Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: endlessharold    22/04/2012    18 recensioni
Atlanta.
Un Justin Bieber un po' troppo presuntuoso,
una fan a dir poco sulle nuvole,
e una Noah Kimber dalle mille facce.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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bieber.
Sono appena entrato nel locale, sapevo che Starbucks fa anche pranzo e cena e dato che conosco il direttore sicuramente non mi farà pagare, quindi ne ho approfittato.
Devo trovare un modo per scrollarmi di dosso mamma, non posso mica liquidarla come se fosse una ragazza,mi tirerebbe un ceffone davanti a tutti e farei la figura del bambino capriccioso.
Il cassiere mi salura con un cenno del capo, con un mezzo sorriso sul viso, evidentemente era lo stesso del conto da pagare.
Con mia madre vado a sedermi ad un tavolo vicino al bagno, sicuramente nascosto dagli occhi indiscreti.
E adesso cosa faccio? Cazzo Justin, pensa.
«Cosa prendi tesoro?» mi dice mamma sfogliando il menù.
«Mamma, smettila, non sono più un bambino.» dico scettico.
Mamma sbuffa, si alza leggermente dalla sedia fino a sporgersi sul tavolo per stringermi le guance facendomi muovere la testa in orizzontale.
«Non fare il timido, sei sempre il mio bambino.» dice con voce infantile.
Mi allontano di colpo, vorrei evitare queste figure.
Mi guardo intorno imbarazzato, tutti mi guardano, cerco di nascondermi dietro il menù aperto, fino a quando non vedo la porta del locale aprirsi e far entrare una visione angelica.
No, non sto parlando di Beyoncè, ma della Mocciosa, l'ho sempre detto che il suo corpo mi attira in atti particolarmente perversi.
Si guarda intorno confusa, evidentemente cerca il fustacchione con cui passerà la serata.
Un momento, ma sono io!
Faccio cadere la forchetta accanto al tovagliolo piegato attentamente fino ad andare sotto al tavolo, coprendomi completamente.
Metto le mani fra i capelli, non so che cazzo fare.
Come faccio ad andare da lei ma nello stesso tempo a stare con mamma? Quanto vorrei sdoppiarmi in questo momento, voi non lo immaginate minimamente.
La tovaglia si alza, fino a scorgere mamma inchinata con sguardo confuso e divertito.
«Amore ma cosa stai facendo? Vieni fuori di lì, ci stanno guardando tutti!» dice quasi rimproverandomi con tono basso, quasi un sussurro.
«Sto.. sto raccogliendola forchetta, arrivo.» dico cercando una scusa su cui nascondermi.
Guardo l'orologio, le nove e dieci, cazzo, devo trovare una via di fuga al più presto possibile.
Ho trovato!
Esco da sotto il tavolo sotto gli occhi indiscreti di tutti, cerco di fare l'indifferente, arrossisco imbarazzato.
«Io vado in bagno, arrivo subito.» dico alzandomi in fretta.
Lascio la sala con lo sguardo di mamma che mi fulmina sul posto, mantieni il tuo charm Bieber.
Attraverso il corridoio, sbuco nella sala secondaria, vedo Noah al tavolo leggermente innervosita.
Fantastico, iniziamo bene.
Mi sistemo i capelli e la felpa, ho già fatto abbastanza figure prima.
Mi incammino, attraverso la sala, incrocio lo sguardo di Noah, ormai spazientita.
Sorrido beffardo, dopotutto sono sexy anche da impacciato.
«La puntualità non dev'essere il tuo forte.» dice guardando l'orologio sul telefono.
«Sua maestà è così impaziente di vedere il ragazzo più provocante di tutta Atlanta?» dico sorridendole malizioso, poi mi siedo difronte a lei.
«Che ti entri in testa, questa cena non significa niente, voglio solamente darti la prova che la tua testardaggine non funziona  con me, quindi non farti strane idee, perchè nel tuo letto non ci metto piede.» dice arrossendo notevolmente.
Sorrido compiaciuto.
«Questo lo diremo alla fine.» le faccio l'occhiolino.
Poco dopo arriva il cameriere con un blocchetto di carta e una penna in mano, pronto per le ordinazioni.
«Io prendo una pizza margherita.» dice sorridendo più che mai (al cameriere apparentemente figo).
«Anche per me, grazie.» rispondo freddo fulminandolo sul posto.
Dopo aver segnato le nostre ordinazioni, si allontana dal tavolo per entrare in cucina.
 
 
noah.
Okay, questa situazione non mi piace proprio per niente.
Il Bamboccio mi sta facendo innervosire, o forse è il contrario, dall'occhiata che ha lanciato al cameriere sembra parecchio nervoso.
Rimaniamo in silenzio, entrambi smanettiamo con il cellulare.
«Non trovi che stasera sia più sexy del solito?» mi dice beffardo, Dio quanto gli caverei gli occhi con la forchetta che tengo in mano.
Sorrido compiaciuta, inizia a darsi delle arie a dir poco rivoltanti, mi sporgo fino ad arrivare al suo orecchio per poi sussurrargli:
«Fai più schifo del solito.» e torno al mio posto.
Sgrana gli occhi, spento, di nuovo.
Questa serata promuove bene, molto bene.
Sì può dire che ho la vittoria in tasca, senza neanche giocare sporco.
«Che ore sono?» mi chiede cercando di cambiare discorso.
Accendo lo schermo, guardo l'ora.
«Le nove e venticinque, cos'è, ti scade il coprifuoco? Devi andare a nanna alle nove e mezza?» dico provocandolo.
Appena sente l'ora, si alza di scatto, facendo cadere le posate a terra.
Mi nascondo dietro il menù, mi sta facendo fare una figuraccia davanti a tutti i presenti.
Me la pagherai, questa volta avrai un grosso peso sulle spalle, mia cara superstar.
«Vado in bagno.» dice riprendendo le posate da terra.
«Ti serve un pannolino o lo hai già? Hai fatto la cacca addosso per l'emozione? Ma che bravo bambino.» rispondo secca con un sorriso sul viso.
Sembra non dare peso alla mia provocazione, si alza e corre, nel vero senso della parola, verso il corridoio che porta al bagno con gli occhi puntati da parte di tutti i presenti, compresi i miei e quelli dei camerieri di passaggio.
A quanto pare non dovrò fare più di tanto, le figure di merda le sta facendo tutte lui da solo.
Meglio così, certe attenzioni non vanno date agli sfigati.
 
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muahahahah,sono qui.
confesso che per sto capitolo c'ho pensato ieri sera prima d'andare a dormire uù.
Spero vi piaccia,anche se fa schifo ifo ifo çç.
Lasciatemi una piccola recensione lunga più di dieci parole, se no risulta come commento breve.
un bacione, vi voglio bene.
arianna c:
  
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