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Autore: yolima90    20/04/2012    0 recensioni
Daniel e Julia arrivano nella cittadina di Lookweed, una cittadina vicino al confine del Canada.
Ma cosa nascondono veramente Daniel e Julia? Che coppia sono veramente ?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Vi dichiaro marito e moglie,siate felici. >>
 
Due anni dopo..
Daniel
Lookweed non era per niente male , okay non era Los Angeles o New York..ma faceva la sua porca figura .
Appena voltato la macchina ecco il cartello arruginito di benvenuto “ Benvenuti nella radura di Lookweed, due passi dal confine dal Canada.” Così recitava il cartello che pendeva da una parte, rallentai un pochino mentre davanti a noi si presentava un semaforo appena diventato rosso e delle casette tutte in fila sia a destra che a sinistra con i tetti rossi e le pareti bianche come il latte, ogni casetta aveva il suo piccolo giardino colorato e dietro avevano pure l’orto. Strinsi la mano sul volante prima di riprendere il nostro cammino, alcuni passanti ci fissarono, li capivo..non era una cosa  di tutti giorni vederti passare accanto una porsche ,feci ciao prima di voltare di nuovo e superare un piccolo benzinaio dove alcuni vecchietti erano seduti a giocare a carte intorno a un tavolo rotondo.
<< Siamo arrivati >> dissi a mia moglie che spalancò gli occhi e sbadigliò, Julia mi sorrise e iniziò con sguardo curioso a guardarsi intorno, in mano stringeva ancora una cartolina di Lookweed, sperai tanto di non deluderla, ero stato io a spingere di venire qui promettendoli che saremmo stati bene e tante altre fantasie che mi ero fatto venire in quel momento .
<< è carina! >> esclamò 
<< E quella è casa nostra >> indicai una casa diversa dalle altre, il tetto era uguale ma le pareti no..aveva le pareti color rosso fuoco e non aveva l’orto dietro come le altre . Parcheggiai  dentro il garage e l’aiutai a scendere , insieme portammo i bagagli dentro, Julia non smetteva di guardarsi intorno..era felice e lo ero anch’io. Non l’avevo delusa. Avevo passato un’anno a cercare un posto dove potevamo stare in pace, l’aria della città ci aveva distrutti , ero stufo delle mie nottate in bianco per colpa delle urla della gente alle tre di notte o il rumore delle ambulanze che sfrecciavano come piloti di formula uno sotto la nostra finestra. Avevo bisogno di pace e tranquillità e Lookwood era tutto questo..o almeno speravo che lo fosse.
 
Julia
Casa nuova..vita nuova.
Aveva un buon odore quella piccola città fatta da brava gente che si alzava ogni mattina per andare a lavoro. Guardai oltre la finestra sperando di intravedere i miei vicini ,ma non vidi nessuno, delusa guardai mio marito che portava le valigie in camera nostra e iniziava ad aprirle, mi sedetti sul divano bianco che aveva ordinato alcuni giorni fa, era stato un ottimo acquisto, ora potevo dirlo. Daniel ci sapeva fare. Io ero una mega pasticciona, dovunque andavo o inciampavo o combinavo un disastro. L’ultima volta avevo provocato un incendio dentro a un magazzino di carta igenica, un caos totale, per poco non ci avevo lasciato le penne. Ricordo ancora la lavata di capo del mio datore di lavoro, me l’aveva dette tutte prima di darmi la bella notizia : Licenziata.
Quando lo dissi a mio marito lui si era messo a ridere come un’idiota dicendomi che ero la solita pasticciona.
Non che i soldi ci mancassero,per carità! Le nostre famiglie sono molto molto molto ricche, denaro accumulato nei secoli, non saremmo mai stati poveri neanche per un giorno. Ma il pensiero di avere un lavoro mi rallegrava, avevo appena finito l’ultimo anno di scuola e ora ero libera! Avevo declinato l’idea di andare all’università , a Daniel questo non gli era andato molto a genio all’inizio ma poi si era stufato di provare a convincermi che l’università era una buona cosa per me.
Odiavo studiare e mai più avrei aperto un libro.
Ma sicuramente non sarei stata con le mani in tasca, avrei trovato qualcosa da fare mentre il mio dolce maritino andava alle conferenze della sua industria di vini esportata in tutto il mondo.
<< Ho finito >> annunciò Daniel << Ti va di andare a curiosare in giro? >>
mi alzai dal divano e mi sistemai la maglia  con la scritta gigantesca “ Led Zeppelin”
<< Perché no! Andiamo a conoscere i nostri vicini!  >> esclamai tutta felice e saltellando arrivai da lui che mi cinse a sé , aveva ancora il mio profumo lungo il corpo, sorrisi e gli diedi un bacio veloce sulla guancia prima che lui mi spise e cademmo di schiena sul divano
<< Potremmo ..>> lasciò le parole a mezz’aria e i nostri occhi si guardarono,non bastava aggiungere altro , le nostre bocche si toccarono e io pensai nuovamente che avevo fatto bene a sposarlo, che avevo fatto un’ottima scelta di cui non mi sarei mai pentita.
Le sue mani sfilarono velocemente la mia camicetta bianca e poi passarono ai bottoni dei jeans  che si aprirono al suo primo tocco, la sua bocca lasciò la mia per scendere lungo il mio collo mentre i suoi occhi cercavano di guardarmi ,la punta del naso gelido mi fece ridacchiare  mentre le mie mani si perdevano lungo il suo volto magro e dannatamente affascinante, cercai le sue labbra per ritornare a baciarlo come all’inizio, con le gambe gli sfilai i jeans che erano già sbottonati, con un gesto della mano mi tolse il reggiseno e voilà..nuda! Nudi! Completamente nudi muovevamo il nostro bacino come se fosse stato un ballo tropicale sensuale, di quei balli che amavo follemente che si ballava per l’ultimo dell’anno a casa mia. 
Da lontano sentii il campanello suonare, avevamo un campanello ? Le mie unghie mangiucchiate entrarono nella sua pelle come il leggero morso che mi diede sotto il seno, di nuovo quel campanello che suonava , quando l’aveva installato Daniel?Il suo fiato caldo sul mio collo che gridava di morderlo ancora fino alla fine, fino all’estasi.
Il campanello continuò a suonare come se volesse gridare che lui è lì per romperci le palle e continuerà a suonare finchè qualcuno non lo considerà, Daniel appoggia la testa sulla mia pancia e sospira. Il campanello ha trovato qualcuno che lo considera.
Si riveste veloce diversamente da me che cerco con noia le mutande, corre alla porta e tira fuori un sorriso smagliante poi apre
<< Buongiorno! Siamo i vostri vicini, vi abbiamo visto arrivare, disturbiamo? >>
una voce squillante odiosa mi arriva , so già che quella vicina mi starà veramente antipatica, il tono delle voci delle persone dicono così tanto a volte. Mi rivesto lentamente, una parte di me vorrebbe che i nuovi vicini mi vedessero nuda così capirebbero che si  ci stanno disturbando, ci stanno terribilmente disturbando, sospiro e corro da Daniel a salutare tutti.
<< Buongiorno >> dissi, davanti ai miei occhi c’era una coppia dell’età di Daniel, la donna era bionda e portava una quarta abbondante, aveva un grosso culo anche se era magra o così sembrava , usava un orrendo profumo che mi fece venire la nausea , dovetti distogliere lo sguardo per non vomitarle lì davanti a tutti.
<< Julia ti presento Elisabetta e suo marito Harry >> disse tutto sorridente Daniel, strinsi le loro mani sudate
<< Quanto starete qua ? >>
domandò Harry, i miei occhi non avevano visto Harry, si avevano capito che la donna tettona non  era sola , ma non l’avevano calcolato .
Harry era alto e slanciato  come gli uomini che ogni mattina andavano a correre prima di andare a lavoro, aveva un sorriso smagliante bianco che risplendeva quando il sole gli cadeva sopra,  indossava maglia e jeans firmati, i capelli cortissimi tenuti fissi con il gel , occhi color verde acqua e naso a patata gli davano qualcosa di grazioso che i miei occhi non intravedevono..sicuramente alle donne piaceva.
<<  Non abbiamo deciso >> dissi con un tono che non piacque a Daniel
<< Per un anno forse >> incrociò le braccia 
<< E lei Daniel non ha una moglie ,una compagna? >>
I miei occhi sorrisero come il resto del mio corpo, oh finalemente ci siamo! Raddrizzai la schiena e misi una mano sul braccio di mio marito, allargai il sorriso e mi passai delicatamente una mano sui capelli appena tagliati , sentii i muscoli di Daniel muoversi  mentre il mio corpo gridava di gioia
<< Ho una moglie >> iniziò a dire , sapevo che stava cercando le parole giuste,ma io non stavo più nella pelle di dire quello che volevo urlare al mondo.
<< è mio marito. Daniel è mio marito. >>
Silenzio
Daniel si mosse lentamente e io sorrisi verso la tettona che ora con suo marito ci guardavano con occhi spalancati come fari, mi accorsi solo in quel momento che la tettona teneva in mano un dolce fatto in casa, sperai che fosse buono,io non amavo i dolci ma il mio compagno si.
A volte era proprio Daniel a mettersi in cucina e farseli per poi alla fine del lavoro divorarli come se fossero state caramelle. Era una cosa che mi faceva ridere vederlo mangiare come un maiale.
<< M-marito? >>
Si coglione marito..
<< Siete sposati? Ma lei…>>
<<  L’amore non ha età. Uh un dolce , grazie mille !Daniel ama i dolci, a presto >> presi il dolce tra le mani della tettona di cui non ricordavo neanche il nome e chiusi la porta .
 
   
 
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