essere effettivamente chiamato rapporto.
 
<< I-io...certo che ti riconosco! >> esclamò Blaine, cercando di nascondere - con scarso successo - tutta la tensione che in quel momento la sua voce stava trasmettendo << E' solo che non mi aspettavo questa tua chiamata! Non parliamo al telefono da secoli ormai, e non riesco neanche a ricordare l'ultima volta in cui la tua faccia non mi è apparsa esclusivamente da dietro uno schermo televisivo! >>
 
Cooper ridacchiò sommessamente, cosa che Blaine trovò un tantino irritante, anche se si guardò bene dal farglielo presente.
 
<< Lo so, ultimamente sono stato parecchio assente! >> disse << Però ho intenzione di rimediare al più presto: la prossima settimana verrò a trovarti! >>
 
Il moro per un pelo non si strozzò con la sua stessa saliva.
 
<< Cos...che cosa significa che verrai a trovarmi?! >> biascicò.
 
<< Beh, esattamente quello che ho detto. >>  rispose Cooper allegramente << Ho qualche giorno libero e ho pensato di sfruttare l'occasione per passare a trovare il mio fratellino! Ti sembra una cosa tanto strana?! >>
 
" Sì, certo che lo è! " pensò immediatamente Blaine; trovava semplicemente assurdo che Cooper, il quale non trovava mai il tempo di chiamarlo o di fare un viaggio in Ohio per andarlo a trovare, avesse deciso di colpo che era arrivato il momento di adempiere ai suoi doveri di fratello maggiore.
 
<< Ecco, io.. >> farfugliò il più piccolo dei due, piuttosto confusamente << Diciamo solo che non me lo aspettavo! Insomma, non hai mai il tempo di fare niente aldilà del tuo lavoro, e adesso all'improvviso te ne esci con.. >>
 
<< Hey, fratellino! >> lo interruppe Cooper << Guarda che io sono perfettamente in grado di capire quando è arrivato il momento di dedicarsi un po' alla famiglia, e adesso sento che questo momento è arrivato! Ci divertiremo un sacco, vedrai! >>
 
Blaine sollevò un sopracciglio, con espressione pensierosa.
 
Una parte di lui moriva dalla voglia di rivedere suo fratello; non erano mai stati in ottimi rapporti, forse un po' a causa dell'enorme differenza di età - Cooper aveva ben dieci anni più di Blaine e quando aveva lasciato l'Ohio per dedicarsi al mondo della recitazione, il minore dei due era poco più che un ragazzino; in simili condizioni, era piuttosto difficile instaurare un vero e proprio rapporto di amicizia - , ma in un modo o nell'altro Blaine sperava di potersi avvicinare un po' di più a Cooper.
 
In fin dei conti, era ciò che aveva sempre desiderato.
 
<< Beh, mi sembra una buona idea. >> disse infine il ragazzo riccioluto, lasciandosi sfuggire un sorrisetto compiaciuto << In effetti, mi farà piacere passare un po' di tempo con te. >>
 
<< Splendido! >> strillò Cooper, ad un volume talmente alto che quasi non assordò completamente il povero Blaine << Arriverò a Lima lunedì nel primo pomeriggio; il tempo di sistemarmi in albergo e poi passo a prenderti a scuola, per portarti fuori a cena! >>
 
<< No, aspetta. >> lo interruppe Blaine << Ho le prove del Glee Club nel pomeriggio. >>
 
<< Beh, meglio ancora! Potrei fare un giretto per la tua scuola e magari assistere alle vostre prove, che ne pensi?! >>
 
Blaine sospirò profondamente, con fare arrendevole.
 
<< Ok, immagino che vada bene. >>  rispose, senza troppo entusiasmo.
 
<< Grandioso! Allora ci vediamo lunedì, fratellino! Vedrai, sarà davvero un'esperienza da favola! >>
 
Blaine avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma suo fratello non gliene diede il tempo, riattaccando immediatamente la cornetta senza neanche dirgli "ciao". Il giovane Anderson alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente, lanciando il cordless dalla parte opposta del letto.
 
<< Oh, Cooper! >>
 
Non era del tutto certo di aver fatto la cosa giusta accettando quella proposta; per quanto ardentemente desiderasse poter rivedere suo fratello, non poteva nascondere di essere anche terribilmente in ansia e spaventato all'idea di un simile avvenimento. 
 
Il giovane Anderson aveva trascorso oltre dieci anni della propria vita a stretto contatto con suo fratello, e la loro convivenza non era mai stata particolarmente facile: lui era il fratello più piccolo, il fastidioso e petulante grillo saltellante, la palla al piede che costringeva sempre Cooper a stargli appresso e a prendersi cura di lui, persino quando avrebbe preferito fare ben altre attività. Ovviamente Cooper voleva molto bene a Blaine, ma molto spesso - come tutti i fratelli maggiori, del resto - avrebbe voluto volentieri prenderlo a calci nel sedere, specialmente quando il più piccolo degli Anderson faceva di tutto per attirare la sua attenzione, così insistentemente da rischiare di far perdere la pazienza persino al più grande di tutti i santi.
 
Non erano mai stati grandi amici, solamente due semplici fratelli, eppure Blaine aveva sempre sperato che le cose potessero cambiare fra di loro; Cooper era il suo eroe, la sua fonte di ispirazione, il modello perfetto ed ideale che si era da sempre prefissato di eguagliare, soprattutto adesso che era diventato così famoso.
 
Forse, tutto sommato, quell'incontro avrebbe potuto aiutarli ad avvicinarsi e a mettere in piedi quel rapporto di fiducia e complicità che lui aveva sempre sognato.
 
<< Posso farcela! >> si disse il moro, facendosi coraggio << Ma sì, andrà tutto bene! >>
 
Il moro si lasciò cadere a peso morto sul materasso, incrociando le braccia dietro alla testa e mettendosi a fissare il soffitto, con sguardo vacuo. Magari non sarebbe stata esattamente una passeggiata - anzi, sarebbe stata senza dubbio una vera e propria maratona - ma in un modo o nell'altro, Blaine sperava che alla fine le cose si sarebbero concluse nel migliore dei modi. 
 
In fin dei conti, Cooper rimaneva pur sempre suo fratello.
 
 


*
 


 
Il fine settimana trascorse così rapidamente che Blaine fece a mala pena in tempo ad accorgersene e, in men che non si dica, era già lunedì.  

Il giovane Anderson passò gran parte del tempo che lo separava dall'arrivo di suo fratello a pensare a come sarebbe stato rivedersi dopo così tanto tempo, specialmente adesso che Cooper era diventato una star televisiva internazionale; probabilmente il maggiore dei due non avrebbe perso neanche un minuto di tempo per vantarsi del suo lavoro e del suo successo, in effetti sarebbe stata una cosa decisamente da lui.
 
Cooper adorava pavoneggiarsi.
 
Era una delle sue attività preferite, sin da quando era più piccolo - almeno, per quanto Blaine riuscisse a ricordare; che si trattasse di un compito in classe in cui aveva preso il massimo dei voti, di una canzone eseguita al pianoforte senza neanche una minima parvenza di imperfezione o semplicemente di una sciocca soddisfazione personale, il maggiore degli Anderson non si lasciava mai sfuggire l'occasione per vantarsi e ribadire ulteriormente la sua "superiorità".
 
E tutto ciò, ovviamente, non faceva altro che avvilire il povero piccolo Blaine, continuamente alla disperata ricerca della sua approvazione e costretto costantemente a sentirsi messo da parte perchè - almeno, stando a ciò che ripetevano sempre i loro genitori -  quello era il momento di Cooper, non il suo.
 
Neanche quando suo fratello si era trasferito le cose erano migliorate particolarmente, dal momento che Blaine aveva continuato a ricoprire - nonostante la lontananza -  il ruolo del fratello più piccolo, quello meno interessante e dimenticato da tutti; Cooper poteva anche abitare a centinaia di chilometri di distanza, ma la sua luce continuava a splendere assiduamente e ad offuscare quella di Blaine, la quale - per quanto luminosa potesse essere - a confronto sembra così debole e fioca.
 
Ma in fin dei conti era passato del tempo, e adesso Cooper lo aveva chiamato per dirgli che aveva voglia di passare un po' di tempo assieme a lui; di certo non poteva essere una cosa così terribile, forse tutta la sua ansia e la sua preoccupazione erano del tutto ingiustificate. Eppure, nonostante cercasse disperatamente di convincersi che non vi era alcun motivo di preoccuparsi, per Blaine fu estremamente difficile non lasciarsi letteralmente prendere dal panico. 
 
Senza contare, inoltre, che quel lunedì mattina non era incominciato esattamente nel migliore dei modi: il professore di biologia di Blaine non aveva apprezzato particolarmente il fatto che il ragazzo si fosse rifiutato di sezionare la sua rana, mettendogli così una nota di basimo sul registro; inoltre, dopo aver perso la sua penna preferita ed aver lottato con tutto sè stesso per non mettersi ad imprecare contro tutti i Santi del Paradiso - pur non essendo un tipo religioso, preferiva non lasciarsi andare a simili blasfemie - era stato costretto a sopportare le terribili ramanzine della Coach Sylvester, la quale - come al suo solito - non si era lasciata ovviamente sfuggire l'occasione per dare tormento ai ragazzi del Glee Club, come solamente lei sapeva fare.
 
Considerato come stavano andando le cose, non vi era nulla che lasciasse presagire a Blaine che il resto della giornata sarebbe andato avanti in modo migliore.
 
<< Va tutto bene? Sembri un po' preoccupato. >>
 
Blaine guardò Kurt con espressione lievemente turbata, mentre i due ragazzi si dirigevano verso i loro armadietti; le lezioni della mattina si erano concluse da poco, e nel giro di qualche minuto avrebbero avuto inizio le prove del Glee Club.
 
<< Oh, beh... mio fratello è in città. >> farfugliò il moro, dopo aver dato uno sguardo al suo orologio << Mi passa a prendere e poi mi porta a mangiare fuori. >>
 
Kurt gli rivolse uno sguardo sorpreso, e al tempo stesso sorridente; per una qualche strana ragione, sembrava molto più eccitato lui dell'arrivo di Cooper, di quanto non lo dimostrasse effettivamente Blaine.
 
<< Blaine, ma è fantastico! >>  esclamò allegramente il controtenore << Posso finalmente conoscere questo misterioso fratello del quale ti rifiuti di parlare! >>
 
Blaine arrossì leggermente, abbassando lo sguardo; si sentiva terribilmente in colpa nei confronti di Kurt, una parte di lui avrebbe voluto veramente parlargli di Cooper, dirgli ogni cosa su di lui e smetterla di comportarsi in maniera tanto misteriosa e quasi con indifferenza nei suoi confronti.
 
Ma non poteva farlo.
 
Era sciocco, ridicolo, persino infantile... ma non poteva; nonostante si fidasse ciecamente di Kurt, temeva semplicemente che il suo ragazzo non sarebbe mai riuscito a capirlo.
 
<< Sto morendo dalla voglia di sapere che aspetto ha! >>  aggiunse il giovane dagli occhi chiari, afferrando una confezione di lacca per capelli dal suo armadietto e spruzzandosene in testa un'abbondante dose.
 
Blaine si morse un labbro, ridacchiando nervosamente.
 
<< Oh, fidati.. >> rispose a bassa voce << Tu già sai che aspetto ha!>>
 
Ovviamente lo sapeva.
 
Non ci sarebbe voluto poi molto prima che Kurt scoprisse che Cooper Anderson altri non era che il famoso Cooper Anderson, stella internazionale degli spot pubblicitari; tempo pochi secondi  e non avrebbe avuto occhi che per lui, dimenticandosi completamente dell'esistenza di Blaine.
 
Come sempre, del resto.
 
<< Hey, Blainey! >>
 
Blaine si voltò di scatto, al suono di quella voce dal timbro baritonale che chiamò improvvisamente il suo nome; nel giro di pochi istanti, si ritrovò di fronte ad un ragazzo quasi sulla trentina, piuttosto alto e di bel'aspetto, con due enormi occhi di colore azzurro ed una giacca di pelle, molto sportiva, indosso.
 
In quel momento, il moro non riuscì proprio ad impedirsi di sorridere.
 
<< Hey, Coop! >> esclamò, gettandosi fra le braccia del fratello.
 
Era passato troppo tempo dall'ultima volta in cui i due si erano visti "dal vivo", forse persino più di due anni; Cooper era sempre talmente impegnato, da non riuscire neanche a trovare il tempo per trascorrere le festività assieme alla sua famiglia. Era bello rivedersi dopo così tanto tempo, anche se - in effetti - Blaine aveva la possibilità di vedere Cooper ogni volta che voleva, semplicemente accendendo la televisione.
 
<< Wow, che bello rivederti! >> fece eco Cooper, gioiosamente.
 
Poi il suo sguardo si posò sulla figura di Kurt, il quale era rimasto leggermente in disparte per dare ai due fratelli la possibilità di salutarsi senza essere disturbati; il controtenore spalancò gli occhi e la bocca, quasi avesse appena avuto un'apparizione divina.
 
<< E' questo il tuo ragazzo? >> domandò Cooper a Blaine, rivolgendo a Kurt un altro sguardo fugace.
 
<< Beh, in effetti sì! >> rispose Blaine, mentre suo fratello si avvicinava al controtenore per stringergli la mano << Kurt, questo è mio fratello: Cooper Anderson. >>
 
<< OMMIODDIO, TU SEI IL TIPO DELLA PUBBLICITA’ DELLA FREECREDITREADYTODAY. COM! >>  
 
Kurt emise un urlo talmente acuto da rischiare quasi di spaccare i timpani del suo interlocutore, il quale comunque non potè fare a meno di sorridere con estrema soddisfazione, visibilmente compiaciuto di essere stato riconosciuto tanto rapidamente.
 
<< Colpevole! >> rispose l'attore, senza smetterla di sorride e non accorgendosi minimamente dell'espressione lievemente disgustata che aveva appena solcato il volto del fratello minore.
 
<< Io adoro quella pubblicità! >> strillò nuovamente Kurt, mettendosi persino a saltellare sul posto << Quella melodia è la suoneria del mio telefonino! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo e sospirò, facendo molta attenzione a non farsi notare; esattamente come da sua previsione, non c'erano voluti più di dieci secondi perchè Kurt non si dimenticasse completamente di lui, concentrando tutte le sue attenzioni sul nuovo arrivato. Cooper stava per aggiungere qualcosa, ma proprio in quel momento arrivò la Coach Sylvester, la quale si precipitò immediatamente dal giovane attore, per domandargli un autografo ed elogiarlo come si deve.
 
<< Oh santo cielo! >>  commentò Blaine, osservando la scena con sguardo basito << La Sylvester è una fan di mio fratello?! Non riesco a crederci! >>
 
<< Io non riesco a credere che tu non mi abbia mai detto chi era tuo fratello! >> fece eco Kurt, continuando a saltellare << Insomma, come hai potuto tenermi nascosta una cosa simile! >>
 
Il moro sollevò un sopracciglio, storcendo il naso.
 
<< Beh, ecco.. >> farfugliò << Io..io non amo parlare troppo di mio fratello! Diciamo che... >>
 
Ma Kurt non lo stava affatto ascoltando, fin troppo intento ad ammirare da lontano Cooper, il quale stava ancora parlando con la Sylvester, altrettanto ammaliata dal suo fascino seduttore; Blaine sospirò con fare arrendevole, ormai del tutto consapevole che quello sarebbe stato l'andazzo dei giorni seguenti. 
 
Ci vollero diversi minuti prima che Sue si decidesse a liberare Cooper dalle sue grinfie, e a quel punto il ragazzo si precipitò nuovamente da suo fratello, mettendogli un braccio attorno alle spalle e rivolgendo lui una specie di ghignetto compiaciuto.
 
<< La mia pubblicità è in pausa! >> spiegò Cooper, incamminandosi con Blaine lungo il corridoio << Quindi ho detto al mio agente che sarei tornato a casa per battere il ferro finchè è caldo e fare alcune ricerche sul mio personaggio! Le pubblicità della prossima stagione avranno un sacco di roba intensa legata al personaggio, per cui esplorare bene le mie radici prima di ricominciare! >>
 
<< Oddio Blaine, tuo fratello è il ragazzo più bello di tutto il Nord America! >> commentò Kurt, quasi in un sospiro e continuando a seguire i due come se fosse un cagnolino.
 
Blaine si dovette trattenere dal rispondere qualcosa di estremamente sgarbato, come "  E io non rientro nella categoria dei bei ragazzi per te?! " oppure " Beh, allora se vuoi perchè non ti metti con lui?! ". Probabilmente non sarebbe stata poi un'ottima idea; in fin dei conti, quella di Kurt era una reazione del tutto normale.
 
All'ordine del giorno, in effetti.
 
<< Uhm..Coop e io stavamo per.. >> balbettò Blaine, ma non riuscì a concludere la frase, brutalmente interrotto dalla Sylvester che si avvicinò nuovamente a Cooper e lo afferrò per un braccio, trascinandolo via con sè per parlare di chissà quale misterioso affare.
 
I due si allontanarono in direzione opposta, mentre Kurt e Blaine restavano lì immobili di fronte all'ingresso, ad osservare la scena, il primo con espressione ancora fortemente estasiata e il secondo con una leggera smorfia di irritazione sul volto.
 
<< Sì, beh... ecco... >>  il moro si voltò in direzione di Kurt, ancora del tutto ipnotizzato dall'immagine di Cooper << Effettivamente è questa la ragione per cui... beh, non parlo spesso di mio fratello! >>
 
<< Non ci posso credere. >> mormorò ancora una volta il giovane Hummel, senza fare minimamente caso alle parole del suo ragazzo << Quello è tuo fratello... non riesco veramente a crederci! >>
 
<< Hey, ma noi non dovremmo andare alle prove del Glee Club fra poco?! >> sbraitò ad un certo punto Blaine, facendo un'ennesima smorfia << Rischiamo di fare tardi, non credi?! >>
 
Kurt non rispose e si limitò semplicemente ad assentire con un lieve cenno del capo. 
 
Blane lo afferrò per un braccio e lo trascinò in aula canto; non vi era ancora nessuno, ad eccezione di Finn e Rachel - che, come sempre, amavano presentarsi alle prove ancora prima di tutti gli altri - ma il giovane Anderson preferiva di gran lunga restarsene lì piuttosto che nei corridoi della scuola, dove sicuramente avrebbe rischiato di imbattersi nuovamente in qualche fan esaltato, pronto ad assalire suo fratello per qualche foto o autografo. Si ricordò di non aver spiegato a Cooper come raggiungere l'aula canto; probabilmente in quel momento suo fratello stava vagando per i corridoi del McKinley, senza avere una minima idea di dove dovesse andare. 
 
Beh, non che la cosa preoccupasse particolarmente il giovane Anderson: suo fratello era abbastanza grande da riuscire a cavarsela anche per conto proprio, e di certo non gli sarebbe dispiaciuto venire assaltato da qualche ragazzina sovraeccitata.
 
Gli avrebbe mandato un sms alla fine delle prove, giusto per essere certo che Cooper riuscisse a trovarlo senza alcuna difficoltà.
 
" In fondo, il McKinley non è poi così grande. " pensò il ragazzo "E' piuttosto imbrobabile che si perda, probabilmente riuscirà a ritrovarmi anche senza il mio aiuto."
 
Ma non poteva minimamente immaginare che cosa sarebbe successo nel giro di pochi istanti.
 
<< Ommioddio, ma quello è il tipo della pubblicità della Freecredittoday.com! >>
 
Il giovane Anderson per poco non si strozzò con la sua stessa saliva e non rischiò di cadere dalla sua seggiola, nel momento in cui, dopo che tutti i ragazzi si erano già messi a sedere ai loro posti, suo fratello Cooper fece il suo ingresso in aula canto assieme al Professor Shuester e alla Coach Sylvester, tutti e tre con un enorme sorriso raggiante sul volto.
 
<< Ma che diavolo.. >>
 
<< Fate tutti silenzio, per favore! >> strillò la Sylvester, piazzandosi al centro della stanza e lasciando il professor Shuester e Cooper in disparte, nell'angolo << Ho delle cose estremamente importanti da dirvi, e sarebbe opportuno che voi tutti teneste il becco chiuso! >>
 
I ragazzi si ammutolirono di colpo e quindici paia di occhi andarono a posarsi sulla figura alta e slanciata di Cooper, ancora nell'angolino assieme al professor Shuester e intento a guardare la Sylvester con uno sguardo di pura gratitudine - sguardo che non passò minimamente inosservato a Blaine, portandolo così a domandarsi che cosa accidenti stesse succedendo e per quale assurda ragione suo fratello si trovasse lì assieme a loro.
 
Non ci mise poi molto a scoprirlo.
 
<< Idioti pigri! >> incominciò a parlare la donna, rivolgendosi come suo solito in maniera piuttosto sgarbata ai suoi studenti << Will Shuester mi ha informato che i miei metodi di insegnamento sono duri e troppo rigidi! >>
 
<< Abbastanza! >> sussurrò Kurt a denti stretti, ad un volume di voce talmente basso che solamente Blaine fu in grado di udirlo << Diciamo semplicemente che un generale nazista sarebbe Babbo Natale al confronto! >>
 
Blaine soffocò una risata.
 
<< Quindi ho deciso di mostrarvi come si comporta un vero artista! >> proseguì la Coach << E anche che aspetto abbia! Signorine e gay, come mio regalo per voi - sebbene non ve lo meritiate - ecco a voi il fratello famoso di Porcellana.. >>
 
<< Veramente è mio fratello! >>  protesto Blaine, rivolgendosi ai suoi compagni; ma nessuno sembrò prestare effettivamente caso alle sue parole, tutti ancora troppo impegnati a guardare Cooper con espressione imbambolata.
 
<< ..Cooper Anderson! >>
 
L'intero uditorio - ad eccezione di Blaine, che era ancora fin troppo frastornato per capire che cosa stesse effettivamente accadendo - si mise ad applaudire, mentre Cooper si gettava fra le braccia della Sylvester e le stampava un rapido bacio sulle labbra, in segno di ringraziamento - ringraziamento per cosa, non potè fare a meno di domandarsi Blaine.
 
<< Ragazzi, solamente qualche anno fa ero seduto anche io in una stanza triste e trasandata come questa, con sogni come i vostri, che credevo non si sarebbero mai realizzati. >>  Cooper si avvicinò lentamente verso Blaine e i suoi compagni, dando così inizio al suo monologo << Ma sapete una cosa?! Si sono avverati! Quindi domani, vista l'insistenza di Sue, terrò un corso direcitazione per chiunque sia interessato a diventare famoso come il sottoscritto! >>
 
Dalla folla si levò un secondo applauso, ancora più fragoroso del primo, e tutti si misero ad esultare per quella notizia tanto inaspettata.
 
Beh, tutti ad eccezione di Blaine.
 
Il giovane Anderson, al contrario di tutti i suoi compagni, non riusciva a trovare niente di eclatante nel fatto che suo fratello fosse stato scelto per impartire loro lezioni di recitazione; piuttosto, gli sembrava una cosa del tutto priva di senso ed era perfettamente certo del fatto che, proprio come aveva temuto inizialmente, la luce accecante di Cooper avrebbe finito ancora una volta per spegnere del tutto la sua.
 
<< Cooper, non potremo mai ringraziarti abbastanza! >> esclamò il Professor Shuester, con entusiasmo << E' così generoso da parte tua condividere il tuo tempo e la tua esperienza con noi! >>
 
Il sorriso di Cooper si ampliò e lo stesso fece quella ghigna insoddisfatta dipinta sul volto di suo fratello, in quel momento più irritato e frustrato che mai. Non era così che dovevano andare le cose: Cooper era ritornato a Lima per lui, per trascorrere un po' di tempo assieme a suo fratello e cercare di riavvicinarsi a lui, non certo per mettersi in mostra di fronte ai suoi amici e pavoneggiarsi per tutti i suoi successi e le sue innumerevoli glorie televisive.
 
In quel momento, gli sembrò tutto così tremendamente sbagliato.
 
<< Beh, mi sembra chiaro che i fratelli Anderson siano entrambi molto talentuosi e sono certa che durante qualche pranzo di famiglia vi capitava spesso di duettare. >> intervenne improvvisamente Rachel, in tono lusinghiero  << Al pianoforte, magari. >>
 
Blaine arrossì lievemente ed abbassò lo sguardo; ecco che quella spiacevole sensazione tornava ancora una volta a farsi sentire, preannunciandogli che le cose non sarebbero affatto andate a finire come lui sperava.
 
<< In realtà è molto divertente che tu abbia detto questa cosa. >> rispose Cooper, con un sorrisetto sghembo sulle labbra << Perchè io e Blaine eravamo molto famosi nel vicinato.. >>
 
<< Non lo eravamo affatto! >> lo interruppe Blaine, facendo l'ennesima smorfia.
 
<< Oh, lo eravamo davvero! >> insistette Cooper << Eravamo parecchio famosi nel vicinato per i nostri duelli a suon di imitazioni di Simon Le Bon. >>
 
Blaine avvampò.
 
<< Oh, no.. ti prego, no! >> lo implorò << Non farmelo fare. >>
 
Erano passati più di tre anni dall'ultima volta che si erano esibiti in quella perfomance e, per quanto Blaine ricordasse ancora alla perfezione tutti i passi, non aveva alcuna intenzione di prestarsi ad una simile pagliacciata, per di più di fronte a tutti i suoi amici.
 
<< Oh, no Blaine...devi farlo! >> si intromise Kurt, guardando prima lui e poi Cooper con sguardo sognante << Siete entrambi così belli e bravi! >>
 
Blaine riuscì a fatica a trattenere quella che sarebbe stata forse la ventesima smorfia della giornata - e solamente nel giro di trenta minuti -  e si limitò semplicemente ad emettere una specie di mugolio, non ancora del tutto disposto a cedere.
 
<< Coraggio, Blaine! >> lo esortò ancora una volta suo fratello << Che ne dici di un po' di Duran Duran? >>
 
<< Dai, Dai! >>
 
A quel punto Blaine, esasperato dai suoi compagni che continuavano ad implorarlo di esibirsi, finì per cedere e si alzò in piedi, avvicinandosi a Cooper e sfilandosi il cardigan, così da avere maggiore libertà di movimento; ricordava che i passi di quella coreografia erano piuttosto complicati e voleva essere sicuro di essere all'altezza di suo fratello. Cooper gli fece cenno di dare lui il via all'esibizione e Blaine si diresse al centro della stanza, incominciando a cantare non appena la musica ebbe inizio.
 
 
 

Dark in the city, night is a wire
Steam in the subway, Earth is a fire
Do-do do do, do do do, do do do, do do do, do do
 
 
 


A quel punto, Cooper gli si avvicinò e incominciò a cantare a sua volta, dandogli un leggero colpetto d'anca, quasi a volergli intimare di mettersi da parte.
 
E, in cuor suo, Blaine sapeva che era esattamente quello il messaggio.
 
 
 
 
Woman you want me, give me a sign
And catch my breathing even closer behind
Do-do do do, do do do, do do do, do do do, do do
 
 
 
 

Blaine mise poi un braccio attorno alla spalla di Cooper e, dopo essersi allontanati di qualche passo dal loro pubblico - sempre a tempo di musica - si voltarono con una piroetta perfettamente sincronizzata, guardandosi dritto negli occhi prima di apprestarsi a cantare il ritornello.
 
 


Her name is Rio and she dances on the sand (smell like I sound)
Just like that river twisting through a dusty land (strut on a line)
And when she shines she really shows you all she can (mouth is alive)
Oh Rio, Rio dance across the Rio Grande
 
 
 



Inaspettatamente, il giovane Anderson si ritrovò a sorridere ampiamente durante quella assurda ed elaborata coreografia. Doveva decisamente ammetterlo: esibirsi insieme a suo fratello gli era mancato davvero moltissimo e anche se Cooper non faceva altro che enfatizzare le sue mosse, cercando di attirare su di sè tutta l'attenzione del pubblico, Blaine era davvero felice di averlo di nuovo con sè.
 
Inoltre, tutti quanti erano assolutamente entusiasti di quella loro performance, persino la Coach Sylvester ( per quanto Blaine pienamente certo che gran parte del merito andasse attribuito a Cooper e non a lui).
 
 


Hungry like the wolf
Hungry like the wolf
 
 


" Concentrato, Blaine...concentrato! "  
 
 
 

Hungry like the wolf
Don't make a sound
 
 
 

Non era facile mantenere  la massima concentrazione sui suoi passi, soprattutto dovendo combattere con quel suo impellente ed irrefrenabile bisogno di dimostrare a suo fratello di essere abbastanza bravo, nonostante fossero anni che non vi si esercitava; ma il giovane Anderson riuscì comunque a non lasciarsi distrarre da niente, neanche dagli sguardi increduli ed estasiati dei suoi compagni, eseguendo così ogni singolo passo di quella coreografia con la massima precisione e perfezione.
 
 

 

Her name is Rio, she don't need to understand (smell like I sound)
And I might find her if I'm looking like I can (strut on a line)
 
 
 


Cooper, preso da un ennesimo slancio di megalomania, si avvicinò nuovamente all'uditorio e in particolar modo a Kurt, il quale dimostrò di apprezzare particolarmente il gesto, rivolgendo quindi al ragazzo il più splendente dei sorrisi e sbattendo le ciglia con fare quasi civettuolo. Blaine, a quel punto, saltò istintivamente sul pianoforte, un gesto apparentemente un po' troppo pretenzioso ed egocentrico ma che, in realtà, altro non era che un' implorante richiesta di attenzione.
 
Guardatemi, vi prego: Ci sono anche io.
 
 
 

Oh Rio, Rio hear them shout across the land (mouth is alive)
From mountains in the north down to the Rio Grande (burning the ground )
 
 
 

Quel suo disperato gesto ebbe effettivamente successo, perchè Cooper si voltò verso di lui e gli fece segno di raggiungerlo, per concludere assieme il resto della canzone; Blaine saltò giù dal piano e si avvicinò a suo fratello, con un' espressione particolarmente soddisfatta sul volto.
 
Chissà, forse Cooper aveva finalmente capito che Blaine non poteva più essere messo nell'angolo e che lui, da bravo fratello, avrebbe dovuto condividere con lui quel breve momento di gloria. 
 
Almeno, questo era ciò che il giovane Anderson sperava.
 
 
 

Her name is Rio, she don't need to understand (smell like I sound)
From mountains in the north down to the Rio Grande (burning the ground)
 
 
 
 

Alla fine della canzone, l'intera aula scoppiò in un' applauso scrosciante, una vera e propria standing ovation che inorgoglì infinitamente il maggiore degli Anderson, mentre il più piccolo cercava con tutte le sue forze di mascherare quello sguardo di disappunto che stava, inevitabilmente, annuvolando il suo volto; inutile fingere che quelli applausi fossero anche per lui, Blaine sapeva molto bene che fosse solamente Cooper la persona alla quale essi erano rivolti.
 
E la cosa lo faceva veramente arrabbiare.
 
<< Wow! >> esclamò Cooper con soddisfazione << Sono stato davvero grandioso in questo numero! >>
 
Blaine guardò suo fratello di traverso, mentre questi gli scompigliava i capelli e continuava a sorridere come un ebete, palesemente inebriato dal successo riscosso fra i ragazzi del Glee Club; il moro alzò gli occhi al cielo e si morse energicamente il labbro inferiore, cercando di trattenere quell'enorme sospiro esasperato bloccatoglisi in gola.
 
In quel momento non aveva bisogno di una qualche sensazione premonitrice, per capire come sarebbero andata a finire: questa volta sapeva perfettamente che le cose non avrebbero fatto altro che peggiorare.
 
 
 

*
 
 
 

Per quanto difficile fosse stato dover sopportare la presenza di Cooper per tutta la durata delle prove al Glee Club, Blaine dovette riconoscere che uscire a cena assieme a lui fu ancora più devastante di quanto avesse potuto immaginare: in primo luogo, non potevano fare neanche un solo passo senza che Cooper venisse riconosciuto e, di conseguenza, assaltato da qualche fan scalmanato, talmente desideroso di farsi fare un autografo o una foto da rischiare addirittura di accanirsi violentemente contro Blaine ogni qual volta che questi intimava suo fratello di muoversi, perchè altrimenti avrebbero rischiato di fare troppo tardi. Inoltre, per tutta la durata del tragitto da scuola fino a Breadstix, suo fratello non aveva fatto altro che vantarsi di tutti i suoi ultimi lavori televisivi, senza neanche avere la premura di domandare a Blaine come andassero le cose a scuola, al Glee Club, o più semplicemente come stesse lui.
 
Non era esattamente così che Blaine si era immaginato il ritorno di Cooper a Lima.
 
Adesso, come se non fossero bastate tutte le lusinghe e le moine da parte delle Nuove Direzioni, adesso ci si mettevano anche le cameriere di Breadstix ad adulare Cooper come se fosse una specie di Dio del cinema, ignorando naturalmente il povero Blaine e qualsiasi richiesta che non provenisse dalle labbra del giovane attore.
 
<< Perchè lo stai facendo? >> domandò Blaine, seduto con suo fratello ad uno dei tavoli migliori di tutto il locale, dopo che Cooper aveva utilizzato il suo fascino seduttore ed un fasullo accento irlandese per fare colpo sulla cameriera e convincerla a portargli ancora da bere.
 
Il maggiore degli Anderson sogghignò.
 
<< Posti come questi sono grandiosi per provare nuovi accenti. >> rispose << Devi cercare di non arrugginirti; usa qualsiasi cosa. >>
 
Blaine fece un lieve cenno con la testa, rispondendo semplicemente << Lo farò. >> prima di ritornare a dedicarsi alla sua insalata mista.
 
<< Bel lavoro oggi con quella canzone. >> disse poi Cooper, dopo aver addentato un grissino << Davvero buono. >>
 
Il moro si ritrovò inaspettatamente a sorridere con compiacimento.
 
<< Oh..grazie. >> rispose, i suoi occhi che si illuminarono di colpo.
 
<< Beh, eri un tantino impacciato in "Rio" e le tue mosse mancavano di un tema, comunque. >> aggiunse immediatamente Cooper, in tono di rimprovero.
 
Blaine abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore.
 
Critiche.
 
Già, avrebbe dovuto aspettarselo; mai una volta che dalle labbra di Cooper uscisse un complimento vero e proprio nei suoi confronti.
 
Sempre e solamente critiche.
 
<< Sì, beh... immagino che il mio "tema" fosse ballare. >> rispose a bassa voce, cercando di non sembrare troppo ferito da quelle parole.
 
<< Sì, ma devi cercare di immergerti in tutto questo! >>  ribattè Cooper, con fare saccente << Stanislavsky dice che " Le dita sono gli occhi del corpo" , ma non ha mai accennato al fatto che le dita dei piedi siano le orecchie. >>
 
Blaine fulminò suo fratello con lo sguardo e questa volta non riuscii proprio a trattenersi dal commentare.
 
<< Sei incredibile! >> borbottò, lasciando cadere la sua forchetta sul tavolo.
 
<< Che c'è?! >> Cooper sembrò non capire, guardò suo fratello come avesse appena parlato in una strana lingua, del tutto incomprensibile.
 
<< Tutto quello che fai è dirmi tutto quello che faccio di sbagliato! >> replicò astiosamente Blaine, ulteriormente infastidito dalla totale incapacità di comprensione del fratello << Non perdi mai l' opportunità per ricordarmi quanto faccio schifo... in qualsiasi occasione! >>
 
<< Cosa...quando lo avrei fatto?! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo, emettendo una specie di grugnito.
 
<< Vediamo, c'è stata quella volta durante la mia recita scolastica in terza media in cui ti sei messo a criticarmi per il modo in cui tenevo la spada e per la mia " Camminata regale niente affatto credibile". >> enumerò il moro, fissando Cooper con uno sguardo incredibilmente truce << Poi c'è stato il pranzo di Natale del 2007, quando te la sei presa perchè le mie note alte erano troppo alte e tu non riuscivi a sentire la tua voce, anche se io stavo cercando di cantare più piano che potevo... oh, e vogliamo parlare di quando avevo scoperto la mia innata vocazione per il ballo e tu non facevi altro che ronzarmi intorno, ripetendomi di continuo quanto fossi scoordinato e privo di talento?! >>
 
Cooper fissò suo fratello con sguardo vacuo.
 
<< Ho davvero fatto una cosa del genere?! >> chiese sorpreso.
 
<< Oh, lo hai fatto! >> bubbolò Blaine, senza smetterla di guardarlo male << Non facevi che dirmi che quella non era la mia strada, che avrei dovuto darmi ad un nuovo hobby e che non avevo un minimo di senso dell' equilibrio; avevo cinque anni, diamine, avevo imparato a camminare solamente da tre anni! >>
 
Cooper rivolse al giovane Anderson uno sguardo lievemente contrito, quasi mortificato.
 
<< Se questo è successo, mi dispiace davvero tanto. >>  si scusò << Ma non me lo ricordo. >>
 
Blaine storse il naso e mise su una specie di broncio.
 
<< Certo che non te lo ricordi! >> borbottò.
 
Quando mai Cooper si era ricordato di aver ferito i sentimenti di suo fratello?! Sin da quando erano piccoli, era sempre stato lui quello al centro dell'attenzione, il prediletto della famiglia, quello che meritava più di tutti la considerazione e l'ammirazione di mamma e papà. 
 
A Cooper non importava quanto Blaine desiderasse essere come lui, quanto disperatamente andasse alla ricerca della sua approvazione; fintanto che le cose andavano bene a lui, non vi era alcun motivo di preoccuparsi degli altri.
 
<< Hey, fratellino...ascoltami. >>  Cooper si protese verso di lui, con sguardo intenerito ed un placido sorriso sulle labbra << So che c'è una certa differenza d'età fra di noi, ma mi piacerebbe molto esserti più vicino. Voglio conoscerti meglio, va bene? E' per questo che sono qui. >>
 
<< Sì, no.. >> farfugliò Blaine, sollevando leggermente lo sguardo e rivolgendo a suo fratello la sua tipica espressione da cucciolotto intristito, gli occhi spalancati e le labbra arricciate in una specie di piccolo broncio << .. mi piacerebbe tanto, davvero! Ci terrei tanto. >>
 
Ed era sincero, estremamente sincero: si era abituato a vivere lontano da suo fratello - da diverso tempo ormai - eppure non aveva mai smesso di sperare che, un giorno o l'altro, questi sarebbe ritornato da lui, domandandogli di riallacciare i rapporti. Lui e Cooper non erano mai stati grandi amici da piccoli - come aveva detto lo stesso Cooper, era piuttosto difficile data la loro notevole differenza d'età - ma adesso le cose erano cambiate, loro due erano cresciuti, erano diventati più maturi ed avevano fatto le loro esperienze; forse ora erano veramente pronti a riavvicinarsi, a diventare così importanti e speciali l'uno per l'altro, come aveva sempre desiderato Blaine. 
 
In fin dei conti, nonostante tutti i suoi soprusi e le sue manie di protagonismo, Cooper era sempre stato il più grande eroe del piccolo Anderson e Blaine avrebbe qualsiasi cosa pur di essere come lui, o anche solamente per assomigliargli un po'.  
 
Avrebbe dato tutta la sua vita, per essere amato da suo fratello nello stesso modo in cui lo amava lui.
 
<< Grandioso! >> esultò Cooper << Allora verrai al mio corso domani, giusto?! >>
 
<< Sì..giusto. >> rispose Blaine, sebbene non ancora del tutto convinto.Non era sicuro che fosse proprio quello il modo migliore per incominciare a riavvicinarsi a suo fratello, ma non voleva neanche che lui pensasse che Blaine non volesse partecipare a quelle lezioni perchè ce l'aveva con lui o non lo riteneva all'altezza del compito che gli era stato assegnato; del resto, se davvero voleva guadagnarsi la fiducia di Cooper, doveva prima di tutto dimostrare che per lui era lo stesso.
 
Sarebbe stato uno sforzo enorme ma, pensandoci bene, il gioco valeva pur sempre la candela.
 
" E' per tuo fratello, Blaine. "  si ammonì mentalmente, cercando in qualche modo di farsi forza  "Qualunque cosa tu sia costretto a fare, ricordati sempre che è per tuo fratello! "
 
Cooper gli rivolse un enorme sorriso a trentadue denti e tornò a concentrarsi sulla sua cena, mentre Blaine faceva altrettanto. Il resto della serata andò avanti pressocchè in silenzio, fatta eccezione per quei momenti in cui il maggiore degli Anderson si ritrovò a parlare senza sosta dei suoi ultimi lavori televisivi, esprimendo il suo assoluto disprezzo su una certa Jennifer Lengst, della quale Blaine non aveva capito poi molto, se non che aveva soffiato una parte molto importante a suo fratello, guadagnandosi di conseguenza il suo odio ed eterno disprezzo. Vi furono persino un paio di volte in cui Cooper domandò a Blaine come andavano le cose a scuola, chiedendo persino qualche delucidazione sulla sua partecipazione al musical scolastico nel ruolo da protagonista, cosa che il giovane Anderson dimostrò di apprezzare particolarmente, premiando così l'interesse del fratello con uno dei suoi più belli e smaglianti sorrisi.
 
Era bello, anche se per pochi minuti, vedere che il modo non ruotava sempre e solo intorno a Cooper.
 
Purtroppo, però, quel breve momento idilliaco terminò brutalmente nell'esatto momento in cui i due misero nuovamente piede in casa Anderson, alla fine della loro serata; Cooper aveva insistito per riaccompagnare Blaine a casa - così da poter salutare personalmente i loro genitori -  e il moro aveva ovviamente accettato, bel contento di poter rivedere ancora una volta la sua famiglia riunita, dopo così tanto tempo.
 
Non poteva certo sapere che quello non sarebbe stato altro che un tragico, madornale errore.
 
<< Cooper, tesoro mio! Vieni qui, fatti abbracciare! >>
 
Blaine dovette nascondersi dietro alla porta d'ingresso per evitare di essere letteralmente travolto da sua madre, la quale non aveva neanche aspettato che Cooper fosse entrato dentro casa per saltargli addosso ed avvolgerlo nel più stretto ed intenso degli abbracci; il giovane attore rise e ricambiò la stretta, ben felice di tutto quell'affetto materno che gli era stato rivolto.
 
Dopo sua madre, fu il turno del signor Anderson, che abbracciò a sua volta il figlio maggiore con altrettanta enfasi, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla ed accogliendolo con un caloroso: << Bentornato a casa, figliolo. >>
 
Blaine avvertì uno spiacevole senso di pesantezza allo stomaco.
 
Figliolo.
 
Si sforzò di ricordare l'ultima volta in cui suo padre lo aveva chiamato così, ma non riuscì a venirne a capo; doveva essere stato molto tempo fa, comunque, forse persino da prima del suo trasferimento alla Dalton. 
 
Forse da prima della Sadie Hawkins Dance.
 
Il moro si morse un labbro e cercò di trattenere le lacrime di fronte all' immagine assolutamente perfetta di quella famigliola felice, una famiglia alla quale sentiva di non appartenere; non in quel momento, almeno.
 
Del resto, era sempre stato così: era Cooper il fratello preferito, lui era quello che non commetteva mai errori, quello che aveva fatto successo, il vero orgoglio della famiglia Anderson. Era lui il figlio etero e perfetto, quello che non avrebbe mai deluso le aspettative dei loro genitori, il solo di cui suo padre potesse dirsi veramente fiero.
 
Improvvisamente, Blaine sentì di stonare terribilmente in quel quadretto famigliare.
 
<< Su Cooper, siediti un po' con noi; raccontaci come vanno le cose nel mondo dello spettacolo. >>
 
Blaine sospirò con rassegnazione e andò a sedersi sul divano assieme al resto della sua famiglia, trascorrendo così le successive due ore ad ascoltare tutti i suoi racconti e le sue autocelebrazioni - come se non ne avesse ascoltate a sufficienza durante la loro cena -  e sforzandosi di mantenere un'espressione interessata e concentrata, quando in realtà avrebbe preferito venire investito ripetutamente da uno schiacciasassi.
 
Era incredibile come i loro genitori pendessero letteralmente dalle labbra di Cooper; ogni sua parola era come oro colato, ogni suo gesto veniva accolto con un'espressione estasiata e un "ooh " di stupore e per un attimo Blaine ebbe addirittura la sensazione che quello non fosse neanche suo fratello, ma una specie di Brad Pitt o George Clooney, tanta era la venerazione che i signori Anderson stavano rivolgendo al ragazzo.
 
Sembrava quasi che Blaine fosse del tutto invisibile.
 
Certo, Cooper era tornato a Lima dopo più di due anni di totale assenza, ma non vi era davvero alcuna ragione per cui il suo fratellino dovesse essere messo così in disparte; erano pur sempre una famiglia, avrebbero dovuto essere tutti uniti, ognuno interamente partecipe della vita degli altri.
 
Invece, come al solito, ogni cosa ruotava esclusivamente intorno a Cooper.
 
<< Beh, si è fatto tardi! >> disse ad un tratto Cooper, quando ormai aveva esaurito - almeno, per quella sera - tutti i suoi argomenti << E' meglio che torni in albergo, domani ho la prima lezione di recitazione al McKinley e voglio fare una bella figura con gli amici di Blaine! >>
 
Il moro storse il naso, cercando di non farsi notare.
 
<< Oh, ma mi pare assurdo che tu debba andare in albergo! >>  replicò la signora Anderson, lievemente stizzita << Potresti restare qui, no?! E' ancora casa tua, potresti ritornare nella tua vecchia stanza! >>
 
<< La sua vecchia stanza è la mia stanza, adesso. >>  protestò Blaine.
 
Suo padre lo fulminò con lo sguardo.
 
<< Beh, potresti cedergliela per un po'. >> rispose severamente << Non sarebbe certo la fine del mondo! >>
 
Blaine non rispose e serrò con forza la mandibola, per evitare di perdere il controllo ed esprimersi sgarbatamente. Cooper sorrise ampiamente, facendo segno di no con la testa.
 
<< Non preoccupatevi, me ne vado in albergo. >> rispose gentilmente << Ne ho trovato uno molto elegante in periferia, mi troverò bene lì. E' stato bello rivedervi, ne sono davvero felice! Ciao mamma, ciao papà. >>
 
Cooper salutò affettuosamente i suoi genitori, abbracciandoli e baciandoli entrambi, prima di avvicinarsi a suo fratello e rivolgergli uno dei suoi soliti sorrisetti strafottenti, scompigliandogli i capelli ed accompagnandosi con un: << Ci vediamo domani Blainey, fai il bravo! >>
 
Blaine rispose con un borbottio incomprensibile e si risistemò i capelli, cercando di rimettere apposto il ciuffo che suo fratello gli aveva appena spettinato; era sciocco, avrebbe dovuto comunque togliersi di dosso tutto quel gel prima di andare a dormire, ma trovava che quello fosse un gesto tremendamente irritante e detestava il fatto che Cooper continuasse a trattarlo come un bambino di cinque anni, da poter sfottere e tormentare a suo piacimento.
 
Se il suo intento era quello di riavvicinarsi a lui, era decisamente partito con il piede sbagliato. 
 
<< E' proprio bello avere di nuovo Cooper in città, non trovi Richard? >> disse briosamente la signora Anderson, qualche minuto dopo che il loro primogenito era andato via.
 
Il signor Anderson annuì con convinzione.
 
<< Davvero splendido! Sono proprio felice di vedere che nostro figlio sia riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi che si era prefissato! E' davvero l'orgoglio della famiglia Anderson. >>
 
<< Io vado a dormire. >> informò Blaine, piuttosto freddamente.
 
Salutò i suoi genitori in fretta e furia e si precipitò in camera sua, chiudendo a chiave la porta prima di gettarsi a peso morto sul suo materasso e mettersi a piangere silenziosamente.
 
Non era così che dovevano andare le cose, assolutamente no; forse era ancora troppo presto per abbattersi, in fin dei conti Cooper era in città da solo un giorno e non aveva ancora avuto abbastanza tempo per dimostrare a Blaine quanto effettivamente tenesse a lui e al loro rapporto. Ok, era stato osannato dai suoi genitori per tutto il tempo e non aveva fatto altro che vantarsi di tutti i suoi successi, ma perchè mai avrebbe dovuto fare diversamente?! Era pur sempre Cooper,  non sarebbe stato sè stesso se si fosse comportato diversamente.
 
Doveva provare a fidarsi di suo fratello.
 
Era quello il solo modo che aveva per farlo rientrare ancora una volta nella sua vita.
 
" Ti supplico, Cooper...non deludermi. Almeno questa volta, dimostrami quanto sono importante! Dimostrami che anche io sono speciale e che vale davvero la pena di lottare per riavermi con te. "
 
 
 
 

*
 
 
 
 

Blaine aveva deciso di dare fiducia a Cooper.
 
Sapeva che suo fratello era un egocentrico pieno di sè, ma confidava nel fatto che fosse abbastanza legato a lui da non voler rischiare di rovinare ogni cosa.
 
Per questo motivo, quando Cooper aveva dato inizio alle sue lezioni di recitazione al McKinley, Blaine aveva cercato di non essere troppo severo e critico nei suoi confronti e aveva fatto il possibile per dimostrargli tutto il supporto e la fiducia di cui aveva bisogno; ma gli erano bastati appena dieci minuti di quella prima lezione per rendersi conto che suo fratello non aveva la benchè minima idea di ciò di cui stava parlando.
 
Il giovane Anderson credeva che Cooper fosse ormai un attore affermato e abbastanza esperto da dare ai suoi allievi dei veri consigli, ma a giudicare dalle idiozie che sentii uscire dalla sua bocca quel martedì pomeriggio, evidentemente doveva essersi sbagliato di grosso.
 
<< Ecco alcune cose molto importanti che dovrete sapere! >> 
 
Blaine alzò gli occhi al cielo, trattenendo un sospiro di esasperazione; Cooper sembrava sentirsi decisamente a suo agio nei panni del professore perfetto, ma il giovane Anderson aveva la netta sensazione che nessuno dei suoi suggerimenti andasse preso seriamente in considerazione, anche se  i suoi amici - Kurt compreso - erano tutti assolutamente entusiasti del loro maestro.
 
<< Prima di tutto: Non andate al College! >> esclamò Cooper << E' una perdita di tempo. >>
 
Quinn fece una specie di smorfia di disappunto, la quale passò del tutto inosservata al giovane attore, ben deciso ad andare avanti con il suo monologo.
 
<< Seconda cosa: Non andate a New York. >> proseguì, e questa volta furono Kurt e Rachel a sussultare, scambiandosi un rapido sguardo di conforto << Il teatro sta fallendo e Broadway è morto! Gli attori veri fanno televisione e cinema, il che vuol dire Hollywood; è quello il luogo dove avviene la magia! Ora, parliamo di primi piani! >>
 
Cooper si esibì in una serie di ridicole pose, di fronte agli sguardi estasiati delle Nuove Direzioni e quello attonito di Blaine; che diamine stava facendo?! Credeva veramente che i ragazzi avrebbero preso sul serio tutte quelle assurde idiozie?!  Il moro si guardò distrattamente intorno, osservando le reazioni dei suoi compagni; beh, evidentemente Cooper non aveva poi tutti i torti se pensava di poterli abbindolare.
 
<< Quindi, ora che avete la parte e siete dentro, che cosa fate?! >> disse ancora Cooper, con fare da istrione << Dovete capire se è una commedia oppure un dramma! Spesso è difficile da capire, giusto?! Quindi, ecco che cosa faccio io: domando al regista " E' una scena drammatica o comica?!".  Così saprà che siete un attore che non ha problemi a fare domande scomode! >>
 
<< Perchè stai scrivendo queste cose? >> domandò Blaine a Kurt, guardandolo di traverso mentre questi prendeva appunti.
 
Poteva anche sopportare il fatto che i suoi compagni di scuola si lasciassero completamente infinocchiare da suo fratello, ma Kurt.. beh, aveva sperato che almeno lui avesse un po' più di cervello!
 
<< Ok.. >> Cooper incominciò a camminare avanti e indietro per la stanza << Qual'è la chiave di una perfetta scena drammatica?! >>
 
<< Trovare l'emozione! >>
 
<< Connettersi emotivamente con il proprio partner di scena. >>
 
<< No, no e no! >>  saltò su Cooper, puntando il dito contro il suo uditorio  << Il trucco di ogni scena drammatica è indicare! >>
 
Blaine rimase a bocca aperta, sempre più inorridito; no, suo fratello non poteva essere serio. 
 
<< Quando le persone si emozionano davvero, indicano un sacco con il dito. >> aggiunse Cooper, continuando ad indicare in qua e in là, mentre tutti i ragazzi applaudivano e facevano segno di sì con la testa, con fare di approvazione.
 
<< Ma non è vero! >> replicò Blaine, evidentemente il solo in quella stanza a rendersi effettivamente conto di quante stupidaggini stesse dicendo suo fratello << Questo..questo è un consiglio terribile! >>
 
Cooper si interruppe, voltandosi verso il moro e fulminandolo letteralmente con lo sguardo.
 
<< Chiedo scusa, ragazzi. >> mormorò << Blaine, scusa?! Sei per caso un amato portavoce internazione per il sito internet con il più alto numero di crediti-viste? >>
 
Blaine rimase in silenzio, arricciando il labbro inferiore in una delle sue solite espressioni imbronciate.
 
" No, non lo sono" rispose mentalmente, senza però dare a Cooper la soddisfazione di sentirglielo dire ad alta voce. Non era niente in confronto a Cooper, questo lo sapeva molto bene; ma sperava almeno che suo fratello avrebbe smesso di farglielo pesare in questo modo.
 
<< Non penso proprio. >> sentenziò l'attore << Quindi adesso concentriamoci, ok? Sono qui per voi! >>
 
I minuti seguenti non furono altro che un susseguirsi di ridicoli suggerimenti, ai quali Blaine non prestò la benchè minima attenzione; non era certo un esperto del mestiere, ma aveva frequentato abbastanza laboratori e letto libri a sufficienza da sapere che certe tecniche - ignorare completamente il partner di scena, fingere di essere il solo sul palcoscenico, urlare le battute in modo da sembrare intenso e pieno di sentimento -  andassero accuratamente evitate.
 
" Possibile che siate tutti così idioti da non rendervi conto che queste sono tutte stronzate?! "
 
Blaine avrebbe tanto voluto alzarsi in piedi ed andarsene, ad un certo punto fu davvero in procinto di farlo; vedere tutti i suoi amici così estasiati per ciò che suo fratello stava dicendo, per tutte quelle sciocchezze che alle loro orecchie suonavano come oro colato, solamente perchè era Cooper a parlare, lo mandava completamente fuori di testa. A loro non importava veramente di che cosa stesse dicendo Cooper, erano semplicemente estasiati dal fatto che, in quel momento,  ci fosse proprio lui dinnanzi a loro, ad insegnargli tutto ciò che aveva imparato e infondere loro tutte le sue conoscenze, per quanto sbagliate queste potessero essere.
 
Niente di più ipocrita, non potè fare a meno di pensare Blaine.
 
Prima ancora che avesse il tempo di rendersene conto, il giovane Anderson si ritrovò nel bel mezzo della stanza insieme ai suoi compagni, pronto per recitare assieme a Tina e a Rachel una scena tratta da un copione di "N.C.I.S ", che Cooper aveva portato per l'occasione; di tutte le esperienze teatrali della sua vita, quella sarebbe stata di certo una delle peggiori, se non addirittura la più ridicola in assoluto nell'arco di almeno dieci anni.
 
<< Ok, allora: in questa scena l'agente Sciuto ha appena trovato un corpo morto. >> Spiegò Cooper, dando a Blaine e Rachel le direttive per mettere in scena quella specie di teatrino << Chissà che cosa succederà?! Non guardatevi negli occhi... ok, azione! >>
 
<< Ecco che cosa sappiamo! >> strillò improvvisamente Rachel, con enfasi e puntano un dito verso Blaine, con così tanta foga da rischiare quasi di colpirlo in un occhio << Il Sergente Pembroke si è preso una pallottola in pieno petto, quello che non sappiamo è per quale motivo stesse indossando un vestito da donna! >>
 
<< Alcune voci dicono che il Sergente Pembroke in realtà fosse un travestito. >> disse Blaine di rimando, limitandosi semplicemente a leggere le sue battute e senza accennare alcun movimento.
 
Ovviamente Cooper dimostrò di non apprezzare minimanente quella sua passività.
 
<< No, Blaine... ripeti un'altra volta la tua battuta, ma questa volta punta il dito. >> lo ammonì, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a lui << E' una cosa seria, un uomo con indosso un abito da donna è stato trovato morto! >>
 
Blaine arrossì lievemente ed abbassò lo sguardo; non poteva dire espressamente a suo fratello di trovare quel gesto assolutamente idiota e privo di senso, non aveva alcuna intenzione di ferire i suoi sentimenti o - peggio ancora - beccarsi un'ennesima lavata di capo.
 
<< Ecco, io.. >> rispose, visibilmente in imbarazzo << Non mi sembra proprio il caso di indicare, Coop...mi sento stupido! >>
 
<< Ottimo! Quando la scelta ti sembra sbagliata, è un buon segno. >> insistette Cooper << Significa che sei sulla buona strada. >>
 
<< No, ascolta.. io non la vedo così.. >> ripetè Blaine, questa volta con un'impercettibile aria di supponenza << Ho come la sensazione di.. >>
 
<< Dovresti provare, dammi ascolto! >> 
 
<< No, mi sembra solamente.. >>
 
<< Se solo tu provassi a.. >>
 
<< Coop...sei...sei mio fratello! >>  esplose infine Blaine, in uno spasmo di rabbia << Non potresti semplicemente supportarmi?! >>
 
Blaine abbassò lo sguardo, per evitare di scontrarsi con quello di Cooper; lo avrebbe fatto sentire ancora più debole ed indifeso e non ne aveva davvero bisogno, dal momento che si sentiva già sufficientemente inferiore a suo fratello, più di quanto lui stesso potesse immaginare.
 
<< Chiedo scusa, stai parlando con me? >> domandò Cooper, in tono strafottente << Perchè io non riesco a capire se tu stai parlando con me, se non mi indichi con il dito. Giusto? >>
 
<< Giusto. >> fecero eco i ragazzi, applaudendo e facendo segno di sì con la testa.
 
<< Giusto...questa è la lezione numero uno! >>  
 
Blaine fece una smorfia, mentre suo fratello gli dava una leggera pacca d'incoraggiamento sulla spalla, congedandolo con un frettoloso: << Buon lavoro, fratellino! Andrà meglio la prossima volta. >>
 
Poi il fratello minore si allontanò di qualche passo dal resto del gruppo, restando in piedi e in disparte nell'angolino, mentre Cooper ricominciava con i suoi sproloqui; rimase lì per tutto il resto della lezione e quando, alla fine, suo fratello diede ai ragazzi il permesso di ritirarsi, abbandonò l'aula più in fretta che potè, dimenticandosi quasi di salutarlo.
 
Avrebbe voluto ritornare immediatamente a casa e non dare a nessuno alcuna spiegazione per quel suo comportamento, ma prima ancora che avesse il tempo di raggiungere il suo armadietto venne placcato da Kurt, il quale lo afferrò per un braccio e lo strattonò leggermente, prima di domandargli con velata severità: << Hey, Blaine! Ma che diavolo ti è preso?! >>
 
Il moro sbuffò sonoramente, abbassando lo sguardo per non costringersi ad incrociare quello di Kurt.
 
<< Lascia stare, Kurt. >> bubbolò << Non è davvero il caso! >>
 
<< Beh, questo è quello che pensi tu! >> replicò il controtenore, stizzito << Non credi che questa faccenda riguardi anche me?! >>
 
Blaine fece una smorfia.
 
<< E in che modo dovrebbe riguardarti, scusa?! Sono io quello nervoso in questo momento, e non certo per causa tua! >> ribattè, con voce alterata << Non è proprio necessario che tu ti metta in mezzo, Kurt; grazie comunque. >>
 
<< Ma allora proprio non ci arrivi?! >> insistette il giovane Hummel, alzando la voce a sua volta  << Sono il tuo ragazzo Blaine: ho il diritto di sapere che cosa accidenti ti passa per la testa e il dovere di aiutarti a risolvere i tuoi problemi. >>
 
Il moro alzò gli occhi al cielo, sospirando profondamente; non avrebbe voluto prendersa con Kurt, assolutamente! Eppure, fu esattamente quello che fece.
 
<< Oh, adesso sono il tuo ragazzo! >>  sbraitò, lanciando al suo ragazzo un'occhiata torva  << E  prima, quando eravamo in aula canto e tu pendevi letteralmente dalle labbra di mio fratello?! O quando ieri durante le prove del Glee gli fissavi spudoratamente il sedere mentre stavamo ballando?! Dimmi, anche allora ero il tuo ragazzo?! >>
 
Si ammutolì di colpo, pentito per ciò che aveva appena detto.
 
" Stupido Blaine! " si rimproverò mentalmente " La situazione è già abbastanza complicata, ti sembra il caso di mettersi anche a litigare con Kurt?! "
 
Ma Kurt, al contrario di quanto temesse il giovane Anderson, non si innervosì di fronte alla sua reazione, limitandosi semplicemente a scrollare le spalle e a scostarsi un piccolo ciuffo ribelle dalla fronte, sospirando con fare lievemente esasperato.
 
<< Ora è tutto molto più chiaro. >> disse pacatamente << E io che mi sforzavo di capire quale fosse il nocciolo della questione! In effetti, avrei dovuto capirlo sin dall'inizio. In ogni caso, non è ancora troppo tardi per aiutarti a risolvere il tuo problema, e credo anche di sapere come fare! Su, prendi la tua roba e andiamo a casa mia. >>
 
<< A casa tua? >> Blaine guardò il suo ragazzo confusamente.
 
<< Sì, casa mia. >> rispose Kurt, prendendolo sotto braccio << Tu sei depresso e io so che il solo modo per tirarti su di morale è prepararti una bella vassoiata dei miei specialissimi biscotti al cioccolato! Andiamo, se ci sbrighiamo riusciamo a finire prima che arrivi Finn a rovinare tutti i nostri piani! >>
 
Blaine sorrise e si lasciò convincere, stringendosi maggiormente al suo ragazzo e dirigendosi assieme a lui verso gli armadietti; mentre i due camminavano, Blaine non potè fare a meno di rivolgere al giovane Hummel un sentito sguardo di riconoscenza.
 
Sì, negli ultimi due giorni Kurt era riuscito veramente a mandarlo fuori dai gangheri - e di certo avrebbe continuato a farlo, se non avesse smesso con quel suo atteggiamento da fan isterico nei confronti di Cooper - ma di una cosa Blaine era assolutamente certo: alla fine, qualsiasi cosa fosse successa, Kurt sarebbe rimasto sempre al suo fianco, pronto a proteggerlo e ad appoggiare ogni sua scelta e decisione, sostenendolo sempre con la sua fiducia ed il suo amore.
 
E questo, Blaine doveva riconoscerlo, valeva più di qualsiasi autografo che Cooper avrebbe mai potuto firmare in tutta la sua vita.
 
 
 

*
 
 


<< Blaine, restituiscimi immediatamente quel biscotto: lo avevo puntato io! >>
 
<< Beh, ma è l'ultimo! >>
 
<< Appunto! Perchè credi che lo volessi, altrimenti?! >>
 
Blaine sorrise ampiamente e si accoccolò fra le braccia di Kurt, accovacciato assieme a lui sul divano del salotto degli Hummel-Hudson, l'ultimo biscotto al cioccolato stretto saldamente in una mano, come un trofeo.
 
<< Non credi che me lo meriti?! >> domandò il moro, con un filo di voce e spalancando i suoi enormi occhi nocciola fino all'inverosimile << In fin dei conti, sono io quello che deve essere consolato! >>
 
Kurt fece una smorfia, guardando di traverso il suo ragazzo; sapeva di non essere in grado di resistere a quello sguardo e non poteva propri tollerarlo.
 
<< Sei impossibile! >> esclamò il controtenore, con fare esasperato << Non cambierai mai, vero?! >>
 
<< Hey, questa è una delle poche armi che mi siano rimaste! >> si difese Blaine << Non credi che, in un modo o nell'altro, io della pur difendermi?! >>
 
Kurt si lasciò sfuggire una risata e poi scosse la testa con fare sconsolato.
 
<< Non cambierai mai! >> commentò divertito << Ma visto che questa sera mi sento particolarmente buono, ti lascerò l'ultimo biscotto. >>
 
Il sorriso sul volto di Blaine si ampliò in maniera quasi imbarazzante e il giovane Anderson rivolse al suo innamorato uno sguardo di pura adorazione.
 
<< Sai, ho avuto un'altra idea. >> disse, spezzando quell'ultimo biscotto in due metà perfettamente identiche e porgendone una al controtenore << Una per me e una per te; che ne dici? >>
 
Kurt afferrò al volo la sua metà e se la mise in bocca, masticando lentamente e con educazione, mentre il suo ragazzo faceva altrettanto; poi, dopo aver inghiottito, si rivolse a lui con espressione palesemente innamorata.
 
<< Grazie. >> mormorò, accarezzandogli il viso.
 
Il moro arrossì appena e poi si strinse maggiormente nell'abbraccio di Kurt, sospirando beatamente al contatto del suo tocco così caldo e rassicurante; per quanto esili potessero essere le braccia del giovane Hummel, Blaine si sentiva sempre incredibilmente al sicuro fra di esse.
 
<< Grazie a te. >> rispose Blaine a bassa voce << Sei riuscito a non farmi pensare a mio fratello per più di un'ora; non è cosa da poco, specialmente in questo periodo. >>
 
Kurt sospirò profondamente e sollevò leggermente la testa, rivolgendo al suo ragazzo uno sguardo inquisitore.
 
<< Ecco, appunto. >> disse << Vogliamo parlare un po' della faccenda di tuo fratello? Lo so che ti ho fatto venire qui per distrarti un po' - e sicuramente i biscotti al cioccolato sono stati un'ottima idea -  ma non credi adesso che dovremmo parlare un po' anche di questa storia?! >>
 
<< Non c'è niente di cui parlare. >> sbuffò Blaine << Hai visto da solo come vanno le cose fra di noi: lui è il divo, il fratello maggiore perfetto ed adorato da tutti, e io sono il fratellino stupido ed insignificante, quello che deve rimanere nascosto nell'angolino per non rischiare di fare una pessima figura! >>
 
<< Ma questo non è affatto vero! >> gli rispose Kurt << Tu non sei così, Blaine; perchè ti ostini a pensare una cosa del genere?! >>
 
<< Andiamo, Kurt...lo hai visto anche tu! >> ribattè nervosamente Blaine, incrociando le braccia al petto e senza staccarsi dall'abbraccio << Anzi, c'eri anche tu in mezzo a quella mischia di fan adoranti che pendevano letteralmente dalle labbra di Cooper! Credi che non me ne sia accorto?! Lui continuava a ripetere tutte quelle idiozie e voi non facevate che dargli ascolto e annuire senza neanche rendervi conto di quello che stesse effettivamente dicendo, neanche foste un gregge di pecore! >> 
 
Kurt rimase in silenzio, ascoltando attentamente gli sfoghi del giovane Anderson.
 
<< Io...io sono stanco di tutto questo! >> continuò Blaine, sempre più esasperato << Quando Cooper mi aveva detto che sarebbe venuto a Lima, io avevo veramente sperato che lo avrebbe fatto per me, per provare a rimettere in piedi il nostro rapporto! Io e lui non siamo mai stati così in confidenza come avrei voluto, io ero troppo piccolo e Cooper aveva ben altre cose da fare, piuttosto che stare continuamente appresso ad un moccioso.  Ci volevamo bene, certo...ma il nostro rapporto non è mai stato così profondo, non come avrei voluto. >>
 
<< E tu adesso che cosa vorresti da lui? >> domandò Kurt, continuando ad accarezzare il viso e i capelli del compagno << Che cosa ti aspettavi da questo suo ritorno? >>
 
Blaine rimase in silenzio per qualche istante, pensieroso, prima di rispondere con voce flebile: << Io..io non lo so! Ma di certo non tutto questo. Sapevo che Cooper si sarebbe comportato da egocentrico come al solito, ma una parte di me aveva sperato che sarebbe stato diverso dalle altre volte...che per una volta avrebbe cercato di rendermi partecipe della sua vita e di dimostrare di essere almeno un po' interessato alla mia. Evidentemente devo averlo sopravvalutato. >>
 
L'espressione sul suo volto si incupì e qualche piccola lacrima incominciò ad accumularsi nei suoi occhi, senza però decidersi a scivolare lungo le sue guance; Kurt osservò la scena con sguardo affranto e afferrò d'istinto una delle mani del giovane Anderson, stringendola forte ed intrecciando le dita con la sue.
 
<< Blaine.. >> mormorò << Capisco che non abbia voglia di parlarne...ma perchè ce l'hai così tanto con tuo fratello?! >>
 
<< Perchè gli voglio bene! >> gemette il moro, decidendosi finalmente ad abbandonarsi alle lacrime << Gli vuole bene, più di quanto lui stesso riesca ad immaginare! E' sempre stato il mio eroe, il mio punto di riferimento sin da quando avevo cinque anni! Lo sai che quando da piccolo mi domandavano che cosa avrei voluto fare da grande, io rispondevo che volevo essere come Cooper?! Avrei dato qualsiasi cosa per poter esser come lui e per avere anche solo un briciolo della sua considerazione; lui mi voleva bene, certo...ma niente di ciò che mi dava era mai abbastanza per me. Chissà, forse ero solamente io a prendere troppo; in fin dei conti, ero solamente uno stupido ragazzino. >>
 
<< No, questo non devi dirlo. >>  lo interruppe Kurt, senza smetterla di passare le sue dita lungo le guance umide di Blaine << Non devi pensare una cosa del genere, in fin dei conti è assolutamente normale! Io ho passato più di dieci anni della mia vita solamente assieme a mio padre e non sapevo che cosa significasse andare alla disperata ricerca delle attenzioni di qualcuno; ma quando Finn è entrato a far parte della nostra vita e papà trascorreva più tempo assieme a lui piuttosto che con me, io mi sono sentito tremendamente ferito. Sentivo il bisogno di averlo accanto, più di quanto ne avessi mai avuto prima di allora, e questo perchè ero terrorizzato all'idea di perderlo! Quando si vuole veramente bene ad una persona, è normale andare alla ricerca delle sue attenzioni; tu non sei stupido Blaine, sei semplicemente umano. >>
 
Blaine tirò su col naso, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia.
 
<< Tu non hai idea di che cosa significhi essere il più piccolo della famiglia Anderson. >> bisbigliò << Vivere costantemente all'ombra di Cooper, essere solamente un suo patetico tentativo di imitazione! Potevo sforzarmi quanto volevo, cercare di essere il migliore in tutto ciò che facevo...era assolutamente inutile; io non ero Cooper, non lo sarei mai diventato. >>
 
<< No, certo che non sei Cooper! >>  gli rispose Kurt, prendendo il suo viso fra le mani << Tu sei Blaine: una persona stupenda, un ragazzo talentuoso, forte e determinato, meravigliosamente speciale  ed unica nel suo genere. Sei il ragazzo che amo, e vuoi sapere una cosa?! Non potrei mai amarti così tanto, se tu fossi una persona diversa. >>
 
Blaine abbozzò un sorriso.
 
<< D-davvero? >>
 
<< Certo! >> esclamò Kurt con convinzione << Blaine, non devi mai desiderare di essere qualcun altro, tanto meno tuo fratello! Lo so che ti sembra assurdo crederci, specialmente dopo che io ho passato due giorni interi a sbavare dietro a Cooper, ma tu non sei inferiore a lui, per niente! Tu sei altrettanto speciale e meraviglioso Blaine, e lo sei a modo tuo. Non permettere mai a nessuno di farti credere il contrario, neanche a te stesso. >>
 
Il moro fece segno di sì con la testa, sebbene non fosse ancora del tutto persuaso dalle parole del suo ragazzo; una parte di sè sapeva quanto Kurt avesse ragione, ma dall'altra si sentiva ancora troppo fragile ed insicuro per credervi.
 
<< Lo so che ti sembra incredibile, Blaine. >> proseguì il controtenore << Ma tu non hai davvero nulla da invidiare a Cooper, credimi. E' vero, lui è famoso e tutto il resto, ma tu non sei affatto la sua imitazione mal riuscita: sei un esemplare unico, assolutamente perfetto nella sua splendida imperfezione! Sei semplicemente te stesso Blaine, questo non potrà mai cambiare e neanche dovrà mai farlo, perchè sei solo tu  la persona speciale che voglio avere al mio fianco. Solamente tu, e nessun altro. >>
 
Blaine arrosssì ulteriormente, annuendo con maggior convinzione e lasciandosi finalmente andare ad un vero e proprio sorriso.
 
<< Tu... tu pensi davvero tutte queste cose? >> domandò timidamente, pur conoscendo molto bene quale sarebbe stata la risposta.
 
Kurt fece segno di sì con la testa.
 
<< Lo sai, Blaine. >> rispose con voce morbida << Sai che è così. >>
 
Blaine non disse niente e si lasciò avvolgere completamente dalle braccia di Kurt, strofinando il viso contro la sua maglia e sospirando beatamente.
 
Sì, lo sapeva.
 
Nonostante le sue paura, le paranoie e i continui timori di non essere mai all'altezza della situazione, Blaine sapeva comunque quanto Kurt lo amasse e quanto credesse in lui; poteva non essere bello, famoso ed adorato in tutta l'America come suo fratello, ma questo non significava certo essere inferiore a lui.
 
Certo, Cooper aveva tutto ciò che aveva sempre sognato, ma Blaine aveva molto di più:

Lui aveva Kurt.
 
E se quello significava essere sè stesso, forse allora non valeva davvero la pena di essere come Cooper.
 
 
 


*
 
 
 


Erano ormai trascorsi un paio di giorni dall'arrivo di Cooper e nonostante Blaine, su consiglio di Kurt, avesse deciso di dare a suo fratello un'altra - ennesima - possibilità, le cose non stavano per niente migliorando: Cooper non faceva il benchè minimo sforzo per cercare di andare incontro al giovane Anderson, al contrario, non faceva che ignorarlo,  aggirandosi per i corridoi del McKinley con il suo solito fare da Divo di Hollywood, firmando autografi e distribuendo consigli su come fare successo a destra e a manca , come fossero caramelle.
 
Inoltre, come se tutto quello non fosse più che sufficiente ad avvilire ulteriormente il povero Blaine, i ragazzi del Glee Club continuavano ad essere incredibilmente entusiasti delle lezioni di recitazione d Cooper, nonostante questi non facesse altro che riempirgli la testa di idiozie, spacciandole per verità sacrosante ed assolute. Blaine aveva cercato di non darvi troppo peso, aveva provato a nascondere tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, ma la situazione stava diventando ormai del tutto insostenibile e il giovane dagli occhi nocciola era diventato talmente insofferente da non riuscire più neanche a concentrarsi  nello studio e nel canto.
 
Aveva persino declinato l'invito di Kurt per il Senior Ditch Day, adducendo come motivazione il fatto di non essere assolutamente dell'umore adatto per mettersi a festeggiare, tanto meno in un enorme parco divertimenti come il Six Flags, dove tutti sarebbero stati tremendamente allegri e pieni, mentre lui avrebbe semplicemente voluto rinchiudersi nella sua stanza al buio, ad ascoltare musica deprimente alla radio.
 
Probabilmente avrebbe finito col pentirsene, ma al momento non gliene importava granchè.
 
Tutto ciò a cui riusciva a pensare era Cooper: Cooper, che continuava ad ignorare le sue richieste di attenzione, Cooper che credeva di essere una sorta di dio greco e pretendeva rispetto ed adorazione da tutti, Cooper che si ostinava a non capire quanto Blaine avesse disperatamente bisogno di lui. Non si trattava più di voler essere come lui, non era più una questione di complessi di inferiorità nei confronti di suo fratello; Blaine voleva semplicemente essere notato. 
 
Sapeva di essere abbastanza bravo, di essere esattamente al suo livello, eppure Cooper continuava a pensare solamente a sè stesso, neanche si azzardava a degnarlo di uno sguardo.
 
E Blaine era semplicemente stanco di tutto questo.
 
<< Scrivetemi su twitter! >>
 
Blaine si bloccò improvvisamente, nel bel mezzo del corridoio; era la vigilia del Senior Day e mentre tutti gli studenti vagavano da una classe ad un'altra, discutendo fra di loro riguardo a come avrebbero trascorso la giornata seguente, Cooper se ne stava lì a firmare autografi e a distribuire sue fotografie plastificate, come se si trovasse in un qualche studio di Los Angeles, piuttosto che in un piccolo liceo di periferia.
 
<< Hey! >> esclamò Cooper, voltandosi verso Blaine e sorridendogli ampiamente << Chiedimi perchè sono tanto felice, Schizzetto! >>
 
<< Non chiamarmi così! >> lo ammonì il moro, facendo una smorfia.
 
Era un soprannome che aveva sempre detestato e il fatto che in quel momento tanto critico suo fratello avesse deciso di chiamarlo proprio in quel modo, non migliorava certo la situazione.
 
<< La mia vita è appena cambiata radicalmente! >> comunicò il maggiore degli Anderson, incamminandosi insieme a Blaine per il corridoio << Sono appena stato chiamato per un'audizione per un film di Michael Bay. >>
 
<< Oh, grandioso. >> rispose Blaine, senza un briciolo di entusiasmo.
 
Non gliene importava poi granchè, a dire il vero; forse era un insensibile, ma quella notizia era decisamente l'ultimo dei suoi interessi.
 
<< Pronto, mi hai sentito?! Parlo di quel Michael Bay! >> insistette Cooper, osservando quella totale mancanza di reazione da parte di suo fratello << Il film è senza titolo, il che è chiaramente un nome in codice per "Transformers 4"! >> 
 
Blaine non rispose, continuando a camminare con espressione corrucciata; no, Cooper decisamente non riusciva a capirlo. Del resto, perchè mai avrebbe dovuto?! Era solamente un egoista, se qualcosa non riguardava lui in prima persona, allora non era assolutamente degno della sua attenzione.
 
<< Non sembri molto contento per me. >> osservò Cooper, accorgendosi finalmente dello sguardo cupo del fratello.
 
<< Oh, sono elettrizzato! >> replicò Blaine con sarcasmo.
 
<< Beh, hai un modo strano di dimostrarlo! >> commentò Cooper, storcendo il naso << Sorridere non ti ucciderebbe! Inoltre, non ti ucciderebbe neanche fermare Kurt dal vestirti. >>
 
<< N-non lo fa! >>
 
Il giovane Anderson arrossì per l'imbarazzo e Cooper gli rivolse uno dei suoi soliti ghignetti di supponenza.
 
<< Come se potessi convincermi! >> ridacchiò << Dai, avremo un Senior Ditch Day alternativo: potresti aiutarmi a ripassare le battute! >>
 
A quel punto, Blaine non riuscì più a trovare la forza per trattenersi.
 
<< Ruota sempre tutto intorno a te, non è vero?! >> disse nervosamente, e Cooper annuì con soddisfazione, come a voler rispondere "Sì, certo!" ; ovviamente, non pensava affatto che potesse esservi qualcosa di sbagliato in tutto ciò << Beh, vuoi sapere una cosa fratellone?! Io sono stanco di tutto questo, e non più alcuna intenzione di accettarlo! >>
 
Cooper sollevò un sopracciglio, guardando suo fratello con stupore; era ovvio che non si aspettasse  di vederlo reagire in quel modo.
 
<< Magari in questo momento tu pensi di essere migliore di me, forse ti aspetti persino che ti veneri come fanno tutti i tuoi fan, o persino che ti disprezzi perchè sono geloso di tutto il tuo successo! >> proseguì il moro, lasciando finalmente che tutte i suoi pensieri venissero a galla << Ma sai qual'è la verità?! in effetti, io credo proprio di doverti ringraziare: perchè è solamente merito tuo se sono diventato veramente tutto ciò che sono! * >>
 
Cooper provo a replicare, ma non ne ebbe il tempo perchè Blaine fuggì via rapidamente, dirigendosi a colpo sicuro negli spogliatoi; aveva bisogno di scaricarsi e dal momento che non aveva alcuna intenzione di assistere ad un'altra di quelle ridicole lezioni impartite da suo fratello, aveva deciso che il solo modo che aveva per riuscire a mandare via tutta quelle tensione, era quello di dedicarsi per un po' alla boxe.
 
Almeno, poteva fingere che ci fosse la faccia di Cooper al posto della sua sacca.
 
" Stupido Cooper...stupido! "
 
Un colpo...due...tre... Blaine si accanì contro il suo bersaglio con impeto e violenza, quasi come se quello fosse veramente un suo nemico, una persona che detestava a tal punto da non riuscire più neanche a tollerare la sua presenza; per quanto detestasse provare simili sentimenti nei confronti di Cooper - e una parte di lui sapeva bene che non erano poi così veritieri - non riusciva proprio a smetterla di avercela così tanto con lui. Non lo odiava, al contrario, continuava ad amarlo profondamente; ed era proprio questo che lo portava ad essere così furibondo con lui, in quel momento.
 
A discapito di tutto, nonostante quel suo atteggiamento da Dio del Cinema e le sue " Non conoscenze " nell'arco dell'arte e della recitazione, Cooper continuava ad essere il suo eroe; e per quanto ormai Blaine avesse capito di non avere assolutamente niente da invidiare a lui, nè tanto meno che il suo unico scopo nella vita dovesse essere quello di cercare di emularlo, il giovane Anderson continuava ad anelare il suo appoggio e la sua approvazione con tutto sè stesso.
 
Possibile che Cooper non se ne rendesse conto?! Che non riuscisse a vedere quanto grande, luminosa e splendente fosse la stella di Blaine e che il ragazzo non aveva più alcun bisogno di vivere della sua luce riflessa?! Possibile che fosse davvero così cieco?!
 
<< Prendi questo...e questo..E QUESTO! >>
 
Blaine continuò a tirare rabbiosamente pugni al saccone per più di un'ora, perdendo completamente la cognizione del tempo e senza neanche accorgersi del fatto che, ad un tratto, Cooper fece il suo ingresso nello spogliatoio e rimase lì in disparte ad osservarlo, in silenzio e facendo bene attenzione a non farsi notare. 
 
Quando il moro si decise ad interrompere quella sua sessione di sfogo, non vi era rimasto più nessuno nei dintorni e così questi potè permettersi di indugiare un po' più a lungo sotto la doccia, lasciando che il getto di acqua calda lavasse via anche tutte le sue lacrime, oltre che il sudore e la sua fatica; avrebbe tanto voluto mettersi ad un urlare, e forse ad un certo punto lo fece, sebbene non ebbe la sensazione di udire alcun suono proveniente dalla sua gola. Avrebbe voluto restare lì per sempre, immobile, disperso in una dimensione parallela tutta sua, dove non avrebbe avuto preoccuparsi più di niente, tanto meno di suo fratello; ma sapeva che prima o poi sarebbe stato costretto a ritornare alla realtà.
 
Sapeva, in cuor suo, che prima o poi avrebbe dovuto affrontare nuovamente suo fratello, fargli vedere di che pasta era fatto veramente e che non sarebbe più stato disposto a vivere alla sua ombra.
 
Ma forse, tutto sommato, avrebbe potuto farcela.
 
Del resto, era stato lo stesso Cooper a dargliene la forza; con la sua fama e tutto il suo egocentrismo, aveva costretto suo fratello a lottare per guadagnarsi tutto ciò che gli spettava, a combattere affinchè tutti attorno a lui sapessero di che pasta era veramente fatto Blaine Anderson.
 
Non lo aveva distrutto; al contrario, era riuscito a renderlo ancora più forte.
 
 


*
 
 
 


Blaine trascorse l'intero Senior Day chiuso in casa, da solo, ad ascoltare musica deprimente e guardare film strappalacrime in televisione, suo unico compagno un pupazzetto a forma di pinguino regalatogli da Kurt per il suo compleanno. 
 
Si era ben guardato dal telefonare a Cooper e spiegargli la ragione per cui si era comportato in maniera così sgarbata nei suoi confronti, il giorno precedente; forse avrebbe dovuto farlo - del resto non era più un ragazzino, e quel suo atteggiamento infantile di certo non giovava a nessuno dei due - ma in fin dei conti, neanche Cooper aveva mosso un dito verso di lui, per cui non vi era alcun motivo per cui dovesse essere proprio Blaine a fare il primo passo.
 
E poi, sarebbe davvero servito a qualcosa?!
 
Nel giro di pochi giorni Cooper sarebbe ritornato a Los Angeles, avrebbe fatto quel suo maledettissimo provino per "Transformers 4 " - o come diavolo si intitolasse il nuovo film di Michael Bay - e si sarebbe nuovamente dimenticato di lui, come aveva sempre fatto; qualsiasi cosa avesse cercato di fare per riavvicinarsi a Cooper, non sarebbe comunque servita a niente.
 
Chissà, forse da una parte era molto meglio così! In fin dei conti, per Blaine sarebbe stato molto più facile ritornare a vivere senza di lui, piuttosto che venire messo continuamente in disparte. Almeno, se Cooper fosse stato lontano, non ci sarebbe più stato alcun rischio di passare in secondo piano, almeno non agli occhi dei suoi amici e dei suoi genitori. Ma ne valeva veramente la pena?! 
 
Valeva davvero la pena di perdere il suo unico fratello, solamente per una questione di orgoglio?! 
 
Blaine trascorse una mattinata intera a pensarci, senza però mai riuscire a venirne a capo; alla fine delle lezioni, quando si diresse verso il suo armadietto per recuperare tutte le sue cose, aveva ancora quell'enorme confusione in testa, accompagnata dalla triste consapevolezza che, oramai, era troppo tardi per rimettere apposto le cose.
 
Era talmente assorto nei suoi pensieri, da non essersi neanche accorto che Kurt fosse proprio di fianco a lui e che lo stesse spiando da dietro lo sportellino aperto del suo armadietto, tenendo fra le mani un piccolo pupazzo a forma di cane.
 
<< Salve! >>  esclamò ad un tratto Kurt, brandendo il suo pupazzetto e puntandolo verso Blaine, imitando con voce alterata una specie di accento inglese << Sono il cane di Margaret Thatcher! I miei rapporti con la regina erano davvero pessimi! >>
 
Blaine rise di gusto, mentre Kurt usciva fuori dal suo nascondiglio, mostrandogli orgogliosamente il suo peluche.
 
<< Oh, guarda un po' che cosa ha vinto Finn per te giocando a skeeball! >> disse allegramente il controtenore, giocherellando col pupazzo.
 
<< Finn ha vinto questo? >> domandò Blaine sorridendo; gli sembrava piuttosto strano che Finn avesse vinto qualcosa per lui, gli sembrava molto più probabile che Kurt avesse sgraffignato quel pupazzo a Rachel.
 
<< Beh, Rachel continuava a fargli vincere peluches di animali per lei, e alla fine della giornata - di tutti i quattordici che aveva - sono riuscito a prendere questo piccoletto e portarlo a te. >> rispose il giovane Hummel, avvicinandosi il cagnolino al viso e mettendosi nella sua stessa identica posa << Dal momento che non riamo riusciti a convincerti a venire con noi. >>
 
<< Oh, vi avrei solamente rovinato la giornata! >> replicò Blaine, richiudendo il suo armadietto.
 
Kurt mise su una specie di broncio, rincorrendo immediatamente il suo ragazzo prima che avesse il tempo di allontanarsi senza di lui.
 
<< Ascolta, lo capisco. >>  disse, cercando di essere di conforto << Le questioni di famiglia sono complicate, soprattutto quelle fra fratelli! Insomma, io e Finn non siamo neanche fratelli veri, eppure non andiamo mai d'accordo su niente! Però io adoro quel testone... e alla fine della giornata, ce ne torniamo sempre ognuno nel proprio angolino. >>
 
Blaine non disse niente e continò a camminare in silenzio, ascoltando attentamente le parole del suo ragazzo; come era possibile che Kurt e Finn, che erano fratelli solamente a metà, andassero tanto d'accordo mentre lui e Cooper non riuscivano mai a trovare un punto d'incontro?! 
 
<< Hai solamente un fratello, Blaine. >> disse ancora Kurt << Non arrenderti. >>
 
<< Beh, ma è lui quello che se ne sta andando! >> fece eco il moro, risentito << Per la sua "Grande Audizione", non hai sentito?! >>
 
<< A dire il vero, non se n'è ancora andato. >> rispose Kurt, rivolgendogli un sorrisetto sornione << E' in auditorium, e spera tanto che tu voglia andare da lui per parlargli. >>
 
Blaine guardò il controtenore con curiosità, la bocca semi aperta in un'espressione confusa, quasi come se non riuscisse a credere alle sue orecchie. Cooper era ancora lì, al McKinley?! Cooper voleva parlare con lui?! Questo significava che non era ancora troppo tardi, che Blaine era ancora in tempo a rimettere apposto le cose. 
 
Sì, ma in che modo?! Parlare con suo fratello non era esattamente la cosa più facile del mondo, dal momento che ogni volta il ragazzo finiva col dirottare la conversazione esclusivamente su di sè.
 
<< Ho provato a parlargli. >> disse mestamente Blaine << Ma non funziona molto bene con lui. >>
 
<< Forse parlare non è la risposta. >>  rispose Kurt di rimando << Forse hai solamente bisogno di mostrargli come ti senti veramente, nel modo più autentico e sincero che conosci. >>
 
Blaine si soffermò per un istante a pensare.
 
Sì, forse Kurt aveva ragione; forse parlare non era la soluzione migliore al suo problema, di certo le parole non sarebbero state sufficienti ad esprimere tutto ciò che teneva dentro, che per anni aveva nascosto dentro di sè, per paura che le sue stesse emozioni ed i suoi stessi pensieri gli si ritorcessero contro.
 
In quel momento, vi era rimasta una sola cosa da fare.
 
<< Vado in auditorium. >> informò << Augurami buona fortuna. >>
 
Kurt fece per rispondergli, ma il giovane Anderson non gliene diede il tempo, schizzando rapidamente dall' altro capo del corridoio e dirigendosi verso l'auditorium, dove era certo avrebbe trovato ad attenderlo suo fratello Cooper. 
 
Non aveva un' idea ben precisa di ciò che avrebbe fatto, ma aveva comunque intenzione di tentare; come gli aveva detto prima Kurt, Cooper era il suo unico fratello e Blaine non si sarebbe mai e poi mai perdonato se lo avesse lasciato andare via così, senza neanche lottare per riaverlo indietro. 
 
Una volta raggiunta la sua meta, intravide immediatamente suo fratello seduto in platea, il quale - non appena accortosi della sua presenza - si alzò in piedi di scatto e rivolse lui uno sguardo profondo, a metà fra il colpevole e l' implorante.
 
Il moro si guardò distrattamente intorno: sul palco vi erano tutti i musicisti della band, ordinatamente schierati ai loro posti e con in mano i propri strumenti, quasi come se stessero aspettando solamente un cenno di Blaine per dare il via all'esibizione. Il riccio sospirò profondamente e poi salì sul palco, dirigendosi verso uno dei ragazzi dell'orchestra per comunicare la scelta del suo brano (dal momento che erano lì, pensò Blaine, tanto valeva approfittare della situazione ).
 
Vi era solamente un modo affinchè Blaine riuscisse ad esprimere con assoluta chiarezza tutto quello che sentiva nei confronti di Cooper: cantare.
 
E di tutte le canzoni del mondo, il giovane Anderson sapeva molto bene quale fosse l'unica che rispecchiasse alla perfezione tutte le emozioni e le sensazioni di quel momento.
 
 
 
 

Now and then I think of when we were together
Like when you said you felt so happy you could die
 
 
 
 

I musicisti incominciarono a suonare e Blaine cantò le prime frasi della canzone rivolto verso suo fratello, fissandolo intensamente; voleva che capisse, voleva che si rendesse conto che quella canzone era per lui,  che tutto quello che Blaine stava provando era solo ed esclusivamente a causa sua.
 
Voleva che comprendesse quanto Blaine stava soffrendo per colpa sua.
 
 
 
 

Told myself that you were right for me, but felt so lonely in your company
But that was love, and it's an ache I still remember
 
 
 


Alla fine della prima strofa, Blaine dovette mordersi con forza un labbro per non mettersi a piangere; la scelta di quella canzone era stata del tutto istintiva, aveva semplicemente creduto che fosse l'unico brano in grado di esprimere con la massima veridicità il suo attuale stato d' animo.
 
Ma non aveva minimamente immaginato quanto sarebbe stato doloroso dover cantare simili parole a suo fratello.
 
 
 
 
 
You can get addicted to a certain kind of sadness
Like resignation to the end, always the end
 
 
 
 

Del tutto inaspettatamente, Cooper si alzò in piedi ed incominciò a cantare la seconda strofa, quasi come se sentisse che era arrivato anche il suo momento di intervenire, che aveva anche lui il diritto di dire la sua; improvvisamente, quella semplice dichiarazione da parte di Blaine era diventata un vero e proprio dialogo fra lui e suo fratello, nel quale  - per una volta - nessuno dei due tentava di sovrastare l'altro, ma entrambi cercavano solamente di far capire all'altro che cosa stesse effettivamente passando per la propria testa.
 
 
 
 
 
So when we foud  that we could not make sense, well you said that we would 
still be friends
But I admit that I was glad that it was over
 
 
 
 


Cooper si incamminò in direzione del palco, soffermandosi però a pochi metri dalla prima fila, un po' più  vicino a Blaine ma non abbastanza da permettere a quest'ultimo di distinguere tutte le sfumature del colore azzurro dei suoi occhi, nè tantomeno di leggere in quello sguardo tutto il suo senso di colpa e quella triste consapevolezza di avere ferito, con il suo imperdonabile comportamento , una delle persone più importanti e speciali della sua vita.
 
 
 
 
 
But you didn't have to cut me off
Make it like it never happened and that we were nothing
 
 
 


Blaine cantò il primo ritornello da solo, continuando a guardare in direzione di suo fratello e rivolgendogli uno sguardo pieno e di rabbia e di rancore, un irrefrenabile bisogno di piangere che però riuscì brillantemente a tenere a freno, non volendo dare alle lacrime la soddisfazione di rovinare quel momento così profondo e sentito, che forse sarebbe stato il solo modo affinchè Cooper riuscisse veramente a capire le regioni per cui il suo fratellino continuava a stare tanto male a causa sua.
 
 
 
 

And I don't even need your love
But you treat me like a stranger and I feel so rough
 
 
 
 

Cooper guardò suo fratello con sguardo sorpreso, quasi incredulo; le parole di quella canzone parlavano chiaro, Blaine sentiva da morire la sua mancanza e nonostante tutti i suoi disperati gesti per attirare la sua attenzione, lui non se ne era mai veramente accorto.
 
Per tutta la sua vita Cooper si era sempre comportato da egoista, aveva sempre e solo pensato a sè stesso, senza rendersi conto del fatto che, in questo modo, aveva finito per diventare un vero e proprio estraneo agli occhi di suo fratello, il solo che lo avesse sempre amato e rispettato semplicemente per quello che era.
 
 
 

No you didn't have to stood so low
Have you're friends collect your records and the change your number?
Guess that I don't need that though
 
 
 
 

Blaine gettò a terra la sua cartella e continuò a cantare, mentre suo fratello si univa a lui in un leggero e quasi impercettibile controcanto, avvicinandosi ulteriormente a lui, fino ad arrivare al bordo del palco; adesso era abbastanza vicino da riuscire persino a scorgere quelle piccole lacrime trasparenti che annebbiavano  lo sguardo di Blaine, e anche se sapeva che suo fratello non avrebbe mai permesso loro di averla vinta - lo conosceva  molto bene e sapeva quanto fosse bravo a lottare contro i suoi stessi sentimenti - non poteva comunque ignorare il fatto che fossero lì, e che vi fossero solamente per colpa sua.
 
Non poteva ignorare il fatto che Blaine lo stesse letteralmente implorando per non abbandonarlo ancora una volta.
 
 
 


Now you're just somebody that I used to know
 
 
 
 

Cooper salì sul palco assieme a Blaine e si avvicinarono ancora di più a lui, ma il giovane si voltò nella direzione opposta e si allontanò di qualche passo, voltandosi solamente quando iniziò a cantare l'ultima strofa prima del ritornello; le parole uscirono dalla sua gola come proiettili e si accanirono con forza contro suo fratello, ferendolo nel cuore e nella carne come un milione di lame arrugginite che lo oltrepassavano da parte a parte.
 
 
 
 
Now and then I think of all the time you screwed me over
But made me believe that it was always something that I've done
 
 
 


Il giovane attore credette di non riuscire a ricordare niente di altrettanto doloroso.
 
 
 
 
And I don't wanna live that way, reading into every words you say
You said that you could let it go
And I wouldn't catch you up on somebody that you used to know
 
 
 

Adesso, improvvisamente, tutto stava diventando molto più chiaro: tutte quelle paure, quei silenzi e quelle frasi mai dette, adesso stavano finalmente prendendo vita grazie alla magia della musica, nella quale Blaine aveva ancora una volta trovato la forza ed il coraggio di mettere da parte il suo orgoglio ed affrontare tutti gli ostacoli a muso duro, nonostante tutte le sue continue incertezze e le sue debolezze.
 
Sembrava quasi incredibile, visto che quello non era certo uno dei momenti più sereni ed idilliaci che  avessero mai condiviso, ma i due fratelli ebbero come la sensazione di non essersi mai sentiti così vicini come in quel momento; c'erano rabbia, frustrazione, risentimenti e sensi di colpa, eppure quella era la prima volta che Blaine e Cooper riuscivano a sentirsi così completi stando l'uno al fianco dell'altro.
 
 
 
 
But you didn't have to cut me off
Make it like it never happened and that we were nothing
And I don't even need your love
But you treat me like a stranger and I feel so rough
 
 
 
 

I due fratelli continuarono a cantare assieme, alternando versi e controcanti e continuando a guardarsi intensamente negli occhi, cercando in un modo o nell'altro di decifrare tutto ciò che si nascondesse dentro ai rispettivi sguardi. Era una sensazione strana, scomodo, per certi versi persino dolosa...eppure, in quel momento, entrambi sentivano di trovarsi esattamente dove volevano essere: l'uno assieme all'altro.
 
 

No you didn't have to stood so low
Have you're friends collect your records and the change your number?
Guess that I don't need that though
Now you're just somebody that I used to know..
 
 
 
 

Fu solo in quel momento, mentre la canzone si apprestava ad arrivare al termine, che i due fratelli Anderson riuscirono finalmente a capire che non aveva più alcun senso continuare a lottare l'uno contro l'altro e che tutta quella sciocca e ridicola competizione non avrebbe mai portato da nessuna parte.
 
 
 

Somebody...Now you're just somebody that I used to know..
 
 
 

Adesso, avevano semplicemente bisogno di dimenticare il passato e ritornare ad essere come due veri fratelli. In fin dei conti, era ciò che erano; e non avrebbero mai più dovuto permettere a niente e a nessuno di farglielo dimenticare.
 
 
 
 

Somebody....
 
 
 


Alla fine della canzone entrambi abbassarono timidamente lo sguardo, incerti su chi dovesse essere il primo ad aprire bocca; dopo pochi istanti di silenzio, fu Cooper a parlare, con un tono di voce piuttosto basso ed insolitamente vergognoso.
 
<< Non sei mai stato così bravo. >> fu il suo commento.
 
Poi sollevò la testa in direzione di Blaine, muovendo qualche passo nella sua direzione, mentre suo fratello si allontanava con fare scostante, non ancora del tutto pronto ad affrontare quella conversazione; nonostante avesse sentito Cooper così vicino a lui durante la loro esibizione, aveva paura che avrebbe finito per rovinare ogni cosa con le sue parole.
 
<< Sono stato duro con te. >> proseguì Cooper << Forse persino un po' più duro di quanto avrei dovuto. E sento che devo chiederti scusa per questo. >>
 
Blaine si voltò verso di lui, un'espressione lievemente stupita sul volto; non ricordava quando fosse stata l'ultima volta che Cooper gli aveva domandato scusa, in effetti non ricordava neanche di aver mai sentito quella parola uscire dalle sue labbra. Allora forse non era stato tutto frutto della sua immaginazione, forse quella canzone era veramente servita a qualcosa.
 
Cooper si avvicinò a lui, le labbra distese in un dolce sorriso radioso, un'espressione così rilassata che Blaine non aveva mai visto sul volto di suo fratello.
 
<< E' solamente perchè vedo... ho sempre visto.. quanto dannatamente talentuoso tu sia. >>
 
Il moro non rispose, abbozzando un leggero sorriso e trattenendo un sospiro, il cuore che di colpo incominciò a battere all'impazzata. Era vero, aveva davvero sentito ciò che credeva di aver sentito?!Cooper pensava che lui avesse del talento.
 
Blaine aveva passato anni ed anni della sua vita ad esercitarsi e a lavorare duramente, solamente per sentirsi dire una cosa del genere da suo fratello, e adesso che quel momento era finalmente arrivato, gli sembrava impossibile credere che fosse realmente tutto vero.
 
<< Voglio che tu abbia tutto il successo che ti meriti, Blaine. >>  disse ancora Cooper, con voce morbida e guardandolo dritto negli occhi << E lo avrai! Riuscirai a fare tutto quanto: film, concerti...Broadway. >>
 
Blaine si morse un labbro, cercando ancora una volta di trattenere le lacrime.
 
<< Anche se è morto? >> domandò ironicamente, in un imbarazzante tentativo di combattere la commozione. 
 
<< Tu lo farai rinascere! >> esclamò Cooper, protendendosi verso di lui e mettendogli un braccio attorno alle spalle << E quando sarò in platea a guardarti, io voglio poter dire ad alta voce " Hey, quello lassù è il mio fratellino Blaine! Io l'ho aiutato ad arrivare lì. " >>
 
Blaine si strinse nelle sue spalle, sorridendo ampiamente e tirando su col naso, ancora visibilmente commosso.
 
<< Grazie per averlo detto, Coop. >> mormorò << E so anche eri sincero, perchè.. beh, non stavi puntando il tuo dito contro di me o.. >>
 
<< Ok, ok.. >>
 
<< Non stavi parlando ad alta voce! >> strillò il giovane Anderson, prendendosi palesemente gioco di suo fratello << Per essere intenso! >>
 
Cooper rise, guardando il fratello più piccolo con adorazione.
 
Blaine se ne accorse e sorrise: Eccolo finalmente, quello sguardo; lo sguardo che aspettava da tutta una vita, uno sguardo puro e sincero, che avrebbe potuto riconoscere in mezzo a mille e che stava chiaramente a significare " Tu sei mio fratello, Blaine, e  io sono incredibilmente e maledettamente orgoglioso di te". 
 
Il più piccolo degli Anderson si adombrò di colpo; sarebbe stato ancora più difficile, adesso che finalmente lui e Cooper si stavano riappacificando, doversi dire addio.
 
<< Sono davvero contento che abbiamo cantato assieme un'ultima volta, prima che tu te ne vada per diventare "Il Signor Hollywood". >> disse Blaine, con un malinconico sorriso sulle labbra.
 
Cooper sospirò tristemente.
 
<< A dire il vero, la mia audizione è stata cancellata. >> confessò.
 
Blaine sollevò un sopracciglio, in segno di sopresa: << Che cosa?! >>
 
<< Oh, non lo so! >> esclamò Cooper << A quanto pare Michael Bay ha deciso di andare in un'altra direzione, il che significa: " Ci dispiace, ma abbiamo trovato qualcuno che è molto più bravo e/o molto più bello di te." >>
 
Il giovane Anderson si avvilì incredibilmente, di fronte all'espressione così triste e sconsolata di suo fratello.
 
Trovava che fosse davvero ingiusto: Cooper era così entusiasta all'idea di partecipare a quel film e stava lavorando davvero duro per riuscire ad entrarci; certo, forse non era poi un attore così bravo e talentuoso come voleva far credere, ma si impegnava duramente in tutto ciò che faceva e avrebbe meritato almeno che gli venisse concessa anche una sola possibilità.
 
<< Prima di tutto, non puoi saperlo. >> gli rispose Blaine, in tono di conforto << E in secondo luogo... vaffanculo Optimus Prime! >>
 
Cooper abbozzò un sorriso, gettando poi nuovamente lo sguardo a terra e risollevandolo solo dopo qualche istante, rivolgendo a suo fratello un secondo sguardo pieno di orgoglio ed ammirazione.
 
<< Sai, anche se non abitiamo nella stessa città e non ci vediamo tanto spesso... >> farfugliò << Noi due non siamo solamente fratelli, giusto? Siamo anche amici. >>
 
Per Blaine non fu davvero possibile trattenere le lacrime, non a quel punto.
 
Era successo veramente.
 
Dopo anni e anni trascorsi a desiderarlo con tutte le sue forze, finalmente era successo: lui e Cooper erano diventati amici. Certo, Blaine sapeva che non potevano diventarlo così su due piedi  e come se niente fosse, ma almeno adesso sapeva che anche Cooper lo voleva, e di certo da quel momento in poi le cose sarebbero state molto più facili tra di loro. Adesso poteva finalmente mettere da parte tutte le sue paure e le sue paranoie, e tornare ad essere semplicemente sè stesso, dimenticandosi completamente di tutto ciò che gli altri avrebbero potuto pensare di lui. 
 
Del resto, adesso aveva finalmente tutto ciò di cui aveva veramente bisogno.
 
<< Questo è esattamente tutto ciò che ho sempre voluto, Coop. >> mormorò Blaine, con voce rotta dalle lacrime.
 
Cooper sorrise e si gettò fra le sue braccia, intrappolandolo in un abbraccio talmente forte da togliergli completamente il fiato; il calore e l'affetto di quel momento erano così forti ed intensi che il giovane Anderson credette di poter restare avvolto in quella stretta per il resto della sua vita.
 
<< Uh...aspetta..aspetta! >> Cooper si aggrappò alle spalle di Blaine, bloccandolo nel momento in cui questi decide di staccarsi dall'abbraccio << Voglio ricordare queste emozioni, così magari un giorno potrò utilizzarle in una scena! >>
 
Blaine alzò gli occhi al cielo con fare esasperato e ridacchiò; ovviamente non poteva pretendere che suo fratello non riuscisse ad essere sè stesso per più di dieci secondi.
 
<< Sei ridicolo! >> sentenziò il moro.
 
<< Beh, non si sa mai! >>
 
Blaine rise di gusto e poi finalmente riuscì a liberarsi dall'abbraccio; adesso che lui e suo fratello si erano riconciliati, voleva iniziare immediatamente a rendere vivo il loro rapporto e sapeva anche da dove avrebbero potuto cominciare.
 
<< Hey, voglio darti una mano. >> disse a Cooper << Non voglio che rinunci a quest'audizione! Mi è venuta un'idea, andiamo! >>
 
<< Dove stai andando? >> domandò curiosamente l'attore, mentre Blaine scendeva giù dal palco con un balzo atletico.
 
<< Ti registreremo in un video. >> spiegò il moro, puntando un dito contro suo fratello << Così Michael Bay vedrà che cosa significa veramente recitare! >>
 
Un sorrisetto compiaciuto comparve sul volto di Cooper, il quale corse giù dal palco con entusiasmo, seguendo Blaine fuori dal teatro.
 
<< Sì.. stai indicando! Mi piace, mi piace! Vedi, questa è la lezione numero uno! >>
 
<< Sì, beh...stai iniziando a convincermi! >>
 
I due fratelli ritornarono a casa in men che non si dica e trascorsero tutto il resto della giornata a preparare Cooper per il suo provino, organizzando un' elaboratissima  messa in scena  - almeno, questo era ciò che credette Cooper;  a Blaine sembrò estremamente ridicola, ma dal momento che aveva deciso di dare una mano a suo fratello, si guardò bene dal farglielo notare - che immortalarono su videocassetta, anche se alla fine Cooper non fu più tanto sicuro di volerla veramente spedire ad Hollywood.
 
<< Sei certo che sia davvero una buona idea? >> domandò nervosamente l'attore, con espressione mesta << Insomma, forse sto davvero pretendendo troppo! Se Michael Bay ha deciso che non vado bene per il suo film, probabilmente è molto meglio che io lasci perdere, non voglio rischiare di rendermi ancora più ridicolo di quanto non sia. >>
 
<< Hey, tu non sei affatto ridicolo! >> gli rispose gentilmente Blaine << Ok, forse un po' lo sei...ma sei una persona piena di estro e di ispirazione, e credo che tu meriti veramente una seconda occasione! >>
 
Cooper sorrise dolcemente: << Davvero? >> 
 
<< Assolutamente sì! >> ribattè Blaine, dandogli un'affettuosa pacca sulla spalla << In fin dei conti, te la sei meritata come fratello; non credi che come attore debba essere lo stesso?! >> 
 
Il sorriso sul volto di Cooper si allargò e il giovane attore abbracciò ancora una volta suo fratello, stringendolo a sè più che poteva.
 
<< Grazie fratellino. >> mormorò << Grazie per credere così tanto in me. >>
 
<< Beh, direi che te lo meriti. >> rispose Blaine, sorridendo dolcemente << In fin dei conti per te è lo stesso; anche tu credi in me, dico bene?! >>
 
Cooper fece segno di sì con la testa.
 
<< Molto più di quanto tu creda. >>
 
Blaine sospirò beatamente e si stringe maggiormente fra le braccia di Cooper; ce l'aveva fatta, dopo tutto questo tempo era finalmente riuscito a colmare quell'enorme voragine dentro al suo petto.
 
E questa volta, non aveva solamente ritrovato un fratello: adesso, assieme a lui, Blaine aveva anche guadagnato uno splendido e sincero amico.
 
 
 


*
 
 
 
 


Dover salutare Cooper, appena cinque giorni dopo la loro riappacificazione, fu estremamente difficile per Blaine; adesso che si era nuovamente abituato alla sua presenza, adesso che aveva finalmente preso coscienza del fatto che il loro rapporto era diventato qualcosa di reale, che poteva finalmente considerarlo come un vero e proprio amico, si vedeva costretto a dirgli addio.
 
Trovava che fosse davvero ingiusto e non era del tutto certo di riuscire a farcela.
 
La sera prima della partenza di Cooper i loro genitori organizzarono una cena di addio e per la prima volta dopo anni, non fu suo fratello l'argomento principale di ogni loro conversazione; al contrario, ogni volta che i signori Anderson domandavano qualcosa al loro primo genito, questi immediatamente dirottava ogni attenzione su suo fratello, preferendo ascoltare che cosa avesse da dire lui, piuttosto che continuare ad annoiare i suoi commensali con uni di quei suoi sciocchi e già mille volte sentiti racconti.
 
Per Blaine fu come ricominciare a vivere una nuova vita ed ebbe così modo di scoprire quanto Cooper, dietro a quella maschera di egocentrismo ed altezzosità, riuscisse ad essere così incredibilmente dolce, premuroso e pieno di attenzioni.
 
Amava suo fratello, più di quanto avesse mai potuto credere; forse quasi quanto amava Kurt, sebbene si trattasse di tipo di amore completamente diverso. 
 
E forse fu proprio quello il motivo per cui, di tutte le persone che avrebbero voluto accompagnare lui e suo fratello in aeroporto, il giorno della sua partenza per Los Angeles, Blaine scelse proprio il suo ragazzo, come loro compagno per quell'ultimo viaggio assieme.
 
<< Mi mancherai, Coop. >> disse tristemente il moro, di fronte al cancello d'imbarco che dava accesso alla business class << Davvero tanto. >>
 
Cooper non rispose ed abbracciò forte suo fratello, mentre Kurt osservava la scena intenerito, una piccola lacrima di commozione che scendeva lentamente lungo la sua guancia sinistra.
 
<< Mi mancherai anche tu. >> rispose Cooper , bisbigliando la sua risposta nell' orecchio di Blaine << Ma ti prometto che ci sentiremo spesso, io ti telefonerò ogni giorno! >>
 
<< Me lo prometti? >> ribattè Blaine, tirando su col naso ed abbozzando una specie di sorriso << Non è che adesso che te ne ritorni ad Hollywood ti dimenticherai ancora una volta di me?! >>
 
<< Oh, assolutamente no! >> Cooper si staccò dall'abbraccio ed afferrò suo fratello per le spalle, portandolo a guardare dritto nei suoi occhi << Blaine, ascoltami bene: Per tutti questi anni, io ti ho sempre dato troppo per scontato! Ti ho sempre visto come il fratello più piccolo e un po' troppo ingenuo, credevo che il tuo unico compito fosse quello di adorarmi e venerarmi, il più delle volte arrivavo persino ad ignorare quanto tu avessi realmente bisogno di me! Ma adesso, non ho più alcuna intenzione di ripetere lo stesso errore. >>
 
Accarezzò gentilmente il viso di suo Blaine, dandogli poi un leggero buffetto sul naso.
 
<< In cuor mio, ho sempre saputo quanto tu fossi importante per me. >>  dichiarò << Ma in tutto questo tempo, non mi ero mai accorto di quanto avessi bisogno di te! Non della tua ammirazione o della tua venerazione, ma di te: della tua fiducia, del tuo rispetto e della tua stima! Non mi serve un fan adorante, di quelli ne ho già abbastanza; ho solamente bisogno del mio fratellino. >>
 
Blaine tirò su col naso, le lacrime che lentamente tornarono ad offuscargli lo sguardo.
 
<< L-lui è qui. >> rispose con voce rotta dal pianto << E anche lui ha tanto bisogno di te. >>
 
Cooper sorrise e gli scompigliò affettuosamente i capelli, gesto che questa volta venne accolto da Blaine con un sorriso e non più con una smorfia di disappunto, come avveniva solitamente.
 
<< Io ci sarò sempre, Blainey. >> gli rispose suo fratello << Ho rischiato seriamente di perderti questa volta, e non ho alcuna intenzione di rischiare che ciò accada una seconda volta! Potrai contare su di me, ogni volta che ne avrai bisogno; sarò sempre al tuo fianco, per qualsiasi cosa. E non smetterò mai - mai - di credere in te. >>
 
Blaine si gettò nuovamente fra le braccia di Cooper per un ultimo, intenso abbraccio, prima che un'insopportabile voce femminile annunciasse che era arrivato il momento per tutto i passeggeri di imbarcarsi e prendere il loro posto a bordo dell'aereo.
 
<< Devo andare adesso. >> disse Cooper, rompendo a malincuore l'abbraccio << Ma prometto di chiamarti non appena arriverò a casa, d'accordo?! E nei prossimi giorni ti terrò al telefono per così tanto tempo che tu non farai neanche in tempo a renderti conto del fatto che non sono più qui a Lima! >>
 
Blaine annuì silenziosamente e sorrise, mentre anche Kurt si apprestava a salutare Cooper, dandogli un rapido abbraccio, prima di lasciarlo andare.
 
<< Ciao ragazzi! >> strillò Cooper, prima di imbarcarsi << E mi raccomando, Kurt: prenditi cura del mio fratellino! >>
 
Il controtenore rise e si strinse forte fra le braccia di Blaine, mentre il giovane attore scompariva in mezzo alla folla, dirigendosi finalmente verso il suo aereo; il moro sospirò tristemente, continuando a guardare verso l'orizzonte anche quando ormai tutta le gente se ne era già andata.
 
Quel suo sguardo mesto non passò minimamente inosservato al giovane Hummel, il quale strinse maggiormente il ragazzo nel suo abbraccio e gli sorrise dolcemente, accarezzandogli il viso con due dita.
 
<< Non preoccuparti. >> disse con voce morbida, quasi come se gli avesse letto nel pensiero << Sono certo che questa volta andrà tutto per il meglio; non si dimenticherà di te, vedrai! >>
 
Blaine sorrise e fece segno di sì con la testa.
 
<< Lo so. >> rispose a mezza voce << Lo so. >>
 
Kurt rivolse lui uno sguardo pieno di ammirazione e gli stampò un leggero bacio sulla guancia, prima di prenderlo per mano ed intrecciare tutte le dita con le sue, stringendo forte la presa.
 
<< Adesso andiamo a casa. >> disse << Questa settimana abbiamo avuto troppo poco tempo per noi due, adesso credo che sia arrivato il momento di recuperare tutto il tempo perduto, non trovi?! >>
 
Blaine rise ed assentì con un deciso cenno del capo, guardando il suo ragazzo con adorazione ed incamminandosi poi insieme a lui fuori dall'aeroporto. 
 
Era stata una settimana davvero intensa e piena di emozioni e il giovane Anderson si sentiva estremamente soddisfatto per come erano andate le cose; certo, aveva rischiato di perdere una delle cose più preziose che avesse al mondo, ma alla fine era riuscito a riconquistarla nel migliore dei modi e a renderla nuovamente una parte fondamentale della propria vita.
 
In fin dei conti, Cooper era la sua famiglia: e questo significava che non avrebbe mai potuto dimenticarlo, nè abbandonarlo.***
 
 
 
 
 
 
 


N.d.A:  *Ovviamente questo dialogo è ispirato all' inizio della canzone "Fighter", che Blaine canta in questa scena. L'idea della canzone era davvero bella, ma avendo già messo due canzoni nel capitolo mi sembrava un tantino eccessivo, tanto più che non sapevo quanto potesse essere credibile - almeno nella vita reale - il fatto che una persona possa mettersi a cantare una canzone così, in mezzo ai corridoi della scuola e protrarla fino a circa due ore più tardi! xD
 

** A differenza dalla scena del telefilm, io ho preferito mettere la versione estesa della canzone, perchè mi piaceva molto di più metterla per intero; per altro, non so quanto sia credibile quello che ho scritto, almeno per spiegare il fatto che i musicisti fossero in auditorium nel momento del bisogno (forse ci vivono, come Sebastian al Lima Bean )e che tutti sapessero esattamente cosa dover suonare... boh, spero di non aver scritto sciocchezze! xD
 
 


*** Vi sembra una citazione familiare? Beh, sono certa che l'avete riconosciuta! Mi è venuta l'idea per questa conclusione grazie a questa foto meravigliosa che ho trovato su facebook: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=312460732154464&set=a.311478565586014.68556.145182178882321&type=1&ref=nf


Dite la verità...state awwando, vero?! :)





Allora....buonasera a tutti! :)

Innanzi tutto, chiedo scusa per il ritardo clamoroso e per la lunghezza del capitolo, ma non ho potuto fare diversamente. I miei sentimenti Anderbros erano talmente forti, che non ho davvero potuto fermarmi! 

Dunque, ci sarebbero un sacco di cose da dire su questo capitolo e, onestamente, non saprei davvero da dove incominciare! Come ben sapete, aspettavo con ansia l'arrivo del fratello di Blaine e mi ero immaginata di tutto, dalle ipotesi più idilliache a quelle più catastrofiche. Devo dire che alla fine sono rimasta molto soddisfatta dell'episodio, ed oltre ad essermi presa una cotta PAZZESCA per Cooper (andiamo... è un idiota egocentrico e stupidissimo, come si fa a non amarlo???? ), ho amato follemente il rapporto fra i due fratello, tanto che adesso sono diventati una mia nuova fissa.

Spero di essere riuscita a trattare bene l'argomento, in effetti un solo capitolo potrebbe non essere abbastanza per spiegare tutto quello che c'è dietro la relazione fra Blaine e Cooper, ma spero nel mio piccolo di aver contributo! :)

Per altro, scusatemi per la totale (o quasi ) assenza di Klaine...sapete che io sono sempre una Klainer incallita e che amo questi due alla follia, però in questo capitolo ho avuto la sensazione che stonasse un po', o comunque che non fosse il caso di superare quei brevi momenti che ho voluto inserire. Del resto - e qui vi parlo da Blainer, lol - questo è un episodio che ruota interamente attorno a Blaine e a Cooper (Quinn a parte ) e pensavo che fosse molto meglio così.

Prometto però di rifarmi con il prossimo capitolo, che sarà quello dedicato all'episodio 17, dal momento che preferisco saltare quello sulla Disco; essendo un capitolo privo di Klaine, sarebbe un po' difficoltoso al momento crearne solo uno di missing moments (purtroppo sono piena di cose da fare) per cui preferisco passare direttamente alla prossima, dove vi assicuro un'abbondante dose di fluffosissima Klaine. :)


Adesso...spazio pubblicità! xD

No, in realtà ci tenevo a rendervi partecipi del fatto che una persona davvero splendida di nome Sakuraelisa, ha pensato bene di dedicarmi questo splendido video su Blaine, facendomi versare tutte le mie lacrime; pensavo che potreste - anzi, ne sono certa - apprezzarlo anche voi: http://www.youtube.com/watch?v=KrRMuB7i4vo&context=C411bfefADvjVQa1PpcFMuCdoGAKATG0zTMJZAENxGx47l4trqKao= :)


E poi, se anche voi foste rimasti stregati dall'Anderbros come me ( e intendiamoci, bromance...niente cose sessuali, non sono disposta a sopportare Blaine con qualcuno che non sia Kurt ), vi suggerisco questa cosuccia che ho scritto questa mattina per una challenge indetta da un bellissimo gruppo di facebook, "The Gleeky Caldroun"; se vi va, eccovela qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1034722&i=1


 
Come sempre, ringrazio tutti i fedeli e molto pazienti lettori. Grazie per il vostro supporto, veramente. :)

Un bacione.
  
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