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Autore: DaisyGardener    22/04/2012    2 recensioni
Dopo l'uccisione di Elijah da parte di Elena, arriva a Mystic Falls una ragazza, alla ricerca di suo zio, Elijah. questa però scopre una nuova realtà dominata da creature soprannaturali, come vampiri licantropi e streghe. più avanti scoprirà di essere la chiave di tutta la storia
RECENSITE ^^
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Klaus era scappato.
Nel periodo in cui è mancato, Damon era andato alla ricerca di un certo Mikeal insieme alla stronzetta Katherine.
Non appena Damon fece il nome di Mikeal, Klaus prese le sue cose e sparì. Abbandonò sia Rebekah che Stefan, e persino me.
I giorni seguenti alla fuga di Klaus portarono novità che nessuno si sarebbe mai immaginato: Stefan era diventato uno stronzo menefreghista; Rebekah si era iscritta alla stessa scuola di Elena per renderle la vita impossibile e, soprattutto, per tenere d'occhio Tyler; Caroline dovette prendersi cura di Tyler come sefosse il suo animale da compagnia; i fantasmi invasero Mystic Falls e percolpa di una certa Anna, Jeremy e Bonnie si lasciarono; Elena si stava trasformando in Buffy l'ammazzavampiri; Damon forse era rimasto il più lucido e normale.
Un giorno Mikael arrivò a Mystic Falls, dopo aver saputo da Katherine che volevamo distruggere Klaus. Avvertì dunque Damon e Stefan che se non avessero trovato Klaus, sarebbe stato costretto ad ucciderci tutti.
Ma chi era Mikael? Nessuno aveva idea di chi fosse il famoso Vampire Hunte, fino a quando Rebekah decise di confidarsi.
 Mikael era suo padre.
Klaus aveva paura del suo stesso padre, com'era possibile? Non riuscivo a capire, anche se poi ripensandoci, notai che era la stessa situazine in cui vivevamo io e mio padre.
Quella sera arrivò a casa Salvatore. Rebekah aveva paura di lui, riscivo a percepirlo.
Entrò in casa, dopo essere stato invitato. Il suo modo di camminare e di ateggiarsi ricordavano molto quelli di Elijah.
Io ero seduta in mezzo tra Elena e Rebekah. Riuscivo a percepire le sensazioni di entrambe. Io  non ero emozionata, nè tanto meno avevo paura. Ero solo curiosa di conoscere un altro Originale.
Damon e Stefan stavano in piedi vicino a noi. Di fronte a tutti si fermò Mikael. Ci guardò attentemente, uno dopo l'altro. Fermò il suo sguardo su di me e sul suo viso si aprì una tale sorpresa mista alla sensazione che si prova quando si crede di aver visto un fantasma.
"Non può essere", affermò, mantenendo il controllo e la classe. Si avvicinò verso di me e posò le sue mani sul mio viso. Io non mi opposi. Sapevo di per certo che non mi avrebbe fatto del male. Era una sensazione incontrollable.
Mi azzardai a parlare senza che nessuno mi interpellasse.
"Ciao Mikael. Finalemente ci incontriamo"
Lui si inginocchiò di fronte a me come se mi fosse devoto. Intorno a noi c'erano ancora Damon, Stefan Elena e Rebekah.
Improvvisamente Rebekah scoppiò in lacrime. Io mi girai verso di lei, preoccupata. Mi dispiaceva vederla ridotta in quello stato. Non volevo che soffrisse ancora per colpa di suo padre. Infondo era stato lui l'assassino che ha sacrificato i suoi stessi figli pur di creare una razza potente ed indistruttibile.


Mikael si alzò e si rivolse verso di me, parlando, però con tutti:
"Dov'è Klaus?"
"Nessuno lo sa", mi azzardai a parlare io. Iniziai ad avere una sensazione di sicurezza, da quando lui mise piede in casa Salvatore. Mi ricordai di essere imparentata con lui, e forse quella forza era dovuta alla sua presenza accanto a me.
"In verità, Stefan potrebbe saperlo", disse Damon, avvicinandosi a noi.
"Qual'è il tuo piano, ragazzo?" chiese Mikael a Damon, supponendo che lui avesse già in mente qualcosa.
"Stefan è ammaliato da Klaus. Se noi gli facciamo credere che siamo riusciti ad ucciderti, lui avrebbe un motivo per tornare. C'è bisogno, però, della collaborazione di tutti" rispose Damon, rivolgendo lo sguardo verso Rebekah.
L'angelo biondo, dopo essere stata abbandonata un'altra volta da Klaus, aveva iniziato a capire che persona era. Scoprire, poi, che era stato lui ad uccidere loro madre, aveva nutrito quell'odio nei suoi confronti che era stato represso da troppo tempo.
Con le lacrime negli occhi e l'odio nel cuore Rebekah rispose:
"Puoi contare su di me!".
Mi sorpresi della sua sicurezza. Forse tra noi c'era un legame davvero forte. Non riuscivo nemmeno ad immaginare quanto saremmo stati forti se tutti gli Originali si fossero riuniti.
"Bene. Possiamo mettere in atto il piano" disse Mikael, mostrando il suo consenso.
Allora, il piano venne messo in scena: Stefan era seduto sul divano di fronte al camino; in piedi davanti a lui c'era Elena; dal nulla arrivò Mikael e cercò di attaccare Elena; Elena con tutta la sua forza conficcò il coltello cosparso di polvere di quercia bianca nel cuore di Mikael, e lui crollò a terra.
Stefan faceva da testimone a tutta la scena. Prese il cellulare e compose un numero. Squillava.
Grazie al mio super udito da vampiro riuscii ad ascoltare. Era la prima volta che sentivo la sua voce. Quell'accento inglese che aveva un non so che di affascinante e profondo ma allo stesso tempo inquietava.
"Stefan, qualche problema, amico?"
"Sono seduto di fronte al corpo morto di tuo padre."
"Non prendermi in giro, non ti conviene"
"E' la pura verità. Anche volendo, non potrei mentirti."
"Aspettami e non appena arriverò mi porterai il suo corpo."
Riuscivo a percepire l'odio profondo che Klausprovava per suo padre. Io non mi sentivo per niente così. Non riuscivo a capire quell'odio. Io non odiavo mio padre. Forse lo capivo. Ma tutto non dipendeva sicuramente da quello che pensavo io. Io non avevo voce in capitolo. Erosolo uno strumento dellecircostanze,  e a me andava bene così.

   
 
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