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Autore: Supreme Yameta    20/04/2012    8 recensioni
Naruto Uzumaki si è lasciato alle spalle il suo villaggio e i suoi amici per unirsi ad Akatsuki e imparare a controllare il potere della volpe a nove code. Tuttavia, i membri dell'organizzazione non lo accetteranno mai senza avere una dimostrazione delle sue abilità, per cui lo metteranno alla prova, affidandogli una pericolosa missione. Naruto, affiancato da Itachi Uchiha, dovrà oltrepassare i confini delle terre ninja per giungere al suo obiettivo.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Jiraya, Naruto Uzumaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Naruto e Pain si osservavano con minuziosità per le prime considerazioni su ciò che stavano analizzando. Naruto non aveva mai visto un uomo di quella levatura, al suo cospetto tutto appariva insignificante, con il suo sguardo ricco di potere e gli occhi dall'insolita particolarità concentrica. Il suo chakra, poi, a suo avviso era addirittura più potente di quello della volpe stessa. Anche il leader di Akatsuki era giunto alle sue considerazioni ed era giunto alla conclusione che, per quanto promettente, non avrebbe mai accettato un ninja debole come Naruto; aveva bisogno di un buon allenamento.
-Chi sei?- chiese alla fine il biondo.
-Io sono Pain e come te, sono un membro del clan Uzumaki- rispose l'uomo tagliando rapidamente la testa al toro.
La notizia appena appresa dalla quasi totalità dell'organizzazione, rese alcuni Akatsuki molto perplessi tanto quanto sorpresi -Che significa che il capo è parente della forza portante? Perché non ne ero al corrente?!- tuonò la voce di uno dei membri sotto forma di ologramma.
-E chi se la immaginava una cosa del genere- sbottò Kisame allibito.
Benché avesse rivelato qualcosa, Pain dava l'impressione di non volersi spingere ben oltre, soprattutto a causa della reazione alienante di Naruto a quella notizia, per cui passò ad altro -Che hai fatto per ridurti in questo stato? Konan ti mostrerà la tua stanza e tutto ciò di cui hai bisogno-
Konan avanzò di qualche passo verso di lui -Piacere di conoscerti, Naruto- era una giovane donna caratterizzata da una spaventosa bellezza glaciale -Vieni con me. Hai bisogno di cure e scommetto che sei pure affamato, poi farai anche un bagno caldo, puzzi da morire- gli fece cenno di seguirlo.
Naruto si guardò intorno, fra la compagnia di pazzi omicida e quella di una bellezza mortale, preferì la seconda, seguendola a ruota.

Quando i membri dell'organizzazione furono certi di non essere a portata d'orecchio dalla forza portante, si misero a discutere. Fu proprio il ragazzo che si era lamentato prima a riprendere -Capo, perché non ci avevi detto di una tua relazione personale con la forza portante?-
Pain ruggì stanco dai soliti ragionamenti, sapeva che se non avrebbe dato le sue ragioni si sarebbero messi a discutere in futilità -Idioti. Se avessi dato prima quest'informazione, Itachi e Kisame l'avrebbero certamente utilizzata per convincere Naruto a venire con noi. Con i tempi che corrono e le compagnie cui erano solite circondare la forza portante, ho preferito evitare qualsiasi fuga d'informazioni-
-Ed ora che ha in mente di fare con l'Ennacoda?- chiese la figura più bassa, accanto al ninja che aveva parlato per prima.
-Non è abbastanza forte per prendere parte alle missioni del nostro livello, per cui lo metterò alla prova ed uno di voi dovrà stargli appresso- prima di gustare un frutto bisognava impegnarsi, lo sapeva benissimo Orochimaru ed anche lui.

Erano trascorse due settimane dalla fuga di Naruto e Sasuke. Molti, al villaggio della Foglia, avevano tirato un sospiro di sollievo per la partenza della forza portante, come se qualche sacra divinità li avesse liberati dai loro mali. Ma per alcuni era invece un male che il villaggio fosse stato sprovvisto della loro arma e diversi movimenti politici si erano abbattuti sul governo del Quinto Hokage perché troppo lento ad agire per fermare la fuga di due grandi fonti di potere per il villaggio: il potere della volpe a nove code e lo sharingan degli Uchiha.
Non c'era dunque da meravigliarsi che Tsunade aveva trascorso quel lasso di tempo rinchiusa nel suo ufficio ad impegnarsi in discorsi e procedure necessarie per impedire rivolte indesiderate. La situazione economica del villaggio non era ancora del tutto rosea, come neanche lo erano le pressioni dei consiglieri e del signore del paese per la perdita della forza portante del Nove Code. Tsunade aveva i nervi così a fior di pelle che nemmeno una svagante bevuta poteva alleviare lo stress. Motivo di svago fu quando a bussare alla porta del suo ufficio fu un referente alquanto insolito: Sakura Haruno.
-Buongiorno, lady Tsunade. Posso disturbarla per un momento?- fece la ragazza con garbo.
-Certo, entra pure- rispose la donna accomodante -Allora, cosa posso fare per te?-
Sakura deglutì, aveva pensato più volte durante quei giorni quali parole fossero più efficaci per convincere l'Hokage ad accettare la sua richiesta. Parlò con il cuore, carico della determinazione di voler cambiare e smetterla di frignare: dopotutto non aveva fatto altro durante la fuga dei suoi compagni di squadra: ora basta! -Vorrei che mi prendesse come allieva e non accetterò un no come risposta!-
La principessa delle lumache non diede il suo verdetto subito, voleva valutare attentamente quella proposta: quella ragazza, e gli avvenimenti a cui era entrata in contatto, era molto simile a lei. Perciò decise di aiutarla -Stando a quello che mi ha detto Kakashi su di te, so che sei molto intelligente ed abile nel controllo del chakra. Ho detto bene, Sakura?- poi rise -Va bene, ti prenderò come mia apprendista, ma sappi che sono molto più esigente di Kakashi, perciò preparati a sudare sangue!-
Sakura scoppiò di gioia, le era stata data una grande possibilità e non l'avrebbe sprecata -La ringrazio infinitamente, lady Tsunade!-

I membri della squadra di recupero erano stati dimessi dall'ospedale dopo riabilitazioni molto dure ed estenuanti, sopratutto per Chouji e Neji che se l'erano passata davvero male in quei giorni di agonia. Fortunatamente, il peggio era passato e tutto era tornato al suo solito scorrere.
-Essere diventato chunin non è servito a granché, non ho avuto la forza per fermarli- commentò Shikamaru mentre giocava a shougi con suo padre.
Shikaku sospirò -Ne hai ancora di cose da imparare, Shikamaru. Ricorda sempre che il primo errore è stato il loro, tu sei un ottimo ninja- poi fece la mossa finale, concludendo la partita -Scacco matto-
-COSA?!! Ma è la quinta volta che mi batti! Come diavolo fai?!- sbottò il giovane allibito.
Il padre ghignò -Te l'ho detto, ne hai ancora di strada da fare prima di superare il tuo vecchio-

Chouji si stava riprendendo molto bene dallo scontro con Jirobo; appena uscito dall'ospedale, era stata idea di Ino di andare a festeggiare la fine della sua convalescenza al ristorante con il maestro Asuma (a cui sarebbe toccato offrire). Mentre l'Akimichi si abbuffava, Ino lo guardò curiosa -Sai, mi piacevi com'eri quando eri snello. Perché non regoli la tua dieta? Saresti più gradevole agli occhi delle ragazze- in alti tempi si sarebbe divertita a prenderlo in giro per il suo aspetto, ora invece provava sempre più imbarazzo a farlo notare, soprattutto dopo che si era resa conto che mangiava così tanto per poter sfruttare le sue tecniche.
Dal canto di Asuma, invece, c'era la disperazione più assoluta -Mi sa che mi toccherà fare di nuovo la fame fino alla fine del mese-
La sua unica consolazione era che Chouji era finalmente maturato, quella missione aveva stimolato in lui l'appetito anche per gli allenamenti -Maestro! Appena finisco qui andiamo ad allenarci, vero?-

-Chi avrebbe mai immaginato che Naruto racchiudesse un segreto del genere- fece Kiba passeggiando per i campi d'addestramento assieme al suo fedele e saltellante Akamaru ed al compagno Shino -Credi che Naruto e Sasuke verranno dichiarati dei ninja traditori?-
-Temo di si- replicò Shino serioso -Mi spiace non essere potuto venire, la prossima volta ci sarò a darvi una mano-
Kiba sbuffò -Non preoccuparti. La prossima volta giuro che li gonfio di botte, sopratutto quello stronzo di Naruto- quello che avevano fatto era imperdonabile.
-Certo...- sbottò sarcastico l'Aburame.
-Ehi Shino! Non prendermi per il culo, chiaro?!!- sbottò Kiba offeso, poi si soffermò a guardare il suo fido compagno che rincorreva le farfalle "Devo diventare più forte. Non permetterò mai più che Akamaru vegna ferito!"

Neji e Hinata si allenavano sul giardino di villa Hyuga ogni giorno a partire dal rientro di Neji dall'ospedale; era stata Hinata a chiedere a suo padre di potersi allenare e lui l'aveva accordata, facendola allenare da Neji. Ogni giorno si alzava con l'obiettivo di diventare più forte così da poter cambiare; voleva smettere di essere l'indifesa ed insicura Hinata e avrebbe fatto di tutto pur di riportare indietro Naruto!
Alla conclusione di un attacco, Neji si fermò, esausto -Facciamo una pausa-
-Ma non sono stanca! Posso continuare- replicò la ragazza, in realtà era il cugino ad esserlo.
Lo salvò il pronto intervento del capo clan -Riposati un po', Neji. Mi allenerò io con Hinata-
-Come volete voi, zio- rispose Neji grato.
-Pronta Hinata?- chiese Hiashi mentre si metteva in posizione di combattimento di fronte alla figlia.
Benché sorpresa per essere degna dell'attenzione di suo padre, Hinata non si scompose, si mise nuovamente in posizione di combattimento e partì all'attacco -Prontissima!-

Durante quello stesso lasso di tempo, Naruto venne affidato alle cure di Kisame per un allenamento intensivo che lo preparasse in vista della missione. L'Hoshigaki, dal canto suo, aveva accettato di buon grado quel compito, rivolgendo tutta la sua crudeltà militare in allenamenti impossibili per punirlo dell'impudenza mostrata nella foresta del paese del fuoco. Alla conclusione dell'allenamento dell'ultimo giorno, Naruto poté finalmente tirare un sospiro di sollievo quando si lasciò andare sul morbido materasso della sua stanza. Si addormentò di sasso dopo una fredda cena portatagli da una cameriera per essere svegliato il mattino seguente da Pain in persona.
-Seguimi- disse autoritario al ragazzo ancora mezzo addormentato. Venne condotto dentro una tetra armeria in cui il leader di Akatsuki fornì qualche indumento adatto alla sua età (Naruto gli fu grato per il gilè arancione e per aver mantenuto una scelta su colori accesi) ed una piccola tracolla rifornita di qualche medicamento, diversi rotoli e qualche arma che Naruto arricchì con il suo equipaggiamento ed il suo copri-fronte, che conservò in una delle tasche interne.
Oltrepassata questa fase, seguì l'uomo dai capelli rossi lungo un'irta serie di scale che li portarono dentro una tetra stanza oscura tanto quanto quella in cui si erano incontrati al suo arrivo: al suo interno c'erano le stesse persone.
-Bene. Ora che ti sei preparato, vengo subito al dunque, Naruto- parlò l'uomo con voce profonda -Ho una missione da affidarti-
-Che tipo di missione?- chiese il biondo.
-Per vedere di quello di cui sei capace. A mio avviso sei ancora troppo debole per noi- spiegò l'uomo.
Naruto ghignò -Capisco, però non mi hai ancora detto l'obiettivo-
-Quest'anello- rispose il leader di Akatsuki mostrandogli l'anello che portava sul pollice destro -Ogni membro dell'Akatsuki ne possiede uno e senza di esso, non potrai mai entrare a far parte della nostra organizzazione-
Naruto lo guardò con sufficienza, tutto qui? -E quindi?-
Alche, Konan intervenne spazientita da quel comportamento -Ragazzo, quando ti rivolgi a lord Pain devi moderare il linguaggio e mostrare più rispetto!-
Pain, però, le fece cenno di lasciar perdere, riprese a spiegare i dettagli -Dovrai recuperare l'anello del mignolo sinistro dal covo di Orochimaru-
Naruto sgranò gli occhi, anche nell'Akatsuki c'era sempre il zampino di quell'uomo -Quindi quel maledetto fa parte di quest'organizzazione-
-Ne faceva parte- precisò il capo -Ci ha traditi e si è portato via pure il suo anello. Recuperalo e se puoi, uccidi quel bastardo-
Benché dubbioso di una prospettiva del genere (riconosceva che Orochimaru era molto forte per lui) Naruto non si tirò indietro -Ok, ci sto! Dammi però qualche indizio da dove cominciare a cercare dove si trova- un problema a cui stava pensando solo adesso.
-Conosci ancora molto poco delle terre ninja, da solo ti perderesti. Per questo motivo Itachi ti affiancherà in questo viaggio-
Naruto si voltò verso il fratello del suo migliore amico; turbato, pensò se fosse giusto metterlo proprio con quello che gli stava più antipatico. Itachi non aveva espresso alcuna opinione in merito, limitandosi esclusivamente ad obbedire agli ordini -Ricevuto-
A quel punto, i dubbi vennero a Kisame -Che ne sarà di me allora, capo? Mi metti assieme a Zetsu?-
Pain scosse il capo -Temporaneamente mi servi per altri lavori che solo tu puoi portare a termine. In seguito ti riunirai a loro due per formare una squadra d'assalto. Tutto dipende da Naruto-
Lo spadaccino ghignò -Allora impegnati, moccioso. Non vedo l'ora di passare a compiti seri-
L'Uzumaki più piccolo lo ignorò, mentre quello grande riprese -Itachi, Naruto. Partite al più presto verso il paese delle risaie. Stando alle nostre informazioni, Orochimaru dovrebbe rifugiarsi da quelle parti-
-Agli ordini!-

La pioggia iniziò a cadere nuovamente sul villaggio della Pioggia, tutto in silenzio, immobile, così pieno di pace e tranquillità, da rendere difficile che prima il paese era devastato dalla guerra civile: un altro segno del potere di Pain.
Avvolto in un pesante mantello nero per ripararsi dalla pioggia, Naruto guardò per l'ultima volta il villaggio della Pioggia, poi venne richiamato dall'Uchiha -Andiamo, Naruto-
-Si- rispose lui, raggiungendolo. Un nuovo viaggio aveva inizio.
   
 
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