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Autore: Acquamarine_    21/04/2012    3 recensioni
[La storia si è classificata prima al contest "Wedding Planners" di Only_Me]
Il matrimonio è un passo importante, lo sappiamo tutti. Come lo vivranno due ex-Grifondoro molto particolari assieme ai propri litigiosi testimoni?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Dean Thomas, Seamus Finnigan, Susan Bones
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nick Autore: (sia sul forum che su EFP, se differenti) Acquamarine_
Titolo: Tanto grande da non poter essere spiegato.
Pacchetto scelto: (inserire, oltre al nome, gli elementi utilizzati) Crazy Little Thing Called Love; DeanxSeamus (coppia); Susan Bones e Dennis Canon (testimoni); giallo paglierino (colore); Irlanda (luogo), non si trovano le fedi nuziali (situazione da sviluppare)
Pairing: Dean/Seamus, Susan/Dennis
Personaggi: Dean Thomas, Seamus Finnegan, Susan Bones, Dennis Canon
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Drabble, FlashFic (ultima), Raccolta
Introduzione: Il matrimonio è un passo importante, lo sappiamo tutti. Come lo vivranno due ex-Grifondoro molto particolari assieme ai propri litigiosi testimoni?
NdA: (facoltative): La storia si è classificata prima al contest “Wedding Planners” di Only_

 

* * *

 

«Ti dico che Stevenson è più bravo di Jackson!» disse con voce chiara Seamus.

«Io dico di no» insistette l'altro ragazzo.

«Sì, invece!» continuò il giovane Finnegan, con voce forzatamente calma.

«Ma come si fa?» si chiese Dean, alzando gli occhi al cielo, scocciato.

«... ad essere idioti come te, mi chiedo!»

«Ah! L'idiota sono io, ora?»

«Chi, altrimenti?» rispose acido Seamus.

Chiuse poi gli occhi, respirando profondamente.

Non era arrabbiato, quello non era nemmeno un vero litigio.

Credette di essere impazzito, però, quando udì ciò che l'altro aveva sussurrato.

Aprì gli occhi, sbigottito, e li puntò in quelli di Dean.

Nell'aria riecheggiava ancora quella parola, semplice, inaspettata.

Sposami.

 

* * *

Dalla finestra filtrava la flebile luce del pomeriggio e illuminava la sala da pranzo dell'appartamento.

Sul tavolo erano riversi bigliettini di vari colori, dall'avorio al marrone, dal dorato al giallo paglierino.

I due li fissavano disperati, sperando in un consiglio che non sarebbe mai arrivato.

«Ehm... a me piacciono quelli avorio» esordì Dean.

«A me quelli col bordo dorato» disse invece Seamus.

Avrebbero mai trovato un accordo?

Certo che no.

«Tu hai già scelto i fiori, lasciami scegliere almeno le partecipazioni!» sbottò Dean, passandosi una mano nei capelli.

«Okay...» rispose Seamus, sorridendo. «Credo che le rose siano più belle dei fiori d'arancio. Ora, le partecipazioni le scelgo io».

 

* * *

«È saggio farle sedere vicine? Non mi pare che vadano d'accordo...» sussurrò Seamus, mentre i visi di due vecchiette – con tanto di capelli pipistrelleschi e borsette assassine – s'insinuavano nella sua mente.

«Già... hai ragione. Zia Rose siederà con zio Franz, mentre zia Joy con mio cugino Steve» disse Dean, pensieroso.

«Steve è con Josh. Tua zia Joy gli aveva prestato dei soldi, e non li ha più rivisti» lo aiutò l'altro.

O, almeno, quella era la sua intenzione.

«Come trovo una soluzione che vada bene a tutti?» si lamentò Dean.

Seamus sorrise, prese il cartellone su cui erano disegnati i tavoli del ristorante e lo strappò.

«Problema risolto».

 

* * *

Susan e Dennis erano seduti sul divano, mentre Dean e Seamus passeggiavano.

«Ehm... ciò che volevate dirci è?»

A rompere il silenzio era stata Susan, più che irritata, curiosa.

«Susie, non rovinarmi l'atmosfera!» si lamentò Seamus alzando gli occhi al cielo.

Fu subito imitato dalla ragazza: avere amici stupidi non era per nulla semplice.

«Credo dovremo dirglielo, no?» chiese Dean, impaziente di vedere l'espressione dei propri amici dopo l'annuncio.

Susan e Dennis sbuffarono.

«Vi decidete o no?» domandò il giovane Canon, spostando lo sguardo da Dean all'altro ragazzo.

Questi ultimi si guardarono, poi chiesero con voce chiara e allegra: «Volete essere i nostri testimoni?»

«Ne sarei lusing...»

«Ci sarà la torta?»

«Ovviamente!»

«Vi onorerò della mia presenza, in quel caso...» dichiarò Dennis con voce pomposa, poi scoppiarono a ridere tutti insieme.

 

* * *

Il ragazzo si lasciò cadere sulla sabbia, osservando il cielo scuro.

Mancava solo un giorno, o meglio, una notte.

Non avrebbe saputo descrivere come si sentisse: emozionato, certo, strano, felice, spaventato.

Cominciare una nuova vita, sconvolgere le proprie abitudini, perdere quelle vecchie e acquistarne di nuove... ma era davvero questo il matrimonio?

Non aveva mai immaginato se stesso con l'anello al dito, non aveva nemmeno mai pensato al matrimonio, a dire il vero.

Non era una cosa per lui, perché avrebbe dovuto pensarci?

Perché domani ti sposi, dannazione.

 

* * *

Il sole, tanto raro in quelle terre, filtrava dalle tende, illuminando il viso di un giovane.

Guardandolo, non si sarebbe riuscito a capire ciò che gli era accaduto.

E forse, era meglio così.

Perché vedere il proprio testimone irrompere in casa il giorno del matrimonio e vedersi strappare dal sonno tanto cercato, non era il sogno di ogni futuro sposo.

Soprattutto, vedere il proprio testimone irrompere in casa propria per comunicare tal cosa, era un vero incubo.

Nessuno sposo, infatti, avrebbe mai voluto sentire le parole: non potete sposarvi, non trovo più le fedi nuziali.

E nessun testimone vorrebbe dare tal notizia, soprattutto perché ciò che consegue è il trovarsi attorno al collo le mani di quello sposo.

 

* * *

 

Susan guardava con astio il proprio ragazzo: avevano affidato a lui le fedi ed era stato capace di perderle, scatolina di velluto compresa.

Come poteva affidarsi a tale persona? A volte si chiedeva se l'amore, oltre che cieco, non fosse anche tonto.

Dennis combinava talmente tanti disastri... ma sapeva farsi perdonare, era questo il problema.

Il suo sguardo si addolcì un pochino, poi i suoi occhi si posarono su qualcosa.

Era quadrata e blu.

E Susan aveva uno strano presentimento.

Cosa ci faceva qualcosa di molto simile alla scatolina delle fedi nella culla della piccola Lilith?

 

* * *

Dean correva per casa, rispondendo ora al telefono, infilando ora la camicia, inciampando ora sulle composizioni floreali inviate da parenti e amici.

Nulla sembrava andare bene.

Erano rimasti svegli, assieme a Dennis e Susan, aspettando che Lilith... sporcasse il pannolino, perché aveva ingoiato la fede di Seamus mentre suo padre era troppo impegnato per accorgersi di aver perso la scatolina.

Susan apparve con un POF, poi incorciò le braccia al petto.

«Fermo!» disse con voce alta, facendo sobbalzare il ragazzo. «Cosa credi di fare? Muoviti, va' a prepararti, sei in ritardo!»

«Potevi arrivare prima» borbottò Dean, grato a quella ragazza che gli stava salvando la vita.

Ora sarebbe andata meglio.

 

* * *

Seamus s'infilò la giacca, poi osservò la propria immagine nello specchio.

Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in tale situazione.

L'aveva ripetuto mille e mille volte, ormai, ma era l'unica cosa che riusciva a pensare.

Dentro di sé c'era una tempesta: la consapevolezza cadeva in gocce violente, il rimpianto della vita passata si agitava, la felicità di aver trovato il proprio posto nel mondo si lasciava trascinare dal vento che lo diffondeva in ogni fibra del suo corpo.

«Seamus, sei pronto?» chise Dennis, lievemente imbarazzato.

L'altro ragazzo abbottonò la camicia, poi si voltò e gli sorrise.

«Per niente, ma bisogna andare, non è così?»

 

* * *

In quei giorni c'era stato molto sole, ma nessuno era riuscito a spiegarsi perché.

In Irlanda pioveva spesso e, se non c'era pioggia, il cielo era coperto da una pesante coltre di nebbia, scura e opprimente.

Tutti erano stati felici, i padri avevano portato al parco i proprio figli, le madri erano andate ad osservarli da lontano, con grandi sorrisi.

Due ragazzi erano stati in fibrillazione, aspettando ansiosamente il giorno del proprio matrimonio, e sperando che non arrivasse troppo presto.

Il tempo aveva continuato a scorrere, però, e il ventisette maggio era giunto.

Quei due ragazzi, ora, stavano passeggiando verso un altare, le scarpe verniciate nella sabbia, il cuore in gola.

Nessuno avrebbe dimenticato quei giorni in cui il sole aveva dato un grande insegnamento.

L'amore andava illuminato, sempre.

 

* * *

Susan, stretta nel suo abito giallo paglierino, sorrideva.

I suoi due migliori amici erano fermi dinnanzi all'altare, mentre il pastore parlava e cominciava la Messa.

Lilith era felice, quel giorno, quasi capisse ciò che stava accadendo; con le manine paffute accarezzava i lunghi e rossi capelli di sua madre e di tanto in tanto lanciava occhiate gioiose agli zii.

Dennis osservava la sua fidanzata di sottecchi, sentendosi in colpa.

Dopo l'episodio di quella notte, lei lo aveva ripreso e insultato, dandogli del cretino irresponsabile, poi era uscita dalla stanza, furiosa.

Susan alzò gli occhi al cielo, poi prese la mano di Dennis e gli sorrise.

Non era il giorno giusto per litigare.

 

* * *

Seamus e Dean parvero non sentire le ultime parole del celebrante.

Erano sposati.

Dal momento in cui avevano pronunciato quei «Sì» erano finalmente uniti in tutti i sensi.

Quando le loro labbra si incontrarono, entrambi capirono che nulla era cambiato, tranne quel piacevole peso all'anulare sinistro.

Nessuno dei due si accorse degli abbracci e degli auguri di parenti e amici, sembrava fossero altre persone a rispondere e ringraziare tutti.

Il sole aveva fatto il suo dovere, quel giorno, perché tutti avevano visto l'amore, in quel luogo, grazie a lui.

Quel giorno, capirono che la tempesta che avevano sentito non sarebbe mai finita.

Quella tempesta era il loro amore, fatto di insicurezze, pianti e denti stretti, fatto di sorrisi, gioie e labbra che s'incontrano.

Quell'amore fatto d'amore, tanto diverso da ciò che si pensa, tanto differente da ciò che si immagina, tanto forte da averne paura.

Tanto grande da non poter essere spiegato.

 

* * * * * *

Giudizio di Only_Me:

Grammatica e forma: 12.975/15 
Errore di battitura: -0.075 
Solo uno, nella penultima frase della Flash: hai scritto “a” al posto di “da”. 
Errore di punteggiatura e maiuscole/minuscole: -0.225 x2 
Due errori di punteggiatura: il primo alla fine della terza drabble (manca il punto), mentre il secondo è nella decima (“(...) pioveva spesso, e quando (...)”: sarebbe meglio spostare la virgola dopo la congiunzione). 
Ripetizioni e errori vari: -0.375 x2 
Hai dimenticato due parole: la prima nella sesta drabble (“(...) dal sonno che tanto cercato (...)”, manca il verbo avere) e la seconda nella Flash (“(...) l'amore, in luogo, grazie (...)”, credo che manchi “quel”). 
Errori verbali e frasi arzigogolate o sconclusionate: -0.75 
Infine, sempre nella Flash, hai scritto “tanto forte a come si ha paura”: credo che intendessi “tanto forte da averne paura”, non è molto comprensibile come passaggio. 

Caratterizzazione dei personaggi: 20/20 
Punteggio pieno, assolutamente: dipingi la storia d'amore tra i due protagonisti inserendo altri personaggi, come Susan e Dennis, senza sacrificarne l'introspezione. Ognuno ha i suoi spazi, e in questo modo hai reso più credibile la situazione e i personaggi stessi: le insicurezze dei promessi sposi, i problemi con l'organizzazione, la stupidità di uno dei testimoni e allo stesso tempo le sue insicurezze davanti alla rabbia della fidanzata; hai descritto in parallelo due storie d'amore molto diverse, senza tralasciare nulla e, allo stesso tempo, senza inserire particolari inutili che avrebbero reso solo più pesante la lettura. 

Sviluppo del tema assegnato: 10/10 
Anche in questo caso, punteggio pieno: hai parlato della proposta, inserendola in un contesto originale come un litigio, poi dell'organizzazione della cerimonia e della scelta delle partecipazioni e della disposizione degli invitati al ristorante, della cerimonia stessa. Hai saputo rendere tutto in modo delicato e forte allo stesso tempo, descrivendo tutto senza cadere né nel cliché né nel “pesante”. 

Utilizzo pacchetto: 11/20 
Coppia e testimoni: 6/6 
Dean e Seamus sono rappresentati come due sposi insicuri e allo stesso tempo innamorati, consapevoli dei limiti reciproci e allo stesso tempo più che disposti a portare la loro relazione ad un altro livello. Susan e Dennis, d'altro canto, sono rappresentati come testimoni che hanno preso sul serio il loro ruolo e, allo stesso tempo, sono due personaggi a tutto tondo, le cui vite si intrecciano a quelle dei due sposi senza sembrare una forzatura. 
Colore: 1/1 
Non ha un ruolo centrale, ma è comunque presente in due drabble e mi è sembrato giusto darti il punteggio pieno. 
Luogo: 1/1 
Come sopra, anche se in questo caso l'Irlanda pare avere un ruolo più “simbolico”: mi è piaciuto particolarmente il modo in cui hai parlato del sole irlandese, in genere poco visibile, ma che in quei giorni ha dato una lezione di vita a tutti. 
Situazione da sviluppare: 3/3 
Ho sghignazzato come un'idiota leggendo dove fosse finita la fede si Seamus. La situazione è descritta in più drabble, approfondita e resa piuttosto bene, quindi non ho potuto far altro che darti il punteggio pieno. 

Gradimento personale: 10/10 
Mi piacerebbe poter spendere tante parole su questa storia, ma sinceramente non saprei cosa dire: è perfetta, sotto quasi tutti i punti di vista (peccato per gli errorini di grammatica, avrei voluto darti il punteggio pieno anche in quel parametro). I personaggi sembrano reali, caratterizzati molto bene, ognuno con le sue peculiarità e non “fatti con lo stampino”, le situazioni che descrivi sono molto tenere e realistiche, per quanto sia poco credibile che una neonata ingerisca una fede nuziale senza avere nessun problema. Davvero, complimenti.

   
 
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