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Autore: AlexisLestrange    22/04/2012    9 recensioni
Sangue, sangue, c'era sangue dappertutto, lo sentiva caldo, bollente, bagnarle la pelle, riempiva tutto con il suo odore acre, e lei non poteva evitarlo, era lì, ovunque... Adam.
Genere: Azione, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Supernatural - Season ½'
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Dean e Sam stavano finendo di caricare le ultime cose nel baule della macchina,
parcheggiata proprio sotto l'hotel dove avevano alloggiato.

Evanna era appoggiata ad un muretto poco distante, i lunghi capelli rossi appena scossi
dal vento, e seguiva il loro andirivieni con fare distratto, ma senza staccare gli occhi
nemmeno per un istante.

Sam cercava di evitare il suo sguardo silenzioso, sentendola vagamente in imbarazzo,
mentre Dean le lanciò un paio di occhiate a metà tra l'infastidito e il divertito. Da quando
erano usciti dal cinema, non le aveva più rivolto la parola, anzi, se ne era stranamente
stato sulle sue tutto il tempo.

Sam sapeva fin troppo bene che il fratello non aveva intenzione di farla passare così liscia
ad Eva, non dopo che, almeno per come la vedeva lui, li aveva presi in giro fin dall'inizio;
eppure, per qualche motivo, la sfuriata che Sam stava aspettando da ore, ancora non era
arrivata, e Dean aveva semplicemente lasciato in pace la ragazza.

Quando finalmente richiusero il baule con un colpo secco, Dean per un attimo sembrò
voler salire in macchina senza dire una parola, ma quando vide Sam fermarsi a guardare
Eva, aspettando una sua reazione, si bloccò, e rimase appena distante, le braccia
incrociate sul petto, a guardarlo scettico.

La ragazza si avvicinò rapidamente. Evitò accuratamente lo sguardo di Dean, e si limitò a
sorridere tristemente in direzione del fratello.

«Allora» fece Sam, esitante, senza sapere come sbloccare la situazione. «Sembra che
dobbiamo salutarci».

Eva inclinò la testa. «Sono sicura che non vi mancherò troppo» commentò, in un tono che
voleva essere noncurante, ma che lasciava trasparire tutta l'amarezza.

«Questo lo dici tu» replicò Sam, sorridendo appena a sua volta. «Dove andrai, ora, Eva?»

Lei distolse lo sguardo. «Via, immagino» sussurrò, osservando quasi rapita la strada
davanti a loro. «Via da questa maledetta città, non voglio averci più nulla a che fare. Era
già da tanto che me ne volevo andare, e se non l'ho fatto, era solo per...» si interruppe. Il
nome di Natalie parve quasi percepirsi nell'aria, ma Evanna si limitò a schiarire la voce e
ad andare avanti. «Comunque, adesso posso ricominciare, no? Andare da quache parte e
costruirmi una vita da capo».

«Spero davvero che tu ce la faccia» mormorò Sam, e la sua preoccupazione era così
palese che Eva non potè evitare di sorridere ed accarezzargli appena una guancia.

«Via, non sarà così difficile!» commentò, cercando di suonare allegra. «Qualche ora di
autostop, un paio di colloqui, e un bel lavoro da commessa in qualche negozio di vestiti.
Me la caverò benissimo, vedrai»

Sam si lasciò andare ad un sorriso, ed Evanna sembrò soddisfatta. «Piuttosto, tu, bada a
te stesso» aggiunse dopo un attimo, appena più seria. «Immagino che continuerete a
cacciare, vero?»

Lui annuì, e non riuscì a trattenere la proposta che gli stava martellando nel petto da ore
ormai. «Vieni con noi» le chiese, osservandola a fondo.

Potè udire lo sbuffo spazientito di Dean alle sue spalle ancora prima che Eva spalancasse
gli occhi stupita, per poi sorridere.

«Oh, no» sussurrò. «Direi che vi ho già creato abbastanza problemi, e poi... tre non è mai
un bel numero, per viaggiare» commentò con leggerezza.

Sam colse al volo l'allusione e non potè non sorridere.

Eva lo accarezzò di nuovo, fece per ritirare la mano, poi ci ripensò e, in uno slancio
improvviso, lo abbracciò.

«Tu mi mancherai» gli sussurrò, mesta. «Abbi cura di te, e di Dean».

«Te lo prometto» mormorò Sam, accarezzandole il viso minuto e bianco, cercando di
godersi per l'ultima volta quel contatto, e sentendo che sì, gli sarebbe mancato.

Eva annuì, con un mezzo sorriso, e indietreggiò. Per un attimo sembrò che stesse per
andare via, e invece si avvicinò a Dean, che la guardò sorpreso.

«Sei venuta a dirmi addio?» le chiese, sarcastico.

«Sono venuta a salutarti» rispose Eva, e sebbene il sorriso le tremasse appena sulle
labbra, non lasciò che svanisse del tutto. «Magari ci rivedremo, un giorno».

«Senza offesa, ma spero proprio di no» replicò Dean, inarcando le sopracciglia. Sam lo
conosceva troppo bene per non percepire da lontano un miglio che stava mentendo, ma
sperò per lui che Eva avesse abbastanza tatto da non farglielo notare.

«Allora, addio» disse lei in un soffio, avvicinandosi ancora.

Dean non riuscì ad evitare di guardarla, da sotto in su, come la prima volta che l'aveva
vista, e non seppe cosa dire.

Evanna lo notò. Per un attimo rimase immobile, poi avvicinò ancora di più il viso al suo e
fece per baciarlo, ma, incredibilmente, Dean la bloccò, mettendole una mano sulla bocca.

«Scusa, sai» commentò, amaro. «Ma non mi va che tu lo faccia solo per farmi contento».

Eva inclinò la testa, e sorrise, sorpresa.

«Come vuoi» rispose, serenamente. «Buona fortuna, Dean Winchester» aggiunse, prima
di voltare le spalle e di andarsene, scuotendo una mano nella loro direzione.

Sam rimase incantanto a guardarla allontanarsi per qualche istante, prima che il fratello
non si schiarisse la voce, e commentasse, sarcastico: «Che ne dici, andiamo?»

L'altro annuì, distrattamente, ma appena si girò, vide Dean con le mani tese davanti a lui,
e un sorrisetto ironico stampato in faccia.

«Che cosa vuoi?» chiese, perplesso.

«Le chiavi della mia macchina, ovviamente» rispose Dean, come se fosse la cosa più ovvia
del mondo.

Sam impiegò parecchi secondi prima di capire di che cosa stesse parlando, ma appena si
ricordò della scommessa, commentò, alzando le sopracciglia: «Non mi sembra che sia
passata già una settimana»

Il ghigno di Dean non svanì. «Certo, ma tu hai ancora qualcosa da farti perdonare, o
sbaglio?» replicò, sarcastico.

L'allusione era chiarissima. Sam scosse la testa, ridendo incredulo, ma cercò nelle tasche
le chiavi dell'Impala e gliele lanciò, prima di entrare dentro.

«Quanto mi sei mancata, piccola!» esclamò soddisfatto il fratello, infilandosi nel posto
del conducente, e partendo con un rombo.

Sam non riuscì a trattenere una risata. Procedettero in silenzio, alla solita velocità
esagerata, lungo la strada deserta, e fu solo dopo qualche lungo minuto che Dean prese la
parola.

«Sai, Sammy...» cominciò, con fare pensieroso. «Quando dicevo che dovevi a tutti i costi
trovarti una ragazza...»

«Ah, piantala, Dean» lo interruppe il fratello, sapendo già dove stava cercando di andare a
parare.

«Sono serio!» insistette l'altro, ghignando. «Voglio dire, Eva era molto carina, e tutto il
resto, solo che...»

«Cosa?» domandò Sam, agrottando le sopracciglia.

«Aveva dei gusti orribili» concluse Dean, scuotendo la testa. «Insomma, guarda chi ha
scelto, dei due»

Sam stava per risponderli per le rime, come al solito, ma qualcosa, nel tono di voce
del fratello, lo bloccò. Si chiese se Dean ricordasse il dialogo che aveva avuto da ubriaco
con Eva, e, in tal caso, se avesse capito a che cosa fosse servito.

Stava per chiederlo, ma di nuovo, lasciò perdere. Dopotutto, era davvero importante?
Sapeva già come sarebbe andata a finire, Dean si sarebbe messo a fare il cretino pur di
ammettere che aveva confessato ad una ragazza quello che era disposto a fare per lui...
che importanza aveva, insistere?

Così, Sam si limitò a rilassarsi sul sedile, incrociando le braccia dietro alla nuca, e
commentò: «Sai, dovremmo segnare questa data sul calendario»

«Che data?» fece il fratello, perplesso, senza capire.

«Il giorno in cui il grande Dean Winchester riceve il suo primo, netto rifiuto» sogghignò
Sam, lanciandogli un'occhiata.

Lui rimase a bocca aperta, a metà tra l'incredulo e l'indispettito. Scosse la testa, fece per
replicare, lasciò perdere, e disse, semplicemente: «Sei un'idiota»

«...Fesso».

E la macchina continuò a correre, sparendo all'orizzonte con l'ennesimo rombo.



Note dell'autrice:

Eh sì, anche questa storia è finita. Cioè, wow. E' stata davvero un'impresa. Non so se anche voi l'avete percepita così, ma in qualche modo
questa fanfiction era molto più "pesante" di Home Sweet Home, l'altra storia di questa serie. L'altra aveva una trama più semplice, più
lineare. In ogni modo, anche scrivere questa è stato fantastico, anche se molto, molto più difficile.

Non voglio rubarvi troppo tempo in queste note, ma solo ringraziarvi, perchè se state leggendo qui, vuol dire che avete letto tutta la storia, e 
vi sono davvero grata per questo! Solo, se potete, fatemi sapere che cosa ne pensate. Non perchè sia fissata con le recensioni, ma perchè 
tra poco comincerò a scrivere una nouva storia, e mi piacerebbe davvero sapere che cosa vi è piaciuto o non vi è piaciuto di questa, per
cercare di scrivere qualcosa di sempre migliore. 

Cos'altro dire? Davvero grazie, grazie, grazie mille per essere stati con me tutto questo tempo. Per avermi spinto a migliorarmi e ad andare 
avanti. Per avermi seguito, consigliato. Per ave vissuto con me quest'altra avventura dei fratelli Winchester.

Grazie davvero. A presto! :)

Vostra, 

Relya
   
 
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