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Autore: Cri cri    21/04/2012    8 recensioni
Le luci dello stadio vennero spente: il chiacchiericcio generale della folla aveva lasciato spazio ad uno strano silenzio: come se tutti fossero rimasti col fiato sospeso. Tre figure fecero il loro ingresso sul palco.
Spero possa piacervi...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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A strange meeting - cap 10 - la scoperta









La scoperta

Con il cuore in gola, Usagi, si svegliò di soprassalto, ritrovandosi in una stanza che non era di certo la sua.
La forte emicrania le impediva di aprire gli occhi che, a contatto con quel lieve bagliore di luce, bruciavano come lava ardente.
" Dove mi trovo... " disse facendo leva sui gomiti per alzarsi. La stanza era molto accogliente, sicuramente una camera da letto visto i mobili. La cosa che la lasciava alquanto perplessa era la mancanza di un letto; infatti si ritrovò allungata su un comodo divano.
Un potente flashback si impossessò della sua mente, catapultandola in quella orrenda visione che l'aveva vista partecipe.
Un forte mal di testa le fece portare le mani nei capelli, facendola urlare disumanamente.
La porta della camera si aprì, facendo fare il suo ingresso a Seiya che - speventato dall'urlo - accorse subito a vedere cosa fosse successo.
" Ti senti bene testolina buffa? Finalmente ti sei svegliata " sorrise, mostrando la sua dentatura bianca, perfetta agli occhi di Bunny che, in quel momento, non capiva la presenza del ragazzo.
" Se ti stai chiedeno perchè sono qui, beh... questa è la mia stanza " sussurrò, strizzando un pochino l'occhio, facendo imporporare le guance della ragazza, il cui cuore aveva preso il via ad un galoppo senza fine.
Si trovava da sola, nella stanza con Seiya...
Quale momento migliore per scoprire la verità? E il motivo per cui lei si trovi li in quel momento?
Come aveva fatto a trovarla nel bosco?
Tante le domande che affollavano la sua mente, troppe risposta da dare...
Quello che Usagi non sapeva, però, era che Seiya aveva la particolare capacità di leggere i pensieri altrui.
Un leggero sorriso increspò le sue labbra, lasciandosi scappare una risatina leggera che infastidì non poco la biondina che si chiedeva il motivo di tanto divertimento.
" Posso sapere cosa c'è da ridere? Come mai mi trovo qui? E... quel grosso animale... " chiese con la voce tremante; il ricordo era troppo pauroso da poter ricordare.
Cominciò a tremare talmente forte da non riuscire a rilassare i muscoli; calde lacrime inondarono il suo candido viso.
Seiya corse ad abbracciarla, senza pensare alle conseguenze che quel gesto poteva portare.
Infondo Usagi sospettava di lui, quindi mentire o tenerlo nascosto era inutile.
Sentiva il bisogno di proteggerla, rassicurarla che tutto era finito; che da quel momento in poi lui l'avrebbe sempre salvata: sarebbe stato la sua ombra... giorno e notte!
Il contatto con il corpo di Seiya la fece rilassare; anche se non poteva ottenere calore da quell'abbraccio, visto la temperatura alquanto fredda del ragazzo.
Ma questo non le importava, in quel momento sentiva un altro tipo di calore, il calore del cuore di Seiya che cercava di aiutarla.
" Non piangere più piccola; ora ci sono io con te, non dovrai più temere nulla ", le alzò delicatamente il viso, asciugando quelle gocce salate che deturpavano la sua bellezza.
Il blu notte degli occhi di Seiya la penetrò fin dentro l'anima, facendola staccare da quel contatto così intimo.
" Scusa è che mi sono parecchio spaventata. Come hai fatto a trovarmi? " abbassò lo sguardo, sapendo che questa domanda avrebbe portato solo altre, scomode, domande a cui lei doveva assolutamente rispondere.
" Ero li in zona; tu, piuttosto, perchè ci stavi seguendo? " chiese con lo sguardo indagatore.
" Ecco... io... io... " balbettò, diventando rosso peperone per la vergogna.
" Oh al diavolo Bunny; hai rischiato seriamente di morire ed ora che hai la possibilità di scoprire la verità tu ti tiri indietro? E no! ", pensò, facendo sorridere sorsione Seiya.
" Seiya ecco... sò che il discorso che sto per farti ti potrà sembrare strano ma... OH adesso basta ! " urlò, sbattendo i pugni sulle ginocchia.
Puntò le sue iridi oceano in quelle blu mare di lui e con tutta la sfacciataggine di questo mondo disse " Tu mi nascondi qualcosa. La tua temperatura corporea è gelata come quella di un cadavere. Prima quando ero abbracciata a te non ho sentito il battito del tuo cuore.
E poi... poi... " non finì la frase che subito venne interrota da Seiya " Testolina buffa, è inutile che mi nasconda. Vedo che ormai hai scoperto il mio, nostro, segreto. Devi sapere che, oltre ad essere un vampiro - perchè IO sono un vampiro - ho la capacità di leggere nel pensiero di tutti... ".
Quelle parole " Sono un vampiro, leggo nel pensiero " rimbombavano nella testa di Usagi come un martello pneumatico.
" Allora le mie supposizioni erano esatte. Oh mio Dio. Seiya, ma è fantastico. Wow... allora i vampiri esistono.
Lo dicevo io che non erano storielle raccontate a destra o a manca per spaventare i bambini " disse euforica, lasciando Seiya basito e sconcertato.
" Certo che sei strana forte testolina buffa; io ti dico di essere un vampiro e tu fai i salti di gioia? " chiese incredulo, arricciando il naso all'insù.
" Non hai paura che io potrei farti del male? " si avvicinò lentamente, fissandola da capo a piede.
Usagi, al contrario, si fidava di Seiya e sapeva che non era come tutti descrivevano i vampiri; no... loro erano diversi, speciali... e lei lo sapeva!
" No non ho paura. Sono sicura che voi non siete cattivi, altrimenti non potreste stare a contatto con la gente, giusto? " chiese curiosa.
" Come sei curiosa; ma visto che siamo in confidenza te lo posso dire. Noi ci nutriamo di sangue animale, non di sangue umano. Certo - all'inizio è stata dura per noi, ma piano piano abbiamo imparato a viverne senza".
Un velo di tristezza gli velò il viso, facendolo rabbuiare.
" Scusami, non volevo essere invadente. Non so leggere nel pensiero come te ma so leggere gli occhi delle persone, ed i tuoi chiedono silenzio. Quando sarai pronto a raccontarmi la tua storia io sarò contenta di ascoltarti ".
Seiya fu grato della discrezione di Usagi, ringraziandola mentalmente di non avergli fatto ricordare cose orrende della sua vita.
Il grande orologio  da muro segnava le 22.00 di sera...
Usagi sgranò gli occhi, ricordandosi che ore fa doveva trovarsi all'areoporto ad aspettare Mamoru.
Un senso di terrore si impossessò di lei; non sapeva il perchè, ma era sicura che Mamoru le avrebbe fatto - come minimo - il terzo grado.
E cosa poteva invetarsi?
" Oh mio Dio. E' tardissimo. Il mio ragazzo mi aspettava in areoporto da più di due ore. Cosa mi invento ora? Maledizione... Devo correre subito a casa sua ", disse in fretta.
" Usagi calmati. Perchè tutto questo timore? Non è che il tuo Mamoru ti tratta male? ". Per la prima volta nella sua vita un senso di rabbia, accumulato alla tensione della situazione, gli fece pensare - seppur per un attimo - di voler uccidere un uomo con le sue mani.
Usagi era per lui come una droga, una costante troppo importante, un pilastro su cui sorreggersi... Il solo pensiero che quel verme potesse torcerle solo un capello lo mandava in bestia.
Per la prima volta ebbe paura di leggere nel pensiero di qualcuno, per non sapere la triste realtà.
" No, ma che dici? Mamoru non mi farebbe mai una cosa del genere ", rispose sincera, facendolo ricuorare un pochino, anche se non continuava a fidarsi di quell'uomo dall'aria bonaria.
" D'accordo. Ma se dovesse farti qualcosa sappi che lo scoprirò e per lui saranno guai ".
Non sa se per il modo in cui le pronunciò, o per la sincerità e l'affetto che aveva dimostrato nei suoi confronti, ma quelle parole ebbero un effetto calmante per Usagi.
Sentiva di aver trovato un amico speciale, con cui poter parlare senza restrizioni o vergogna.
Lui si era fidato di lei, raccontandole il suo segreto e lei non sarebbe stata da meno.
Se non fosse disperatamente in ritardo avrebbe raccontato a Seiya delle sue perplessità sul lato oscuro del carattere che Mamoru le aveva tenuto nascosto per molto tempo; ma ora non poteva perdere altro tempo e la villa dei Kou era dall'altra parte della città rispetto all'attico di Mamoru.
" Seiya ora devo proprio andare. Rimarrei volentieri a parlare con te ma l'appartamento di Mamoru è dall'altra parte della città e... " ad un tratto si sentì sollevata da due forti braccia e quello che vide la spaventò non poco.
Seiya era volato letteralmente dalla finestra,ricadendo con i piedi per strada come se niente fosse. La naturalezza dei suoi movimenti, fatti con grazia e determinazione, fece sussultare il cuore di Usagi.
Si ritrova aggrappata alle spalle muscolose del suo cantante preferito, con cui condivideva un grandissimo segreto, correndo come dei fulmini sui tetti di una Tokyo quasi dormiente.
Seppure soffrisse di vertigini, Usagi, si sentiva felice e protetta, come se nessuno mai potesse farle del male " possibile che stia così bene con te Seiya? " pensò, maledicendosi un secondo dopo per aver solo pensato una cosa del genere.
Lei era fidanzata con Mamoru e presto sarebbero diventati marito e moglie " Ma io? Lo voglio davvero tutto questo? " pensò stringendo la presa al corpo nerboruto fi Seiya che, senza volerlo, aveva percepito tutti i pensieri di Usagi.
" Bene testolina buffa, siamo arrivati " la pose delicatamente atterra.
" Come? ... " corrucciò la fronte, facendo brillare ancor di più i suoi occhi celesti " Ah! Dimenticavo che sai leggere nel pensiero. Beh... Grazie di tutto e... spero di rivederti presto " si avvicinò a lui, poggiandogli delicatamente le labbra sulla guancia fredda.
Corse su per le scale senza girarsi, ne  dare modo al moro di poterle dire qualcosa.
" Testolina buffa... perchè il destino è così crudele con me? Perchè non sono libero di poterti amare? "  prese per tornare indietro ma qualcosa, come un brutto presentimento, lo bloccò sul colpo.
Gli tornarono in mente i pensieri di Usagi e le sue parole sul fidanzato.
Con un balzo felino, di balcone in balcone, arrivò all'attico del ragazzo e rimase li tutta la sera a controllare il suo angelo.


Lo stridio fastidioso del campanello lo ridestò dai suoi pensieri. Era preoccupato ed arrabbiato allo stesso tempo; non riusciva a capire dove potesse essere la sua Usako.
Non era mai successo che lei gli desse buca...
Appena sentì suonare corse alla porta e quando l'aprì i suoi occhi si illuminarono per la felicità di sapere che non le fosse successo nulla di grave.
L'abbracciò con un impeto che mai aveva avuto prima, la stringeva talmente forte quasi da farle male, bloccandole il respiro " Mamo-chan mi stai facendo male " disse, prima di allontanarsi da quell'abbraccio che - per qualche strano motivo - non sentiva più suo, più familiare: non era come quello che le aveva donato Seiya.
" Usako ma dove diavolo sei stata fino ad ora? E perchè hai il cellulare scarico? " urlò Mamoru, assumendo uno sguardo pieno di rabbia, misto paura.
" Io - io... E adesso cosa diavolo mi invento? ", pensò nel panico, cercando di mascherare la paura che trapelava dai suoi occhi " Vedi ho preso l'autobus per venire in areoporto ma mi sono addormentata e sono arrivata dall'altra parte della città. Ho preso un taxi ma tu non c'eri ed il cellulare aveva la batteria scarica e si è spento. E poi sono venuta qui... " mentì spudoratamente, per la prima volta mentì al suo amore.
L'espressione di Mamoru passò dall'arrabbiato al comico; cominciò a ridere sguaiatamente premendosi le mani sull'addome " Ahahahha, Usako sei sempre la solita; ed io che avevo pensato che stessi in compagnia di qualche altro ragazzo. Che stupido che sono ahahahah " continuò a ridere, facendo infastidire la ragazza che, ascoltando le ultime parole di Mamoru, cercava di calmare il cuore che rischiava seriamente di uscirle dal petto.
Effettivamente lei era stata in compagnia di un altro, del suo idolo, del suo nuovo migliore amico.
Non capiva però il perchè, ogni volta il suo pensiero volava a lui, il suo cuore batteva forte ed il respiro le mancava.
" Meno male! Si è bevuta la mia balla colossale " fece un sospiro lungo e liberatorio, scrollandosi di dosso la tensione accumulata.
Seiya, fuori dal balcone, assistette a tutta la scena, cercando di stare il più accorto possibile per non farsi scoprire.
Ad un tratto dovette volgere lo sguardo altrove perchè, Mamoru, aveva preso a baciare Usagi con passione, aprendole voracemente la bocca per infilargli la sua lingua ed iniziare così una danza senza fine.
Infastidito da ciò, andò via, lasciando ai due l'intimità che gli spettava, anche se il cuore - seppur privo di battiti - gli si stava letteralmente sgretolando in mille pezzettini.
Corse a più non posso nel bosco e lontano da occhi ed orecchie indiscrete urlò tutta la sua frustrazione e dolore " Perchè? Perchè doveva capitare a me? Perchè non sono morto quel maledetto giorno? Perchè quel maledetto di vampiro ci ha voluto salvare la vita donandoci una cosa che, ora come ora, non vorrei? Perchè sono costretto a soffrire per l'eternità? " urlò con tutto il fiato che avesse in gola, sbattendo un pugno su un albero, talmente forte, da sradicarlo completamente.
Nel silenzio di quel bosco solo due rumori: il pianto di Seiya ed il tonfo assordante del tronco caduto a terra.




Buon pomeriggio a tutte donne di EFP; eccomi tornata con un nuovo aggiornamento.
Per quanto riguarda le premesse da fare vi dico che:
- il potere di leggere nelle menti degli altri di Seiya, come il fatto di correre velocemente ed essere molto forte, non è frutto della mia fantasia ma bensì preso dalla saga di Twilight (che adoro, specialmente il signorino Pattinson *_*).
Detto questo, speriamo di non essermi dimenticata nulla - se fosse così scusate, vi saluto e spero in tanti commenti, in modo da capire se la storia - per come sta venendo fuori - vi piace oppure no.
Ricordate che le vostre opinioni, negative o positive che siano, sono importantissime per me.
Vi saluto, alla prossima kiss

Cri cri



   
 
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