_Consiglio di leggere le note per intero_
Epilogo
POV DAMON
Un
mese. Un solo mese era passato dalla morte di Ariel per
mano di Klaus. Un mese in cui mi davo dello stupido per non essere
stato in
grado di proteggerla. Non ero riuscito a proteggere Elena quando si
trattava
del sacrificio, non ero riuscito a salvare Ariel. Lanciai il bicchiere,
nervoso, contro il camino e mi portai
una mano tra i capelli, stringendoli.
Un rumore improvviso proveniente dal
piano superiore, precisamente dalla mia stanza, mi fece tornare
sull’attenti.
Scattai rapido verso il piano superiore e, aperta la porta, entrai. La stanza era vuota
così come l’avevo
lasciata. “L’alcool” pensai prima di
rigirarmi. Quando lo feci, una figura
seduta sul letto venne riflessa dallo specchio. Mi voltai di scatto e
quello
che vidi mi lasciò basito.
Ad essere tranquillamente seduta sul mio letto c’era lei.
Ariel. Jeans chiaro a fasciarle le gambe, maglietta semplice sul busto,
capelli
mossi e sorriso sul viso. < Tu.. Tu dovresti
essere morta! > esclamai, balbettando.
Lei inclinò di lato il viso senza, però, smettere
di
sorridere. < Io sono morta
> mi
rispose lei.
< Se fossi morta, non saresti qui >
Incrociò le gambe sul letto. < Sono frutto della tua
immaginazione. Sai quando pensi così tanto a qualcosa e
credi di vederla o di
averla? Ecco, io sono ciò >
Scossi il capo. < Bene, sono un vampiro pazzo. E’
questo
che stai dicendo? >
< No. Dico che mi hai pensato così tanto, dannandoti
l’anima, incolpandoti e ciò sta giocando un
piccolo scherzo alla tua mente
che.. – fece una pausa – Ok, forse stai impazzendo
>. Scese dal letto e si
avvicinò a me. Sebbene fosse una allucinazione, era sempre
bella. < Sai
perché stai impazzendo, mh? Perché ti stai dando
delle colpe che non hai. Sono
morta, pazienza! Sarei morta lo stesso tra qualche anno.. molti anni..
Comunque, sarei morta prima o poi. – posò le sue
mani sulle mie guance. Le sue
mani erano calde, come se non fosse mai morta – Sono stata io
l’incosciente,
sono stata io a cercarmela. Tu stavi facendo il tuo dovere. Io ho
trasgredito.
Io ho sbagliato. Non hai colpe, Damon. Né ora, né
mai > mi sorrise.
< Ariel.. >
< Sshh – disse, posando l’indice sulle mie
labbra – Non
voglio più sentire queste stupidaggini, ok? > Annuii
alle sue parole. <
Bravo, vampiro. Allora non sei stupido come pensavo! > disse,
sorridendo.
< Il tuo senso dell’umorismo vedo che non è
sparito >
< Sono quella che tu ricordi e sempre lo sarò
> mi
guardò con i suoi grandi occhi castano verdi. <
Sarò sempre qui – mi posò
una mano sopra il cuore – con te. Dove sarai tu,
sarò io > vidi alcune
lacrime scorrere lungo le sue guance. < Ti amo, Damon Salvatore.
Follemente
>
< Anche io Ariel > la strinsi tra le braccia. Era
così
strano abbracciare e toccare qualcosa che in realtà non
esisteva. Tuttavia,
quando venni morso da Tyler, provai le stesse cose con le allucinazioni
di
Katherine ed Elena. < Ti amo >
Si morse il labbro. < Chiudi gli occhi > e
così feci.
Chiusi gli occhi. < Sarò sempre con te, ricordatelo
> la sentii
sussurrare poco prima che le sue labbra si posassero sulle mie.
Pochi secondi dopo tutto sparì, lasciando il posto ad un
lungo silenzio.
<
Damon > la voce di Elena mi chiamò.
< Si? > le dissi senza voltarmi.
< Tutto ok? > la guardai con la coda
dell’occhio,
annuendo.
POV ARIEL
<
Che scena romantica e al tempo stesso commuovente >
Mi poggiai contro il tronco dell’albero poco distante dalla
pensione. Avevo il fiatone, i singhiozzi che mi squarciavano il petto e
le
lacrime che scendevano copiose lungo le mie guance. Cercai con tutta me
stessa
di riprendere il controllo di me e ci riuscii. Presi un forte respiro,
calmandomi.
Mi rimisi composta e presi a camminare, allontanandomi dalla
pensione.
Mi fermai ad un certo punto. < Sta zitto, Klaus –
dissi,
voltandomi verso di lui – Erano questi i patti, no? Io vengo
con te e tu smetti
di infastidire i miei amici > gli dissi dura. Avevo sacrificato
tutto quello
che avevo di più prezioso per far sì che Klaus
andasse via da questa città,
lasciando in pace i miei amici. Avevo sacrificato la mia
libertà, la mia vita.
La mia felicità.
Lui sorrise. < Eri un tipo interessante già da umana. Ora, da vampira,
lo sarai ancor di più >
Mi avvicinai a lui, puntandogli un dito contro. < Ibrido
o no, posso comunque prenderti a calci >
Mi scompigliò i capelli. < Sarà un piacere
dominarti.
Vado a prendere la macchina > e così si
allontanò.
Guardai per un ultima
volta il pensionato. < Ti amo, Damon
>
mormorai prima di voltarmi e avviandomi da Klaus. Ebbi quasi la
sensazione, nel girarmi, che Damon si fosse avvicinato alla finestra e
avesse puntato lo sguardo verso di me. Non mi avrebbe potuta comunque
vedere, coperta da quella fitta vegetazione.
Fine ...... ?
Buongiorno e Buona Domenica, signori! Eccoci giunti alla conclusione definitiva di _Walking On Air_ . A differenza delle scorse volte, non commenterò l'epilogo, non c'è ne è bisogno. Parla da sè.
Ora qualcuno mi prenderà a parole per questo finale, ma così doveva andare.. Chi mi seguiva in _A Twist In My Story_ sa che ci uso a finire con un finale aperto, incorniciato in questo caso dal "Fine ... ?". Non significa che ci sarà un seguito, come non significa che è finita così.. Tutto dipende dal seguito di A Twist.. Queste sono storie intrecciate fra di loro, da una dipende l'altra..... Per cui..
"Con passo silenzioso mi avvicinai alla
porta del bagno, in
quel momento aperta, e mi appoggiai con la spalla contro lo stipite,
guardando
in direzione della doccia.
Il getto d'acqua, dopo alcuni minuti, cessò e le ante
vennero aperte. Dalla doccia di casa Salvatore uscì Damon,
il quale, preso un
asciugamano, si coprì la vita. Non si era accorto della mia
presenza per cui,
quando alzò lo sguardo, incrociando il mio, l'espressione di
calma,
tranquillità e serenità scomparve, lasciando
spazio all'incredulità, allo
stupore e anche alla paura.
< Ciao Damon > esclamai sorridente.
Damon mi guardava stralunato, dal canto suo. < Perché
sei
qui? >
< Non sei contento di vedermi? > dissi tutta
imbronciata, guardandolo con occhi da cucciolo.
< Tu sei morta. Vederti significa che la mia mente mi sta
giocando un brutto tiro >
Camminai fino a trovarmi davanti a lui. < Non devo essere
per forza un'allucinazione, o qualche scherzo della tua mente >
La fronte di Damon si corrugò. < Che stai insinuando?
>
< Nulla > affermai innocentemente.
< Tu sei morta da più di un anno, ho seppellito io
stesso
il tuo corpo. Cos'altro potresti essere se non un'allucinazione?
>
Un rumore di passi, seguito dalla comparsa di Elena sulla
soglia del bagno, interruppe la conversazione. < Damon, con chi
diavolo
stai.. – gli occhi di Elena si aprirono maggiormente e la sua
bocca si aprì e
si chiuse ripetutamente – A-Ariel? >
Il viso di Damon, rivolto fino a quel momento sulla figura
di Elena, si voltò di scatto verso di me, che con calma
ricambia il suo
sguardo.
< Te lo avevo detto che non dovevo essere per forza
un'illusione >"
Come vi ripeto, non significa niente, per il momento.. Non ho tempo di scrivere, di concentrarmi su un'altra storia in quanto devo pensare all'esame di Stato.. Forse, una volta completato tutto, potrei concentrarmi.. Per il momento vi lascio solo con quell'unico pezzo scritto...
Dopo tutto questo sproliloquio, più grosso del capitolo tra un pò, vorrei passare ai ringraziamenti.. Grazie mille a tutte voi per avermi dato fiducio con questa storia, per averla seguita, per avermi lasciato i vostri parere.. Per essermi state accanto in questi 35 capitolo.. Non saprei come ringraziarvi! Non appena potrò, come feci con A Twist, ringrazierò ad una ad una tutte voi :)
Ora vado, che non mi sento per niente bene.. Raffreddore, tosse e mal di testa -.- Si, la mia salute fa schifo..
Alla prossima!
-Contatti:
Gruppo: L'angolo di "ili_sere_nere"
Account Facebook
Account Twitter
-Altre mie storie:
_Ops.. I Did It Again_
_A Twist In My Story_ ˜Missing Moments˜
_A Twist In My Story_
_Vermillion_
_So Happy I Could Die_
_Amici Mai_