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Autore: Dreamcatcher Styles    21/04/2012    0 recensioni
Sono stanca di soffrire, di dover fingere di stare bene,di cercare sempre di essere all’altezza, di vedere sempre più ipocrisia negli occhi delle persone che mi dicono che passerà, di sentire tutta questa gelosia nell’aria per chi non ha perso come me la persona che più ama al mondo, sono stanca, STANCA DI VIVERE.Sono semplicemente stanca e vorrei che si spegnesse tutto. Tutto in un attimo. Senza dover soffrire ancora e ancora, purtroppo sono una ragazza chiusa e non mi piace che la gente veda che sto male, quindi tengo tutto dentro e ogni tanto esplodo.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sentivo la pioggia farsi sempre più forte e colpire il piccolo tetto di plastica della casetta di mia cugina. Ero praticamente corsa all’interno di questa minuscola casa-giocattolo mentre la pioggia aveva incominciato a scendere, all’interno era tutto giallo e il piccolo tetto era verde e tralasciava sentire ogni piccolo rumore . Sentivo le lacrime bagnarmi il viso , non riuscivo più a resistere , dovevo sfogarmi anche se questo avrebbe dimostrato solo quanto fossi debole. Era passata una settimana dalla sua morta e io ancora non me ne capacitavo , perché sono sempre le persone migliori a lasciare la terra? Mio padre al quale non importava molto della mia esistenza mi rivolse una sola volta la parola mentre eravamo al funerale dicendomi una frase. “Quando vedi un fiore in un prato prendi quello più bello o quello più brutto?” Se ne andò lasciandomi sola a pensare a quello che aveva detto.
Avevo pianto per tutta la settimana ma poi le lacrime avevano cessato , ma a quanto pare ora stavano ricominciando. Sono stanca di soffrire, di dover fingere di stare bene,di cercare sempre di essere all’altezza, di vedere sempre più ipocrisia negli occhi delle persone che mi dicono che passerà, di sentire tutta questa gelosia nell’aria per chi non ha perso come me la persona che più ama al mondo, sono stanca, STANCA DI VIVERE. Sono semplicemente stanca e vorrei che si spegnesse tutto. Tutto in un attimo. Senza dover soffrire ancora e ancora, purtroppo sono una ragazza chiusa e non mi piace che la gente veda che sto male, quindi tengo tutto dentro e ogni tanto esplodo. Ma vi starete chiedendo chi fosse? lui si chiamava Michael.
Un ragazzo dolcissimo , generoso, sempre con il sorriso pronto, occhi azzurri , capelli scuri e carnagione molto chiara, molti ragazzi lo prendevano in giro proprio per questo , dopo i continui insulti lui mi aveva detto che dei bulli avevano incominciato a prenderlo a botte , la nostra relazione non era mai stata facile proprio a causa di questo , tutti i ragazzi mi dicevano che lui non mi meritava , che lui non era bello quanto me. Ma io non avevo mai ascoltato nessuno non volevo lasciarlo solo perché per loro non stava bene accanto a me.
Ma ci erano riusciti, un giorno dopo che tornai dalla mia lezione di canto corsi a casa per prepararmi e poi dritta a casa sua, bussai e sua madre mi apri.
Appena apri la sua camera ci trovai lui con un coltello e con i polsi tagliati , una pozza enorme di sangue e il suo cormo ormai privo di vita li sul pavimento pieno del suo stesso sangue.
Urlai e piansi alla sua vista, sua madre mi segui a ruota, lo avevano distrutto interiormente fino a portarlo al suicidio. Inutile dirvi che per affrontare e superare il trauma mio padre per la prima volta si interesso a me e mi affido nelle mani di una psicologa. Erano passate due settimane da quando per due giorni a settimana entravo in quel studio color lavanda e sempre profumato di fiori freschi,dove parlavo e mi sfogavo.
Senti la pioggia cessare e finalmente usci da quella casetta per poi attraversare quel giardino poco curato di quel schifoso quartiere dove mio padre aveva avuto la bellissima idea di trasferirsi, già per stare acconto a nostra zia che stava poco bene.
Anche se non mi andava molto a genio l’idea volevo stare vicino alle mie cuginette , e domani avrei dovuto ricominciare la scuola , solo che dovevo cominciare a frequentare una nuova scuola visto che avevamo chiesto il trasferimento da quella vecchia.
Troppi ricordi che facevano male e come aveva detto la psicologa, “Bisogna andare avanti”.
*Drinnn Drinnn*
Maledetta sveglia, guardai l’orologio e notai che erano le 7:00 ,la scuola cominciava alle 8:00 e c’era un margine di ritardo tollerabile solo di 10 minuti.
Mi alzai con fatica dal letto e scostai le lenzuola raggiungendo il bagno , una breve doccia e shampoo, asciugai i capelli e mi lavai i denti, mi truccai e poi indossai un jeans stretto nero e una canotta leopardata( http://www.listal.com/viewimage/3386718 ), il mio seno non era enorme quindi mi era un punto a favore perché potevo indossare di tutto.
Mi truccai e lasciai i capelli sciolti, raggiunsi la cucina dove mio padre mi aveva l’asciato un caffè-latte sul tavolo e dei fogli, erano quelli che dovevo consegnare alla preside della nuova scuola per farmi entrare nella mia nuova classe.
Bevvi il mio cappuccino per strada e lo gettai nel primo cestino che trovai, mancavano 10 minuti alle 8:00, entrai lo stesso all’interno dell’edificio dove mi sentivo troppo osservata.
Arrivai in segreteria dove consegnai le chiavi poi mi accompagnarono dalla preside che cortesemente mi parlò della mia nuova classe e mi ci accompagno , apri la porta e sorrise a tutti.
-Bene ragazzi, come vi abbiamo già riferito ieri avete una nuova compagna di classe, siate rispettosi e cortesi vi prego.-
Cosi dicendo andò via e io diedi i nominativi all’insegnante di inglese che mi sorrise e mi fece sedere al primo banco dove c’era una ragazza bionda , che sembrava emo.
-Bene. Jasmine Stroup, lei aveva ottimi voti perché questo trasferimento?-
-Oh professoressa, io ho deciso di cambiare aria perché , perché.- Abbassai lo sguardo e lasciai cadere una lacrima. –Perché ho subito un lutto.-
-Mi spiace molto, vuole uscire a prendere aria? La faccio accompagnare dalla signorina fitch.-
-COSAAA?! Io non mi muovo di qui.-
Guardai la mia compagna di banco alzando un sopracciglio, stavo per dire “non fa niente posso uscire da sola” quando una voce maschile mi fece fermare dal prendere parola.
-Signora Peterson, posso accompagnare io la signorina jasmine fuori se vuole.-
-Oh, molto gentile Signor payne, vada , vada.-
Mi alzai e usci dalla porta , dopo pochissimi secondi uscì anche quel ragazzo dai capelli ricci e tra un castano-biondo.
Gli sorrisi timidamente e lo guardai incrociando i suoi occhi scuri, distolsi lo sguardo e lui si mise le mani nelle tasche per poi chiedermi.
-Dov’è il tuo armadietto?-
-Numero 124-
-Oh, sei vicina d’armadietto al mio amico niall.- Disse sorridendomi e facendomi sorridere.
-Grazie, comunque.- Dissi abbassando il tono di voce.
-Beh, io ti capisco anche io un anno fa ho subito un lutto.- pronunciò quella frase deglutendo rumorosamente.
-Ti prego non parliamo di questo.- Lui annui e si guardò intorno proprio in quel momento tre ragazzi vestiti da football spinsero un ragazzo biondo a terra.
-Oddio non di nuovo.- Disse lui raggiungendoli , lo segui intimorita e guardai la scena.
-Vi prego , vi ho già dato i miei soldi non ho più niente.-
-L’avete sentito? Non ha più niente come l’altra volta e poi aveva altri 100 €- Disse un ragazzo moro e ambrato, era davvero molto bello come gli altri.
-Caccia i soldi irlandese.- Disse un ragazzo riccio con gli occhi azzurri , l’unico fra i tre che non parlava era un ragazzo con i capelli perfettamente disordinati moro e con gli occhi azzurri, cazzo somigliava a Michael.
-Vi..vi ..vi prego non ho .. LIAM AIUTO.- Disse poi il ragazzo guardando liam.
Quei due ragazzi si girarono e lo guardarono , mi nascosi dietro lui non volevo attirare l’attenzione.
-Lasciatelo dai ragazzi.- Disse un liam titubante con i pugni stretti.
-Oh, payne , ci vuoi dare tu i soldi oppure...-lo spinse via e mi guardo maliziosamente.
-Ehy che fai payne nascondi le belle ragazze?.- Disse l’altro ragazzo, si avvicinarono a me e liam aiuto il ragazzo biondo che doveva essere Niall ad alzarsi non notando niente.
-Io sono zayn , lui è harry e tu sei sexy.- Disse lui squadrandomi e avvicinandosi , indietreggiai e fini spalle al muro , abbassai lo sguardo impaurita.
-Ragazzi, io vado.- Disse il ragazzo che somigliava a Michael allontanandosi.
-Ciao louis.- Disse Zayn per poi accarezzarmi una guancia. –Lasciatela stare vi prego.- Disse Liam guardandoli disgustati.
-Io sono jasmine.- Dissi abbassa voce, lui sorrise e mi diede il suo cellulare fra le mani.
-Bene , noi andremo via e lasceremo stare il biondino solo se scriverai il tuo numero di telefono qui.- Guardai Niall e Liam. Annui e scrissi il numero porgendogli il telefono.
Sorrise beffardo e guardo Harry facendogli segno di andare, lui annui ma prima mi diede un bacio sulla guancia. Bene, era cominciato bene come primo giorno di scuola pensai.
-Mi..mi..mi spiace tantissimo- Disse il biodo piangendo, lo guardai e sorrisi per poi abbracciarlo. -Gr..grazie, ne avevo proprio bisogno.- mi staccai e guardai liam.
-Lui è niall vero?- Annui sorridente e mi sussurro. –E’ Davvero bello quello che hai fatto oggi.- Sorrisi e entrammo finalmente di nuovo in classe e spiegammo l’accaduto alla professoressa che ci disse che avrebbe parlato con la preside dell’accaduto.
******
Finalmente la giornata passo e tornai a casa.
Mi feci una doccia e indossai un felpone e dei pantaloncini, in casa si stava bene ma io ero molto strana , avevo sempre caldo alle gambe e freddo alle braccia.
Cominciai a farmi il riassunto di italiano e i compiti di matematica assegnati , era proprio da me anticipare ogni compito. Appena fini mi dedicai alla mia esercitazione di canto, presi il mio pc e misi una base iniziando a cantare piano o i vicini avrebbero incominciato a dare di matto perchè alzavo troppo il volume.
Stavo incominciando quando il mio telefono squillo, sbuffai e risposi.
-Chiunque tu sia, mi hai interrotto nel bel mezzo di un esercitazione.-
Senti delle risate e una voce familiare. -Oh mi scusi miss sexy non volevo.-
Zayn! cavolo ma perchè non gli avevo dato un numero finto? stupida me.
-Oh, mr ti meno o ti porto a letto, scusami tu.- Dissi con voce sarcastica e sorridendo fiera di me.
-Già esatto , tu sei , fammici pensare.-
-DA PORTARE A LETTO- Dissero due voce contemporaneamente, alzai un sopracciglio e alzai gli occhi al cielo. Certo che erano davvero stupidi.
-Solo nei vostri sogni.- Dissi scocciata. -Ora scusate ma devo proprio finire l'esercitazione.-
-Ciao baby- Spensi il telefono e cominciai a cantare.
Quando fini erano ormai le 21:00 quindi andai a mangiare qualcosa, papà tornava verso le 23:00 quindi.
Oggi davano Titanic in tv e non me lo sarei persa per niente al mondo.
Mi piazzai d'avanti alla televisione e quando fini non notai nemmeno che mio padre era ormai andato a dormire da molto.
Indossai il mio pigiama e andai a dormire.
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Shiaooooo, spero vi sia piaciuto , visto che per scriverlo ci ho messo un giorno.
Mi piacerebbe davvero molto che qualcuno recensisca questo capitolo.
Beh alla prossima ciauu :3
  
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